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SEI UNA TESTA DI Cxxxx!


PERCHE' DICIAMO LE PAROLACCE ?
Sono 5 i motivi principali :
1.
Sfogarsi
Secondo lo psicologo americano Timothy Jay, il turpiloquio da intensita' alle espressioni emotive in un modo che le parole inoffensive non riescono a eguagliare.
"Comunica i sentimenti di chi lo esprime e rappresenta il piu' forte canale di trasmissione di emozioni intense come rabbia,frustrazione,sorpresa,gioia",spiega Romolo Giovanni Capuano,sociologo e criminologo. "Alcuni psicoterapeuti arrivano a sostenere che il turpiloquio possa guarire da nevrosi e altri disturbi psichici facendo leva proprio sulle forze piu' interne dell'uomo".
2.
Offendere,umiliare,ferire
"Il turpiloquio permette di centrare questi tre obiettivi",precisa Capuano.
L'insulto puo' essere rivolto anche contro noi stessi. Se sbagliamo strada,e normale che ci scappi - Che cretino che sono ! -
3.
Segnare l'appartenenza a un gruppo
Non è difficile assistere a situazioni in cui due adolescenti (e non) si rivolgono nomignoli infamanti come riconoscimento reciproco di amicizia. "Usare le stesse parolacce,come il medesimo gergo,aumenta la coesione all'interno del gruppo e la distanza rispetto ad altri gruppi",dice l'esperto.
4.
Attirare l'attenzione
Spesso capita di leggere per strada avvisi che iniziano "Stronzo chi legge" e seguono le scuse in cui si giustifica che il turpiloquio aiuta a fissare l'attenzione di chi legge.
5.
Cacciare il male
"E' il cosiddetto turpiloquio apotropaico,letteralmente che allontana dal male. Ne sono un esempio le locuzioni scurrili come - in culo alla balena -",dice Capuano.
Gli esempi piu' singolari arrivano da personaggi insospettabili,come San Francesco d'Assisi.
Nel capitolo 29 de i
Fioretti (scritti da un anonimo frate francescano) San Francesco racconta le apparizioni del demonio a frate Ruffino di cacciarlo con la formula oscena "Apri la bocca;mo' vi ti caco".Per quanto ci sorprenda il fatto che un Santo possa essere cosi' volgare,la tradizione popolare riconosce un indubbio valore a queste locuzioni scatologiche.
Ma il turpiloquio esercita una funzione apotropaica anche in un altro senso.
quando definiamo un altro "storpio" o "frocio", affermiamo indirettamente la nostra normalita' indirizzando verso l'altro tutta la negativita' della parola usata,allontanandola da noi stessi.

Anna Fregonara
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CASTELLO...O REGGIA ?

Venti anni fa...
Dieci anni fa...


OGGI!


Per gli abitanti e per quelli che come me sono nati a Venaria Reale era semplicemente
"il castello",un vecchio stabile in rovina meravigliosamente adatto a noi,ancora ragazzi, per giocare a nascondino.
Al castello arrivava la tramvia,prima a vapore e successivamente elettrica,che collegava Venaria con Torino, sostituita successivamente con gli autobus delle linee intercomunali.
Questi mezzi pubblici attraversavano tutto il centro storico e si attestavano in piazza della Repubblica,per l’appunto la piazza del castello.
Dopo anni di abbandono totale e di vandalismo (siamo tra il 1945 e il 1960) tutto il complesso di Venaria e cioè il Borgo- il Castello- i giardini e il Parco vengono dati in consegna alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte che ha iniziato un primo cantiere di restauro nel 1961.
L’A.V.T.A. ( Associazione Venariese Tutela Ambiente) dal 1990, a nome e per conto della medesima Soprintendenza,cura la gestione delle visite guidate e delle manifestazioni.
La Reggia,voluta dal duca Carlo Emanuele II fu progettata da Amedeo di Castellamonte che ne iniziò la costruzione nel 1659,proseguita da Michelangelo Garove e infine completata da Filippo Juvarra il cui grandioso progetto iniziò nel 1716 per concludersi nel 1727.
Oggi la reggia di Venaria Reale è conosciuta non solo a livello nazionale,dopo gli ultimi restauri finanziati dall’Unione Europea,che hanno permesso di riportarla allo splendore antico.
…l’unica che non sembra minimamente disturbata da tutti questi cambiamenti è la Ceronda,che continua a scorrere placidamente (non sempre) lambendo il "Borgo Antico",per poi terminare la sua corsa nella Stura.
Adesso il centro storico,facendo anch’esso parte del progetto di riqualificazione della reggia è pedonalizzato,con indubbio beneficio per l’ambiente.
Non c’è più quell’atmosfera particolare che ricordavo da ragazzo,ma certamente la mia città ha saputo darsi un impulso turistico di grande portata.

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COSA CI DICONO I SOGNI


Ma è davvero possibile "prevedere" in sogno qualcosa che poi accadra' nella realta'?
-Certo che si',anche se i sogni premonitori non sono frequenti e non tutti li fanno-,dice Flaminia Nucci,psicanalista,junghiana.
-L'inconscio mette insieme le probabilità di cio' che puo' succedere e ci dice: "guarda che potrebbe andare così". Non è detto che alla fine accada,ma potrebbe essere.
Solitamente facciamo sogni premonitori solo con persone che si conoscono perchè abbiamo un legame inconscio con le persone che ci sono vicine-.
Ma facciamo un passo indietro: cosa s'intende per coscienza o inconscio? Come intervengono sui sogni?
Spiega Nucci: - La nostra psiche è composta di due parti: la coscienza,dove collochiamo l' "io", cioè il centro della volontà, e l'inconscio,che custodisce i complessi e l'ombra,che è la nostra parte buia.
Più la nostra ombra è sconosciuta,più è densa,nera,pericolosa. Questi due "settori" non sono uguali: la psiche può essere vista come un iceberg del quale il mondo cosciente è solo la punta. Crescendo "immagazziniamo" nel nostro inconscio personale gli aspetti belli della nostra vita,come le nostre potenzialità di sviluppo o il talento,ma anche tutto ciò che abbiamo vissuto e non ricordiamo o rimuoviamo perchè è incompatibile con la nostra coscienza -

Sotto la coscienza e l'inconscio personale c'è una zona molto piu' vasta,un vero proprio abisso,che lo psicanalista Jung chiama "l'inconscio collettivo"
- E' qui - continua Nucci - che nell'evoluzione,si sono sedimentati modelli di comportamento o figure (come la fata,la strega o la "grande madre" ) che appartengono alla storia del'umanità e ritornano nei sogni,nelle fiabe,nelle religioni,nell'arte.
Sono "archetipi", transnazionali e transculturali,che offrono immagini positive o negative alle quali attingiamo quando sogniamo.
Per questo nei sogni ricorrono spesso elementi o caratteristiche comuni,uguali in ogni tempo e in ogni parte del mondo.

Ma a che cosa servono? Gli scienziati provano da anni a spiegarlo,ma è difficile stabilirlo con certezza.
Per alcuni servirebbero a rigenerare il cervello,per altri avrebbero la funzione di favorire i processi di selezione ed elaborazione delle informazioni che accumuliamo durante la giornata,favorendone l'immagazzinamento nella memoria.
Per la psicologia junghiana,invece,avrebbero una funzione "compensatrice" :
- I sogni sono i messaggi che ci derivano direttamente dall'inconscio: sogno quello che la mia coscienza non capisce-, dice Nucci.
Se,per esempio,idealizzo la figura paterna,il sogno mi farà vedere una realtà che non sono in grado di vedere. Mio papà nei sogni non sarà quindi perfetto. ma presenterà difetti e debolezze che consciamente non colgo,ma che sono reali.
Se sono convinto di essere un Dio,in sogno le mie certezze verranno ridimensionate: magari mi troverò in difficoltà,o sarò incapace di esprimermi.
I sogni servono a compensare il vissuto cosciente: raccontano quello che noi non capiamo e non sappiamo di noi e degli altri,come pregi,virtù,dinamiche relazionali.
Compensano la coscienza e ampliano la personalità: chi conosce anche le proprie ombre è meno giudicante,piu' comprensivo.
Chi non le conosce,tende invece a essere rigido,moralista,giudicante-.
Sognare ciò che ci aspetta il giorno dopo o che abbiamo da poco vissuto non sempre racchiude un messaggio banale: gli eventi,da quelli più significativi ai più "quotidiani",spesso ci segnalano che stiamo facendo i conti con la nostra insicurezza.

Continua Nucci: -Di base,i sogni non si ricordano: se succede è perchè lo vogliamo fare,attivando e ascoltando l'inconscio.
Se decido che voglio ricordarmi,lo faccio. E' come quando puntiamo la sveglia per alzarci,ma poi ci svegliamo prima: lo facciamo perchè la coscienza sa che deve farlo.
Molto dipende però anche da periodi: se una persona è molto presa sul piano cosciente da tante cose,non ha tempo di ricordare. Ecco perchè spesso quando siamo stressati o sommersi dagli impegni facciamo fatica a ricostruire le trame,mentre quando siamo in vacanza ci ricordiamo molti più dettagli: quando siamo rilassati "molliamo" l'io e ascoltiamo i sogni,soprattutto quelli con più coloritura emotiva. Infatti più i sogni ci colpiscono (come gli incubi), meglio li ricordiamo-.

di Rubina Ghioni
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MI SERVE AIUTO


Ognuno di noi si puo' trovare di fronte a difficolta',che necessitano soluzioni impellenti,e sentire la necessita' d'appoggiarsi ad una persona per affrontare un periodo difficile della vita,per capire cio' che sta succedendo e per ritrovare la strada ed uscire dalla "selva oscura" a "riveder le stelle".
Rientra nella normalita' il dover affrontare dei problemi.
Cio' rappresenta una caratteristica della condizione umana dello stare nel mondo.
Succede a psicologi e psichiatri, a medici e sacerdoti,ad imprenditori ed operai,a liberi professionisti ed impiegati, a giovani e a meno giovani,di vivere situazioni molto ansiogene,di avere qualche trauma che offusca l'orizzonte e attacca la volonta'.
Puo' essere allora necessario trovare una figura d'appoggio o sperimentare un metodo che faciliti l'uscita da uno sterile travaglio e dall'apatia.
In situazioni simili le modalita' usate nel passato erano molto varie. Alcune persone si ritiravano in meditazione e raccoglimento per scavare nell'esperienza e nei ricordi del passato,per liberarsi da angosce attraverso tecniche psicofisiche e per raggiungere un equilibrio ed un elevato livello di consapevolezza di sè e una maggiore padronanza degli impulsi,dei sentimenti,dei desideri.
Altri ricorrevano ad un padre spirituale o ad un "guru" per essere aiutati a vedere il loro presente,il passato e il futuro,a scorgere legami tra avvenimenti ed eventi,a conseguire una maggiore saggezza e a modificare,almeno in parte,la loro missione del mondo e gli stessi rapporti con gli altri.
Oggi-da qualche tempo-è emersa una nuova figura professionale,lo "psicologo-psicoterapeuta",come persona"informata sui fatti psicoaffettivi", a cui si puo' far riferimento in situazioni di stress,conflitto,ansia,disfunzioni psicofisiche,necessita' di ri-equilibrio.
Molti anni fa,alla fine degli anni sessanta,andare dallo psicologo e ancor piu' dallo psicologo clinico
( psicoterapeuta) , significava essere considerato "matto". Di fronte al consiglio di andare dallo psicologo,veniva risposto:"Non sono mica matto,io!". Il massimo che le persone si permettevano era di fare i test attitudinali ai ragazzi della terza media presso un Centro Orientamento Scolastico e Professionale.
Quando la disfunzione psicologica era abbastanza grave,da creare problemi relazionali e di disadattamento,che veniva consultato era lo psichiatra,perchè con le pastiglie sedasse la persona.
In questi 40 anni tante cose sono cambiate. La figura professionale dello psicologo e dello psicoterapeuta ha avuto il suo riconoscimento,ha acquisito una sua identita' e una sua visibilita' psicosociale.

Introduzione al libro "Mi serve aiuto" di Gilberto Gobbi,psicologo-psicoterapeuta,sessuologo,consulente familiare.

Questo libro ha attirato la mia attenzione,perchè sono amante della psicologia. L'ho letto in vacanza ed è molto interessante.
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LA MONTANARA



Lassù per le montagne
tra boschi e valli d'or
fra l'aspre rupi echeggia
un cantico d'amor.

"La montanara, ohé!"
si sente cantare,
"cantiam la montanara,
e chi non la sa?".

Là su sui monti dai rivi d'argento
una capanna cosparsa di fior
era la piccola, dolce dimora
di Soreghina, la figlia del sol.

Questo canto,a ragione considerato l'inno internazionale della montagna,
nasce nel luglio del del 1927 nell'alta valle di Lanzo (Torino),al Pian della Mussa.
Il merito è del'alpinista Toni Ortelli,che dopo averla sentita da un pastorello
sul'Alpe dell'Uja di Ciamarella ne trascrive testo e melodia.
Fu il coro della SAT (Società Alpinisti Tridentini) a portare al successo questo
brano,che pur nella sua semplicità esercita un fascino particolare in chi lo ascolta.
Ho pensato di fare cosa gradita agiungendo un video,che forse raggiunge il suo
scopo più di quanto abbia potuto fare io con la mia breve descrizione.






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CHI SARA' QUELLA SIGNORA ?


Una donna incomincio' a camminare per le vie della Terra,finchè giunse in un paese che chiamavano Italia.
Era piccola,grassoccia,con la pelle ambrata,grandi occhi neri ed una treccia di capelli,pure neri,che le girava attorno al capo.
Indossava una specie di saio marrone,lungo fino a meta' polpaccio,di una stoffa che lei stessa aveva tessuto; in testa,uno scialle scuro.
Si guardo' attorno e vide una grande costruzione con tante finestre.
Ospedale lesse sulla facciata.Entro'.Tante camere,tanti letti,tante persone malate.
Nel corridoio vide una statua.Era di una donna molto bella,capelli lunghi chiari,occhi azzurri,un bell'abito,un grande manto azzurro,come i suoi occhi.
Davanti a lei erano posati grandi mazzi di fiori.
-Sara' una regina,forse era cosi' la regina di Saba-penso' la donna. Guardo' nelle stanze.In una,in un letto verso il muro,c'era una ragazza,sola,piangeva.
La donna si avvicino' :
-Cos'hai?
-Non viene nessuno a trovarmi,anche chi diceva di amarmi.
-Non piangere,ci sono io-disse la donna. La accarezzo' dolcemente,la bacio' sui capelli e la ragazza si addormento'.
La donna usci' in corridoio,ando' davanti alla statua e preso un fiore,uno piccolo,voleva metterlo vicino alla ragazza perchè,al risveglio,pensasse che qualcuno l'amava.
Passo' un'infermiera,la vide e grido':
-Cosa fai ? Rubi i fiori alla Madonna ? Poi corse via perchè era l'ora del caffè.
-Ne ha cosi' tanti ! Chissa' perchè...e poi,chi è ? Prese il fiore,disse "scusa" alla statua,anche se le sembrava assurdo e sciocco,e lo porto' sul comodino della ragazza che era ancora assopita,pero' con un sorriso sulle labbra.
Usci' dal quel grande palazzo e si incammino' per la citta'. Ogni tanto si imbatteva in grandi edifici,enormi veramente,in qualcuno entrava e trovava sempre le stesse cose: grandi navate,banchi,vetrate multicolori,e sempre,sempre la statua di quella misteriosa signora.
Candele grandi e piccole davanti, fiori in enormi mazzi,collane d'oro al collo,a volte,in testa,preziosi diademi.
La donna scuoteva il capo. Ma come,davanti a quei grandi edifici era accucciata un'umanita' affamata e sofferente che tendeva la mano a chi entrava e, dentro,c'erano tesori che sarebbero bastati a sfamare tutti!
Non capiva,non capiva...
Poi,uscendo da un ennesimo edificio,vide una donna emaciata. Teneva un bimbo in braccio,entrando non l'aveva notata.
Aveva gli occhi bassi e tendava la mano,in silenzio.
-Cosa ti è successo ?
-Mio marito non lavora piu', è caduto da una impalcatura,non era assicurato. Non abbiamo piu' casa,non sappiamo cosa mangiare. La donna penso' ai gioielli della statua e rientro' nell'edificio.
Avrebbe cercato il proprietario per chiedergli il permesso di dare alla poveretta una delle collane della statua.
Una persona tanto ricca non avrebbe detto di no.
Si guardo' attorno: non c'era nessuno. La statua la fissava con i suoi immobili occhi azzurri. Penso' :
Prendero' una collana e andro' a cercare il proprietario. Posso ? - disse la donna alla statua,mentre le sfilava la piu' grande delle collane d'oro.
Improvvisamente si senti' afferrare un polso :
-Brutta ladra,rubi alla Madonna. Vieni con me che ti faro' vedere - urlo' un uomo curioso. Fu portata davanti a un giudice.
Cosa volevi fare ?
-Volevo aiutare chi non ha nulla,le statue di quella signora sono coperte di monili d'oro...A cosa le servono ?
-Vedi - disse il giudice - sono per ringraziare di qualche favore che pensano la Madonna abbia fatto.
-Ma non sarebbe meglio aiutare gli altri ?
- Eh,si' - replico' il giudice che la pensava come lei.
- Ma sai, noi cattolici, con la Madonna...
- Ma io sono ebrea...- esclamo' la donna.
- Ah,capito,un'extra comunitaria. Ce l'hai il permesso di soggiorno ?
- Cos'è ? - chiese la donna.
Percio' fu espulsa. Ritorno' da dove era venuta : un luogo in cui si festeggia sempre,perchè,come disse quel suo strano Figlio : "Si fa più festa in Cielo per un peccatore che si pente che per 99 giusti ".
E di peccatori pentiti ne arrivavano tutti i momenti.
Pertanto quella Donna piccola,un po' grassoccia,vestita di marrone,con capelli e occhi neri, quella Donna che con la sua fede e la sua semplicita' aveva allevato un meraviglioso Figlio, è li' anche Lei che festeggia i peccatori pentiti e continua a chiedersi : "Chi sara' quella signora coperta di gioielli ?" Le favole di nonna Isa
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SCORTE... "VERE" !

collage
amici in spiaggia
come in un sogno
ci riflettiamo negli altri
è nata una nuova stella
MI SONO MONTATA LA TESTA !
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COME SI CAMBIA

39

SALVE, PIEMONTE !!


"Su le dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga
da' ghiacci immani rotolando per le
selve croscianti :
ma da i silenzi de l'effuso azzurro
esce nel sole l'aquila, e distende
in tarde ruote digradanti il nero
volo solenne.
Salve, Piemonte! A te con melodia
mesta da lungi risonante, come
gli epici canti del tuo popol bravo,
scendono i fiumi."

Cari amici blogger,questi famosissimi versi il grande Carducci li scrisse a Ceresole Reale il
27 luglio 1890, questa poesia mi ha dato lo spunto per presentarvi un altro luogo a me caro.
Attrattiva principale di questo paese situato in alta valle Orco, è il lago,creato dall'AEM con
uno sbarramento artificiale per produrre energia elettrica.
E' abbastanza frequente nella stagione estiva assistere alla evoluzioni di velisti e surfisti,inoltre
dalle sponde del lago partono i sentieri che conducono nel Parco Nazionale del Gran Paradiso,
che unisce alle bellezze della natura anche un campionario faunistico di tutto rispetto: è facile
l'avvistamento di stambecchi,camosci,marmotte...e con un pò di fortuna anche l'aquila!
Oggi non mi arrampico più come un tempo,ma il "ri-visitare" località come questa mi emoziona
sempre tantissimo perchè le vivo in maniera diversa...e non solo per gli anni che passano!!
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LA RUOTA...DI SCORTA

Amici carissimi,questa seconda vacanza è stata veramente appagante per il tempo
che è stato clemente: sono tornata abbronzata e con lo spirito allegro.
Sono graditi tanti commenti,ancor di più se spiritosi.
Vi ho portato l'allegria!

...ma siamo ai Caraibi?

onda...anomala !!
un tuffo dove l'acqua è più blu...
stella...marina !!


41

PER TUTTI I GUSTI







20

FERRAGOSTO

UN PENSIERO PER TUTTI VOI

da stella e sirio


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L' ULTIMA VACANZA

Vi porterò tutti con me. La sera potrei farmi viva. Mi mancherete TUTTI !
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UNA MONTAGNA...LUNARE



Il monte Chaberton,3130 metri s.l.m.
E' stata una delle salite più impegnative che ricordo di aver fatto. Da Cesana Torinese (1350 metri s.l.m.) si raggiunge il confine italo-francese del Monginevro e in questa località ci si mette gli scarponi e si inizia l'ascensione.
Vegetazione inesistente,la vecchia strada militare che raggiunge la vetta in più tratti è seriamente danneggiata anche a causa delle recenti alluvioni che hanno sconvolto il Piemonte.
Perchè tutto questo interesse per una montagna così inospitale? per la fortificazione militare esistente sulla vetta,cari amici! La più alta d'Europa,un punto strategico che dominava l'italiana val di Susa e la francese valle di Briancon. Fino alla conclusione della seconda guerra mondiale lo Chaberton era in territorio Italiano,dopo l'armistizio passò ai Francesi.
Tre/quattro ore circa di marcia,ma l'imponenza della costruzione ripaga ampiamente
lo sforzo,pensando alla vita che condussero i nostri alpini in un un posto simile... non certo di villeggiatura!

Una nota sportiva: La scalata allo Chaberton è parte integrante dell'IRONbike,giunta quest'anno alla 15^ edizione. Sette giorni,sette tappe durissime tra le montagne che fanno da confine tra Italia e Francia.Questa però è roba da professionisti,non da ciclo-amatori come me...!!
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INDOVINELLI


1 In un paese lontano,per entrare in una banca il sindaco di quella località ha deciso che chiunque sarebbe entrato doveva dire un codice. Un ladro vuole rapinare la banca, ma non sa il codice per entrare......quindi ascolta le altre persone;una coppia entra e un poliziotto dice: SEI! e loro rispondono TRE! e il poliziotto li fa passare. Dopo la coppia, passa un uomo e il poliziotto dice OTTO! e lui QUATTRO! e entra. Il ladro,che crede di aver capito, vuole entrare e il poliziotto dice: QUATTRO! e lui DUE! e viene arrestato. Perchè?

2 Tutti sono capaci ad aprirlo ma nessuno è capace a richiuderlo! Cos'è?

3
Cos'è la cosa che vola senza ali, cammina senza piedi e piange senza occhi?
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INNO ALLA VITA

Uno scritto intramontabile di Madre Teresa accompagnato da una musica altrettanto "evergreen",
"l'aria sulla quarta corda" di J.S.BACH.

Buon ascolto amici,per un momento di riflessione!

Questa bellissima poesia,quasi un novello "decalogo"scritto in chiave moderna,stella l'ha fatta sua,interpretandola magistralmente in pubblico in più di un'occasione.

Ciao a tutti,da stella e sirio.


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C'ERA IL TELEFONO CON IL FILO...


Se la tua età è più vicina ai 40 che ai 15,la tua formazione sentimentale,come la mia del resto,si sarà sviluppata più che attorno ad un piattissimo cellulare grigio-argento davanti a un telefono a ruota in bachelite beige.
Quando i cellulari non c'erano,il biondino della 4^ B te lo dovevi andare in giro a cercare,e se volevi fare tu il primo passo,il numero te lo dovevi trovare nell'elenco telefonico,risalendo come una spia russa al nome del padre,sperando che l'intestataria non fosse la madre.
Adesso la baldanza comunicativa femminile è ai massimi livelli: non abbiamo più tempo e voglia di aspettare.
Se un uomo ti piace e hai il suo numero,gli mandi con leggerezza un sms con faccine
sorridenti e baci freschi di giornata.
Sono un tipo nostalgico,ma di quel periodo in cui il corteggiamento era più lento e rocambolesco c'è una cosa che non mi manca: il duplex della mia amica,che divideva la linea con una sua coetanea che passava ore a scambiarsi ricette.
Trovare il suo numero libero in realtà non è più facile ora,in quanto è finita vittima delle "promozioni"; ha 4 schede,tariffe per tutti,solo notte,solo giorno,solo weekend.
Ed è finita anche con l'unico uomo che ama stare al telefono a parlare del niente e che non si limita,come la maggior parte dei maschi,a monosillabi e lapidari "dai,ne parliamo dopo",per finire nella peggiore delle frasi telefoniche:"Sto arrivando,butta la pasta"...


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FUGA D'ALTRI TEMPI

Quando un adolescente,apparentemente tranquillo,non si trova bene
nella colonia in cui si trova in vacanza,cosa fa?
Ma se ne va naturalmente,magari cercando pure un compagno che
scontento come lui abbia lo stesso desiderio nascosto.

Le colonie,negli anni sessanta,non erano proprio il massimo della
recettività ma allora per un figlio di operaio ancora grazia che ci
fosse questa possibilità,onde evitare il vagabondare “a ruota libera”
una volta terminata la scuola.

Bene,ritorniamo al ragazzo in questione: Dopo due settimane di
resistenza,con giornate scandite da orari ben precisi per alzarsi;
per lavarsi;per fare colazione ecc.ecc. e soprattutto dopo una
settimana di dieta ferrea nel senso che con il cibo che veniva
propinato facevano festa…tutte le bestiole del vicinato,la drastica
decisione:
Basta,gli facciamo vedere noi adesso come ce ne andiamo!!

Il pomeriggio successivo,appena gli animatori dettero il “via libera” per andare
nel campo dove si svolgevano le attività comuni i nostri due esploratori
in erba,stufi della colonia, si misero in cammino verso casa.

Eh sì…verso casa d’accordo,ma quanto tempo ci sarebbe voluto? Devo
a questo punto fare una piccola mappa del percorso intrapreso,se no
non rende l’idea:

Piamprato è una ridente e bellissima località a 1550 metri sul livello del
mare,situato al fondo di una conca dove termina la valle Soana,una delle
tante vallate alpine piemontesi.

I nostri due eroi (diciamo così) non sapevano però che la distanza da
coprire per raggiungere Torino era di… 70 km.!!! Lo ripeto,
SETTANTA KILOMETRI!

Cammina cammina,era bello! Allenati dalle gite in alta quota, questa era una
passeggiata!

Lo fu per diverse ore,poi le gambe incominciarono a intorpidirsi,il sole a
tramontare…nel frattempo in colonia si erano accorti che due ragazzi
mancavano all’appello per cui furono immediatamente allertate
le famiglie e le forze dell’ordine,nonché il direttore della scuola
responsabile del campo estivo.

Cammina,cammina….la notte si avvicinava e la stanchezza aumentava, per
cui i nostri protagonisti pensarono bene di fermarsi e di prendere un bus
che li portasse a destinazione.

Il bus per fortuna c’era in una cittadina che si chiama Rivarolo e che dista da
Torino…34 km,quindi i nostri atleti avevano fatto quasi un maratona!!

Cari amici blogger,avrete certamente capito che l’eroe di questa bravata
sono io,ancora adesso a distanza di tanti anni ho in mente il viso affranto e
sconvolto di mio padre che quando mi vide arrivare ebbe solo la forza di
dire:
“Meno male che è finito tutto bene… “ !!!

P.S. la foto non è di quel tempo,è un pò più recente...
ma la valle è la stessa!
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SENTENZE DI CONFUCIO


Un uomo,per esser chiamato saggio, deve esser
serio,sollecito,dolce.
Sollecito e serio con gli amici,dolce con i fratelli.
Fate in modo di potervi controllare:difficilmente
vi perderete.
Il vero saggio è cauto nel parlare,rapido nell'agire.
L'uomo saggio è franco senza essere ostinato.
Nel prendere una decisione è più che sufficiente
pensarci due volte.
Non agire senza sapere il perchè.
Ascolta molto e scegli ciò che è buono.
Guarda molto e ricorda.
Tale è il modo di istruirsi.
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VI REGALO L' ALLEGRIA



Þ Un operaio cade da un ponteggio finendo sull'asfalto. Arriva un medico che esamina l’infortunato con un bel sospiro di sollievo dichiara: "Nulla di serio, portate un bicchiere d'acqua per far riavere meglio questo signore caduto dal terzo piano!" Allora l'operaio riapre gli occhi e chiede: "Ma per avere un bicchiere di grappa da che piano bisogna cadere?"

Þ Un contadino vuol fare uno scherzo a una delle sue galline, le sottrae di nascosto un uovo e lo dipinge di tutti i colori. Poi lo rimette in mezzo alle altre uova e si mette a spiare le reazioni della chioccia. Questa però resta del tutto indifferente. Deluso, il contadino sta per tornarsene ai suoi lavori, quando vede dall'altra parte dell'aia un gran putiferio: è il gallo che riempie di botte il pavone

Þ Un farmacista genovese vende per errore della stricnina al posto dell'Aspirina e richiama subito l'acquirente per telefono che gli chiede: "Ma c'è differenza?". E il farmacista: "Certo, ci sono 2 euro di differenza!".

Þ Due camionisti calabresi vengono fermati da agenti della Polizia Stradale per un controllo del carico trasportato. Un agente chiede: "Che cosa trasportate?" L'autista risponde: "Calcolatrici, Tutte calcolatrici!" L'agente invece trova pistole, bombe, coltelli e chiede: "Sarebbero queste le calcolatrici?"

Il calabrese risponde: "Noi in Calabria così facciamo i conti!"

Þ La moglie al marito: "Caro, vai fuori a bagnare il giardino!"; "Ma cara, sta piovendo!"

"Be' ... mettiti l'impermeabile!"

Þ Due pensionati si incontrano tutti i giorni mentre leggono i manifesti funebri. Il più giovane dei due chiede all'altro: "Ma tu perché vieni qui tutti i giorni?". "Controllo se c'e' il mio nome". Dopo un po' di giorni il più anziano viene a mancare, e quell'altro leggendo il nome dell'amico sui

manifesti: "Guarda un po', oggi che c'era non è venuto".

Þ La moglie passa la notte fuori casa. La mattina dopo spiega al marito che aveva dormito dalla sua

migliore amica. Il marito telefona alle dieci migliori amiche della moglie, ma nessuna conferma il fatto. Il marito passa la notte fuori casa. La mattina dopo spiega alla moglie che aveva dormito dal suo migliore amico. La moglie telefona ai dieci migliori amici del marito: sette confermano il fatto e gli altri tre dicono che è ancora lì…………..

Þ Un autobus pieno di politici precipita in una scarpata da una strada di montagna e si ferma alcune centinaia di metri sotto in prossimità di una casa di un contadino. Questi esce per vedere l'accaduto, poi scava una fossa e seppellisce tutti i politici. Alcuni giorni dopo una macchina della polizia

ritrova il bus e chiede al contadino se sa dove siano finiti i politici.

"Li ho sepolti tutti", dice il contadino. "Ma perché ? Erano tutti morti ?", chiedono i poliziotti.

E il contadino: "Veramente alcuni dicevano di no, ma tanto lo sappiamo tutti che sono bugiardi ..."

Þ La maestra a Pierino: "Dimmi una parola che contenga una doppia P!". Pierino: "BOTTIGLIA, signora maestra!". La maestra: "Ma dov'e' la doppia P?". Pierino: "Nel tappo!"

Þ Un signore va alla posta a spedire un pacco, l'impiegato dice: "Il pacco è troppo pesante: occorre mettere un altro francobollo!". E il signore: "Ma sei sicuro che poi si alleggerisce?"







QUALE VI HA FATTO PIU' RIDERE ?

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LA SOLIDARIETA' NON VA IN VACANZA...!


SE CI AVESSI PENSATO PRIMA...

Amici blogger,questo non è una campagna a favore degli anticoncezionali....

E' l'ennesimo appello lanciato dall'AVIS a favore della donazione,che durante i mesi
estivi mette sempre in preallarme le strutture ospedaliere,i pronto soccorso e i
medici di famiglia.
Leggo da "LA STAMPA",cronaca di Torino del 12 luglio 2008:
Mamma e bebè salvati dopo 280 trasfusioni.
Al Sant'Anna di Torino nove interventi per fermare un'emorragia!!

Penso che non ci sia bisogno di nessun altro commento,i fatti parlano.
In casi come questo la vita da salvare...

E' PIU' DI UNA !!


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IMPONDERABILE...,il cui peso non può essere esattamente
calcolato,che sfugge a una precisa analisi o valutazione;motivi
imponderabili,in senso figurato,di cose immateriali,fatti,avvenimenti
la cui natura ed entità sfuggono al controllo e a una precisa
determinazione,pur producendo effetti sensibili,cause,motivi,
ragioni.
IMPONDERABILE è pure quella parolina "magica" quando non
si possono spiegare o valutare certi fatti inesplicabili che sfuggono
a tutte quelle logiche o regole che l'uomo,con la sua razionalità,non
è più in grado di dare un giudizio preciso o una valutazione esatta
e capirne la vera essenza.
Certi eventi,che arrivano all'improvviso,senza una logica apparente,
che fanno gridare al miracolo proprio perchè non si possono
spiegare,vengono catalogati come frutto dell'imponderabilità.
Certi richiami interiori,messaggi infinitesimali che giungono attaverso
vie sconosciute,sovente cambiano il corso degli eventi della nostra pur
labile esistenza,per la quale,resta sempre difficile dare corpo a queste
"sensazioni".
Il nostro "IO" reclama sempre la prevalenza (in specie quando le "cose"
hanno un corso favorevole).
Il problema è che l'essere umano poche volte analizza se stesso,e,se
non si ascolta il proprio animo,è possibile cadere in convinzioni errate e
non comprendere la "voce silenziosa" che arriva dal nostro profondo,senza
cadere in dannose superstizioni,e capire chiaramente il messaggio che ci
giunge per vie così ignote.
Dio ha creato gli uomini diversi,"come fiocchi di neve"; l'uomo cerca la
verità da quando esiste sulla terra.La sta ancora cercando.
Il futuro è lo sconfinato buco nero in cui siamo immersi,anche se la distinzione
tra passato,presente e futuro è solo illusione.
Lo afferma Einstein,con la sua dimostrazione scientifica della relatività del tempo.
Nelle grandi tragedie,(l'ultimo caso è il recente terremoto in Cina) dove decine
di migliaia di persone hanno perso la vita,qualcuno,in qualche modo si è salvato.
In questi casi,si dà il merito alla fortuna,oppure,a qualche altra cosa, a una serie
di concause che hanno stabilito il buon esito del risultato: l'imponderabile è
stato determinante.
Tra le diverse domande che si pongono al riguardo,una risposta veramente
significativa viene dal Veggente Ivan (Medjugorie) il quale chiese in un'apparizione:
"Madre,perchè proprio io?"
Lei rispose:"Caro figlio,io non cerco i migliori". Risposta sicuramente emblematica
ed imponderabile.
L'umanità cerca la pace,la felicità e tante altre cose inerenti alla sua vita per strade
diverse,dove l'imponderabile ha un valore,spesse volte decisivo.
Nessuna via ha una direttiva sicura,sono parecchi i fattori che determinano il buon
esito di certe situazioni,le quali possono cambiare anche minimamente,ma mai,
sono uguali.
Piccoli frammenti stabiliscono la loro singolare originalità,ed è proprio in questi casi
dove l'elemento imponderabile rifulge - quasi impalpabile - in tutta la sua importanza,
stabilendo in modo inequivocabile,quasi un paradosso,nessuna certezza.
Tutta opera dell'uomo? Oppure il caso,il fato? Impalpabile,enigmatico,spunta
l'IMPONDERABILE: una via assai,assai misteriosa...quasi divina.

Mario Ruffa

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OCCASIONE MANCATA


Si è conclusa da pochi giorni l'edizione 2008 del Tour de France,il vincitore è stato un po' a sorpresa Carlos Sastre,del team CSC.
Complimenti a lui e alla squadra,insieme hanno dato dimostrazione di forza e
compattezza,in uno sport come il ciclismo professionistico,notoriamente duro.
Sono rimasto rammaricato per una promessa del ciclismo italiano,mi riferisco
a Riccardo Riccò che è risultato positivo ai controlli anti-doping,da parte
dell'organizzazione francese preposta a tali compiti e,pertanto, gli è stato impedito di proseguire,subendo anche l'umiliazione dell'arresto da parte della Polizia.
Riccò ha pubblicamente ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti e per questo lo ammiro,certamente il team della SAUNIER DUVAL non ha minori responsabilità di lui.
Fatalmente mi ritorna in mente la tragedia di un altro campione,Marco Pantani che fu lasciato incredibilmente SOLO dopo la squalifica,con le drammatiche conseguenze che tutti conosciamo.


Concludo dicendo che TUTTI gli sport dovrebbero ritornare a livelli umani,non modificati e alterati,al fine di ottenere prestazioni sempre più competitive,ma che secondo me snaturano le gare!!!
Il bene in noidiGiannaDesign byIole