Sfogliando la rivista "Camminando e cantando" sono stata toccata dalla drammaticità della storia vera di Giorgio.
Ero titubante se proporvela o meno, tanto più che si tratta di un bambino e di una maestra, alla fine ho deciso per il sì.
ECCOLA:
-Maestra ! Cos'è la clessidra? Come è fatta? A che cosa serve ?
Giorgio,non ancora quattro anni compiuti,ormai terminale,anzi terminalissimo,un lunedi' di inizio novembre 2007,seduto sul suo letto,impettito,austero,grintoso,occhi furbetti,pungenti,curiosi,determinati,aspettava con ansia la maestra d'infanzia.
Era urgente soddisfare questa curiosita'...era urgente avere una risposta a questa domanda impellente.
Aveva fretta di sapere...dalla sua maestra.
Fermo,immobile "puntava" la porta,la scrutava,le orecchie tese a percepire,a captare dal corridoio il rumore dei passi,la voce della sua maestra.
NULLA RIUSCIVA A DISTRARLO.
Finalmente la maestra arriva.Entra.Non fa in tempo a salutare Giorgio che lui la aggredisce lanciandole,violenta come un pugno in pieno stomaco,la domanda :
-Maestra! Cos'è la clessidra? Come è fatta ? A che cosa serve ?
La maestra rimane un attimo interdetta,senza fiato,poi si avvicina sorridendo al letto,saluta Giorgio,si siede...
-Perchè vuoi sapere della clessidra?- gli domanda.
(Chissa' da dove è pervenuto lo spunto!?!?!?!?!)
-Perchè non lo so e voglio saperlo - le risponde a muso duro. Già, i bambini saltano quasi sempre i preamboli e vanno subito al sodo.
La maestra allora apre la sua "valigia magica "... e ne estrae cartoncini e pennarelli ed incomincia a disegnare.
- Vedi Giorgio,la clessidra è uno strumento che serve a misurare il tempo. E' fatta di due imbuti rovesciati uniti da un canale stretto.
Ed intanto sul cartoncino la clessidra sta prendendo forma.
-Dentro si mette della polverina bianca,alle volte anche argentata o dorata. La polverina scende lentamente,scivola attraverso il canale stretto dall'imbuto in alto dentro quello in basso.
Ci sono clessidre piccole e clessidre piu' grandi.
Quelle piccole contengono polverina che ci mette TRE minuti a scendere nell'imbuto in basso.
- E quando è scesa tutta ? - interviene Giorgio.
- E quando è scesa tutta - risponde la maestra - vuol dire che il tempo per quella cosa che volevi misurare è finito,è terminato. Si puo',ad esempio,misurare la durata di una telefonata o il tempo per cantare una canzone o per recitare una filastrocca o per una partita con la Play Station.
- E poi ? - incalza Giorgio. ("Non si puo' avere la domanda di riserva?" avra' pensato la maestra...)
- E poi...-risponde la maestra dopo aver ripreso fiato - e poi... se vuoi fare un'altra cosa,un'altra partita ricominci da capo e giri la clessidra. Cosi' la polverina che era giu' torna ad essere su.
- Ho capito ! Ohh! Che bello ! Maestra voglio anch'io disegnare una clessidra...e colorare quella che hai fatto tu...Pero' mi aiuti tu a fare i puntini d'oro per rendere la polverina "magica". E si mette di buona lena al lavoro...concentrato,attento,impegnato.
- Papa' , papa' - sbotta ad un certo punto - Papa',quando torniamo a casa oggi pomeriggio (si'! Venivano in DH solo per controlli ed avere supporti farmacologici specifici,ma stava a casa) ci dobbiamo fermare a comprare una clessidra. Vero,papa'?
- Certo Giorgio,sicuro - risponde il papa' guardandoci con due occhi a palla enigmatici,perplessi,lucidi ed interdetti.
Il mercoledi' successivo, due giorni dopo, in DH, in pochi minuti, Giorgio si spegne come una candela investita da un soffio. Giorgio termina la sua esperienza terrena e ci lascia.
Lui e la sua clessidra. Forse, o senza forse,la polverina era finita e Lui aveva deciso che era venuto il tempo per girare la clessidra ed iniziare una nuova esperienza...quella dell'AMORE INFINITO.
"L'AMORE E' COME UNA CLESSIDRA QUANDO SI RIEMPIE IL CUORE... SI SVUOTA IL CERVELLO"
- Ehi ! Ci credi alla simbologia ?
- Io, si' !
- Credi che sia solo esclusivamente una faccenda da adulti ? Magari un po' particolari ?
- Io,NO ! Non piu',ora.
Giorgio ci insegna: Neanche 4 anni...eppure !!!
Pierluigi Rocca
-
veramente mi hai lasciato senza parole...
RispondiEliminaMi accodo a laubel..non sono in grado di commentare.
RispondiEliminaLaubel e marco :questo è il motivo per cui non volevo pubblicarla ,ma nello stesso tempo esperienze così traumatiche ci devono far riflettere e pensare. Io ho pianto dopo la lettura.
RispondiEliminaquesto sono le esperienze che ci aiutano a crescere grazie per il post... un bacino cara Stellina e caro Sirio...
RispondiEliminaVane,sei proprio una brava ragazza .
RispondiEliminaBacini a volontà !
Stella !Peccato che manca l'audio perchè se ci fosse sentiresti che pronuncio il tuo nome come per una carezza.
RispondiEliminaCara Stella ti sarà costato, certo più che a noi leggerlo
Ma chiudere gli occhi e le orecchie serve molto meno che guardare, rendersi conto, soffrire e amarci di più. Grazie.
Carissima renata ,grazie.Hai spiegato bene il motivo per cui ho pubblicato questo post.
RispondiEliminaVieni sempre a trovarmi,se hai tempo. Ti abbraccio forte.
gli è andata bene, a quella maestra.
RispondiEliminaPensa se il combattivo Giorgio avesse chiesto, a muso duro: "E quanto sono lunghi, tre minuti?"
Davvero la buona maestra avrebbe avuto difficoltà a giustificare le lacrime!
Fortuna che a me non mi vede nessuno!
Lucio Musto
CAro lucio ho avuto un'esperienza simile come maestra ,ma per fortuna tutto si è risolto bene.
RispondiEliminaTvb.
Buona notte.
C'è molta ingiustizia a questo mondo. E niente la può giustificare. E' senza senso.
RispondiEliminaStoria triste, Ste',
RispondiEliminasì... fermiamoci a pensare...
ciao, Giorgio....
.....non so cosa dire....buona notte!!!
RispondiEliminaLe storie che coinvolgono i bambini sempre mi stringono il cuore e come letto in qualche commento subito pensiamo ad una velata forma di ingiustizia ma non è così, nell'ordine dell'universo è molto difficile che succedano degli errori.
RispondiEliminaSul piano dei sentimenti e delle emozioni siamo di fronte a delle vere tragedie ma spesso queste storie rivelano nel protagonista una grande serenità e preparazione, fatto non casuale perchè la mente non ha ancora prevalso sui dettami dell'anima e l'anima sa benissimo quello che sta facendo ed è probabile che gli mancasse un piccolo periodo per completare il suo percorso evolutivo.
C'è anche la possibilità che in questa sua necessità abbia scelto dei genitori che da questa tragedia debbono imparare qualcosa.
Certamente restiamo nel campo difficile da esplorare e ancor più difficile da dimostrare, ma mi è capitato di vivere situazioni di empatia con un bambino e un ragazzo completamente paralizzati che mi ha piegato in due ma mi ha permesso in modo ragionevole di pensare che questi meccanismi ci sono e funzionano :-))))
fra i pensieri provocati dalla lettura di questo "forte" post, ne trascrivo uno, il più emozionante per me. Se una persona non ha paura di avvicinarsi ad un ammalato, può vedere della meraviglie. Buona giornata A.
RispondiEliminadavvero acquachiara è grosso il coinvolgimento e l'emozione quando vediamo la storia di un bambino, la storia tragica di un innocente che muore troppo presto, prima che sia accettabile morire.
RispondiEliminaA tanti di noi viene istintivo pensare:
"Che cosa c'è di sbagliato?...
che cosa io ho sbagliato?..."
"La Natura ha fatto il suo corso..." ci rispondiamo,
quasi a rasserenare l'animo turbato.
Eppure in tanti non si preoccupano più di tanto, e comunque non abbastanza, di impedire affatto ad un bamino di vederla proprio, la luce della vita cui era destinato, quella vita sua di diritto!
Lucio Musto
Noi sappiamo che il passato, il presente esistono gia', in ogni minimo dettaglio, nella profetica memoria del Signore, nella sua eternita'; la cosa strana e' che le persone possano, indefinitamente, guardare indietro e non avanti.
RispondiEliminaSe c' e' una morale nella storia di Giorgio e' che, come tutti i bambini, guardava avanti. Se noi sapessimo ogni tanto tornare bambini, noi, la comunita', la societa' saremmo migliori.
Vale
Di fronte a questi avvenimenti anch'io resto interdetto,come la maestra di Giorgio.
RispondiEliminaPerchè ? - ci viene spontaneo chiederci.Umanamente parlando nessuno,credo,accetta la morte.Tanto meno quella di un innocente che la vuole scoprire!!
Ho purtroppo visto persone spegnersi "come una candela",avevo solo 11 anni e si trattò di mia mamma...
Grazie,stella!!
E io solo cinque sirio... dopo un parto...
RispondiEliminaCarissimi silvano, giovanna, scricciolo, acquachiara, aliza,lucio,pierluigi rispondo a tutti voi insieme, perchè le vostre parole scendono nel profondo del mio cuore facendomi apprezzare e gioire di avere tanti amici così sensibili ai problemi umani. Grazie per la vostra partecipazione che condivido. E'un post difficile e duro questo da commentare, me ne rendo conto.
RispondiEliminaPerdonatemi se ho angosciato qualcuno.
ma stella ..sei troppo produttiva ...non riesco a starti dietro con tutti questi post!! ;)
RispondiEliminadunque...il tempo e la clessidra...
il tempo e la misurazione del tempo....! qualcuno ...molto saggio..quasi genio, ha detto che il tempo è relativo, relativo a chi lo misura: se ho fretta la clessidra scorre lenta e tre minuti sono un'eternità...se penso di aver poco tempo corre veloce e tre minuti sono un battito d'ali, un respiro!
cos'è poi questa clessidra, un oggetto trasparente, dove la stessa sabbia che scorre di qua e di la, prentende di misurare ciò che è relativo..opinabile...
tre minuti per quel bimbo ..che non aveva tanta vita erano tantissimi....per altri sono insignificanti, oh come spesso buttiamo e sprechiamo minuti..minuti preziosi...ignari, inconsapevoli che non c'è tempo, che il tempo non è ieri o domani ...ma è il qui e ora! ......
Cara janas,hai ragione, sono in un momento sì e produco piacevolmente.
RispondiEliminaSenza saperlo,tu hai svolto un tema "Il tempo". Alcuni alunni scrissero con la loro semplicità : le ore liete passano in fretta,quelle noiose e tristi non passano più...
Tutto infatti è relativo !
Bacione