Un giorno un principe rientra al castello anticipatamente da una battuta di caccia perché sorpreso da un forte temporale. Sale le scale seguito dallo scudiero e arriva alla sua stanza. Aprendo la porta trova la moglie a letto con un amante, allora appoggia il fucile al muro e con un tono di voce pacato: - Fedifraga! Concubina! Fremo e tremo di sdegno! Io che ti credevo come Cornelia madre dei Gracchi... ti ritrovo una volgare Messalina! E ciò che d'altro ho da dirti, mi rimane qui... nella strozza. Lo scudiero meravigliato dal comportamento del principe corre a casa dalla moglie per raccontargli l'accaduto. Appena tornato a casa, spalanca la porta e trova la moglie a letto con un amante. Imbraccia il fucile, lo punta, ma mentre sta per sparare gli tornano in mente le parole del principe e, volendolo imitare, urla: - Fotografa! Contadina! Fregno e treno de legno! Io che te credevo come 'na cornacchia, madre de cric e croc... te ritrovo 'na vorgare da Messina! E tutto l'altro che t'ho da di' me rimane qui... stronza! | |
BARZELLETTA
I VALORI DI DE LUCA
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .
Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca
VI SVELO L' ARCANO
LEGGERE seconda parte
Perchè gli italiani non leggono?
E' una domanda frequente, lo chiedono gli amici e anche i giornalisti della radio e della televisione.
I bambini e i ragazzi sono tra i maggiori lettori perchè stimolati dalla famiglia, come detto nel post precedente, la disaffezione al libro cresce man mano che passano gli anni.
La lettura non si può imporre, ma si può fare molto per promuoverla.
"Leggere fa bene", ma può fare anche male, diciamo la verità.
I libri sono come le medicine: vanno presi con cautela, con un grano di sale, soprattutto quando ci sono di mezzo strumenti medianici nuovi" ( Corrado Augias, leggere) .
Leggere comunque? No. "Se il libro che stiamo leggendo non ci colpisce come un soffio di vento nel cranio, perchè annoiarsi leggendolo? " (Franz Kafka ) .
Lo mettiamo da parte, forse arriverà il momento giusto e, chissà, magari ci lascerà senza fiato come altri libri che "quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira" (Jerome D.Salinger, il giovane Holden).
Alla fine di ogni libro si è diversi di come si era all'inizio.
Ecco il motivo per cui bisogna leggere.
LE FAVOLE E I BAMBINI
Se leggiamo le fiabe ai bambini, per tutta la vita essi ameranno la lettura.
Al momento di andare a scuola avranno un vocabolario più ricco, una capacità espressiva maggiore, una più accentuata fiducia in loro stessi e pagelle brillanti.
Così, i genitori saranno orgogliosi e felici e loro avranno una marcia in più per il futuro da adulti.
Ho letto che il contatto fisico e la voce del genitore creerebbero quell'atmosfera e quell'emozione che, restando per lungo tempo fissate nella memoria dei piccoli, farebbero identificare l'amore per la lettura con l'amore per i genitori.
Tutto questo produce un effetto strepitoso anche su mamma e papà, inducendoli a leggere ancora di più e diventando così un buon esempio per i bambini.
Per concludere, dobbiamo ricordare che la lettura deve essere un piacere e quindi non imponiamo ai bambini i libri dei nostri tempi, perchè "se il libro che stiamo leggendo non ci colpisce come un soffio di vento nel cranio, perchè annoiarsi a leggerlo?", dice Franz Kafka.
Buona lettura!
UN DIFETTO NELLA DONNA
Alcuni stralci, però, non li conoscevo e mi hanno piacevolmente sorpresa.
di lavoro facendo pure gli straordinari.
Apparve un angelo e gli chiese:”Come mai ci metti
tanto con questa?”
E il Signore rispose: “Hai visto il mio Progetto per
lei?”
Deve essere completamente lavabile, però non deve
essere di plastica, avere più di 200 parti muovibili ed
essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi
cosa avanzi, avere un grembo che possa accogliere
quattro bimbi contemporaneamente, avere un bacio
che possa curare da un ginocchio sbucciato ad un
cuore spezzato e lo farà tutto con solamente due
mani.”
L’angelo si meravigliò dei requisiti.
“Solamente due mani….Impossibile!
E questo è solamente il modello base?
E’ troppo lavoro per un giorno….Aspetta fino a
domani per terminarla.”
“No lo farò!” protestò il signore. “Sono tanto vicino a
terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il
mio cuore…
Ella si cura da sola quando è ammalata e può lavorare
18 ore al giorno.”
L’angelo si avvicinò di più e toccò la donna.
“Però l’hai fatta così delicata, Signore”
“E’ delicata, ribatté Dio, però l’ho fatta anche
robusta. Non Hai idea di quello che è capace di
sopportare o ottenere”
“Sarà capace di pensare?” chiese l’angelo.
Dio rispose:
“Non solo sarà capace di pensare ma pure di ragionare
e di trattare”
L’angelo allora notò qualcosa e allungando la mano
toccò la guancia della donna…
“Signore, pare che questo modello abbia una
perdita…”
“Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei
moltissime cose…
non c’è nessuna perdita… è una lacrima” lo corresse il
Signore.
A che cosa serve una lacrima?” chiese l’angelo.
E Dio disse:
“Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua
gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la
sua solitudine, la sua sofferenza, e il suo orgoglio.”
Ciò impressionò molto l’angelo “Sei un genio,
Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente
meravigliosa”
Lo è!
Le donne hanno delle energie che meravigliano
gli uomini.
Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però
hanno felicità, amore e gioia.
Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano
quando vorrebbero piangere, piangono quando
sono felici e ridono quando sono nervose.
Lottano per ciò in cui credono.
Si ribellano all’ingiustizia.
Non accettano un “no” per risposta quando
credono che ci sia una soluzione migliore.
Si privano per mantenere in piedi la famiglia.
Vanno dal medico con un’amica timorosa.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli hanno successo e si
rallegrano per le fortune dei loro amici.
Sono felici quando sentono parlare di un
battesimo o un matrimonio.
Il loro cuore si spezza quando muore un’amica.
Soffrono per la perdita di una persona cara.
Senza dubbio sono forti quando pensano di non
avere più energie.
Sanno che un bacio e un abbraccio possono
aiutare a curare un cuore spezzato.
Non ci sono dubbi però… nella donna c’è un
difetto:
Ed è che si dimentica
quanto vale.
MALINCONIA
Non abbandonarti alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.
La gioia del cuore è vita per l’uomo,
l’allegria di un uomo è lunga vita.
Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla di buono.
La malinconia è un sentimento simile alla tristezza , che spesso si ripresenta dopo una visione "nostalgica" di qualcosa.
Come per tutto ciò che riguarda la nostra vita, anche la malinconia non è altro che la conseguenza dei nostri pensieri.Modificando i pensieri, il punto di vista su quanto capita, su ciò che si sta passando, su ogni aspetto della vita...la malinconia può lasciare spazio alla serenità...e, ancor meglio, alla felicità.
Tutto dipende da noi, dal nostro vedere in ogni situazione il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
In ogni caso la malinconia più che un sentimento io lo considero il segnale di un nostro malessere, una richiesta di aiuto, un invito al cambiamento... Quando percepiamo la malinconia...dobbiamo chiederci cosa possiamo cambiare nella nostra vita .Dobbiamo farlo...perchè, a lungo andare , malinconie non ascoltate...malinconie trascurate...che non ci hanno portato a dei cambiamenti...possono diventare delle depressioni.
Ecco il messaggio finale : prevenire è meglio che curare.
TRILUSSA : La solidarietà der gatto
Er Cane disse ar Gatto:
Se famo er patto d'esse solidali
potremo tené testa a li padroni
e a tutte l'antre specie d'animali.
Dice - Ce stai? - Ce sto. -
Ecco che 'na matina
er Cane annò in cucina
e ritornò con un piccione in bocca.
Me devi da' la parte che me tocca:
je disse er Gatto - armeno la metà:
se no, compagno, in che consisterebbe
la solidarietà?
È giusto! - fece quello,
e je spartì l'ucello.
Ma in quer momento er coco,
che s'incajò der gioco,
acchiappò er Cane e lo coprì de bòtte
finché nu' lo lasciò coll'ossa rotte.
Appena vidde quel'acciaccapisto
er Gatto trovò subbito la porta,
scappò in soffitta e disse: - Pe' 'sta vorta
so' solidale, sì, ma nun insisto!
Trilussa,attraverso le sue bestie mette in ridicolo le
vanità,la cattiveria e l'infinita presunzione degli uomini.
GIOCO
Sono stata invitata da Roberta a partecipare a questo gioco...
Bisogna scrivere 7 cose che ci caratterizzano ed invitare altre 7 persone a fare altrettanto, affinchè ci si possa conoscere meglio.
1. sono sincera, detesto l'ipocrisia
2. credo ciecamente in ciò che mi viene detto, per questo ho battuto il naso tante volte
3. sono schietta, a volte fin troppo
4. sono credente, ma non bigotta
5. nel mio piccolo aiuto il prossimo nei limiti delle mie possibilità
6. perdono le offese ricevute, ma ci rimango male...molto male
7. mi piacciono le coccole
Questo gioco passa a :
Tarkan
Adamus
Davide
Angelo azzurro
Guernica
Zoè
Ragazzi partecipate al gioco, non mi deludete...
LEZIONI DI VITA
Allora desidero condividere con voi questa bella storia.
Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:
'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?'
Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.
Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.'
A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball. Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?'
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.
Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: 'Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning.
Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono' Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di
tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in
un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo
alla battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla. In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così
piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza. Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore.
Ma il gioco non era ancora finito.
A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima
base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.
Invece... Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!'
Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione. A quel punto tutti urlarono:' Corri fino alla seconda base!'
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla..
Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla, quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base
e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!'
Shay raggiunse la terza base, perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto tutti gridarono:' Corri in prima, torna in base!!!!'
E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.
'Quel giorno', disse il padre piangendo ',i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità'.
Shay non è vissuto fino all'estate successiva. E' morto l'inverno dopo, ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre.. non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando, tornato a casa, le raccontò di aver giocato e vinto.
ALBERTO ANGELA
SINDROME TERRIBILE
Non ero a conoscenza di questa terribile sindrome finchè non ho letto il post di Silvano.
Cari amici, vi prego di diffonderlo il più possibile...grazie, Stella.
Di questa sindrome di Sjongren non ne avevo mai sentito parlare sino ad un paio di sere fa, quando un amico ha raccontato a me e ad altri che sua moglie ne era affetta.
E' una sindrome terribile, gravemente invalidante, e praticamente sconosciuta.
Le persone che ne sono colpite hanno bisogno di un'assistenza continua, che allo stato è delegata ai famigliari e ai volontari.
Per questo mi permetto di fare un appello ai miei amici di blog ed anche ai visitatori occasionali per diffondere la conoscenza di questa sindrome.
Se potete pubblicate questo post nei vostro blog, o linkatelo o segnalatelo affinchè il maggior numero di persone vengano a conoscenza di questa malattia e magari si giunga ad una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni sanitarie.
Brevemente, qui sotto ve ne elenco i principali sintomi:
La Sindrome di Sjongren è una grave patologia degenerativa sistemica fino ad oggi poco conosciuta ma è un problema sociale. Non è guaribile; provoca secchezza degli occhi, bocca, aggredisce pancreas, fegato, cuore, stomaco, apparato osteoarticolare, cardiovascolare e può associarsi a malattie autoimmuni quali, artrite reumatoide, sindrome fibromialgica, les, vasculiti, tiroidite di Hashimoto, o degenerare in linfoma, ecc.
Per saperne di più vi invito a visitare il sito:
www.csgalileo.com/animass
Sede A.N.I.Ma.S.S. - Malati Sindrome di Sjongren, via S.Chiara, 6 - 37129 Verona
Tel./fax 045 9580027 – Cell. 333 8386993
email animass.sjogren@fastwebnet.it
LO STUPIDARIO della croce rossa
Una sanità tutta da ridere? «Lo stupidario della Croce Rossa del Pronto Soccorso e dei reparti vari» ( Aliberti editore )
Non è un giudizio sull'efficienza del nostro «SSN», ma una raccolta di battute e gaffes, alcune davvero esilaranti, raccolte in cento pagine dal giornalista Camillo Delellis in un libro per aiutare a sdrammatizzare ansie, a ridere sui nostri falsi allarmi, a guardarci allo specchio con le nostre quotidiane paure.
Il volume, trascritto e catalogato in più di dieci anni di appassionato lavoro, comincia con i casi più strani e divertenti, le gaffe e le battute più madornali legate al quotidiano lavoro delle ambulanze e degli operatori della Croce Rossa, per proseguire con lo «Stupidario del Pronto Soccorso», luogo in cui la concitazione, l’emergenza, l’alternarsi dei codici bianco-verde- giallo-rosso possono dare vita a equivoci, fraintendimenti, errori e qui pro quo in qualche caso da vera antologia dell’umorismo. E poi una rassegna delle principali «stupidaggini» proferite nelle corsie d’ospedale e negli ambulatori medici. Di seguito alcune «chicche».
REFERTI
- Nel cadere urtava violentemente piede e ginocchio sinistro riportando trauma cranico.
- Trauma distorsivo per scivolone su cartone bagnato
- Il ferito dichiara di essersi scontrato con una pompa di benzina proveniente dall’altra direzione.
CHIAMATE D'EMERGENZA
- Centrale 118 a ambulanza: «Il paziente è cardiopatico?». Ambulanza a centrale: «Negativo, paziente operaio».
DIALOGHI SURREALI PAZIENTE - MEDICO
- Ho le doglie, sento molto male, non può essere che la forza di gravidanza.
- Mi dia una pomata per un'escursione alla mano.
- Ho guidato per 40 anni, poi mi sono addormentato al volante e ho avuto un incidente.
- Mentre tentavo di uccidere una mosca mi sono scontrato con un palo del telefono.
- Mi sono fermato a fare un bisogno, quando ho visto la mia auto passare davanti a me e finire nel fosso. Forse non avevo frenato.
- Come si sente oggi?. Guardi nell'amplesso sto meglio
- Dottore, devo fare l'antitettonica?
- Vorrei una pomata per le emorroidi piccanti
- Soffro di tunnel del carpaccio
- Ho un dolore, devono essere le palle peripatetiche
- Vorrei un dentificio antitarlo
- Dottore, divento allergico quando ci sono i polli nell'aria!
- È miopia o presbiterio?
E per concludere
Un volontario dellaCroce Rossa racconta questo fatto, di cui dice di essere stato testimone sul luogo di un incidente stradale:
Un uomo e una donna si sono appena scontrati in un incidente automobilistico. Le due auto sono distrutte, anche se nessuno dei due è ferito.
Escono dalle macchine sfasciate e la donna dice all'uomo:
"Tu sei un uomo...io sono una donna. E ora guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppure noi siamo illesi. Questo è un segno: il destino ha voluto che ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo insieme in pace per il resto dei nostri giorni".
E lui:"Sono d'accordo: deve essere un segno del cielo!"
La donna prosegue:"E guarda questo altro miracolo...La mia macchina è demolita, ma la bottiglia di vino che avevo dentro non si è rotta. Di certo il destino voleva che noi bevessimo questo vino per celebrare il nostro fortunato incontro". La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve praticamente metà e la passa a lei...Ma la donna richiude la bottiglia senza berne neppure una goccia.
L'uomo le chiede:"Tu non bevi??"
E lei risponde:"No...io adesso aspetto che arrivi la polizia stradale".
Sono riuscita nel mio intento?
TEST
AUTOSTIMA
L’autostima è il sentimento che abbiamo di noi stessi.
E' costituita dai nostri pensieri e dai nostri sentimenti su come siamo ed agiamo. Più positivi siamo e più grande sarà la nostra autostima. Più ci manteniamo negativi e minore sarà la nostra autostima.
La mancata convinzione circa le proprie capacità e competenze genera incertezze ed ansia che possono condurre al fallimento pur in presenza di un'ottima preparazione.
E’ anche vero che pure un eccesso di sicurezza non supportato dalla realtà porta a sottovalutare le difficoltà e quindi a non munirsi di strumenti adeguati.
Alla base dell’autostima, quindi, c’è un processo di autovalutazione che può tuttavia tradursi in due eccessi: sopravvalutazione e svalutazione.
Chi si sopravvaluta:
tende a non valutare realisticamente le difficoltà
si considera sempre pronto e preparato a priori
non considera la possibilità di fallire
davanti all’insuccesso può reagire negando la realtà o “crollando”
attribuisce i successi ottenuti unicamente alle proprie capacità, mentre imputa i fallimenti a cause esterne (sfortuna, persecuzione, incapacità altrui)
Chi si sottovaluta:
non si sente mai sufficientemente adeguato rispetto ai compiti da affrontare e vive ogni nuova prova con ansia eccessiva
di fronte al successo ne imputa la ragione a fattori esterni (fortuna, coincidenze, aiuto altrui), mentre attribuisce gli insuccessi esclusivamente ai propri limiti.
Fra questi due estremi si colloca la situazione di
Autostima ideale, le cui caratteristiche sono:
sensazione di poter essere accettati così come si è, nonostante i difetti, a prescindere dalle proprie prestazioni
sapere quali sono i propri punti di forza e debolezza
conoscere i propri obiettivi a breve e lungo termine
convinzione di essere capaci di dominare specifiche situazioni, di poter portare a termine con successo determinate attività e progetti.
CON SIMPATIA
Desidero ringraziare individualmente i carissimi lettori che finora hanno lasciato la firma sul mio guestbook:
Davide- Sirio- Paola e Saverio- Gabriella- Marina di Roma- Marina di Macerata
PuntoCroce- Pier Luigi- Pierprandi -Paola di Cagliari- Red- Il Monticiano-Guernica
Adamus- Mary47- Annarita- Calliope- La signora in rosso- Gturs- Pina- Rosy
Pupottina- Tomaso - Aglaia- Dark- Pasticcino- Arrgianf- Diana-Tarkan
Angelo azzurro- Silvano- Martin
Vi dedico questo video che parla da solo...
ROMENI ROM O CHI ?
Si ripete e non si impara mai
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
Ci siete fin qui? Secondo voi di chi stiamo parlando? Rumeni? Rom?
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni
che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912
ODI ET AMO
Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi. Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento.
L'animo di chi ama prova sentimenti contrastanti e opposti: Catullo in questa lacerazione del cuore, di cui, come chiunque, non sa offrire neppure a se stesso una spiegazione razionale.Odia e ama insieme la sua donna.
Alcuni dicono che l'odio e l'amore siano due sentimenti opposti,
ma alla fin fine fanno tutt'e due parte del ciclo della vita.
L'amore porta avanti la specie,
l'odio la seleziona.
Proposte di traduzioni d'autore
Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
Salvatore Quasimodo
Odio e amo. Come questo sia possibile
mi sfugge, ma lo sento ed è uno strazio.
Vincenzo Guarracino
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non so, ma sento che questo mi accade: è la mia croce.
Francesco Della Corte
Io odio e amo. "Come fai?" mi chiedi.
Non lo so. Ma lo sento e sono in croce.
Franco Caviglia
Odio e amo. - Esser può? - (tu forse dimandi). Lo ignoro.
Ma nel cuor mio lo sento, tanto che peno in croce.
Guido Mazzoni
Odio e amo.
Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
Guido Ceronetti
Odio e amo. Perché io faccia così, forse ti interessa sapere.
Non lo so. Ma sento che è così e sono in croce.
Gian Battista Pighi
BEL POMERIGGIO
Pomeriggio alla Fiera del libro
Bello, bellissimo trovarmi tra tanti libri...
Diventata bambina, sorridevo dopo ogni recensione letta.
Uscita soddisfatta, cosa ho trovato per terra?
Lo vedete nella mia mano lungo i fianchi.
Papà Felice trovava spesso per terra...
Tra i libri comprati due"Stupidari". Ve ne parlerò in seguito...
Ora accontentatevi di questa chicca matematica:
Sottrai i vestiti
Dividi le gambe
Moltiplica la prole
18 MAGGIO
IL TEMPO - SENECA
Dalla canzone di musica leggera alla filosofia di Seneca.
IL TEMPO E' L'UNICA COSA NOSTRA . Epistulae ad Lucilium
Fa così, mio Lucilio, rivendica a te il possesso di te stesso, e il tempo, che fino ad ora o ti era tolto o sottratto di nascosto o ti sfuggiva di mano, trattienilo e conservalo: persuaditi che ciò è così come scrivo: alcuni momenti ci sono strappati, alcuni sottratti, altri ci sfuggono. Tuttavia è turpissima quella perdita di tempo che avviene per negligenza. E se guarderai bene, la più gran parte della vita sfugge nell'agir male, molto nel non fare nulla, tutta la vita nel fare altro. Chi mi indicherai che ponga un certo prezzo al tempo, che sappia valutare la sua giornata, che capisca che ogni giorno muore? In questo dunque ci sbagliamo, quando guardiamo la morte: gran parte di essa è già passata, tutto il tempo che sta dietro di noi, appartiene alla morte. Dunque, mio Lucilio, fa ciò servi di fare, tieni strette tutte le ore. Così avverrà che meno dipenderai dal domani , se porrai le mani sull'oggi. Mentre si differisce, la vita corre via. Lucilio, tutte le cose ci sono aliene, soltanto il tempo è nostro: la natura ci ha dato il possesso di questa sola cosa fugace e labile, dal cui possesso chiunque vuole ci caccia via. E la stoltezza dei mortali è così grande che consentono che anche quelle cose che sono assai piccole e di poco valore, e comunque ricuperabili, vengono loro messe in conto, se le hanno ottenute da qualcuno, nessuno (invece) ritiene di essere in debito di qualcosa, che ha ricevuto il tempo, mentre questa è l'unica cosa che neppure uno riconoscente può restituire. Forse ti chiederai cosa faccia io, che ti rivolgo codesti insegnamenti, te lo dirò schiettamente: a me avviene ciò che capita ad uno prodigo ma che tiene bene i conti: mi rendo conto di quanto ho speso. Non posso dire di aver perso nulla , ma dirò che cosa perderò e perché e in che modo, renderò i motivi della mia povertà. Ma mi accade ciò che avviene ai più che non per colpa loro si sono ridotti in miseria: tutti li comprendono, nessuno li soccorre. “ Che debbo dire dunque? Non ritengo povero, colui al quale rimane anche molto poco. Se è un uomo moderato, gli è sufficiente” tuttavia preferisco che tu conservi le tue cose, e cominci in tempo utile. Infatti come sembrò breve ai nostri avi, è tarda la parsimonia sul fondo. Infatti sul fondo non rimane soltanto la parte minore, ma anche quella peggiore
LA STAGIONE DELL'AMORE
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
La stagione dell'amore viene e va,
all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai.
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell'amore tornerà
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
Io tante...Col senno del poi, purtroppo.
A DIANA.
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
Gibran
Auguri tesoro bello !
IL BRUTTO ANATROCCOLO
Vi ricordo in sintesi la fiaba
In una nidiata di anatroccoli, uno è grigio, grande e goffo. Sebbene la madre cerchi di accettarlo, a tutti è evidente che il piccolo è fuori luogo; tanto che alla fine egli decide di fuggire. L'anatroccolo vaga senza meta e non trova nessuno che lo voglia; all'arrivo dell'inverno, rischia di morire congelato.
Alla fine dell'inverno, sopravvissuto miracolosamente, il piccolo giunge presso uno stagno dove nuotano un gruppo di splendidi cigni. Attratto dalla loro bellezza, si avvicina; e rimane sorpreso quando le splendide creature gli danno il benvenuto e lo accettano. Guardando il proprio riflesso nell'acqua, il protagonista si accorge finalmente di essere lui stesso un cigno.
Questa storia viene spesso considerata una metafora delle difficoltà che spesso bambini e adolescenti sperimentano durante la loro crescita. La fiaba viene spesso raccontata per rinforzare l'autostima dei bambini e far loro accettare eventuali differenze che li dividono dal "gruppo"; o addirittura, essere fieri di tali differenze, che potrebbero in realtà rivelarsi un dono.
È noto che Andersen metteva in relazione questa fiaba, e la sua morale, con la sua gioventù, nella quale egli si trovò spesso a essere emarginato e rifiutato come "diverso", anche a causa delle prime manifestazioni della sua omosessualità.
La storia oggi viene usata spesso per riferirsi a qualcosa o qualcuno che, inizialmente oggetto di disprezzo o disinteresse, alla fine ottiene l'apprezzamento e il rispetto dei più. In genere ci si riferisce a un progresso morale, ma talvolta anche fisico (per esempio per riferirsi a un bambino o una bambina "bruttini" da piccoli che diventano più belli crescendo).
A me è capitato di sentirmi un brutto anatroccolo durante l'infanzia, non perchè mi sentissi bruttina, ma perchè mi sentivo indifesa e sola ...e poi via via da sola ho affrontato la vita con i denti ed ora finalmente mi sento un cigno!
Alla fiaba si può anche associare il messaggio che tutte le persone hanno un valore inerente che esiste a prescindere dai contesti sfortunati e infelici in cui tale valore non può emergere o essere riconosciuto. Il fatto che i fratelli del brutto anatroccolo, che prima lo deridono, si scoprono poi essere "semplici anatre" che deridevano uno "splendido cigno", introduce anche una chiave di lettura della fiaba in cui emerge un velo di elitarismo e classismo.
Il fatto che il brutto anatroccolo trovi se stesso quando trova i suoi simili, infine, è stato talvolta letto come un'affermazione dell'importanza della famiglia e dell'appartenenza a un gruppo.
BUONGIORNO
SOLUZIONE DEL QUESITO DI MATEMATICA
IL CARNEVALE DELLA MATEMATICA
Il Carnevale della matematica è un’iniziativa per radunare dei blogger che parlino di matematica. L'idea è che in questo modo si possono conoscere nuovi blog e soprattutto nuova matematica (nel senso di "cose che non si sapevano, oppure modi nuovi di vedere le cose che si sapevano"). Partecipo volentieri, l'ho fatto già in passato, presentando un 'esperienza di geometria di una quinta classe elementare.
Quanti genitori all'inizio della prima elementare mi dicevano: mio figlio sa già contare fino a...
e per loro questo era il significato di "numero", una filastrocca: uno, due, tre...
Sorridevo.
Bene, avrete capito che intendo approfondire il concetto di NUMERO.
L'idea di numero naturale è complessa e richiede pertanto un approccio sotto diversi punti di vista.
Nel primo ciclo presentavo il numero sia nel suo aspetto di cardinalità, associando a insiemi equipotenti la rispettiva proprietà numerica (il numero cardinale indica la quantità degli oggetti di un insieme finito) , sia nel suo aspetto di ordinalità, facendo cogliere la relazione d'ordine che caratterizza la serie numerica (il numero ordinale indica il posto che un elemento occupa in una successione).
Si tratta infatti di due aspetti diversi, ma indissociabili del concetto di numero.
per giocare
Nel secondo ciclo, accanto ai numeri naturali presentavo i numeri razionali (le frazioni) e i numeri relativi, riproponendo a grandi linee nel ciclo elementare quanto è avvenuto nel corso della storia dell'uomo che, se inizialmente si è trovato a dover quantificare solo elementi "interi", ha avuto poi l'esigenza di misurare, di dividere, di spartire.
Dal canto loro i matematici hanno ampliato l'insieme dei numeri naturali allo scopo di rendere sempre possibili le operazioni "inverse" : la divisione e la sottrazione.
Se infatti eseguendo un'addizione o una moltiplicazione (operazioni "dirette") si ottiene sempre un numero naturale e si rimane perciò nell'insieme dei numeri naturali, non avviene la stessa cosa per le operazioni "inverse".
Una divisione si può eseguire solo se il dividento è multiplo del divisore; se questa condizione non sussiste, per eseguire questa operazione è necessario un insieme numerico più "potente" : quello dei numeri razionali.
Nello stesso modo, una sottrazione si può eseguire solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo, altrimenti il risultato si potrà ottenere a condizione di "entrare" nell'insieme dei numeri relativi.
Giochi per scoprire i numeri quadrati, rettangoli e primi.
Davo molta importanza alle numerazioni in basi diverse da dieci, per passare poi al calcolo multibase.
A tale scopo molto utili i B.A.M. (blocchi aritmetici multibase) per fare raggruppamenti e relativi cambi in basi diverse da dieci.
Mazda abita sul pianeta dellaBase Quattro e finora ha spedito alla sua amica Dazmadella Base sei, 112base quattro lettere.Dazma a sua volta gliene ha mandate35 base sei.
Quale delle due amiche ha scritto più lettere?
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Concludo, invitandovi il 14 maggio,a visitare la 13° edizione del Carnevale della Matematica, un evento che inaugura la sua seconda annualità proprio con questa edizione, ospitata da Matem@ticaMente.
FIERA DEL LIBRO
Con Paese ospite l’Egitto, l’ingresso di 53 nuovi editori con un totale anche quest’anno di circa 1.400 espositori, e per la prima volta la partecipazione con uno suo stand del ministero degli Esteri, si apre il 14 maggio al Lingotto la 22esima Fiera Internazionale del Libro di Torino, alla presenza del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Io, gli altri, motivo conduttore della Fiera 2009
«La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso». Così Italo Calvino . La scelta del motivo conduttore della Fiera 2009 nasce dalla constatazione di quanto oggi l'Io sia malato.
Paese ospite 2oo9: l'Egitto
Dai faraoni a oggi
La partecipazione dell'Egitto come paese ospite d'onore della Fiera del Libro è stata volutamente fatta coincidere con tre eventi culturali dedicati alla storia e alla cultura di questa nazione: una grande mostra archeologica alla Venaria Reale, l'esposizione dei progetti di riallestimento del Museo Egizio e e la mostra a palazzo Bricherasio dedicata ad Akhenathon, faraone del sole.
La Fiera Internazionale del Libro di Torino uscirà, come di consueto, fuori dagli spazi del Lingotto per animare, contemporaneamente, le vie, le piazze, i parchi, i locali della città con un fittissimo calendario di incontri e presentazioni.
Rendo felice Marina e, spero, voi con questo post:
La famiglia per i nostri politici è come la musica, si descrive in note.
Infatti, la famiglia:
Per Pecoraro Scanio è una nota traviata
Per Casini è una nota azzurra
Per Franceschini è una nota compagna
Per D’Onofrio è una nota improbabile
Per Di Pietro è una nota parabola: il figliol prodigo
Per Giovanardi è una nota serena
Per Fini è una nota nuova
Per Storace è una nota e basta
Per Berlusconi è una nota dolente
La famiglia in Italia è un valore primario e la politica la promuove:
Infatti i politici fanno a gara a rifarsene una nuova!
E ancora…
I PARTITI CONTANO LE PERCENTUALI
I POLITICI CONTANO GLI INCARICHI
I LEADER CONTANO I LORO RACCOMANDATI
LE SCUOLE CONTANO I TAGLI
LE UNIVERSITA’ CONTANO I FAMILIARI DEI BARONI SISTEMATI
I DIPENDENTI PUBBLICI CONTANO I GIORNI DI MALATTIA
I MALATI CONTANO I TEMPI DELLE LISTE DI ATTESA
I DIRIGENTI CONTANO GLI INCENTIVI AGLI OBIETTIVI
LE FAMIGLIE CONTANO I DEBITI
L’EUROPA CONTA I CLANDESTINI
I TIFOSI CONTANO I GOL
LE DONNE CONTANO SOLO SE GIOVANI, BELLE E "ALLEGRE"
GLI ELETTORI CONTANO I PARTITI
BERLUSCONI FA I CONTI CON LA MOGLIE
LA MAFIA ANCORA CONTA
GLI UNICI CHE NON CONTANO UN TUBO SONO GLI ITALIANI CHE , INVECE, SCONTANO