e tuttavia spinge le nostre radici viventi più a fondo nel Cuore vivente della Terra vivente.
Hesse:
La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa,meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.
La solitudine non voluta, quella che fa soffrire, è in crescita e tocca un po' tutti, non solo gli anziani.
Come uscire dalla solitudine non voluta?
Ci viene in aiuto il libro di Olga Chiaia, psicologa e psicoterapeuta
Questo libro, passando in rassegna i diversi tipi di solitudine e ripercorrendo i contorni di casi reali, aiuta ciascuno a ricostruire le cause della propria solitudine, con lo scopo di suggerire come fare ad aprire porte e finestre, lasciar entrare e uscire la vita e le emozioni, sdrammatizzare e perdonarsi.La solitudine può essere bella e creativa, ma solo se scelta.
Talvolta è evidente, come nel caso dei nuovi esclusi, di chi non può essere protagonista di nulla o di chi vive solo; altre volte è celata da una rete di relazioni solo apparenti, senza contatti nutrienti reali e umani.
Ci si può sentire soli anche in mezzo a tanta gente.
Come hai scritto, la solitudine non riguarda solo gli anziani;ma tutte le classi d'età.Solitudine vuol dire anche essere esclusi dalla società e non trovare nessuno nei momenti più duri della nostra vita.Ti auguro una serena giornata,saluti a presto
RispondiEliminaLa solitudine è come un buco nero nel cuore ma se guardiamo bene soli soli non lo siamo mai...abbiamo noi stessi.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata :O)
Stellina sai io ho sempre detto e nn smetterò mai di dirlo che la SOLITUDINE E PEGGIO DELLA MORTE...ecco cm la penso io xchè io mi sn sempre sentita sola anche in compagnia e poi trovarsi da soli x da vero e veramente brutto...1 forte abbraccio e buona giornata
RispondiEliminaCiao cara Stella,Questo è il mio ultimo commento, poi per una ventina di giorni devo portare le lenti scure, e poi andro' da mia
RispondiEliminafiglia e sono sorvegliata speciale.In quanto al tuo argomento sulla solitudine io sono
sola dalla domenica sera al venerdi',pero' un po il PC.un po le telefonate fratelli e sorelle.
e devo dire che per il momento finche saro' autosufficente sto
meglio a casa mia,con tutte le mie cose i miei ricordi belli e brutti...Ti do un grande bacione
nonna Gianna.
PS.se vuoi sapere mie notizie
puoi chiedere al mio fratellino
adamus...
la solitudine,quando non è una scelta è una situazione tragica,è come vivere ai margini,nessuno che ti coinvolge.La solitudine come scelta è tuttavia una risorsa,puoi riflettere ,creare,costruirti un mondo dove gli altri non possono interferire.Io amo stare con gli altri, quando gli altri possono dare emozioni,altrimenti nulla è meglio del silenzio.UN bacio
RispondiEliminaNon c'è molto da aggiungere a quanto già è stato detto sopra, ma essere soli, può anche servire a rafforzarci dentro...e ricordiamoci che c'è sempre qualcuno più solo di noi....e ogni tanto, voltarsi indietro, serve a non piangerci troppo addosso.
RispondiEliminaUn bacio, cara Stella
Cri
Ciao Stella!
RispondiEliminaLa solitudine non scelta è una cosa veramente brutta!
Immagina il fatto di non poter condividere mai nulla, di non contare nulla per nessuno...Per fortuna, anche se non posso annoverare migliaia di amici, non sono sola e credo proprio che sola non reggerei...Sarà poca stima di me stessa, ma mi sento completa solo se posso condividere!!!
Baci.
Nunzia
Cavaliere, insieme all'indifferenza, la solitudine è uno dei mali peggiori della nostra società.
RispondiEliminaNon posso che darti atto.
Buon pomeriggio.
Folletto, il tuo ragionamento vale per chi è in grado di farlo.
RispondiEliminaPurtroppo ci sono persone che non riescono a reagire e si chiudono in se stessi.
Cara Novelina, penos di capirti per tutto quello che hai passato.
RispondiEliminaHai fatto bene ad aprire il blog, alemeno noi con te ci siamo.
Ricordalo sempre!
Un abbraccio grande.
Gianna, ricordo molto bene che il 7 giugno risolverai il tuo problema.
RispondiEliminaTi penserò e ti aspetterò qui con ansia.
In bocca al lupo, con un forte abbraccio.
Cara Gabe, non c'è niente da aggiungere al tuo commento completo.
RispondiEliminaBuon pomeriggio.
Cara Cristina, è giusto ciò che affermi, ma per gli anziani risulta essere senz'altro più difficile: parlo per esperienza personale.
RispondiEliminaUn abbraccio infinito.
Cara Nunzia, tranquilla.
RispondiEliminaComunicare fa parte del nostro essere e, proprio per questo, non poterlo fare porta a sofferenze.
Ti bacio.
certo, la solitudine voluta, può essere proficua, ma quella forzata è una tristezza che non vorrei mai!
RispondiElimina"Avere un posto nel cuore di qualcuno significa non essere mai soli".
RispondiEliminaRomano Battaglia
Te la dedico, raggio.
Carissima Stella, sei la persona piu' meravigliosa che abbia incontrata tra tutti i blog, sai tener compagnia a tutti e sai parlare di argomenti molto scottanti o delicati e sai suscitare l'interesse di tutti in modo da dare buone soluzioni a problemi seri, appena ho visto di che parlavi, mi e' venuta in mente la canzone di Charles Azenavur( credo che si scriva cosi') credo che te lo ricordi, diceva che non esiste la solitudine con me ci sono sempre io!
RispondiEliminaMolte volte su argomenti seri ci scherziamo sopra per sdrammatizzarli, nella mia fanciullezza ricordo la vita rurale con delle famiglie allargate e con degli anziani circondati da ragazzini che un po' apprendevano dai racconti degli anziani e un po' erano loro ad insegnare agli anziani le novita' della modernita' che iniziava a farsi avanti con le prime tecnologie che timidamente spuntavano, ora tutto corre, cio' che due mesi fa' sembrava una novita', oggi e' gia' tramontato, e cosi' pure tra vicini e parenti, mentre prima si stava insieme, oggi oltre ad andare di fretta, non ci si incontra piu' o vicini di casa che non ci si da' nemmeno il saluto.
Ti lascio un forte abbraccio cara Stella. gaetano
Gaetano so anche arrossire, sai...e pure tu sei una persona splendida, ironica e seria nello stesso tempo e in più...mi hai capita.
RispondiEliminaFelice domenica con un abbraccio.
Ho letto un libro di Wunibald Muller dal titolo: Soli, ma non in solitudine. Il problema di molte persone infatti, è quello di sentirsi sole, ma la domanda da farsi è questa: da che deriva questo sentirsi soli? L'autore di questo libro al centro della questione mette l'importanza del confronto con sé stessi. Infatti, l'esperienza di sé induce a entrare in contatto con il proprio io al punto che si avverte più che mai con chiarezza di avere in sé stessi un fondamento solido. Essere in contatto con il proprio io aiuta a star bene con sé stessi e a vincere quel senso profondo di solitudine. Ma, oltre all'aspetto psicologico, ce n'è un altro fondamentale da tenere assolutamente presente: la propria autostima può essere rafforzata attraverso l'incondizionata accettazione di Dio. La Bibbia ci dice che ognuno di noi è un figlio amato, una figlia amata da Dio. Se ciò diventa una convinzione, si può fare esperienza di quella guarigione interiore che permette al Signore di riempire quei vuoti affettivi che per tanto tempo sono stati la causa principale della nostra solitudine.
RispondiEliminaCara sorellina, come avrai capito, per me è stato così e voglio invitare tutti coloro che si sentono soli ad alzare lo sguardo verso il cielo e a scoprire che in questo mondo spesso tanto travagliato, non siamo mai soli...Quindi, soli si, ma non in solitudineeeeeeeeeeeeeeeeee
Un abbraccio mia cara!!!
Grazie tesoro per la tua splendida testimonianza.
RispondiEliminaDolce notte.
tella
RispondiEliminaHo letto nel post di paola che ieri era S. Giovanni.. Il tuo onomatico.. anche se con ritardo accettali sono sinceri e di vero cuore ..CIAOOOOOOOOO
Certo che li accetto cara Lina, grazieeeee!
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