Un bambino, e chissà quanti altri come lui, esprime un desiderio:
per Natale desidera ricevere un dono speciale, la cosa più importante del mondo:
AVERE UNA MAMMA
La pps da cui ho estratto le foto è qui
In Italia ci sono più di ventimila minori tra neonati, bambini e ragazzi ospiti da strutture di accoglienza.Solo uno su cinque viene assegnato con adozione o affido.
"Cavolo di nuovo il Natale", pensava Christian, quando si avvicinavano le feste.
"Deve venire per forza tutti gli anni?"
Ogni volta, verso dicembre, chiudeva gli occhi e sperava che qualcuno gli comunicasse che erano sospesi tutti i festeggiamenti natalizi.
Niente regali, niente letterine a Babbo Natale. Tanto per lui era inutile.
Erano ormai tre anni, da quando aveva imparato a scrivere,che chiedeva a quel vecchio signore con la barba bianca un regalo speciale...
...la cosa più importante del mondo
UNA MAMMA
Non ne aveva mai avuto una.Quella che lo aveva partorito, lo aveva abbandonato vicino ad un ospedale...
...disteso in una cassetta, una di quelle per i pomodori.
A volte pensava che sarebbe stato meglio per lui essere un pomodoro.
Avrebbe allietato il pranzo di qualcuno, per poi sparire per sempre dopo la digestione.
Voleva una mamma, una vera, tutta per lui.
Insieme agli altri bambini viveva bene, era felice. Erano tutti simpatici, giocavano insieme, facevano i compiti, si divertivano.
Eppure lui desiderava una mamma.
Ogni volta che ci pensava, nel suo lettino azzurro, immaginava come sarebbe stata: alta,bassa,bionda, bruna.
Poi si diceva che voleva semplicemente una mamma che gli volesse bene,
come una mamma vuole bene al suo bambino.
A me la mamma è mancata molto e mi manca ancora ora.
E' volata in cielo quando avevo cinque anni.
Sono stata cresciuta da una seconda mamma che mi ha voluto comunque bene.
A me la mamma è mancata molto e mi manca ancora ora.
E' volata in cielo quando avevo cinque anni.
Sono stata cresciuta da una seconda mamma che mi ha voluto comunque bene.
Racconto completo
"Cavolo, di nuovo il Natale", pensava Christian ogni anno, quando si
avvicinavano le feste. "Deve venire per forza tutti gli anni?"
Ogni volta, verso Dicembre, chiudeva gli occhi e sperava che qualcuno
gli comunicasse che erano sospesi tutti i festeggiamenti natalizi.
Niente regali, niente letterine a Babbo Natale. Tanto per lui era
inutile.
Erano ormai tre anni, da quando aveva imparato a scrivere, che chiedeva a
quel vecchio signore con la barba bianca un regalo speciale, la cosa
più importante del mondo: una mamma. Non ne aveva mai avuto una. Quella
che lo aveva partorito, lo aveva abbandonato vicino ad un ospedale,
disteso in una cassetta, una di quelle per i pomodori. A volte pensava
che sarebbe stato meglio per lui essere un pomodoro. Avrebbe allietato
il pranzo di qualcuno, per poi sparire per sempre dopo la digestione.
Voleva una mamma, una vera, tutta per lui. Insieme agli altri bambini
viveva bene, era felice. Erano tutti simpatici, giocavano insieme,
facevano i compiti, si divertivano. Quella grande, bellissima famiglia,
non gli faceva mancare niente. Eppure lui desiderava una mamma. Ogni
volta che ci pensava, nel suo lettino azzurro, immaginava come sarebbe
stata: alta, bassa, bionda, bruna. Poi si diceva che voleva
semplicemente una che gli volesse bene, come una mamma vuole bene al suo
bambino. Non gli importava l'altezza, il colore dei capelli, degli
occhi.
In casa famiglia tutti gli volevano bene, ma l'amore di una mamma è
speciale. Lui lo sapeva, anche se non l'aveva mai provato. Lo immaginava
come un dolce profumo di fragole, che gli arrivava al naso ogni volta
che sognava il giorno in cui sarebbe si sarebbe avverato il suo
desiderio.
Anche quell'anno, inesorabile, il Natale era alle porte, e Christian
aveva scritto la sua solita, densa, bellissima lettera piena di
speranza. La mattina del 25, in casa famiglia, tutti i bambini correvano
verso l'albero, alla ricerca del regalo richiesto. Quello di Christian
era in una piccola scatola, avvolta in una carta rossa. Appena vide il
nome sul pacchetto, i suoi occhi si fecero lucidi. Gli veniva da
piangere. Sicuramente non era il regalo che voleva. "Come fa una mamma
ad entrare in una scatola così piccola?", diceva tra i denti, stringendo
le mascelle il più possibile per non scoppiare in un mare di lacrime.
Aprì la scatola rossa, rassegnato ad un altro regalo bello ma inutile.
C'era una bottiglia, con dell'acqua dentro. Un profumo. Lo avvicinò alle
narici. Profumo di fragole. In un attimo quell'odore ricacciò indietro
le migliaia di lacrime pronte a scivolare lungo le sue guance.
"Forse questo è il mio Natale", pensò Christian. Stava arrivando
qualcuno, con una mano di fragole, a raccogliere la cassetta dei
pomodori.Pierpaolo Orefice
Oggi è la giornata delle emozioni....
RispondiEliminaè bellissimo tutto questo perchè ti fa pensare a chi una mamma non l'ha avuta.
La mia l'ho amata tanto e anche se sono grande mi manca sempre da morire.
Ti abbraccio forte
Anna
Chi ha la mamma non si rende conto che ha il bene più prezioso.
EliminaTi abbraccio, Anna.
Che bel racconto cara Gianna! Le mamme dovrebbero essere tutte presenti e dare ai loro figli tutto l'amore di cui hanno bisogno.... purtroppo qualcuna muore prematuramente e qualcun'altra abbandona il figlio in una cassetta di pomodori..
RispondiEliminaEvviva le mamme!
:)
Un bacione Rita
Evviva le mamme!
EliminaBacione ricambiato.
Giannina cara che dire ,credo sempre più che l'essere umano è stupido (non tutti fortunatamente)...quanti abbandoni TROPPI!! .....e chi come me che ha avuto la fortuna di avere 2 figlie ...ora aspetta che loro riconoscano di avere una madre ....questo mondo è propio strano!!
RispondiEliminaBaciotti by Pixia!!
Pat, qualcosa si sta muovendo e vedrai che prima o poi arriverà l'abbraccio delle tue figlie...te lo auguro con tutto il cuore.
EliminaChe storie toccanti!Mi chiedo ma perchè chi è fortunato e ha una mamma che le vuole bene!Chi ha la mamma ed è come se non l'ha perchè lei pensa piu' a se stessa e trascura il piccolo!E chi invece sta lì aperare,sognare e in attesa!Sempre i bimbi ci vanno di mezzo!Baci,cara Gianna!Rosetta
RispondiEliminaQuante problematiche, cara Rosetta.
EliminaE chi ha, non sa apprezzare.
un racconto molto commovente e tanto più perché succede proprio nella vita reale...ci sono tanti bambini negli istituti, ma il percorso adottivo è molto soggettivo e faticoso...Non è tanto facile adottare, ci vogliono idoneità e capacità e non sempre vengono dati con facilità...ecco perché sono ancora tutti lì.....Le istituzioni non agevolano, anzi ti mette sempre più i bastoni tra le ruote, difficoltà su difficoltà e non dimentichiamoci i costi che si devono affrontare per un percorso adottivo....un vero salasso a volte....quindi non è per tutti e questo mi fa tanta tristezza...perché l'adozione è un gesto di puro amore, ci si sente dentro di amare quel futuro bambino o bambini senza neanche conoscerli.....e non è giusto negargli la felicità....sia alle famiglie che vogliono intraprendere questo percorso, sia per quei poveri bambini che desiderano solo calore, amore ed una vera famiglia....
RispondiEliminaTi ringrazio profondamente per queste importanti informazioni.
EliminaNon è facile l'adozione, ne avevo sentito parlare.
Che peccato...
Cara Gianna, è difficile commentare... io sono rimasto commosso di frante a queste richieste, mi mancano le parole perché so che le richieste non posso esaudirle.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica, per Natale sarebbe bello poter esaudire tutto:
Tomaso
Comprendo, caro Tomaso.
EliminaE' un problema delicato questo.
...che dirti?
RispondiEliminaGrazie!!!
Con affetto
Cri&Anna
Mi batto da sempre per i bambini...
EliminaCara Gianna quanta emozione,si è vero sono troppi i bambini abbandonati e il Natale per loro è solo tristezza.grazie Gianna i tuoi post toccano il cuore.
RispondiEliminaun abbraccio nonna di Sara gianna
Ciao Gianna, spero che tu stia bene.
EliminaTi abbraccio forte.
Emozionante pps, speriamo che ogni bambino possa vivere felice con mamma e papà
RispondiEliminaSperiamo...
EliminaUna cos che penso sempre è che una mamma lo si è col cuore.
RispondiEliminaGrazie di queste preziose riflessioni e grazie del tuo dono di essermi vicina e amica.
Col cuore, grazie a te, cara Terry.
EliminaNon è certo casuale che tutti, in momenti critici della vita, chiamiamo "mamma" come estrema invocazione d'aiuto.
RispondiEliminaPerfino la mia, ormai prigioniera della demenza, nei suoi ossessivi e insensati monologhi , infila frequentemente la parola MAMMA .
Fortunato chi ce l'ha ancora...
Eliminanon riesco a commentare più di tanto questo post.....posso solo dire che nella loro sfortuna hanno avuto la fortuna che la loro "mamma" non li ha abortiti e in qualche modo anche se non sotto le sue ali gli ha fatto vedere la luce .....magari il loro cuore un giorno si riempirà della luce che cercano ....
RispondiEliminama per fare anche questo dovrebbero anche esserci delle leggi che snelliscono l'adozione e la possibilità di prendere dei ragazzini come propri ....ma questo è un altro argomento ....un sorriso per te .....
Niente da aggiungere, Barbara...
EliminaCara Gianna, questo racconto mi ha commosso e toccato in profondità, ma non aggiungo altro, tu sai leggere il mio cuore, ti voglio bene.
RispondiEliminaVoglio approfittare per dare un caro abbraccio a Barbara, lei sa il perchè...
si betty so il perchè ....prendo l'abbraccio ..e ti stringo forte ....conoscendo un pochino il tuo di cuore .....e il mio sorriso è per te oggi .....
EliminaAbbraccio Gianna per averci donato queste emozioni.
EliminaAbbraccio Barbara... perchè è giusto quello che ha scritto.
Abbraccio Betty... perchè è una persona dal cuore grande.
Grazie amiche mie. (Scusa Gianna per questa intromissione)
ale
Con baci e abbracci nessuna intrusione, Ale.
EliminaBaci e abbracci a te.
So leggere, Betty cara.
EliminaQuesto racconto è dolce commovente. Penso allo strazio di coloro che la mamma non l'hanno mai conosciuta, probabilmente per loro queste feste sono motivo di tristezza.
RispondiEliminaCiao buona giornata, un abbraccio
enrico
Sicuramente caro Enri.
EliminaBuona notte.
e' commovente questo racconto........purtroppo sono realta' bambini appena partoriti e gettati via............e' una cosa che non comprendo, anche se si sta nella piu' deprimente poverta' come si fa a lasciare il proprio bimbo, come si fa a continuare a vivere nonostante tutto?? Non riusciro' mai a capire.... piuttosto affonderei io stessa con mio filgio ma non lo lascerei mai da solo per niente la mondo!!!
RispondiEliminaciao cara gianna, un abbraccio !
Magari sono figli non desiderati...
Eliminastoria molto bella e con un pizzico si speranza.
RispondiEliminaUn'abbraccio
lu
La speranza non deve mai abbandonarci, Lu.
EliminaAbbraccio
E' molto commovente questa storia Gianna.
RispondiEliminaOgni piccolo angelo ha diritto a una MAMMA
Dovrebbe essere così, Betty.
EliminaE' questo uracconto che fa pensare, sia a come stiamo vivendo, con che principi, e anche ad apprezzare quello che abbiamo, per chi il Natale lo passa con cenone in famiglia
RispondiEliminaVero, caro Luca.
EliminaTi abbraccio.
racconto toccante che fa riflettere...
RispondiEliminala mamma, col suo amore, comprensione, dedizione... è insostituibile!
lo sappiamo: siamo figlie e mamme!!! buon pomeriggio!
Buona serata, Raggio.
Eliminaciao Gianna,
RispondiEliminaquesto racconto mi ha commosso, penso a come sarà il Natale di quei poveri bimbi che non hanno mai avuto una mamma o l'hanno persa troppo presto.
buona serata
Dany
Sarà un Natale triste, Dany.
Elimina...e quantos pequeninos se encontram
RispondiEliminanesta situação por este mundo de
Deus!!!
tomara todos eles encontrem senão
um colo de mamma, pelo menos
um colo de quem os olha com
amor!
bacio, amicca!
Vivi
Sono tante le situazioni di questo tipo, Vivian.
EliminaBaci, amica.
A ogni Scarrafone è bella a Mamma soia! Chiunque cara Gianna desidera la propria madre, tutti siamo frutti di un amore, ma a volte è un amore amaro, e quella madre che li ha portati alla vita li ha portati in una valle di lacrime dove proprio Lei per prima ha gustato il frutto amaro della vita e che lascia il frutto dell'amore a soffrire ancor di più, affinchè non finiscano mai le sofferenze su questa terra.
RispondiEliminaCara Gianna, mi passano tante storie che ho visto che potrei parlarne tanto, ma mi fermo quì, perchè la vita già è amara di per sè, ed aggingerne altro non è buono.
Ti abbraccio forte.
gaetano
Hai detto tutto Gaetano: a volte è amore amaro ed io aggiungo amore malato...
EliminaLa mia mamma negli ultimi tempi chiamava me così, quando aveva dolori mi chiamava chiedendomi di farglieli passare, quando doveva dormire diceva che dovevo starle vicino perchè ero io la mamma, ho provato sentimenti contrastanti perchè non ero più figlia...non so perchè ti scrivo questo, ma questo post mi ha emozionato molto
RispondiEliminaE hai voluto incosciamente ricordare...hai regalato momenti di aiuto alla tua mamma...
EliminaE la società è rimasta, purtroppo, più o menomai tempi di Dickens....
RispondiEliminaBambini"orfanelli" ci sono sempre stati...
EliminaMolto bello questo post e anche molto triste.
RispondiEliminaBacio
Commovente...Gianna! non riuscivo a non proseguire nella sequenza fotografica e lettura delle didascalie...Tornerò a leggere il racconto...Ci sarebbe tanto da scrivere sul Natale in questo senso!
RispondiEliminaDomenica ci sarà una bella iniziativa natalizia per raccolta fondi per l'acquisto di un macchinario davanti al Regina Margherita di Torino...
Ciao e buona giornata!
Ci sarebbe tanto da dire...
EliminaQuesto post fa riflettere e ci pone molte domande:di chi la colpa? Ogni bambino deve avere una mamma ,forse è colpa delle leggi emanate da un parlamento maschile e maschilista .A quante mamme desiderose di essere tali viene negato questo diritto? Quanti genitori farebbero follie per aver in adozione un bimbo? Quanti bambini scompaiono per adozioni clandestine? Il diritto dei bambini ad avere una mamma ,forse è impedito dalla cecità degli uomini.....
RispondiEliminaQuanto hai ragione, Cettina...
EliminaOgni bimbo dovrebbe avere una famiglia che lo ama e lo cura... Molto commovente.
RispondiEliminaGrazie Gianna.
Un lieto e sereno fine settimana.
Altrettanto a te, cara Ale.
EliminaUn dolcissimo racconto, che è del resto anche così vero!
RispondiEliminaSai, se non avessi avuto i miei bimbi, avrei saputo benissimo cosa fare.... e non ti nascondo un mio sogno : nonostante i miei tesori, in fondo al cuore mi è rimasto il desiderio di adottare comunque un bambino, uno dei tanti nostri bimbi meno fortunati....poi, per motivi che non sto qui a dire, ho dovuto rinunciare, ma rimango del parere che è una cosa bellissima offrire a quei poveri bimbi una "mamma" che abbia tutte le carte in regola per accogliere nel suo cuore almeno uno di loro.
A te il mio abbraccio e a tutti loro i miei più affettuosi e materni pensieri.
P.S.
È doveroso dire che le nostre leggi non facilitano le adozioni e spesso, chi desidera all'inverosimile un bambino, si vede costretto a rivolgersi dove le cose sono più semplici e, talvolta accadono cose che sfociano nell'illegalità.
Cara Paola, una mamma vale più di mille giocattoli e l'ennesima conferma l'ho avuta ieri pomeriggio.
EliminaSono andata a trovare Sara che non stava molto bene e naturalmente ho giocato e riso con lei, usando i suoi numerosi giochini...ogni tanto, però,lasciava tutto e correva dalla mamma per abbracciarla ed essere abbracciata...
Commovente!
Commovente e tenerissima!!
RispondiEliminaMi piace leggere i vari post la sera prima di addormentarmi, talvolta mi fanno sorridere, tal'altra mi commuovono...questa sera mi addormenterò pensando a tutti quei bambini senza colpa che si addormentano senza il bacio della buona notte, senza la fiaba, senza una piccola croce sulla fronte come facevo con i miei quando erano piccolini.Penso, anche, a tutte quelle coppie che vorrebbero adottare, ma vengono ostacolate da leggi troppo complesse e poco pratiche....
RispondiEliminaBuona domenica e buon dicembre a te!
Poveri piccoli, saranno sempre carenti d'affetto...
EliminaBuona domenica, amica.