64
E'meglio avere a che fare con un medico compassionevole o con un professionista sicuro e distaccato ?
Sul rapporto medico-paziente sono stati scritti fiumi di libri e realizzate montagne di studi scientifici,nonostante l'interesse per questo genere di problematica sia nato soltanto pochi anni fa.
Da quando si è scoperto che oltre a prescrivere farmaci ed esami,la figura del medico e il suo modo di interagire con i malati svolgono un ruolo psicologico importantissimo ai fini della guarigione,la classe medica ha cominciato a interrogarsi su quali approcci possono risultare piu' indicati nel rapporto con i pazienti.
Ma fino a oggi non ci sono conclusioni chiare e definitive.
Da qualche anno si parla con sempre piu' convinzione dell'empatia, come di uno strumento a disposizione del medico per entrare davvero in sintonia con il paziente.
Per empatia non si intende soltanto la capacità che un professionista possiede di capire e di condividere le emozioni e le paure del malato,ma anche l'abilità nel sapergli comunicare che i suoi problemi sono stati capiti e sono condivisi.
EMPATIA
E'meglio avere a che fare con un medico compassionevole o con un professionista sicuro e distaccato ?
Sul rapporto medico-paziente sono stati scritti fiumi di libri e realizzate montagne di studi scientifici,nonostante l'interesse per questo genere di problematica sia nato soltanto pochi anni fa.
Da quando si è scoperto che oltre a prescrivere farmaci ed esami,la figura del medico e il suo modo di interagire con i malati svolgono un ruolo psicologico importantissimo ai fini della guarigione,la classe medica ha cominciato a interrogarsi su quali approcci possono risultare piu' indicati nel rapporto con i pazienti.
Ma fino a oggi non ci sono conclusioni chiare e definitive.
Da qualche anno si parla con sempre piu' convinzione dell'empatia, come di uno strumento a disposizione del medico per entrare davvero in sintonia con il paziente.
Per empatia non si intende soltanto la capacità che un professionista possiede di capire e di condividere le emozioni e le paure del malato,ma anche l'abilità nel sapergli comunicare che i suoi problemi sono stati capiti e sono condivisi.
Etichette:
valori
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Primoooooooooooooo!!
RispondiEliminaCe l'ho fatta stella?
L'empatia è importante,credo che sia una dote naturale non da tutti,senza però escludere che forse è possibile anche apprendere,come in tutte le cose.
Approfitto di questo commento per ringraziarti ancora,e in caso di necessità non esitare a chiamare,la collaborazione ci sarà sempre!
ciao Stella, passo per un saluto.
RispondiEliminaun bacio
Il medico dovrebbe anzitutto conoscere il paziente e adeguarsi a lui,come l'insegnante con l'allievo.
RispondiEliminaSirio non devi ringraziarmi.I tuoi post hanno attirato i lettori. Mi fa un po' effetto scriverti su un altro blog; è naturale,è la prima volta.
La collaborazione sarà reciproca.
Ti assegno per questo un pezzetto di me :Il Premio solidale.
A presto!
Grazie moka,spero tutto bene.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Tu hai ragione, io ho cambiato città circa 4 anni fa e mi hanno "obbligato" a cambiare anche il medico. Ebbene, tutto oggi vado dal vecchio medico, anche al costo elevato, perché credo che ormai ci sia questo rapporto di cui parli.
RispondiEliminaBuon weekend!
concordo con sirio, e gli rinnovo l'in bocca al lupo per il blog!
RispondiEliminaciao stella, buon weekend
baci dal blog Diego Garcia
Blessing è molto importante, infatti ,avere un medico che ti ispiri fiducia e si interessi a te.
RispondiEliminaCi fa stare subito meglio.
Buon fine settimana a te.
Grazie andrew,un bacione a tutti voi.
RispondiEliminaBuon we
Che dire Stella: il mio medico è anche una mia amica di lunga data. Ho seguito il suo percorso e quando il medico che avevo da ragazza(tipo dottor Manson della Cittadella di Cronin) è morto, mi sono affidata a lei conoscendo la sua serietà e preparazione, ma soprattutto contando sulla sua amicizia e sull''empatia, che si era creata fra noi, che si è manifestata in modo + evidente in occasione della mia malattia e mi ha aiutato a superare i momenti più difficili.
RispondiEliminaLuigina ultimamente posto pensando a te.
RispondiEliminaUn medico amico è la massima aspirazione per un paziente credo, e tu sei fortunata.
Sarebbe auspicabile per tutti un professionista meno freddo e distaccato,che non pensasse a curare solo la malattia.Già un sorriso o una stretta di mano,ad esempio,riempirebbe il cuore di chi ansioso si reca da lui.
non vogliamo commentare il post ma ringraziare stella per essere stata per questi mesi nostra affezionata lettrice.
RispondiEliminaMA ORA C'E' SIRIOOOOOOOOOO
VAI GRANDISSIMO
POST SCRITTUM. NATURALMENTE SCHERZIAMO DAI CHE E' SABATO....
RispondiEliminaAsterix,tirata di orecchie,cosa mai fatta ai miei alunni...
RispondiEliminaCon te mi diverto,mattacchione!
Rispondo al commento che mi hai inviato il 04/10/2008 alle ore 09:15:59 "Caro Giovanni come scambio di link intendevo scambiarsi visite. Se non la pensi allo stesso modo,possiamo retrocedere."
RispondiEliminaCERTO CHE LA PENSO ALLO STESSO MODO, NON VEDO QUALE SIA IL PROBLEMA. CIAO A PRESTO
Caro giovanni,avevo dei dubbi perchè da quando mi avevi chiesto lo scambio di link non ti eri fatto piu' sentire.
RispondiEliminaSe sei d'accordo con me, ok.
A presto.
Ciao Stella, hai ragione... l'empatia è un "feeling" importante, ma credo non solo tra medico e paziente dove sicuramente si rivela fondamentale... anche tra le persone - conoscenti o meno - credo infatti che sia essenziale una "predisposizione" verso l'altro... anche se l'empatia vera è qalcosa di decisamnete più profondo... (a me capita con le persone che amo di "sentire" quando qualcosa non va...) che ne pensi?
RispondiEliminaStella cara,
RispondiEliminacerto che puoi chiamarmi per nome, sono Laura! Per l'empatia condivido esattamente il tuo pensiero...
Laubel la penso esattamente come te.L'empatia nasce spontanea tra due persone ed è bello quando ciò accade.
RispondiEliminaMi sono soffermata tra quella medico-paziente perchè come dici tu è fondamentale,cambierei solo il modo indicativo,dovrebbe essere fondamentale! Purtroppo non è sempre così ed ho esperienza in merito.
Tra noi due penso si sia creata empatia o mi sbaglio ?
Laura cara bene! Ci faremo buona compagnia.
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto.
Dalla esperienza familiare che ho avuto, posso dire che l'atteggiamento del medico diventa fondamentale anche per tranquilizzare il malato.
RispondiEliminaUn caro saluto
Difficile trovare medici "empatici". Io ho avuto solo l'esperienza di meri compilatori di prescrizioni ma quanto a capire e infondere sicurezza...stendiamo un velo pietoso. Un abbraccio, Fabio.
RispondiEliminaPotessi scegliere, vorrei un medico serio ed anche empatico!
RispondiEliminama siccome la cosa non è tanto comune, preferisco di gran lunga un medico competente... se poi non è empatico, pazienza, basta che sappia fare il suo mestiere...
gatta susanna
Io sinceramente l'unico medico che preferisco è il pediatra, solo quando controlla la crescita dei miei bimbi.
RispondiEliminaio sono per la terza possibilità...:
RispondiEliminameglio non avere a che fare con i medici ;)
l'empatia ..la capacità di entrare nelle corde dell'altro...credo che sia da coltivare in tutti e che non sia solo una dote professionale...ma la disponibilità a farsi toccare dalle emozioni...si coltiva, ma prima bisogna ritenerla una dote fondamentale! :)
RispondiEliminaStella lo avevo intuito e ti ringrazio! E' empatia anche questa:)
RispondiEliminaio scelgo senza dubbio il secondo medico!
RispondiEliminaehehehe
cmq...rispetto a qualche anno fa il medico generico è peggiorato parecchio...
sarà che prima aveva meno pazienti...ma ora il loro servizio e la loro disponibilità sono un po scaduti!
Ciao stella.
RispondiEliminaIo penso che oggi si debba parlare di rapporto medico-cliente!
C...o, con tutti quei medicinali che ti prescrivono vuol dire che trovano in te la fonte del reddito complessivo per dare senso a se stessi e alla loro attività!
Ah, dimenticavo.
Sono michele giordano.
Ho cambiato blog.
Un saluto
Rapporto medico paziente: bel problema.
RispondiEliminaOggi molti pensano di curarsi da soli, comprano le enciclopedie mediche, leggono tutti gli articoli che compaiono sulle riviste specializzate e non. I medici si preoccupano di questa moda? E' anche per questo che come tu scrivi ''la classe medica ha cominciato a interrogarsi su quali approcci possono risultare piu' indicati nel rapporto con i pazienti''?
L' altro giorno a cena a casa di un mio amico titolare della cattedra di ''Medicina d' urgenza'' alla Sapienza di Roma, si parlava di proprio di questo. La sua osservazione e' stata ''ora anziche' per virus, batteri, patologie varie o oerrori di medici si morra' per qualche errore di stampa''.
Vale
Sicuro, il rapporto empatico medico-paziente è fondamentale.
RispondiEliminaBeninteso garantita la preparazione professionale!:-)
Considerando un medico di famiglia avrei più fiducia in uno dalle maniere brusche e/o poco "socievole", ma preparato, piuttosto che in un medico comunicativo ma che non mi da sicurezze dal pdv professionale.
Diverso è il caso di un paziente ospedalizzato, dove la situazione vissuta è più complessa. La capacità di entrare in comunicazione con il paziente diventa parte integrante della professionalità.
l'empatia è qualcosa di preciso ed è una dote non solo dei medici ma anche dei buoni insegnanti, perchè i ragazzi capiscono di non essere solo nomi e voti su un registro, e si fidano
RispondiEliminaSarebbe meglio non averci mai a che fare...cmq... credo sia importante un rapporto di fiducia
RispondiEliminae una grande disponibilita'..
buon sabato a tutti
Marco,tranquillizzare il malato è importantissimo, è come già dargli un calmante naturale.
RispondiEliminaFabio, l'augurio per tutti è proprio quello di avere la fortuna di incontrare un medico competente e comprensivo,sensibile ai problemi del paziente.
RispondiEliminaUn carissimo saluto.
certo stella, credo ci sia empatia tra noi... (grazie per avermi inserito nel to blogroll.. io lo avevo fatto da tempo, senza chiedertelo perché comunque a me faceva piacere averti lì!)
RispondiEliminaCiao susanna,penso che tutti noi siamo concordi con te.
RispondiEliminaPeppe,però,pure il pediatra deve prima comprendere i bimbi,non sono tutti uguali...
RispondiEliminaPino evviva!!!
RispondiEliminaLo ,infatti, sembra che i medici debbano frequentare dei corsi per coltivare l'arte dell'Empatia.
RispondiEliminaLuigina domani sarai ancora contenta.
RispondiEliminaMat è così e temo sarà sempre peggio!
RispondiEliminaCiao viandante,mi fa effetto chiamarti così. Cos'è successo?
RispondiEliminaPierluì sembra quasi scherzoso il tuo commento,purtroppo non è così... Per le malattie serie non basta fare da sè e consultare enciclopedie o internet,non credi?
RispondiEliminaL'empatia è molto importante, pensa che anche nella medicina orientale hanno fatto degli studi su questo discorso,hanno preso delle persone che non si conoscevano e altre che si conoscevano, si è notato che i migliori risultati di guarigione si sono riscontrati tra i soggetti che si conoscevano, perchè la componente emozionale ha il suo peso!
RispondiEliminaE sono pienamente d'accordo!
Ciao e buon fine settimana
Cara IS, 10 e lode!
RispondiEliminaCara Giovanna sarebbero utili la professionalità e l'umanità.
RispondiEliminaPaola, come condivido...
RispondiEliminaAriapura rapporto di fiducia e di comprensione.
RispondiEliminaGrazie laubel,ne sono felice.
RispondiEliminaEMPATIAAAA....Stella? che parolona!
RispondiEliminaun medico di base oggi difronte a un problemino del malato,lo manda subito da uno specialista e se ne lava le mani...
Loro scrivono ricette...stop!
la mia,(ex)dott.ssa(?)con due flebo prescritte da fare a casa,pretendeva di curarmi...senza visitarmi... un ittero niente di meno!
Menomale che gli Angeli,lo posso dire forte,mi hanno fatto incontrare la persona giusta,un infermiere, che si è interessato facendomi trovare la via della salvezza....sono viva per miracolo!
Se non si fosse verificato ciò,sarei morta per intossicazione del sangue dovuta ad ittero!prima ancora del tumore!
I medici di base ovvero gli scribacchini,come li chiamava mio marito sono un grosso problema di cui nessuno parla!
Tutti sopportano il loro vergognoso modo di agire col paziente,intascano i soldi e
sembra che venire a casa sia un favore!occorre una ridimensionata!mandarli a frequentare corsi rieducativi inerenti alla loro professione e in tali corsi trattare di psicologia e di empatia(?) ovvero di rapporto profondo personale col paziente.
Ho qualche dubbio però...l'empatia è un dono...se c'è,c'è! altrimenti non s'impara,ma almeno si potrebbe
insegnare loro e poi "esigere" un trattamento,non dico empatico,ma almeno umano!
Il paziente è considerato da questo esercito di cialtroni solo come fonte di reddito non come persona bisognosa di cure,di attenzione,di affetto!
BRUNETTAAA! DOVE SEI?non c'è...non è questione di rendimento lavorativo...pardon!mi son sbagliata!
ciao Stella
sempre in gamba!
angela
Angela grazie della tua testimonianza vera e triste,ma preziosa per i lettori.
RispondiEliminaHai messo il dito nella piaga,chi ci rimette è sempre il malato. C'è il medico che minimizza,chi si lava le mani mandandoti dallo specialista e chi se ne frega letteralmente e manco ti guarda in faccia. Per fortuna abbiamo ancora l'opportunità di revoca...
Ci sono corsi per medici, per coltivare l'empatia...Certo non servono a niente per coloro che hanno l'animo insensibile ai problemi del malato.
Ma già l'iniziativa è positiva e mi fa sperare in qualche miglioramento.
Bacioni Angela e buona notte!
Ciao, Stella! Hai toccato un tema cruciale. In questo campo, la letteratura è varia e vasta. E questo è risaputo.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda, posso affermare di essere stata fortunata perché ho incontrato professionisti competenti e umani, ma so che non è sempre così.
L'empatia è un potenziale biologico umano, quello che Howard Gardner definisce "Intelligenza intrapersonale" ovvero la capacità di comprendere le esigenze altrui, comunicare e interagire, entrando in sintonia con l'altro e mettendolo a proprio agio.
In alcune professioni, come quella del medico e dell'insegnante, direi che l'empatia è indispensabile anche se è utile, comunque, per vivere le relazioni umane.
Scusa se sono stata prolissa:)
Annaria ,a mio parere,è prolisso chi scrive tanto e non dice niente. Tu ci hai comunicato tanto e chiarito molto bene il significato di empatia.
RispondiEliminaGrazie e buona domenica!
Buona domenica anche a te, Stella:)
RispondiEliminabaci8
annarita
Credo che ci debba essere un mix di entrambe le cose. Deve essere un bravo medico perchè altrimenti bastasse l'empatia a curarci saremmo tutti dei Santoni, ma ovviamente anche il modo di fare ha la sua rilevanza soprattutto per acquisire la fiducia del paziente.
RispondiEliminaA proposito di medici, riporto quello che si legge su una lapide di inizio '900 in un cimitero di campagna: "PER LA DIAGNOSI SBAGLIATA QUI GIACE LA POVERA AMMALATA".
RispondiEliminaSicuramente daniele. La prima frase era retorica.
RispondiEliminaIl CD è in arrivo.
Sergio,sergio,povera ammalata e non si può neanche affermare che si era ai primi del '900...Ora si muore di appendicite in sala operatoria,per mancanza di corrente,si può?
RispondiEliminaUn'altra sui medici: un mio medico di famiglia di molti anni fa, scherzando, diceva: "Noi medici se indoviniamo siamo bravi, se sbagliamo ... volontà del Signore!"
RispondiEliminaSergio,mi hai strappato una risata.
RispondiEliminanel mio lavoro se non fossi empatica...sarebbero dolori.
RispondiEliminahasta luego.
Grazie al cielo posseggo per carattere questo dono. Perchè impararla si può...ma averla è un altra cosa!
Elsa,hai perfettamente ragione!
RispondiEliminaIo ho avuto un medico di base che è stato eccezionale, è stato per anni fra i miei riferimenti principali. Come specializzazione era uno psicanalista, ma non credo sia questo che ha fatto di lui per me un riferimento così fondamentale.
RispondiEliminaCristina grazie d'essere passata.
RispondiEliminaBacio