Le quattro candele bruciando si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione.
La prima diceva: " Io sono la Pace, ma gli uomini non riescono a mantenermi: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!"
Così fu, e a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.
La seconda disse: "Io sono la Fede. Purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, e per questo motivo non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela, a sua volta disse: "Io sono l'Amore. Non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari".
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Inaspettatamente...
Un bambino in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semi oscurità disse: "Ma cosa fate ? Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!". E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la quarta candela impietositasi disse: "Non temere, non piangere: finchè io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: Io sono la Speranza"
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.
Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore... e che
ciascuno di noi possa essere lo strumento come quel bimbo, capace in
ogni momento di riaccendere con la sua Speranza, la Fede, la Pace e
l'Amore!!!
Belle parole,piene di significato.
RispondiEliminaCiao Stella
Belle le storielle che ci proponi ogni tanto.
RispondiEliminaDove le trovi?
La speranza cara stella è il sentimento più nobile.
RispondiEliminaRistora ogni cuore e in lei ogni dolore trova un pò di pace....
Leggendo questo post, ho riflettuto sulla parola" che l'ultima a morire è la speranza"
Vedo che è vero!
La speranza si spegnerà solo quando nessuno più crederà in lei
Tra tutte le candele quella della speranza è stata l'unica a confortare il ragazzo.
Bella, veramente! non la conoscevo la storia delle quatro candele...
Cara Stella non finisci mai di stupire.
RispondiEliminaLa storia delle 4 candele non la conoscevo, questa storia ti entra nel profondo dei sentimenti e ti da la speranza, già la speranza che tutti noi ancora crediamo.
Un forte abbraccio, e a presto,
cara amica
non la conoscevo... bella... la speranza è la forza vitale che ci fa andare avanti, ogni cosa..... se non ci fosse la speranza qualsiasi nostra azione non avrebbe senso.....
RispondiEliminaCaro Sergio, non dimenticarti che ho insegnato per tantissimi anni...e, pur avendo regalato tanti libri a colleghe più giovani, ho tenuto per me alcune guide didattiche che ogni tanto sfoglio e vi trovo storielle che mandano messaggi...
RispondiEliminaQuesta volta vado su Google per cercare un'immagine con quattro candele e qual è stata la mia sorpresa?..Con le quattro candele c'era il post bello che fatto...
Ne sono entusiasta!
In questo periodo,soprattutto, abbiamo tutti bisogno di SPERANZA...
Molto bella Stella.
RispondiEliminaIn effetti la speranza è quella che non spegne mai finché c'è vita.
Cara Stella riesci sempre a sorprendermi con tutto ciò che fai...la speranza è un sentimento straordinario...è una luce immensa che splende con tutta la sua forza nel sentiero del nostro cuore...belle sono le parole che hai scritto....vero...se cè Vita cè speranza in tutto...Cara Stella se tu voi posso prendermi una dele tue candele?sono straordinarie...ti abbraccio.
RispondiEliminaInfatti non a caso si dice : finchè c'è vita, c'è speranza...
RispondiEliminaPina cara prendi ciò che desideri...
RispondiEliminaQuand'ero un bimbo se mi trovavo in una stanza buia avevo paura, gli oggetti intravisti nella penombra avevano un aspetto sinistro, ostile, ma bastava accendere un cerino e la tenue luce, rassicurava ; se poi accendevo anche una candela allora la luce si faceva calda ,rassicurante e tutto appariva più chiaro , visibile e comprensibile. Anche il nostro cuore può essere come una stanza buia, ma la paura della guerra, dell'odio e dell'indifferenza può essere sconfitta dalla luce calda e rassicurante della pace, della fede, dell'amore.Impariamo per il bene e il futuro dell'umanità a portare sempre nel portafoglio del cuore, un cerino, il cerino della speranza sempre con noi.
RispondiEliminaGiorgio
Bel post stella,e...sconosciuto!
RispondiEliminaQuattro luci che brillano,tutte importanti...ma una è quella che dura più delle altre,per dimostrare al genere umano che mai nulla è perduto.
E' significativo che in questo racconto sia stato chiamato in causa un bambino,loro devono essere la nostra speranza perchè il futuro è loro! Noi,dal canto nostro,cerchiamo di favorirla questa strada proprio per mantenere accese le altre candele...
I bimbi e tutti i giovani sono la nostra Speranza e a loro serve il nostro amore.
RispondiEliminaciao e grazie per questo post.
ciao ciao
Accidenti, mi tocca riscrivere il commento che non è stato salvato...
RispondiEliminaDicevo che questa storia è bellissima e mi piace soprattutto l'immagine della candela della Speranza che accende le candele della Pace, della Fede e dell'Amore attraverso le mani di un bambino...
Un abbraccio
Francesca
Bella, veramente bella, mi hai ridato un pochino di fiducia.
RispondiEliminaSpero che il nuovo anno sia iniziato nel migliore dei modi. Un abbraccio forte
RispondiEliminaCiao lello.
RispondiEliminaE' un bellissimo post!
RispondiEliminaGrazie.
"Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore"
La candela della speranza rincuora il bambino...
RispondiEliminaCiao Rosy!
Tomaso, a presto amico mio!
RispondiEliminaBruno ok !
RispondiEliminaAnonimo,grazie della tua testimonianza.
RispondiEliminaVeramente magnifica..brava Stella....
RispondiEliminaUn bacione enorme..
Ah... come vorrei poter sprofondare in simili mondi...
RispondiElimina:) dawoR***
Ho apprezzato molto il tuo post delle 4 candele ma, purtroppo, ho perduto la speranza per molte situazioni della mia vita. Vero però che continuo ad avere fiducia e speranza per mio figlio e per le mie due nipoti.
RispondiEliminabellissimo posto^^...
RispondiEliminaquattro candele che si spegneranno ma mi auguro che sia molto lento la spetan..
un abbraccione
Stella,
RispondiEliminaquesto post lo dedichiamo a Nathan,
domani compie 7 anni.....
E' molto dolce, mentre lo leggevo
pensavo a lui.(gli ho preparato un regalo con una lettera di Niki...lui può sognare e credere...che davvero glielo porti questa notte il fratello il regalo)
E'bello, brava Stella!!(come sempre)
Un Bacio
Ornella Gemini
Grazie...serena notte.
RispondiEliminaAllora è vero quando si dice che la speranza è l'ultima a morire...
RispondiEliminaBrava stella, ci vuole proprio questi stimoli e consigli di base per affronttare il nuovo anno.
Buon inizio settimana!
Una bella novella, cara Stella, ma la prima candela, in realtà, non è mai stata accesa. La seconda non è molto importante, o almeno non lo è in assoluto. La terza candela si può dire che si è trasformata nella candela dell'egoismo, che non cessa mai di splendere.
RispondiEliminaMa mi trovo d'accordo sulla quarta. Non fosse così l'uomo non esisterebbe più da tempo.
Ciao e buona giornata :-)
I bambini sono la nostra speranza,educhiamoli bene!
RispondiEliminaDawoR, puoi farlo , con un po' d'immaginazione!
RispondiEliminaGrazie per la visita!
Grazie kylie, lo spero anche per te,influenza a parte...
RispondiEliminaPansy, grazie della visita.
RispondiEliminaCara Ornella, certamente!
RispondiEliminaQuando ho postato, ho pensato a voi,infatti!Se lo desideri,puoi prelevarlo.
Nathan sarà contento vederti sorridere mentre lo festeggerai...
Sarà un'Epifania speciale!
Gli faccio auguri di tanta serenità .
Baci e abbracci ad entrambi!
Cesco tutto fa riflettere...
RispondiEliminaNon bisogna abbattersi,però; lo dico principalmente a me!
Nuovo racconto nuove emozioni.. Grazie Stella a presto
RispondiEliminaCiao pierpra!
RispondiEliminaCara Stella-Un candela di speranza va accesa anche per Angela,Scalzitti la cui storia storia è l'emblema,il simbolo,dello sfascio in cui verte questa povera Italia,dei magnaccioni politici-Solo "minacciando" gesti estremi (forse)si riesce ad ottenere quei diritti minimi garatinti ANCHE dalla nostra Costituzione!!Si,ci vuole propio una candela di speranza,per lei-
RispondiEliminaCiao stella gabrybabelle
Gabry ad Angela S. e a tante altre "Angela"....
RispondiEliminaSiamo proprio ridotti male!
Bellissima e significativa questa riflessione.
RispondiEliminaComplimenti.
Ciao
Ciao Stella auguri di felice 2009 e buona settimana, ti ho aggiunta tra i miei blog amici. :-))
RispondiEliminaUn bel messaggio, per iniziare il 2009 e per continuare a riflettere.
RispondiEliminaGrazie luciano,molto gentile!
RispondiEliminaTiziano grazie e benvenuto!
RispondiEliminaFai già parte dei miei lettori!
Grazie anna righeblu...occorre riflettere ed agire!
RispondiEliminaStella,
RispondiEliminal'e-mail è
mondadori.avezzano@gmail.com
è la mia personale!
Con Amore
Ornella
Grazie Ornella!
RispondiEliminaCarissimi,
RispondiEliminavi chiedo umilmente scusa per questo mio lungo dire, ma il mio cuore esultava affinché parlassi con tanta sincerità anche al costo di sembra prolisso o nelle apparenze invadente,assolutista su certe tematiche esistenziali. Non è per giustificarmi perché sono state dettate non solo dal cuore mio che li ha percepiti e contemplate, ma soprattutto con tanta sincera scrupolosa verifica riscoprendo che sono state dettate e validate in ogni tempo dal cuore di tanti illuminati Maestri di Saggezza.
Perché bisogna dal profondo cuore contemplare quella meravigliosa luce CRISTICA che è venuta tante volte in questo nostro martoriato mondo per portare quella speranza, quella grandiosa verità che è celata in ogni cuore e che bisogna riscoprire consapevolmente lungo quel cammino in quel sentiero oscuro e meraviglioso che è la vita.
Tante sono le strade che portano a Roma, tanta è la giusta richiesta saggezza che porta alle assai celate conoscenze che conducono alle verità.
Ma anche se privi di quella necessaria conoscenza, a volte la vita ci fa capire che anche attraverso quel dolce sentire si arriva a quel meraviglioso dolce capire che ci connette a quel fiore, a quel principio, a quel aspetto nascosto, miracoloso e potente che è la preghiera interiore guaritrice, sanatrice e trasformatrice di tanti mali.
La preghiera del cuore, scevra da ogni religione, di razza, di colore o ideali materialistici, fatta con semplice sentimento priva di mura priva di sudditanza, priva di devozione o di richieste di grazie ma, di virtù di quel dio dimenticato che è sempre stato in noi, dentro di noi, nel nostro tabernacolo, in unità con tutte le cose della manifestazione. (connessione non locale della quantica energetica)
Certo questo comporta anche dei rischi ogni luce attira il suo complementare e solo con quella forza di coesione, quel collante che è l'amore si riesce ad armonizzare ed ad esternare la forza del cuore.
Questo è il motivo della vera preghiera e delle vere parole che devono trovare risposta nel nostro cuore perché ogni colore, ogni profumo ogni parola ogni suono, ogni sensazione, ogni pensiero ogni sentimento è vibrazione. Ogni vibrazione è realtà manifesta.
Nella fisica quantica è il collasso di particelle subatomiche emesse dall'osservatore, che si adattano alla realtà osservata/osservabile dal pensiero del suo pensatore è come dire che siamo i costruttori della realtà che percepiamo, in uno spazio/tempo dove esistono tutte le probabilità e possibilità di creare manifestare e sperimentare il vero potere del verbo della parola sacra e del vero pensiero creativo. Permettendo a noi stessi di fondere nell’unità quelle forze opposte e trasmutarle in forze unificanti di creatività.
Se solo capissimo che è l’essere umano che per un principio creativo ed evolutivo, per capire meglio, per risalire alla sua fonte, all’origine di tutte le cose, scinde e frantuma la realtà, che per sua natura è unitaria, in tante diverse realtà che s’identificano e si aggregano nel dualismo
Se solo capissimo che come disse Wagner nel Persifal “la ferita può richiuderla solo la lancia che l’ha aperta”. Perché è necessario a volte anche con tanto dolore con tanta lotta, espandere la coscienza, attraverso la continua ricerca di quella invisibile e celata coppa d’oro. Affinché per lo stesso principio di causa ed effetto, si possa ricostruire, si possa risanare quella ferita che fu creata apposta, affinché si possa riconciliare ogni frammentata realtà duale con quell’unità reale che fu scissa apposta in maschio e femmina e che siamo noi stessi a diversificare, a frantumare e a lacerare continuamente?
Capire la dinamica e la correlazione delle forze duali è già tanto, perché per un principio d’attrazione / repulsione le due forze opposte tendono a bilanciarsi. E’ come se combattendo il male, l’oscurità non fa altro che rafforzarsi e di conseguenza tenderà a dominare sulla luce che a sua volta cercherà di opporsi. Creando un continuo instabile processo disarmonizzante che non conduce a niente ma solo a squilibrio, a conflitto duale e ad illusorio potere.
Come nel passato anche oggi, agli occhi del profano e del non conoscitore tante cose prima ritenute e classificate MIRACOLOSE, ieri oggi e domani saranno scienza derivata da una lenta e tormentata, ma saggia e continua ricerca. Conoscenza che per un principio naturale per un principio universale, rilasciando sempre di più quella dissonanza quelle differenze separatistiche, quella illusione del potere ci proietterà verso quella consapevole evoluzione che è il cuore flusso portante di tutte le cose.
E’ questa la consapevolezza della nostra vera natura, che ci avvicinerà sempre di più a quella Primigenia Primordiale Fratellanza Cosmica Universale che Gesù ha detto e dice, affinché un giorno, un mattino ci svegliamo con il vero proposito d’Amare in nostro Prossimo e tutto ciò che ci circonda. E’ con quella lampada splendente che è stata messa in un luogo oscuro e tenebroso, che dura fino a quando spunti il nuovo giorno, la nuova luce e sorga la stella mattutina che illumina i nostri cuori.>
Questo è il vero cammino che ci permetterà di riavvicinarci sempre con più Amore con più consapevolezza, con più compassione a quella vera innominabile e indefinibile essenza universale che chiamiamo DIO.
Se solo capissimo che non può bastare una vita intera o tutta una vita sola a capire queste grandiose verità Per arrivare a capire che la vita stessa è il grande obiettivo, lo scopo, la meta finale. La vita è come una scala fatta di infiniti gradini, dove ogni gradino porta ad un inizio ed a un solo fine. Ogni fine è l’inizio di un nuovo ciclo evolutivo, di un nuovo gradino, di nuove riscoperte, di nuove esperienze di vita necessarie al processo evolutivo di ogni cosa.
Affettuosamente
Raffaele
SPERANZA: Ho sempre cercato di non far entrare nemmeno il più piccolo soffio di vento, in modo che essa non si spegnesse;
RispondiEliminaFede:
L'ho ritrovata solo da poco tempo, e sono ancora a metà strada, ma è colei che mi ha aiutata in tutti i miei momenti bui.
Pace:
Con me stessa, con i miei familiari, con gli altri, ma ancora esiste dentro me, quell'essere che ci porta ogni tanto fuori rotta, ci stò lavorando grazie alla fede;
Amore:
50% è grande, vivo d'amore, ma ho paura del restante 50%, quello che più mi ha ferita....non sempre riesco a credere nell'amore di cui gli altri ti parlano, anche se sò che se io dubito, gli altri hanno diritto di dubitare di me.
Anche se dopo il post di raffaele credo ci sia ben poco da aggiungere.
Disanima esauriente dei quattro sentimenti che secondo me sono i più importanti della vita di ciascuno di noi.
RispondiEliminaGRazie per aver espresso così ampiamente il tuo punto di vista.
Una domanda,Raffaele : sei un religioso ?
Ho avuto questa impressione.
Un caro saluto.
Cara Cinzia,anche il tuo commento è completo e coraggioso per come ti racconti.
RispondiEliminaMi fa molto piacere che ti sia riavvicinata alla Fede,che ci aiuta effettivamente tanto nei momenti difficili della vita.
Condivido.
Per quanto riguarda l'amore io cerco di darne tanto,quanto a riceverne non so...
Ti abbraccio caramente.
Carissima Stella,
RispondiEliminaE’ doveroso rispondere alla tua sentita e percepita domanda che spontanea nasce dal cuore.
Come è doveroso presentarmi nella mia sincera natura.
Chiarisco che non sono un letterato, un intellettuale, un filosofo e senza nessuna pretesa di affermare che questo mio dire, questo mio scritto sia stato esposto in una forma discorsiva, corretta e armonizzata del linguaggio. E tanto meno si possa pretendere in qualche modo di definirsi un libro o un trattato di astrazioni, di congetture filosofiche o di saggezza antica.
Nella mia natura, sono una persona assai semplice, di media cultura con umili ma dignitose ed orgogliose origini contadine. In questa mia vita sono essenzialmente un tecnico, un analista informatico, una persona normale come voi, che ama la famiglia, i valori, la morale, che vive anche nel sociale, che ama la buona tavola, il buon vino, la musica e soprattutto che ama tanti amici e tutto ciò che si può definire il PROSSIMO. Una persona che anche se ignorante in molte cose, assai felice viveva nello specchio della mente e della benevola cieca fede, finché un giorno, il destino, il fato mi ha trascinato in un vortice senza fine, senza tempo e senza scampo che mi ha condotto in quel sentiero oscuro e tortuoso della continua circolare e radiale ricerca dei perché senza fine. Sentiero che come per mano mi ha dispiegato, mi ha mostrato, mi ha fatto capire, mi ha fatto intuire nel chiedermi a contemplare tanti quesiti, tanti perché che erano celati nel mio cuore e proprio nel cuore hanno trovato risposta. In quel cuore che distrutto dal grande dolore voleva quasi spegnersi, ma era scritto nel mio destino che un meraviglioso angelo divino, un maestro di luce colui che è stato in questa vita mio figlio ORAZIO con un semplice ma profondo sorriso avrebbe riacceso quella fiammella, quel fuoco nell’anima e nel cuore. Quel cuore che a volte sa intuire e ogni tanto frammenti d’atavica memoria passata arrivano alla mente risvegliando la coscienza e in questa percezione interiore molte cose diventano più chiare più intuibili, più percettibili, meno soprasensibili e quasi visibili come confortanti e appaganti risposte che illuminano quel sentiero oscuro e meraviglioso che è la vita.
L'amore è il centro universale della nostra esistenza. Purtroppo l'essere umano lo ha soppresso specie oggi, in cui è l'apparire quello che conta e non l'essere in cui è il cinismo, l’intolleranza, l'egoismo e la caccia al vile denaro che prevalgono su tutto, che hanno oppresso, addormentato, assopito quella parte interiore, quella parte nascosta che è dentro l’ogni essere.
E’ quell’amore che ritorna, o a volte si riscopre in certi momenti o quando si affrontano percorsi di sofferenza, che ci aiutano a crescere dentro, dandoci una maggiore capacità di distinguere le cose importanti da quelle futili.
Credetemi, quando nel proprio cuore, nella propria mente si unificano religione pensiero filosofico, scienza classica e nuova scienza che si basa sulle teorie insiemistiche, sulle teorie olografiche delle Apparenze, sulle teorie della Psicobiofisica e della nuova Quantistica; si aprono nuovi portali che ci fanno capire anche se frammentariamente la Metafisica delle Cause Prime e del perché della vita.
Chi vi parla non è un padre che per la perdita del suo seguito, del suo immenso amore, del suo amato figlio, sia diventato pazzo per il dolore, c’è mancato poco, perché è facile cadere in questo stato quando la vita si ribalta, quando si pensa di aver perso tutto, quando il dolore è così straziante, indefinibile, indescrivibile, intollerabile, inaccettabile che sembra che sia l’unica cosa rimasta in questa vita. Dove i principi, gli ideali, gli obiettivi, i sentimenti e persino il credo, non contano più niente, dove quasi estraneo persino a te stesso, ti muovi e agisci come un fantoccio, un automa, guidato solo da quel apparente coscienza esteriore, che ti conduce alla fine di questa vita, alla fine del sentiero smussando ed allontanando ogni fiamma, ogni gioia, ogni tristezza, ogni dolore percepito, aspettando quasi che sia il tempo l’eterno risolutore. E’ come dire nel dire di molti, che col tempo la rassegnazione amalgama ogni cosa, ogni dolore. Non ha senso questa vita se tutto questo non è finalizzato a qualcosa di più grande di quello che le apparenze ci conducono a pensare.
Non Vi nascondo che nella mia natura sono forte più di quanto si possa immaginare, ma non basta, ce ne vuole tantissima di forza e soprattutto di forza interiore. Cosa certa e vera è che questi stati di vuoto, di dolore indefinibili, indescrivibili, non rapportabili con le parole, hanno cambiano molte cose dentro di me, aprendo nuove percezioni, nuovi orizzonti, nuovi portali alla mia mente e al mio cuore ma, anche nuovi conflitti esteriori ed interiori. Perché tanti dicono e pensano che non basta combattere il dolore l’avrebbe sempre vinta, si deve convivere con il dolore, accettarlo per quello che è, perché così è la vita, e la vita continua nonostante il nostro immenso indefinibile vuoto. Ma la mia natura assai ribelle, contraddittoria, assai testarda e libera mai, mai, mai e poi mai avrebbe accettato tutto questo. Destato nel mio cuore, mi sono chiesto, può darsi che è solo la mia ignoranza che mi fa soffrire insieme ai miei cari. Quel Dio dei nostri padri mi ha anche fatto dono della facoltà di pensare, e se non ricordassi male, mi ha anche detto che chi avrà sete sarà saziato, chi cercherà troverà o chi busserà alla porta gli sarà aperto. Allora mi sono ricordato abbandonando ogni dogmatica benevola cieca fede, di quel buon pastore, che aveva lasciato incustodite le sue 99 pecore per andare alla ricerca di quell’unica pecora smarrita? Nel capire la parabola, mi sono detto, forse è meglio se cerco di espandere la mia coscienza, attraverso la vera ricerca, per meglio capire che cosa sia effettivamente questa vita.
E’ quello che ho fatto e continuo a fare. Credetemi, con molto coraggio, con tanta lotta interiore, anche recando tanto sconforto, per il tempo che ho sottratto e che sottraggo al loro cuore, per le mie circolari e radiali numerose ricerche, per tutto quello che trasmetto attraverso questo mio dire, questa mia visione, recando per l’incomprensione, tanto dolore a me stesso, ai miei e a tanti cari amici.
Credetemi, è molto più importante riscoprire dentro di noi anche se in un frammento quella benevola vera fede che i nostri padri ci hanno trasmesso che accettarla inconsapevolmente senza nessuna sentita e percepita intima riflessione. Ogni gioia o dolore che abbiamo ricevuto o dato, ogni piccolo passo, ogni conquista che abbiamo fatto, anche se piccola come un granello di sabbia che nasce dal proprio essere, con il proprio sudore, con il proprio sforzo, con le proprie capacità, con i propri sentimenti anche con molta ignoranza, anche con ogni inconsapevole conoscenza, anche con ogni sentita lacrima che nasce dal proprio cuore, è una crescita interiore immensa che vale più di tutti gli invocati, richiesti o ricevuti tesori di questo mondo.
Chi ha orecchie per intendere intenda è quello che un giorno Gesù quel meraviglioso Maestro di luce, ha detto e dice a tanti. Per meglio farsi capire parlava con un linguaggio semplice, con parabole, con metafore, ma anche con tanto sottile simbolismo, perché sapeva che in mezzo a tanti, in quel tempo e oltre il suo tempo qualcuno più dotto, qualcuno più attento, avrebbe capito tante altre cose da quel nascosto linguaggio.
E’ come giocare a carte e conoscere un piccolo trucco espressivo/simbolico che permette ai due giocatori di conoscere le carte del compagno e per deduzione anche le carte degli avversari. Gli avversari alla fine pendendo molte partite, non sapendo, si giustificheranno dicendo inconsapevolmente che loro sono stati meno fortunati.
Messaggi che possono essere capiti, non attraverso letture errate od occultate modificate, trasformate, modellate per condizionare le masse, ma per essere lette con una chiave diversa, una chiave di lettura meno esteriore, più conoscitiva, più consapevole, più meditativa, più riflessiva, più vicina al cuore che riesce a scindere e a discriminare le verità dalle non verità o a ricostruire le verità mancanti.
Oggi, e da tanto tempo, anche se in parte nascosta, esiste una tecnologia militare che si basa su regole matematiche che utilizzando sistemi inferenziali logico/deduttivi riescono a convertire e a scandire in armoniche pensieri parole e testi per leggere la mente, per ri-validare o ricostruire modelli di verità mancanti che risultano disorganizzate o disarmonizzate nel loro insieme d’esistenza o d’appartenenza.
Esiste anche un sistema molto, ma molto assai più potente; Inferenziale, Logico Deduttivo, Istintivo, Intuitivo, Biologico, Metafisico e Spirituale, che è dentro di noi nel nostro CUORE nella nostra ANIMA, nel nostro ESSERE nel nostro SPIRITO IMMORTALE.
Capite a quali implicanze e rivoluzioni, può portare questa in parte celata verità, se divulgata e messa in atto con particolari tecniche induttive?
Quante volte spontaneamente affiorano alla mente sotto forma di presentimenti dei fatti, delle verità preannunciate? Provate a ricordare a riflettere e capirete che è comune e succede a tanti. E’ come prendere la cornetta per rispondere ad una persona che già si sa chi è un attimo prima che il telefono suonerà.
Soffermandoci su questa riflessione è come un cane malato che trova l’erba necessaria alla sua guarigione senza nulla conoscere, senza nessuna consapevolezza della vita. Inconsapevolmente una forza lo guida in virtù di quella Intelligenza che madre natura gli ha dotato e che agli occhi del profano è chiamata ISTINTO. Così e molto di più è nell’uomo che in certe condizioni o stati dell’essere, per una Volontà Divina, per una Legge Divina, riattiva quelle forze necessarie che lo conducono a compensare i vuoti prodotti dalla vita e a volte anche al risveglio e alla comprensione di tante verità celate.
E’ per questo che ogni tanto il pensiero mi conduce a parlare è come dire che avrei il piacere di confrontare il mio dire, il mio percepire o se si vuole risvegliare o stuzzicare l'altrui sentire.
Non parlo in tono religioso o di teologia, anche se lo menziono in tantissime riflessioni, ma con quella analisi interiore che abbraccia tante cose, che ci permette di percepire tanti altri scenari, tanti altri aspetti, tante altre prospettive, tante altre angolazioni e visioni. In una sintesi, in un quadro d’insiemi, dove ogni tassello, ogni variabile, ogni pur minimo particolare acquista un suo significato ma soprattutto, il suo vero significato in questo nostro vivere la vita.
E' come un programma assai complesso e molto complicato, ma nulla sfugge ad un attento e buon analista, (special modo se nel cuore è stato assai provato) ad un buon osservatore della realtà che ci circonda, se s’immerge nel problema, con molta assiduità, con tanto amore e soprattutto con molta pazienza e molta umiltà. E’ solo una questione di tempo e nulla di più. Quel tempo necessario affinché le verità si facciano strada nel cuore e nella mente di chi li ha assiduamente tanto ricercate.
Se Vi riporto questo messaggio è solo per informarvi dove si può arrivare quando le proprie analisi scevre e attende, tendono all'interiore con le stesse metodiche d'indagine e di lavoro rivolte all'esteriore. Certo, c’è un abisso, fra i due mondi, ma di sicuro attraverso gli effetti esteriori, si può risalire alle cause esterne e soprattutto se si è molto attenti, anche a quelle interiori.
Scusatemi è solo uno sgrammaticato ed inarticolato modo di parlare forse un filo conduttore, un argomento, ma soprattutto è un valido motivo per salutarvi affettuosamente, anche se non ci conosciamo, anche se a volte le apparenze possono non manifestare questo sentimento.
E' come dire ciao Nino, ciao Angela, ciao Mimma, ciao Salvo, ciao caro, ciao cara, buon giorno come stai. Quel cordiale e semplice saluto, quel cordiale e spontaneo sorriso, è la chiave d’accesso che apre le porte del nostro cuore, a quel concetto a quella nascosta inconsapevole celata e non capita fratellanza che tutti ci accomuna.
Tante cose sono cambiate nella mia vita da, quando ORAZIO il mio Meraviglioso ANGELO e MAESTRO, è ritornato alla casa del Padre. Potrei dirvi tante cose, ma vi chiedo umilmente scusa se a freddo, preferisco riportarvi un mio pensiero che in parte motiva una lettera che scrissi nel 2004. Non Vi nascondo i miei pensieri rivolti ad una Vostra sana analisi e giusta critica e di sicuro a nessuna obbligata risposta, ma sempre aperto ad accogliere sia le critiche che i consigli perché con tata sincera consapevole certezza so che c'è sempre qualcosa da imparare anche e sopratutto dagli altri.
Vi chiedo cortesemente solo per un momento, d’essere imparziali e impersonali a certe congetture o a quello che il Vostro animo non accetta come tale. Sì può sempre facilmente bruciare, strappare buttare, cestinare o non considerare questo mio dire. E' solo un pensiero, una visione diversa che non vuole imporre niente (non è questo il fine) o destare turbare nessun animo fraterno. In verità, in tutta sincerità fraterna è la realtà che c’accomuna tutti nei piani superiori, da riscoprire e applicare in questo piano del confronto. E quantunque vi riporto solo alcune scritture, citate nei testi sacri che per essere interamente contemplate, in ogni parola, in ogni significato, non basterebbe un libro per spiegarle.
(Matteo 22:37-40) Un giorno un dotto fariseo per mettere alla prova, chiese a Gesù “Rabbi, qual è il più grande comandamento della legge dei profeti?”
Amerai il Signore Dio Tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il Prossimo Tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge dei Profeti.
Rabbi, Amerai, il Tuo Dio, Mente, Simile, Prossimo ecc. dovrebbe far riflettere come tantissime altre parole presenti nei vangeli e in tutte le scritture sacre. Riporto una piccola ma riflessiva traccia:
Amerai. Come potrebbe un bimbo, un giovane o un essere a cui la vita ha negato tante cose, la vista, l’udito, la possibilità di pensiero, la possibilità d’esprimersi, la possibilità di movimento, la libertà, la sazietà, la crescita, la maturità, l’affetto, l’amore, il calore di una famiglia o la vita stessa, per capire che con il tempo, nel suo mancato futuro cammino, avrebbe consapevolmente riscoperto e amato quel Dio dei nostri padri, quel Dio universale?
Riflettete sul perché, sul com’è possibile che quel Dio dei nostri padri, quel Dio così immenso, benevolo e compassionevole possa permettere l’esistenza di tutte queste differenze separatistiche che innalzano ed opprimono la vita di tanti esseri rispetto a chi fortunato nasce e vive in questa vita?
Prossimo. In Arcadico antico = il vicino di casa? Chi è questo sconosciuto vicino con cui spesso litighiamo o non capiamo? Qualcuno molto attento dice e canta gli altri siamo noi? Quale grandiosa verità è celata in questa sola parola derivata dal Greco antico? Quanta importanza ed attenzione è stata messa in questa sola parola per essere riportata ed evidenziata nel massimo comandamento della grande legge dei profeti?
Rabbi. Nella società giudaica/ebraica = maestro = conoscitore della legge dottore della legge, ma per essere tale oltre a possedere la conoscenza una condizione primaria e necessaria presso la società prettamente patriarcale è ed era, che si fosse un padre, un capofamiglia e legato in matrimonio secondo il rito previsto dalla legge dei padri? Perché era permesso in questa società patriarcale, di ripudiare la moglie che non poteva avere figli? Come anche era usanza che i Rabbi si sposassero prima del loro 33 anno?, per quale motivo? Pensateci, pensateci bene. Vi sembra illogico dedurre o intuire certe verità che sconvolgerebbero tutto il dogma della nostra Cristianità? Io Vi riporto la mia personale deduzione logica intuitiva e vi dico anche che non sono il solo a pensarlo o a dirlo. Oh meravigliosa MARIA MADDALENA come ti hanno ingiustamente e volutamente calpestata, maltrattata, sputtanata, degradata. Tu principessa etiopica, iniziata ai grandi misteri, la cui saggezza e conoscenza è ed era molto più grandiosa di quella degli stessi apostoli, molti di cui ti erano cognati. Tu gloriosa sposa e madre di due figli celesti. Tu che nella fuga del viaggio hai lasciato tante tracce d’immenso amore. Tu che sei stata anche la Madonna Nera in tanti luoghi benedetti dal tuo passaggio insieme alle due Marie. Tu che molte volte sei ritornata, con tanto amore e saggezza camminando insieme con chi ti ha sempre perseguitata ed oltraggiata. Tu un grandioso essere celeste, che per l’immenso amore sei discesa dai mondi superiori e spirituali nei mondi inferiore per questa nostra umanità. Tu la Dea Diana, la Dea Sofia, L’ISIDE svelata, sei l’immenso amore eterno.
Mi fermo qui non vado oltre, su certe cose. Ci sarebbero tante pagine di storia da riesumare, da raccontare e tanti personaggi da citare o criticare, ci sarebbe tanto da dire, ma vi lascio al vostro giusto dubbio, al vostro giusto giudizio discriminante e alla vostra giusta meditata personale riflessione.
Credetemi, non ho perso la mia fede, sto riscoprendo la mia fede, quella più giusta al mio essere. Non ho più fede per una sola religione, ma per tutte, li condivido tutte, ma con un’altra visione, con un’altra prospettiva con un altro percepire, con un altro sentimento, con compassione che mi rapporta a quel concetto dimenticato che un giorno, abbiamo chiamato UMANESIMO che c’identifica e s’intercala in questa nostra UMANITA’.
Se solo ci fermassimo per un solo momento e osservassimo e contemplassimo l'universo con gli occhi limpidi e cristallini dell’anima, se solo capissimo che questa terra è un infinitesimo atomo di un atomo, se solo ci rapportassimo al creato, non vedremmo altro che un'unita umanità che si proietta verso l'infinito cuore di quel DIO DIMENTICATO, il Creatore, il Padre Celeste di tutte le cose manifeste o non manifeste, che come un buon padre non differenzia i suoi figli, li ama tutti con IMMENSO AMORE.
E’ come Il sole che sorge ogni mattina per tutte le cose e per tutti gli esseri della natura. Non guarda in faccia, non fa distinzione se sono buoni o cattivi, se sono neri, bianchi o gialli, se appartengono ad una religione o ideologia, se sono ricchi o poveri, se sono belli o brutti. Infonde luce indifferenziata incondizionata, spontanea vivificando ogni cosa con il calore dei suoi dorati raggi.
Affettuosamente
Raffaele
Raffaele ti sarà costato di parlare di tuo figlio,ma l'ai fatto in modo sereno mi pare.
RispondiEliminaCi hai trasmesso tante emozioni e ti dico solo grazie.
Io ho il difetto o il dono della sintesi e a volte per tale ragione non vengo neanche capita.
Ho sofferto anch'io tanto fin da bambina,ma la fede mi ha sempre aiutata e sorretta...
Ti saluto caramente,Raffaele!
P.S. Come hai scoperto il mio blog?
Carissima Stella,
RispondiEliminaesiste una meravigliosa legge universale che è la legge d’'ATTRAZIONE o di SIMILITUDINE o di AFFINITA’.
Nel blog di Francesca ho riscoperto il tuo cuore.
Quando al costo, credimi non ci sono parole adatte a definire l'indescrivibile, l'inaccettabile, l'indefinibile dolore. Ma anche in questo caso esiste una legge universale che lo giustifica per un amore più grande.
E' con il cuore che Vi parlo, con quel cuore che è stato destato, scosso maltrattato, oltraggiato, calpestato, frantumato, spezzato in mille pezzi dagli eventi e dal fato. Non ci sono parole adatte che possono esprimere questo stato d’indefinibile turbamento. Credetemi quando il destino ci sottopone a questa terrificante prova è l’indefinibile Dolore, ma per una Legge Universale, per una Legge Divina ogni dolore è bilanciato, viene mille volte compensato da un indefinibile ed inconsapevole nascosto immenso Amore.
Nella ricerca di quella perduta visione, di quel perduto contatto, con il cuore ho ritrovato il mio meraviglioso atavico infinito amore.
Non voglio suggerire niente, ma solo porre l'accento, come nel cammino della nostra vita sono tanti i perché che nascono. Credetemi, li ho contati e meditati profondamente quei 700 passi fatidici che dalla chiesa conducono alla dimora finale d’ogni spoglia mortale del mio paese. Passi lenti, passi curvati e lacrimanti che hanno accompagnato con tanti perché, con tanto dolore, con tanto sgomento, il mio immenso indefinibile amore. E’ stata anche una festa con 20 colpi di mortaio, con una solenne cerimonia con tante sentite e toccanti parole dettate dal cuore del prete, con tutti i parenti, con tantissimi amici venuti da ogni parte, con tutto il paese che con un finale e sentito salutato hanno espresso con il loro cuore, con i suoi amici del cuore che applaudendo hanno alzato quella bianca bara al cielo, a quel dio dei nostri padri per invocare quel dio, per dire “qui c’è il nostro caro amico e fratello c’è ORAZIO che riconsegniamo con tanti fiori, con il nostro dolore e con tanto amore al tuo cospetto, al tuo immenso amore”. Credetemi, contemplavo in quei momenti pensando e immaginando, com’è ancora nell’uso delle nostre buone tradizioni rituali, anche alla sua mancata festa, al suo mancato matrimonio con la sua meravigliosa ragazza del cuore, alla mancata gioia di tanti partecipanti, con i suoi amici, al mancato orgoglio e al pianto di gioia di un padre, di una madre che accompagna un figlio o una figlia sull’altare. Ma è stata questa la sua solenne e gloriosa ultima ed unica festa del cuore.
Era doveroso ringraziare, per l’unito e sentito cordoglio e l’affetto di tanti, in chiesa e sul giornale, mi ero espresso dicendo alla fine: “mi rimetto alla volontà del padre celeste”.
Ma dentro il mio cuore cercavo nella mia disperazione quel DIO dei nostri padri, in ogni luogo, in ogni posto, fra la gente, in tante chiese, per tanto tempo, dicendo a me stesso perché mio DIO? Perché MIO dio? Perché MIO DIO? Tu che sei amorevole, tu che hai creato ogni cosa con tanto amore, perché permetti tutto questo immenso dolore a me stesso e a tanti? Perché non prendevi la mia sazia e provata vita anziché una giovane e promettevole vita? Perché permetti i mali nel mondo? Credetemi 700.000 sono state le domande e i numerosi perché generati confusamente dal mio essere turbato e distrutto dal dolore. Ma come dicono tanti illuminati pensatori e maestri di saggezza, quel Dio dimenticato provvede sempre, perché mai mi aveva abbandonato, mai mi aveva lasciato solo anche se non n’ero cosciente. Era celato nel mio cuore ed io non sapendo inconsapevolmente lo cercavo fuori.
E’ come dice ZARILLO in un suo dolce cantico "l'errore più grande a cui l'uomo può credere mai è cercare lontano le cose che ha dentro di lui" Tutte le risposte sono dentro di noi, basta fermarsi, riflettere, contemplare e cercare di capire che come noi, altri nella storia passata, certi uomini, a volte anche non citati, sono stati propulsori, nel pensiero, nelle arti e nelle scienze nel loro tempo, per il loro tempo, oltre il loro tempo e per il prossimo.
La vita dell'uomo è fatta di tanti momenti, di tante emozioni è tutto deve essere vissuto perché questo è il cammino che ci fa crescere e a volte ci fa anche capire che non tutti i mali vengono per nuocere, perché c'è una legge superiore che li giustifica per un bene maggiore.
Noi nel nostro vivere, nel nostro piccolo non vediamo tutto questo, non crediamo nel destino e soffriamo, quando non troviamo risposte ai numerosi perché di questa vita. Come si potrebbe giustificare i mali nel mondo o un grandissimo dolore se non per un amore più grande? Qual è questo grande amore sfugge alle nostre percezioni, alla nostra comprensione finché non entriamo in quella realtà occulta / meditativa / contemplativa che ci permette da più punti di vista anche se in minima parte, di conoscere noi stessi e tutto ciò che ci circonda in questa REALTA’ DUALE.
In una semplice riflessione duale è come apprezzare il mare, in una bella giornata di sole estivo, insieme a tanti cari amici e sapere e percepire contemporaneamente e coscientemente che un contadino si dispera per la mancata pioggia. E’ bene ciò che è bene? E’ male ciò che è male? Congetture e verità forse difficili da capire con la sola mente, ma non impossibili al cuore.
In una mia precedente, ho rimarcato la frase "condizionamento dalla e alla nostra mente razionale" Non è facile accettare che esistono oltre alla nostra realtà soggettiva/oggettiva, tante altre realtà collaterali, tante altre realtà parallele, tante altre realtà soprasensibili, tante altre realtà delle forme pensiero ed infinite altre celate ed invisibili realtà. La mente non sempre è scevra da preconcetti o da condizionamenti che anche se benevoli influenzano in qualche modo inconsapevolmente il nostro modo di essere, di vivere e di pensare in questa realtà illusoria, in questa realtà di sogno (samsara), ma di sicuro necessaria.
Provate pure ad immaginare quale condizionamento si avrebbe se sì fosse nati in India, in Africa, in un ambiente ostile e malsano o da una famiglia senza sani e giusti principi.
L'ambiente, le usanze, i costumi, i modi di pensare, il linguaggio, il credo, la politica, la morale, la televisione, l’etica, i giornali, l'insegnamento, gli amici, il sociale e tante altre cose che ci condizionano la MENTE inconsapevolmente e consapevolmente quando noi stessi condividiamo tutto ciò che c'è comodo materialisticamente o egoisticamente.
E’ come una induttanza, una influenza esterna ed interna che influire sui nostri pensieri e quindi sulle nostre azioni.
Credetemi, soprattutto i nostri immensi amori, i nostri cari, i nostri meravigliosi angeli custodi o spiriti guida, usando benevolmente anche questi canali induttivi, nel rispetto di una legge universale senza farsi notare, sono vicini a noi, vivono anche insieme con noi. Agendo in silenzio ci parlano all’orecchio interiore, ci suggeriscono le scelte più appropriate, ci trasmettono tantissime sottili vibrazioni, ci guidano nella veglia, ci guidano e ci proteggono nel sonno e nei sogni quando viaggiamo verso quei dimenticati reami incantati che ben conosciamo. Spesso e quasi ogni notte, il nostro quinto principio (l'anima) insieme al corpo emotivo (astrale) volano incoscienti verso quella casa che ben conoscono, per rinfrancarsi rigenerarsi per le fatiche sostenute, per le energie perse dal corpo e dalla mente biologia nel suo vivere la vita d’ogni giorno. Sono gli immensi amori che ci aiutano con ogni invisibile mezzo, per guidarci in mille modi verso quel sentiero dimenticato, quel sentiero che prima ci eravamo imposti, per ricondurci alla vera essenza di tutte le cose. Pensate al comune dire il sonno porta consiglio o come dire dormici sopra. Riflettete su questo e forse capirete il motivo, il perché.
La vita è un breve o lungo sentiero, fatto di molte strade, con tantissimi incroci, di tantissima nebbia, di tantissima oscurità, di tantissima cecità, di tantissima sordità che senza un’opportuna ed appropriata segnaletica, senza un faro che illumina quel sentiero oscuro, senza un’amica e fraterna guida, ci farebbe deviare molte volte dalla nostra meta.
Come posso spiegare qualcosa che in questa realtà nell’apparenza sarebbe inaccettabile pazzia?
Come posso spigare che quando una giovane vita ritorna alla casa del Padre Celeste è un Angelo Immenso, un Maestro di Saggezza o un essere d’Immensa Luce, perché tanto più breve è stata la sua giovane vita tanto più vicina era la sua meta.
Come posso spiegare con parole quello che ci siamo detti in questi 5 anni con il cuore e con la mente?
Come vorrei con tutto il mio cuore che si capisse che sono più vivi che mai in una dimensione, in un piano di consapevolezza, in una realtà molto ma molto più grande ed inimmaginabile all’umano sentire.
In un suo messaggio telepatico dove gli chiedevo di rapportarmi in una similitudine le differenze di consapevolezza fra questo nostro mondo ed il mondo spirituale; mi ha detto “UNA GOCCIA D’ACQUA IN UN OCEANO SCONFINATO”. Capite quale abisso ci separa dalla grande gnosi? Dalla grande conoscenza? Dalle grandiose Verità? Dalla vera essenza dell’essere immortale?
Forse è meglio se mi fermo, troppe cose ho detto, troppo spazio carissima Stella hai concesso al mio dire e soprattutto al mio cuore.
Affettuosamente
Raffaele
Errata corrige:... l'hai fatto...
RispondiEliminaCiao Stella,
RispondiEliminaè bellissima questa storiella, grazie. :)
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