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PER GENITORI E NONNI

Quanto mi piace quest'articolo di Graziella Laudonia!
Lo condivido pienamente e interamente!!!


Regole, poche ma ferme e inderogabili

A partire dai 6-8 mesi è importante insegnare ai bambini quali comportamenti sono per lui vietati. Dire continui no su tutto mina la sua fiducia, ma su quelli che contano non bisogna mai fare retromarcia

Dare delle regole ai bimbi (e soprattutto farle rispettare) costa fatica, ma i frutti si raccolgono in seguito, quando il piccolo diventa un po' più grande perché a quel punto saprà muoversi bene nel sociale grazie a questi insegnamenti. Parola di Camilla Vincenzo, psicologa nonché giovane mamma, che si occupa di tematiche infantili. Durante una lezione sul tema "L'importanza delle regole" al circolo Il Club delle Mamme di Milano la psicologa ha dissipato dubbi sul tema mettendo in chiaro un aspetto fondamentale del percorso educativo dei genitori nei confronti dei bambini piccoli: le regole devono essere poche, 4 o 5, ma su quelle non si deroga. Dei continui no su tutto servono a poco, meglio decidere a priori, in ogni famiglia, quali sono le norme di condotta che si vogliono far seguire al proprio cucciolo e poi su queste, compatti e alleati papà e mamma, non cedere mai. «Se no si perde credibilità, e poi si genera confusione nel bimbo», spiega la psicologa. Ma vediamo nel dettaglio alcuni consigli.

A che età bisogna cominciare a dare le regole?
Presto, prima si inizia meglio è. Ha senso cominciare dai 6-8 mesi perché da quel momento in poi i bimbi iniziano a muoversi, quindi a esplorare lo spazio circostante e dunque è lì che bisogna intervenire e porre dei limiti quando tooccano cose pericolose o non adatte a loro per nostra scelta.

Spesso un genitore vieta una cosa, ovvero dice no - per esempio gli vieta di prendere il telecomando o il telefonino -, ma poi, esasperato dalle urla e dai pianti, fa retromarcia.
Sbagliatissimo.
La coerenza prima di tutto. Dire di no e poi fare dietrofront ci farà perdere credibilità ai suoi occhi e lo confonderà. Capirà che il no, per voi, non è un no vero. E poi in futuro ogni vostro divieto, non avrà valore. Bisogna invece dire un no fermo, autorevole, senza alzare la voce o al contrario ridacchiare con lui dandogli del birichino. Un no dev'essere un no secco e deciso. Poi lo si sposta fisicamente dalla fonte del suo interesse vietato, e gli si cambia scenario. Lo si distrae, se occorre cambiando proprio stanza. Si può andare avanti a spostarlo e rispostarlo più volte. All'inizio insisterà, ma poi avrà assimilato che quel comportamento è vietato. E anche se lo ripeterà, lo farà, fateci caso, con sfida, piano piano, guardandovi, come per dire: "So che non posso farlo, ma lo faccio". È già un passo avanti. Ha fatto propria la regola. In futuro imparrerà anche a rispettarla.

A volte accade che tra i genitori o tra genitori e nonni non ci sia complicità nel dare le regole. Ovvero uno vieta, l'altro permette la stessa cosa. Come risolverlo?
Quella coi nonni è una battaglia persa. Loro sono magari stati severi con voi e adesso coi nipoti consentono tutto. Ma loro sono i nonni.

Se il fenomeno è esagerato, bisognerà scegliere 2 o 3 regole, delle 4-5 che abbiamo individuato per la famiglia, e far capire ai nonni che almeno su quelle non si transige, che per voi è importante. Sul resto possono "sgarrare", ma su quelle no. Quanto al papà, che talvolta li vede meno e tende a essere più indulgente, meglio cercare di essere alleati e coerenti su tutto,

ma se ci sono cose che il papà vuole far fare perché se la sente (per esempio: portarlo sulla spalla, farlo volare etc), allora si può spiegare al bambino che quella cosa la può fare solo col papà, perché è più forte. In una parola, differenziare. Fargli capire che alcuni comportamenti li può tenere solo con lui. Anche questa è una regola. L'importante è che il messaggio per lui è che si tratta di una regola condivisa da mamma e papà, e che non sono in disaccordo, cosa che lo disorienterebbe.

Il rischio di dire dei continui no su tutto, quando i bimbi iniziano a esplorare, c'è. Perché troppo spesso vanno verso cose pericolose o non adatte a loro. O premature. Come evitarlo?
Intanto modificando, bonificando la casa, trasformandola a sua misura. Togliere dalla sua portata e spostare in alto quindi vasi, stereo e altri oggetti inadatti a lui. Se diciamo troppi no, togliamo fiducia al bambino per il futuro, miniamo la sua autonomia, il suo desiderio di esplorare il mondo.

Si possono minacciare le sanzioni per far capire al bimbo che se fa una certa cosa vietata "la pagherà"?
Sì, ma come sanzione dite sempre cose che potete mantenere. Non ditegli mai che andrete via da una festa dove si sta divertendo se non la smette di tenere un certo comportamento, se sapete che non potete andare via perché, per esempio, è il matrimonio di un'amica cara e non potete proprio andarvene. Minacciate di buttare un suo amato gioco? Poi però gettatelo. Altrimenti non sarete più credibili.

E se impara a rispettare le regole, come fargli capire che lo stiamo apprezzando?
Vale la gratifica?
Certo, gratificarlo, dirgli che è stato molto bravo, dirglielo sorridendo, infonderà in lui sicurezza e lo incoraggerà a continuare su quella strada dell'ubbidienza. Perché così la mamma è contenta.

Antonella Laudonia Donna- Libero News

  1. Com'è difficile dare una vera educazione hai nostri figli...
    Quando sono grandi e vedi che i tuoi sforzi e sacrifici che hai fatto te senti felice! Pensi! siamo veramente soddisfatti.
    Buona giornata cara Stella.
    Tomaso

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  2. Mi trovi perfettamente d'accordo cara Stella!
    Un bacione
    Cinzia

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  3. Condivido in tutto il tuo post, anche io ha suo tempo ho imposte regole ben precise, rimanendo sempre nel dubbio di sbagliare.Oggi che i ragazzi sono diventati uomini mi rendo conto che probabilmente la starda che avevo scelto era giusta.Purtroppo il mestiere di genitori è il più difficile del mondo. Ti auguro una bellissima giornata.Un bacione dolce amica mia.Gilda

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  4. Bellissimo articolo! condivido in pieno. Penso che la coerenza tra coniugi sia importantissima per la sicurezza dei figli: non sempre è facile, ma se talvolta un genitore non accetta certe regole( può capitare per il babbo, che vede meno i figli e quindi può essere più indulgente verso di loro) penso che stia alla mamma intervenire e spiegare al meglio il comportamento del marito ai figli..io ho dovuto farlo qualche volta, e la coerenza non è venuta meno.Comunque, fare i genitori, e anche i nonni non è la cosa più facile del mondo: ANZI!!!!
    Un abbraccio

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  5. condivido e trovo molto ok il tuo post
    pero' il mondo cambia oggi ci sono molte coppie dove lui o lei non e' il padre biologico
    e qui e' un po piu' complicato dare 'regole' a un bimbo che vive con te ma non e' tuo figlio
    Non e' un caso esasperato,singolo, lo credevo
    ma invece guardandomi attorno......
    questo per dire che la teoria insegna ma la pratica e' molto difficile......
    ciao Stella sei sempre la migliore
    Michele pianetatempolibero

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  6. Bell'articolo Stellina! naturalmente sono daccordo, ma sono del parere che non esistono genitori perfetti, la vita è dura e a volte si è stanchi e nervosi e diventa difficile seguire regole da manuale in casa propria tutti i giorni e con le difficoltà che si presentano in ogni momento.Fare i genitori è bello ma non è facile e credo che tirando le somme quando i figli sono grandi, se facciamo un bilancio e un esame di coscienza tutti abbiamo sbagliato almeno qualche volta, e tutti vorremmo poter tornare indietro e riprovare.....è per questo che i nonni viziano i nipoti, :) un abbraccio

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  7. e sì Stellina tra poco ti vedremo cullare il tuo o tua nipotina....è il più bel dono al mondo! bacini

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  8. Tomaso è senza dubbio difficile, ma da adulti ci ringrazieranno...almeno si spera.

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  9. Gilda, tutto vero; i risultati sono sotto i tuoi occhi.
    Baci

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  10. Bell'articolo, ma come è difficile non sbagliare. Mi guardo indietro e farei tutto diverso.
    Dai, che fra poco sei nonna!

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  11. Cara Paola,con poche parole hai saputo esprimere alcuni concetti basilari sull'educazione dei figli.
    D'altronde ne abbiamo parlato pure telefonicamente ed eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.
    Baci.

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  12. Caro Michele il genitore è colui/colei che alleva ed educa un bambino, non necessariamente chi l'ha procreato...per cui non vedo differenze.
    Grazie, mio er più!

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  13. Cara Rita, fare i genitori non è difficile, ma difficilissimo.
    Cerchiamo almeno di sbagliare il meno possibile.
    Educare richiede sacrifici...ma ne vale la pena.
    penso che amerò mio nipote, senza viziarlo...ma anche altri parenti dovrebbero adeguarsi ed è qui che casca l'asino...

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  14. mammaMarina...e ho già parlato a mio figlio di regole da far rispettare al piccolo nascituro.

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  15. Eh certo mamma!Ero certa che l'articolo fosse di tuo gradimento,è fantastico!Certo,non sono un genitore ma ho sentito dire sempre da chi lo è che il mestiere del genitore è il più difficile che possa esistere.Ma è anche vero che con l'amore e con pochi ma validi suggerimenti,di sicuro,si possono affrontare tanti ostacoli in modo corretto e anche in modo più semplice!Ottimo post! ;)
    Ti sbaciucchio mammina senza fare alcun capriccio,heheh! ;)) :X

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  16. pienamente d'accordo!
    Come tutti sanno,queste regole, per essere efficaci ed efficienti,devono prima di tutto essere rispettate dagli adulti.
    Ce la faranno prima o poi a capire che è basilare la coerenza fra tutte le persone addette all'educazione del bimbo?
    Siamo fiduciosi.....o almeno ci proviamo:-)
    Lella

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  17. Shirina, so che tu sei una bambina ubbidiente e...ricca di valori morali e spirituali.

    Sono fiera di te, pur non avendoti educata io.

    Baci

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  18. Lella conferma come insegnante; il post vale anche per gli educatori, naturalmente...

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  19. Ciao Ste'! Anche chi non ha figli legge volentieri questo post infatti credo sia difficilissimo mettere in pratica ! Un bacio!

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  20. anche noi insegnanti dobbiamo essere ferme, far rispettare le regole e gratificare con un complimento. per alcuni alunni subito è difficile obbedire, ma poi accettano e mostrano contentezza.molto spesso cerco di fare capire ad alcuni genitori che sbagliano a premiare i figli comprando giochi o altro, per aver fatto bene il loro lavoro. devono far capire ai figli che è il loro dovere lavorare bene e non un qualcosa di straordinario. buona serata!

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  21. Stella, figli si nasce e genitori ci si diventa, sai essere padre a ventitre anni mi sentivo impreparato, pero' per grazia di Dio ora li vedo grandi e ben educati, che sanno stare in societa' mi rendono orgoglioso, e c'e' da dire che siamo cresciuti insieme, questa cosa la meditavo vedendo che per i miei figli ero come un fratello maggiore, sai da ragazzo vedevo mio padre gia' di una certa eta' che magari a sera non aveva tanta pazienza, allora io mi dicevo che per i miei figli desideravo piu' dialogo e apprensione ed ho visto che ho avuto cio' che desideravo.
    Ti saluto cara Stella.
    gaetano

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  22. Il post è molto bello e dice cose giustissime che condivido appieno. Spesso mi viene in mente la frase che diceva sempre mia madre: "Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo!"

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  23. stellina..ti stai calando nella parte?!
    :)
    sara una nonna col botto!
    una supernonna
    una star nonna
    una NONNA BIONICAAAAAAAAA!!!!!!!!!
    smakkkkkkkkkkkkkkkk
    azzurra

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  24. Cara Gianna
    il tuo post è bellissimo oltre che interessantissimo.
    Come insegnante concordo con te e ti faccio i complimenti per aver proposto un argomento così importante per genitori e nonni.
    Un abbraccio

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  25. Ciao Stellina, vuoi vincere una belliswsima collana, corri in questo blog

    http://unfilodifantasiabijoux.blogspot.com/2011/02/cady-di-primavera.html#comment-form
    e segui le istruzioni.
    Speriano che due gemeline siano la coppia vincente

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  26. Rita, si può...pensando al futuro del bimbo...

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  27. Raggio certamente...e se genitori e insegnanti collaborassero...i bambini avrebbero meno confusione nella testa.

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  28. Gaetano ti sei dedicato ai figli e ora vedi che sei ben contento...

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  29. Alessandra...la mamma aveva ragione.
    Bacio

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  30. Azzurrina vero, sto facendo il ripassino...delle regole da applicare...
    Baci

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  31. Buongiorno Gianna.
    Molto impegnativo il "mestiere" di educare.
    E il fatto che siamo sempre più ina società "mordi e fuggi" non aiuta.
    Essere coerenti richiede impegno e fatica... e tempi lunghi perchè stai ben sicura che i piccoli hanno ottima memoria.
    Dire "no" è più difficile che dire "sì", perchè una negazione dovrà essere motivata mentre un assenso darà soddisfazione immediata senza che ti venga richiesto di "spiegare perchè".
    Io aggiungerei che anche "essere educati" (nel senso di essere quello che impara) è una costante nel tempo e nessuno finisce mai di esserlo.
    ... e io imparo spesso anche da questo blog ;)

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  32. zicin, pure tu insegnante?

    Avrei dovuto accorgermene...

    Grazie di cuore.

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  33. Mary, come faccio a dirti di no?

    Incrociamo le dita.

    Io ho invitato Paola, Shiri e Pixia.

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  34. Kais, intenso, come sempre, il tuo commento, che ha ulteriomente chiarito le idee sull'educazione.
    Mi fa molto piacere quando i lettori contribuiscono al post con le loro considerazioni.

    Anche da te, io imparo molto.

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  35. Ottimo articolo, e considerazioni molto opportune :)

    Fare il genitore è impegnativo, ma anche molto gratificante, quando si vedono crescere i figli con il senso di responsabilità.

    La più bella ricompensa per tutti i sacrifici fatti :)

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Grazie del tuo gradito commento.

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