57
Ognuno di noi si puo' trovare di fronte a difficolta',che necessitano soluzioni impellenti,e sentire la necessita' d'appoggiarsi ad una persona per affrontare un periodo difficile della vita,per capire cio' che sta succedendo e per ritrovare la strada ed uscire dalla "selva oscura" a "riveder le stelle".
Rientra nella normalita' il dover affrontare dei problemi.
Cio' rappresenta una caratteristica della condizione umana dello stare nel mondo.
Succede a psicologi e psichiatri, a medici e sacerdoti,ad imprenditori ed operai,a liberi professionisti ed impiegati, a giovani e a meno giovani,di vivere situazioni molto ansiogene,di avere qualche trauma che offusca l'orizzonte e attacca la volonta'.
Puo' essere allora necessario trovare una figura d'appoggio o sperimentare un metodo che faciliti l'uscita da uno sterile travaglio e dall'apatia.
In situazioni simili le modalita' usate nel passato erano molto varie. Alcune persone si ritiravano in meditazione e raccoglimento per scavare nell'esperienza e nei ricordi del passato,per liberarsi da angosce attraverso tecniche psicofisiche e per raggiungere un equilibrio ed un elevato livello di consapevolezza di sè e una maggiore padronanza degli impulsi,dei sentimenti,dei desideri.
Altri ricorrevano ad un padre spirituale o ad un "guru" per essere aiutati a vedere il loro presente,il passato e il futuro,a scorgere legami tra avvenimenti ed eventi,a conseguire una maggiore saggezza e a modificare,almeno in parte,la loro missione del mondo e gli stessi rapporti con gli altri.
Oggi-da qualche tempo-è emersa una nuova figura professionale,lo "psicologo-psicoterapeuta",come persona"informata sui fatti psicoaffettivi", a cui si puo' far riferimento in situazioni di stress,conflitto,ansia,disfunzioni psicofisiche,necessita' di ri-equilibrio.
Molti anni fa,alla fine degli anni sessanta,andare dallo psicologo e ancor piu' dallo psicologo clinico
( psicoterapeuta) , significava essere considerato "matto". Di fronte al consiglio di andare dallo psicologo,veniva risposto:"Non sono mica matto,io!". Il massimo che le persone si permettevano era di fare i test attitudinali ai ragazzi della terza media presso un Centro Orientamento Scolastico e Professionale.
Quando la disfunzione psicologica era abbastanza grave,da creare problemi relazionali e di disadattamento,che veniva consultato era lo psichiatra,perchè con le pastiglie sedasse la persona.
In questi 40 anni tante cose sono cambiate. La figura professionale dello psicologo e dello psicoterapeuta ha avuto il suo riconoscimento,ha acquisito una sua identita' e una sua visibilita' psicosociale.
Introduzione al libro "Mi serve aiuto" di Gilberto Gobbi,psicologo-psicoterapeuta,sessuologo,consulente familiare.
Questo libro ha attirato la mia attenzione,perchè sono amante della psicologia. L'ho letto in vacanza ed è molto interessante.
MI SERVE AIUTO
Ognuno di noi si puo' trovare di fronte a difficolta',che necessitano soluzioni impellenti,e sentire la necessita' d'appoggiarsi ad una persona per affrontare un periodo difficile della vita,per capire cio' che sta succedendo e per ritrovare la strada ed uscire dalla "selva oscura" a "riveder le stelle".
Rientra nella normalita' il dover affrontare dei problemi.
Cio' rappresenta una caratteristica della condizione umana dello stare nel mondo.
Succede a psicologi e psichiatri, a medici e sacerdoti,ad imprenditori ed operai,a liberi professionisti ed impiegati, a giovani e a meno giovani,di vivere situazioni molto ansiogene,di avere qualche trauma che offusca l'orizzonte e attacca la volonta'.
Puo' essere allora necessario trovare una figura d'appoggio o sperimentare un metodo che faciliti l'uscita da uno sterile travaglio e dall'apatia.
In situazioni simili le modalita' usate nel passato erano molto varie. Alcune persone si ritiravano in meditazione e raccoglimento per scavare nell'esperienza e nei ricordi del passato,per liberarsi da angosce attraverso tecniche psicofisiche e per raggiungere un equilibrio ed un elevato livello di consapevolezza di sè e una maggiore padronanza degli impulsi,dei sentimenti,dei desideri.
Altri ricorrevano ad un padre spirituale o ad un "guru" per essere aiutati a vedere il loro presente,il passato e il futuro,a scorgere legami tra avvenimenti ed eventi,a conseguire una maggiore saggezza e a modificare,almeno in parte,la loro missione del mondo e gli stessi rapporti con gli altri.
Oggi-da qualche tempo-è emersa una nuova figura professionale,lo "psicologo-psicoterapeuta",come persona"informata sui fatti psicoaffettivi", a cui si puo' far riferimento in situazioni di stress,conflitto,ansia,disfunzioni psicofisiche,necessita' di ri-equilibrio.
Molti anni fa,alla fine degli anni sessanta,andare dallo psicologo e ancor piu' dallo psicologo clinico
( psicoterapeuta) , significava essere considerato "matto". Di fronte al consiglio di andare dallo psicologo,veniva risposto:"Non sono mica matto,io!". Il massimo che le persone si permettevano era di fare i test attitudinali ai ragazzi della terza media presso un Centro Orientamento Scolastico e Professionale.
Quando la disfunzione psicologica era abbastanza grave,da creare problemi relazionali e di disadattamento,che veniva consultato era lo psichiatra,perchè con le pastiglie sedasse la persona.
In questi 40 anni tante cose sono cambiate. La figura professionale dello psicologo e dello psicoterapeuta ha avuto il suo riconoscimento,ha acquisito una sua identita' e una sua visibilita' psicosociale.
Introduzione al libro "Mi serve aiuto" di Gilberto Gobbi,psicologo-psicoterapeuta,sessuologo,consulente familiare.
Questo libro ha attirato la mia attenzione,perchè sono amante della psicologia. L'ho letto in vacanza ed è molto interessante.
Etichette:
libri
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Anche io credo sia interessante, ma secondo me il problema è radicato in questa società contaria all'essere umano.Una società che riduce al massimo i rapporti umani, dove il profitto è preminente alla vita: questo è il problema. Per carità, non ho grandissime competenze in sociologia, quello che so è il frutto di mie riflessioni e analisi, ma una società che esclude solidarietà, amore, rispetto degli altri per il profitto, è destinata ad autodistruggersi.
RispondiEliminaGrazie per il premio Stella.
Sirio Grazie per l'email.
Un caro saluto ad entrambi.
PS: ho lasciato un commento sul post Fame. Complimenti per il post.
Ciao
Carissima Stella,
RispondiEliminaa mio avviso qualsiasi problema di un individuo, specialmente se giovane o giovanissimo, va affrontato e discusso in famiglia. Se la famiglia è unita e 'sana' tanti problemi possono essere risolti in quella sede, insieme.
Laddove c'é una patologia è buono indirizzarsi ad un esperto. Basta accertarsi che sia tale.
Buona serata
Caro marco tu parli delle cause che potrebbero condurre ad uno stato frustrante e va bene. Una volta "caduti",però, bisogna provvedere subito a uscirne fuori e non con psicofarmaci fai da te,ma con l'aiuto di un esperto, se non si vuole aggravare la situazione. Le persone che si accorgono di avere un disagio sono già sulla strada della ripresa,mentre chi non lo riconosce e minimizza i suoi problemi è portato a peggiorare. Questo è il mio modesto parere.
RispondiEliminaCiao marco,amico mio!
Caro romano hai detto esattamente ciò che ho scritto a marco.
RispondiEliminaGrazie e buona serata pure a te.
Cara Stella, per me la soluzione non sta nei psicofarmaci,ma nel cercare di instaurare rapporti veri. Non cercando vie di fuga, ma guardandosi costantemente dentro per valorizzare quelle meraviglie che ognuno di noi rappresenta.
RispondiEliminaCiao marco,per così poco...!!
RispondiEliminaUn caro saluto anche a te,buona serata!
Caro marco certamente,è vero ciò che affermi,ma la pensiamo tutti così? Sarebbe troppo bello... Vedi ad esempio gli incidenti del sabato sera e non solo...quanti consigli,quante raccomandazioni,quanta pubblicità perchè non si guidi in un certo stato, eppure i tragici risultati li vedi...
RispondiEliminaTi saluto caramente
Qualche volta ci ho pensato anch'io di chiedere un sostegno specialistico per gli attacchi di panico, poi si rimanda sempre perchè non ci si vuole arrendere alla possibilità che qualcosa in noi non funzioni.
RispondiEliminaUn abbraccio
Kylie non bisogna trascurare gli attacchi di panico , segnali di qualcosa che non va. Penso che forse, se non riesci da sola a rimuovere le cause,tu ti debba appoggiare a qualcuno. Io non sono una psicologa,ma ho letto parecchio su questo tema delicato.
RispondiEliminaUn carissimo saluto
Mi sento parte in causa in questo post, perciò non posso che condividerne il contenuto.
RispondiEliminaApprofitto Stella per chiederti per favore dove posso trovare il tuo post dove mi hai assegnato il premio I love you, il primo che mi hai dato perché vorrei linkarlo nell'elenco che ho creato nella barra di sinistra del mio blog perché punti direttamente al tuo e se ne possa leggere la motivazione. Ho trovato tutti gli altri nelle etichette, ma non questo
Luigina per fare prima, vai nella mia bacheca,lo trovi. Motivazione: mi hai preso per mano per condurmi dove sono arrivata.
RispondiEliminaUna serena buona notte ,ti sorrido.
sai stella,di questi libri ne ho letti tanti,non li ho messi nell'elenco(o forse uno)sopratutto quelli rivolti ai giovani e alle loro problematiche,il perchè è presto detto,questi argomenti mi toccano e mi interessano da vicino.Nonostante tutto,per quanto possano essere interessanti,possono si dare "un qualche barlume"e possono servire ad aumentare la nostra sensibilita' verso il prossimo,ma nel caso specifico in cui ci interessino queste problematiche per questioni"private"è meglio rivolgersi allo specialista.Spesso quelli che sembrano solo "piccoli problemi di tipo psicologico"possono essere l'anticamera di problemi ben piu gravi,non sempre il detto"chi fa da se fa per tre" è valido,non in questo caso.Di sicuro i buoni libri aiutano a capire,ciao stella gabrybabelle
RispondiEliminaleggo i commenti:
RispondiEliminaquoto in pieno,
il commento di Romano
gabrybabelle
Ciao luigina,il post è del 21 giugno e adesso lo trovi con l'etichetta:
RispondiEliminapremio i love you.
grazieeee!
RispondiEliminaCarissima gabry forse non mi sono espressa adeguatamente,il post e i miei commenti collimano col tuo pensiero,uguale uguale.Non intendevo pubblicizzare il libro.L'ho citato come fonte da cui avevo attinto.
RispondiEliminaTi abbraccio caramente
Adesso posso andare a nanna contenta. Se vuoi puoi collaudare la mia soluzione. Un abbraccio e buonanotte
RispondiEliminaWow deve essere interessante domani andrò a cercarlo in libreria ;)
RispondiEliminaUn bacione a te ed uno a Sirio
Ciao nellina come stai ora? Mi fa piacere che il libro ti piaccia ,però come spiegavo prima non sostituisce lo psicologo in caso di necessità.
RispondiEliminaUn carissimo abbraccio.
Psicologia, psicologia quanti disastri nel tuo nome.
RispondiEliminaVale
PL
Caro pierluigi potresti spiegare meglio il tuo concetto?
RispondiEliminaProblema molto delicato e anche qui, tutto dipende dallo pscologo e dall'entità del problema.
RispondiEliminaE' comunque un terreno minato nel quale bisogna muoversi con cautela.
Ho visto persone uscire rinfrancate dalle varie sedute dallo psicologo, ma ne ho viste alcune attenersi a direttive che contrastavano con le esigenze dei rapporti interpersonali e ritrovarsi profondamente disorientate.
Comunque ripeto e credo che nelcampo della psicologia applicata ci siano molte insidie.
L' ideale sarebbe parlare in famiglia, pacatamente ed esporre senza veli il disagio.Ma se in famiglia trovi affetto,ascolto, comprensione e aiuto....sei già nell'anticamera del paradiso.
Ho fatto un po' di confusione e non ho chiarito niente. Forse ho bisogno dello psicologo ! (;-)))
Argomento interessante comunque. Grazie Stella.
Cara renata il ruolo della famiglia è fondamentale per la crescita e lo sviluppo della personalità,l'ho ribadito più volte.Qui tento di dire che se è già in atto un disagio,bisogna correre ai ripari subito.Hai sollevato,però, un problema più che legittimo. Da quale esperto andare?E qui casca l'asino... Come in tutte le professioni,c'e chi vale e chi no,come si fa? Più che informarsi da parenti e amici,non saprei. Tu non hai bisogno di andare dallo psicologo,con la tua saggezza. Potresti dare un aiuto a noi!Grazie renata
RispondiEliminaUna figura simile ad un grande fratello della situazione, io nella mia vita sono riuscito a trovarla per fortuna, tuttavia per il bene sociale questa figura professionale da te rappresentata dovrebbe essere ancor più valorizzata, perchè credimi la gente ha un bisogno "matto" di parlare e di sfogarsi.
RispondiEliminaPeppe mi ha fatto veramente piacere il tuo commento.Grazie
RispondiEliminaCiao Stella, nel mio blog ho postato 16 lezioni di Marta sulla Psicologia.
RispondiEliminaLezioni tenute all'UniTre nel 2002.
Chi fosse interessato può andarle a leggere.
Ciao Salvo
Ciao salvo,conosco marta e ho letto...
RispondiEliminaIo sono tra quelli molto restii ad avvicinare uno psicoterapeuta,essenzialmente per due motivi:
RispondiEliminaPrino:Ho una specie di "allergia" ai medicinali di qualunque tipo,ne faccio uso solo in casi di estrema necessità.Figuriamoci quelli di un certo tipo...!
Secondo: Avere la fortuna,grande fortuna,di trovare un buon professionista non credo che sia cosa facile,e se non è piu'che preparato potrebe combinare guai ancora maggiori!
Quoto renata,l'ambiente migliore dovrebbe essere proprio quello famigliare.
Ciao stella,il post merita molta considerazione! Grazie.
Grazie per la segnalazione. Mi hai dato un'idea regalo. :)
RispondiEliminaSirio sei restio perchè ,per fortuna,disagi non non ne hai o pensi di non averne,altrimenti... Io sono vicina a persone che problemi ne hanno tanti...ecco perchè sono così documentata
RispondiEliminaSono contenta maxim
RispondiEliminaCara stella,ho scritto così perchè tempo fa il mio ex medico di famiglia mi prescrisse uno di quei medicinali,ma non essendo il sua ramo specifico mi ritrovai ad essere un'altra persona,non più io!
RispondiEliminaMi è comunque chiaro che essere in buone mani quando se ne ha bisogno è una salvezza...!Ciao.
Sirio cosi' va meglio,non a caso avevo parlato di rivolgersi ad un esperto,psicologo o psicotereapeuta
RispondiEliminaA presto.
mah penso anch'io come Sirio, che trovare un psicologo-psicoterapeuta veramente bravo, che voglia e possa veramente aiutare, senza pensare a prolungare le sedute è piuttosto difficile!!
RispondiEliminaquanto mai raro trovare qualcuno, che riesca a farti camminare con le tue gambe, e non creare invece una sorta di dipendenza!
lavoro decisamente difficile!
ma del resto sta diventando difficile trovare anche un buon medico generico...non per questo smettiamo di farci curare!
risposta ...boh!!
spero ci rimanga una buona dose d'intuito che ci ispiri nel valutare se dare o meno fiducia a un medico!
Ciao Stella, scusami se non leggo il post, passo velocemente a salutarti, sto per partire, ci tenevo a dirti che mi mancherai... ti voglio bene...
RispondiEliminami raccomando... fai la brava :)))
Tutti abbiamo bisogno d'aiuto ma spesso è il modo con il quale ti viene offerto a impedirci di trarne giovamento. Il dolore, la depressione sono un click, una specie di punto di non ritorno; l'aiuto è la stessa cosa. E' intuizione, coraggio, semplicità...soddisfazione intima nel sentirsi utile. E questa è veramente la cosa più grande.
RispondiEliminaPs: Guarda che ti leggo con assiduità, adesso sei decollata.
Ste' spesso chi ha necessita' di aiuto si affida al primo venuto, e sono tanti. I danni come potrai immaginare sono devastanti e spesso impossibili a riparare.
RispondiEliminaPer essere psicoterapeuti non basta essere laureati in psicologia con indirizzo clinico, ma essere stati anni in psicoterpia e essere seguiti da tutor nella loro attivita' professionale.
Vale
PL
Quant'è difficile anche soltanto arrivare a dirsi "mi serve aiuto"!
RispondiEliminaQuando poi te lo dici, e potresti essere già ad un passo dalla soluzione dei problemi, se ne presenta un altro di proporzioni non indiffirenti.
"A chi lo chiedo?"
Serietà, professionalità, esperienza...
Un bel dilemma!
Bella l'idea di consigliare libri letti! Mi auguro lo farai ancora!
Janas ho risposto la stessa cosa in un commento. Pensa che il medico di famiglia aveva escluso categoricamente una malattia esantematica a mio figlio, all'età di ventidue anni. Tornato a casa dalla visita, in serata era pieno di puntini rossi : morbillo,la diagnosi...no comment. Chiaramente ho cambiato medico e mi trovo benissimo,è professionale e umano,come dovrebbero essere tutti i medici e...tutti gli insegnanti...
RispondiEliminaLa statua è di Rodin?
RispondiEliminaciao, silvano.
Complimenti silvano,la statua è proprio "Il pensatore" di Rodin.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Cara claudia anche tu mi mancherai,goditi la vacanza e a presto.Cercherò di fare la brava..TVB
RispondiEliminaGrazie enzo per le tue belle parole e per la visita. Un aiuto reciproco è prezioso,ma qui è un'altra storia,purtroppo ! Lascia più spesso un tuo commento,sai che ci tengo. Sono decollata? Se lo dici tu... grazie a tutti voi.
RispondiEliminaUn abbraccio amico mio
Pierluigi è giusto ciò che affermi,se no si rischia di essere manipolati.
RispondiEliminaRita carissima ci siamo capite perfettamente! Ma già riconoscere che c'è qualcosa che non va ci deve aiutare ad aver coraggio a chiedere aiuto. In certi casi, ma non sempre ,è sufficiente sfogarsi con un'amica/o,regalare e ricevere sorrisi,baci e abbracci...
RispondiEliminaAiutiamoci vicendevolmente !
Un immenso sorriso
ciao Stella (e ciao Sirio)
RispondiElimina.. ma ciao ai numerosi commentatori!:-)
post interessante.
io mi associo a coloro che hanno espresso qualche scetticismo sugli interventi dello psicologo-psicoterapeuta. Vero è che bisognerebbe avere la garanzia di un professionista davvero serio e preparato. diversamente i guai sarebbero moltiplicati.
un abbraccio Ste'
Sì giovà.post interessante.Se leggi i miei commenti, anch'io ho suggerito un serio e umano professionista e a te dico che,,, si rischia pure d'innamorarsi...
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao Stella
RispondiEliminaCiao romano.
RispondiEliminaCiao Stella,amabile Stella!Ti ringrazio per esserti fermata presso le mie "Ore" anche se non ho più postato. Sono rientrata da pochi giorni.Un abbraccio.
RispondiEliminaAnche io consiglio lo psicoterapeuta a chi ne ha realmente bisogno. Ma noto che quelli che, a io avvso, ne hanno bisogno rifuggono dall'andare. Al contrario, tante persone che farebbero bene ad andare a farsi una bella passeggiata in mezzo alla natura, ci vanno come una sorta di vezzo. Se non una moda. Io ci sono stata qualche volta, ma non mi sono serviti un granché. Mi conosco meglio io, e so anche come prendermi :-))
RispondiEliminaBacio, notte....
Penelope tesoro,io mai mi sono dimenticata di te e come mi fa piacere vederti qui. Un bel buongirno sicuramente!
RispondiEliminaLieta giornata e a presto.
Un abbraccio forte.
Cara anna dici giusto,per malesseri passeggeri o momentanei ok distrarsi,uscire di casa,passeggiare,fare una vacanza...ma se...è meglio provvedere,se no si peggiora la situazione.
RispondiEliminaUn caro abbraccio
Dove dovrei cascare io ?
RispondiEliminaSono romanticamente attaccato all'idea che se hai qualche amico/a giusto, speciale, potresti sempre riuscire a dipanar "i tuoi grovigli psicologici", con sedute di schiette chiacchere "senza veli" ed analisi casarecce.
So che non è così, ma spero ancora di essere per gli altri quell'amico.
Lavoro delicato quello dell'escavatore emotivo, personalmente difficilmente concilio la figura, che interpreto come intimista, coincindente con una figura professionale...
sono un'ingrato, se lo facessero con il mio lavoro mi arrabbierei.
Vorrei precisare che sono totalmente convinto della necessità "degli altri" quando scivoli in "gorghi e ti perdi dedali mentali", ma ogni genere di dottore va veramente scelto con cura e confrontato con altro parere profesisonale, direi che si ha necessità di un "gruppo di lavoro" più che di un singolo, senza dimenticar che di questo gruppo deve necessariamente far parte anche "l'afflitto dal problema".
Molti di noi passano gran parte della vita a costruir muri di protezione attorno, per proteggersi da quel qualcosa che resterà chiuso fuori, come le tante altre cose buone; impossibile scavalcare la montagna edificata, occorre un galleria, chi scava da un lato chi dall'altra, la speranza è che i calcoli siano giusti e ci si incontri a metà percorso, nel cuore della montagna, con il compimento del percorso avremo una via d'uscita; ma se qualcuno "insegnasse" a tempo debito a non costruire montagne insormontabili sarebbe meglio.
Ma sembrerebbe che in questa società pochi si preoccupino di far crescere "individui senzienti", e molti investano sui profili di produttore/consumatore.
Vabbè, discorso inesauribile !
Nessuna pretesa nelle mie parole.
Ciao Stella
Lucignolo grazie,hai approfondito egregiamente questo tema spinoso e delicato.
RispondiEliminaMa quante persone esistono come te,sensibili,disponibili,aperte agli altri ? E quante persone sono disposte a farsi aiutare umilmente?
E' un problema decisamente complesso questo. L'importante è averne parlato.
Lieta della tua visita.
Radiosa giornata.
Perche non:)
RispondiEliminaLa ringrazio per Blog intiresny
RispondiElimina