45

COME UNA ROSA BLU


Solo la sensibilità di una donna poteva tracciare un ritratto così delicato e umano dell'handicap,quel misterioso timbro della diversità che la natura imprime nella carne e nello spirito di alcune persone. Un marchio che significa sofferenza,non di rado emarginazione,ma forse anche sensazioni misteriose che agli altri sono negate. E gli altri possono ricevere da queste creature più di quanto non possano dare.

Jenny è diversa.
Diversa?
Sì diversa da quasi tutte le altre.
Ma chi ha detto che tutte le persone
devono essere uguali ?

Per me Jenny è come una rosa blu.
Una rosa blu ?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blu.
La gente verrebbe da lontano
per vederla.
Sarebbe rara,
diversa,bella.
Anche Jenny è diversa.
Ecco perchè,in qualche modo,
è come una rosa blu.

E' come se Jenny
vivesse dietro uno schermo
che non riusciamo a vedere.
Forse ha colori magnifici;
forse quei colori,
a volte,distraggono Jenny
dal prestare attenzione
a quello che le diciamo.
O forse ascolta una musica
che noi non possiamo sentire,
perchè non abbiamo orecchi
abbastanza fini.

Sì,forse Jenny ode
suoni che noi non udiamo.
Forse per questo,a volte,
balza in piedi e intreccia
misteriosi passi di danza.

Jenny è come un uccellino,
un uccellino dalle ali molto corte.
Per un uccello così,
volare è difficile:
Ci vuole più forza,
più fatica,più tempo.

. . .

Ma c'è un'altra Jenny.
Una Jenny che,
in un triste pomeriggio d'inverno,
siede in poltrona e si dondola,
con la sua bambola tra le braccia.
E' molto turbata,è confusa.
Lentamente mi dice : "Mamma,
Sally ha detto che sono ritardata.
Che vuol dire,mamma,ritardata ?
i bambini dicono ritardata e ridono.
Perchè ridono,mamma ?"

Ci sono molte cose
che Jenny non capisce.
Ci sono molte cose di Jenny
che gli altri non capiscono:
che Jenny è come un gattino senza coda ;
che Jenny sente una musica diversa ;
che Jenny ha le ali corte ;
che Jenny deve essere protetta.

Jenny è come una rosa blu,
delicata e bellissima.
Ma le rose blu sono così rare
che ne sappiamo poco,troppo poco.
sappiamo solo che hanno bisogno di essere aiutate di più.
Di essere amate di più.

Gerda Klein


  1. primaaaaaaaaaaaaa!!!!!!

    non mi sembra vero!

    RispondiElimina
  2. Ho fatto un anno di servizio civile con l'handicap. Certamente la mia conoscenza non è così profonda come chi ci ha i figli e ci vive fianco a fianco tutti i giorni. La descrizione postata mi sembra molto efficacie per cercare almeno di scoprire cosa si nasconde dietro questa parola all'apparenza terribile.

    RispondiElimina
  3. a volte giudichiamo alcune realtà come diverse, senza renderci conto che la diversità che emerge è qualcosa che abbiamo dentro noi, non è una realtà oggettiva. dovremmo imparare a sospendere il giudizio, solo così possiamo imparare ad amare senza riserve. :)

    RispondiElimina
  4. Purtroppo le diversità..di quelle che escono dai canoni standard di normalità esistono..è un dato di fatto rapportati a ciò ma.......
    quello che molti non capiscono è che l'essere "diversamente normali" non può prescindere da un'incondizionato capire o per lo meno cercare di capire.
    Chi emargina è un emarginato dentro se stesso..così povero che non può capire quanta ricchezza invece regni nell'animo di queste persone e di chi amorevolmente si prende cura di loro.
    Dobbiamo imparare a guardare con occhi "diversi" e non standardizzati al concetto di normalità, per vedere invece quanto amore c'è attorno a noi.
    Nessuno si sceglie le malattie!!
    siamo tutti sotto lo stesso cielo!!
    E se ogni tanto ci immedesimassimo????
    Ciao Stella

    RispondiElimina
  5. Ti dirò..commovente? Sì, è un post che mi ha emozionato.

    RispondiElimina
  6. La diversità è un concetto relativo. Vorrei iniziare con l’affermare fermamente questo principio. Ogni cosa, per essere diversa, necessita di un altro termine cui rapportarsi. Questa semplice premessa smonta pericolosamente, e decisamente, ogni altra congettura circa le valutazioni di merito che ogni giorno compiamo quando siamo sfidati da tutto ciò che riconosciamo come diverso e che, come tale, giudichiamo. Se c’è un termine che ho sempre odiato è normale, soprattutto quando è usato comunemente in accezione negativa per tutte le realtà che esclude. Una cosa è normale quando rientra nelle fattispecie ritenute NORME. Cosa significa? Significa che la nostra tendenza congenita alla categorizzazione fa sì che noi riconosciamo dei motivi ricorrenti nel comportamento nostro e dei nostri simili ed eleviamo quei comportamenti a vere e proprie fattispecie normative, per cui ogni comportamento che non vi è compreso è ANORMALE. Fin qui, direte, ho scoperto l’acqua calda
    che sia calda allora...

    RispondiElimina
  7. L'amore portato alle persone "diversamente abili " è vero ed immenso amore perchè non chiede nulla in cambio ma ,il ritorno d'amore è sempre straordinario.
    Un abbraccio cara stella!

    RispondiElimina
  8. che bel post, veramente toccante. Un abbracio fortissimo, buona serata!!

    RispondiElimina
  9. L'amore portato alle persone "diversamente abili " è vero ed immenso amore perchè non chiede nulla in cambio ma ,il ritorno d'amore è sempre straordinario.
    Un abbraccio cara stella!

    RispondiElimina
  10. Spesso e purtroppo si continua a pensare ad un Dio capriccioso che dispensa gioie e dolori a casaccio, ma non mai così.
    Ci sono Anime che deliberatamente scelgono un percorso molto più difficile di altre per pareggiare velocemente aspetto pesanti di esperienze precedenti, questo le porta a scegliere corpi non usuali.
    Noi ne vediamo solo la difficoltà e la diversità, ma questa diversità è in quell'anima coraggiosa e impavida che ha sfidato se stessa per vivere quella vita disagiata e a volte anche dolorosa, meritano tutto il nostro amore e rispetto ma anche il nostro aiuto per la difficile scelta che hanno fatto.

    :-))))

    RispondiElimina
  11. Io, visto come girano le cose nel mondo, continuo a chiedermi cosa voglia dire essere normali.
    Un caro saluto Stella.

    RispondiElimina
  12. Carissimi,questo è un post delicato,molto delicato.

    Vi risponderò domani perchè oggi per me è stata una giornata faticosa.Un mio carissimo amico(non sirio) è stato trattenuto al pronto soccorso per accertamenti.Accusava mal di schiena.Sono distrutta.

    Mi sono connessa, per distrarmi ed il blog serve pure a questo.

    RispondiElimina
  13. Da quando suono con la banda ogni anno andiamo a portare la nostra musica alla premiazione delle olimpiadi dei "diversamente abili".

    Sono persone affettuosissime e positive,ti avvicinano e ti chiedono :mi vuoi bene? Hanno solo bisogno di amore,nient'altro!

    Sono rimasto a bocca aperta quando uno di loro si avvicinò a me e,chiamandomi per nome mi disse: mi ricordo di te,c'eri anche l'anno scorso!!

    Non agiungo altro cara stella,penso che sia superfluo...

    P.S.mi dispiace per la giornata che hai passato,ti sono vicino!

    RispondiElimina
  14. La mia vicinanza e solidarietà va a te mia cara Stella.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  15. Grazie per gli auguri e un salutone anche da Sara che è molto felice di essere ammirata per i suoi disegni. Un abbraccio, Fabio

    RispondiElimina
  16. Auguri per il tuo amico Stella. Un bel post!

    RispondiElimina
  17. ecco che corse in questi giorni...ma da domani dovrei tornare ai miei ritmi...cara stella siamo quasi colleghe...io ho lavorato tanto con i disabili.....perchè quel misterioso timbro mi ha aperto mille porte e tanti cuori...ricordo ancora le loro mani che mi abbracciavano tutte insieme per dirmi addio il giorno che ho finito di lavorare un bacione

    RispondiElimina
  18. E chi l'ha detto che una rosa rossa è più bella di una rosa blu ?

    RispondiElimina
  19. perchè ho la sensazione che poi il vero limite, e il vero ritardo, il vero e sostanziale handicap sia il nostro?
    di quelli "normali"....
    a me, quelli troppo normali mi fanno quasi paura!
    E se ritardata vuol dire non raggiungere la cattiveria degli altri,....allora certe volte è meglio arrivare tardi per non raggiungere gli stupidi!

    RispondiElimina
  20. Bel post veramente... E poi Jenny e la rosa blu, bellissima!!!
    Complimenti!!!

    RispondiElimina
  21. Sono commosso, a me piace tanto quando una sensibilizzazione così delicata viene poeticamente resa dolce per arrivare anche ai più "duri".
    Il mondo mi convincerà di essere maturo solo quando avrà superato ogni tipo di classificazione tra le persone....

    RispondiElimina
  22. I bambibi disabili,io preferisco chiamarli speciali hanno una carica di umanità incredibile,che trasmettono attraverso gesti,movimenti, sguardi e parole.Hanno una sensibilità fuori dal comune e sono affettuosissimi.

    La diversità è un argomento molto discusso e trattato che va affrontato
    tra i bambini...cercando di capire cosa pensano e di educarli sin da piccoli alla tolleranza e all'integrazione,all'accettazione di colui che non è come noi,spiegando che tutti siamo diversi e ciascuno,con la sua diversità ,può contribuire a far crescere e insegnare agli altri qualcosa.

    Il ruolo della famiglia è fondamentale,poi spetta alla scuola.

    RispondiElimina
  23. Fabio riferisci a Sara che è in gamba e, se lo desidera ,potrebbe dedicarmi un disegno.

    Un abbraccio ad entrambi.

    RispondiElimina
  24. Grazie luigina.

    Lo ricoverano,non lo dimettono.

    RispondiElimina
  25. Un abbraccio anche a te,scricciolo.

    RispondiElimina
  26. Laumig la diversità l'abbiamo dentro noi...grande verità!

    RispondiElimina
  27. Calliope,grazie della tua sensibilità.

    RispondiElimina
  28. janas la stupidità umana è infinita !

    RispondiElimina
  29. Lo non mi sento di aggiungere altro al tuo commento.

    RispondiElimina
  30. questo è un argomento delicato per me, io sono fragilissima davanti a chi ha qualche diversità, mi commuovo e, mi dicono, cambio atteggiamento quasi e diventare più delicata nel pormi.
    Una madre però, avvicinatami a sua figlia, mi fece notare che così facendo la stavo trattando diversamente, ci rimasi malissimo perchè questa non era la mia intenzione. Ciao

    RispondiElimina
  31. Venus, a volte ,la mia paura è proprio questa: essere fraintesa dai familiari...forse familiari che non accettano la "diversità" e sono prevenuti.

    RispondiElimina



Grazie del tuo gradito commento.

Il bene in noidiGiannaDesign byIole