Una vecchia fiaba cinese narra di una donna il cui unico figlio era morto.
In preda al dolore, la donna si recò da un sant’uomo e chiese:
“Che preghiere o incantesimi conosci per riportare mio figlio in vita?”
L’uomo semplicemente rispose:
“Portami un seme di senape da una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. Lo useremo per far uscire il dolore dalla tua vita”.
La donna andò subito alla ricerca di quel magico seme di senape.
Giunse a una splendida dimora, bussò alla porta e chiese:
“Sto cercando una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. È questa?”
Le risposero:
“Hai sicuramente sbagliato posto”. Dopodiché iniziarono a descrivere tutti gli eventi tragici che da poco si erano abbattuti su di loro.
La donna disse a se stessa:
“Chi meglio di me, che ho avuto una tale sventura, è in grado di aiutare questa povera gente?”
Rimase a confortarli, quindi si rimise in cerca di una casa che non avesse mai conosciuto il dolore. Tuttavia, ovunque andasse, in tuguri e splendidi luoghi, trovava tristezza e sventure in ogni racconto.
Divenne così occupata a soccorrere il dolore altrui che alla fine dimenticò di cercare il magico seme di senape, senza mai accorgersi che
accudire gli altri aveva scacciato il dolore dalla sua vita.
In preda al dolore, la donna si recò da un sant’uomo e chiese:
“Che preghiere o incantesimi conosci per riportare mio figlio in vita?”
L’uomo semplicemente rispose:
“Portami un seme di senape da una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. Lo useremo per far uscire il dolore dalla tua vita”.
La donna andò subito alla ricerca di quel magico seme di senape.
Giunse a una splendida dimora, bussò alla porta e chiese:
“Sto cercando una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. È questa?”
Le risposero:
“Hai sicuramente sbagliato posto”. Dopodiché iniziarono a descrivere tutti gli eventi tragici che da poco si erano abbattuti su di loro.
La donna disse a se stessa:
“Chi meglio di me, che ho avuto una tale sventura, è in grado di aiutare questa povera gente?”
Rimase a confortarli, quindi si rimise in cerca di una casa che non avesse mai conosciuto il dolore. Tuttavia, ovunque andasse, in tuguri e splendidi luoghi, trovava tristezza e sventure in ogni racconto.
Divenne così occupata a soccorrere il dolore altrui che alla fine dimenticò di cercare il magico seme di senape, senza mai accorgersi che
accudire gli altri aveva scacciato il dolore dalla sua vita.
http://www.pensierodistillato.it
Bellissimo questo racconto, pieno di verità e saggezza!
RispondiEliminaUn caro saluto
Cri
Bacione, Cri.
EliminaAiutare gli altri è la medicina migliore, il dolore condiviso si sopporta meglio!
RispondiEliminaBuon lunedì
Condivido pienamente, Xavier.
EliminaCiao Gianna, questa era una storia che avrei dovuto postare fra qualche giorno...
RispondiEliminaIl dolore appartiene a tutti... e concordo con Xavier, se viene condiviso il fardello sembra più leggero
Un bacione e buona settimana
Se leggi i miei raccontini-in etichette-ti accorgi come siamo affini io e te, cara Betty.
EliminaTi abbraccio forte.
Tutti ma proprio tutti abbiamo le nostre sventure piccole o grandi che siano. Aiutare gli altri, qualche volta ci aiuta a sopportarle meglio i nostri guai.
RispondiEliminaBuona giornata Gianna un abbraccio
enrico
Anzi, si dimenticano proprio i nostri guai...
EliminaChe bello...mi ci voleva proprio adesso questa storia per riflettere su come non si debba piangersi addosso ma anzi ci si debba buttarsi ad aiutare gli altri per alleggerirsi poi anche del proprio dolore.
RispondiEliminaGrazie Gianna!
Permettimi Maris: 10 e lode al tuo pensiero.
EliminaIn ogni casa e in ogni famiglia c'è un po' di dolore. Ci dobbiamo fare i conti ed andare avanti.
RispondiEliminaSicuramente, ma se lo si condivide è meglio.
EliminaCiao Gianna,
RispondiEliminaquesta è una grande verità e lo vista proprio in mio cucino che a 22 anni, dopo tanti dolori è partito in Africa ad aiutare i bambini meno fortunati e li ha capito che quello era l'unico posto ove stava meglio.
Un abbraccio e buona giornata
Che bella testimonianza, Audrey, grazie!
Eliminaciao Gianna, bellissima storia, commovente ma realistica, aiutare gli altri ci aiuta a dimenticare i nostri problemi e alla fine siamo piu' contenti, ciao grazie, baci rosa, a presto, buon pomeriggio.)
RispondiEliminaVero Rosa.
EliminaGrazie e a presto.
Cara Gianna, veramente bella!!! il dolore non risparmia nessuno! Ricco o povero che sia le cose più care che ha anche lui un giorno le perderà...
RispondiEliminaGrazie cara amica tu le sai sempre cercare e trovare queste belle storie.
Buona settimana cara amica.
Tomaso
Buona settimana pure a te, caro Tomaso.
EliminaAbbraccio.
Darsi l'un l'altro sostegno e conforto. Unica via.
RispondiEliminaStruggente l'opera marmorea dell'immagine: è al cimitero a-cattolico di Roma...vale una visita.
Ciao Gianna, buona settimana.
Grazie della segnalazione, Sandra.
EliminaBuona settimana pure a te.
Bacione.
una bella leggenda cinese!
RispondiEliminaLu
Buon tutto a te, Lu.
EliminaVeramente un bel racconto Gianna. Tutti abbiamo avuto i nostri dolori... ma dobbiamo andare avanti. Buon inizio settimana. Bacioni.
RispondiEliminaCertamente, Ale; la vita continua...
EliminaBacio
Un bel racconto, non c'è dubbio!
RispondiEliminati abbraccio
Ti abbraccio anch'io, Anna.
EliminaUn racconto bellissimo...è solo nella condivisione con gli altri che possiamo imparare ad accettare il dolore e a renderlo costruttivo.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Antonella
Sono con te, Antonella.
EliminaTi abbraccio anch'io.
un bel racconto, ma credo che sia difficile nel dolore avere la forza di aiutare gli altri. forse desidereremo più che fossero gli altri a confortarci, vado contro corrente...
RispondiEliminaSì, ma chiudersi in se stessi, secondo me non giova...
EliminaCosì facendo si diventa solo vittime... e il conforto altrui non può essere duraturo.
...ciao Gianna. Anche io la penso come Adriana. Nel dolore ci si perde....buonissima settimana. NI
RispondiEliminaLeggi sopra, Nì.
EliminaCiao Gianna racconto interessante anche se non e facile combattere il dolore ma aiutando il prossimo aiuta a dimenticare.
RispondiEliminaConcordo, Tiziano.
EliminaCiao Gianna, da noi si dice; Vedo i guai miei e mi dispero! Vedo quelli degli altri e mi consolo! Siamo in una valle di lacrime e nasciamo emettendo vagiti simili a pianto e solo i Santi riescono a lasciare questa terra con un sorriso tra le labbra celando il dolore purificatore.
RispondiEliminaHai postato un bellissimo racconto, e mentre anch'io vado in cerca della casa senza dolore così da ospitarci tutto il mondo, ti saluto e ti abbraccio.
Grazie della tua partecipazione, Gaetano.
EliminaTi abbraccio.
Cara Gianna , questo racconto è stupendo e pieno di saggezza. E' anche vero però che ogni persona ha un suo modo di reagire ad un grande dolore e un proprio tempo per accettarlo . Può essere utile aiutare gli altri in modo da dimenticare per un attimo ma è altrettanto vero che se non si permette al dolore di fare il proprio corso , prima o poi ti presenta il conto !! Un bacione e buona settimana.
RispondiEliminaCertamente non si può generalizzare, cara Mirtilla...
EliminaBacione.
parla il racconto non servono altre parole .....gli altri sempre in primis...e si darà una bella sferzata d'amore al proprio cuore ......buon martedi gianna un'abbraccio
RispondiEliminaUn abbraccio infinito, Barbarella!
Eliminaè veramente stupenda. Psicologicamente, umanamente, parlare, aprirsi agli altri, condividere fa avvertire meno il peso del dolore e del rimpianto.
RispondiEliminaGrazie!
bruno
Concordo, Bruno.
EliminaBenvenuto!
E' bellissima! E come saremmo noi uomini senza la condivisione...fa parte di noi; la gioia che ci fa cantare il Cuore non ci detta forse il desiderio di raccontarlo alle persone care? E il dolore, ognuno per suo conto, con la sua storia, non si sopporta meglio con una o più spalle? prestandosela a vicenda quando occorre? E quanto bene ci fa far bene agli altri...quanto nutre anche noi stessi, fa crescere il nostro Amore e la voglia di darlo! E quanto più riceviamo per una lacrima asciugata, per un sorriso...Poter dire: "sappi che sei Amato, non sei solo!" A certi dolori si sopravvive con l'Amore...con cos'altro.
RispondiEliminaCiao Gianna, un abbraccio fortissimo
Grazie di questo tuo commento, grande Gabry.
EliminaCara Gianna bel racconto, è vero se condiviso aiuta molto.un abbraccio nonna di Sara gianna
RispondiEliminaSe lo dici tu, carissima Gianna, c'è da crederci veramente.
EliminaUn abbraccio infinito.
e' un bel racconto... ciao gianna buona serata !
RispondiEliminaBuona serata a te, Nan.
Eliminache meraviglioso racconto, dimenticare il proprio dolore prendendosi cura di quello degli altri.
RispondiEliminaHai captato perfettamente il messaggio di questo racconto, Betty.
EliminaA presto.
Ognuno ha la propria croce: condividere il dolore altrui è un grande conforto.
RispondiEliminaCiao Gianna, baci
Ne sono convinta, Paola!
EliminaCerto, non bisogna chiudersi mai in noi stessi. Prendersi cura della sofferenza altrui aiuta davvero a migliorare la nostra condizione. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaEsattamente, Paola!
Eliminail racconto ricorda una verità: nessuno è esente dal patire, ma condividere il dolore con altre persone, è dimezzarlo...
RispondiEliminabuon pomeriggio ricco di gioia!
Già!
EliminaSe nel momento del dolore troverai chi ti aiuterà, potrai dopo trovare in te la forza di aiutare gli altri. Non però nello stesso momento. C'è un tempo per ogni cosa. Un saluto.
RispondiEliminaDedicarsi agli altri è un modo di alleviare il dolore.
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