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Viveva un tempo, nella Foresta Nera, un uomo di nome Andrea, che fabbricava oggetti di legno intagliato: cucchiai, forchette e bambole.
Lavorava molto, ma guadagnava poco per mantenere la moglie e i due figlioletti.
Un anno lavorò moltissimo per tutta l'estate e per tutto l'autunno, senza riposo, finché venne l'inverno. Voleva portare tanti soldi a casa e fare due bei regali ai suoi bambini, per il Natale.
Andrea partì dunque, due giorni prima di Natale, con la slitta stracarica di cucchiai, di forchette e di bambole e traversò la foresta coperta di neve.
Riuscì a vendere tutto ai signori della città ed era felice perché aveva incassato cento monete d'argento e cinque monete d'oro.
Comprò i regali per i suoi bimbi e riprese la via del ritorno, attraverso la Foresta Nera.
Ma venne una bufera di neve e Andrea si smarrì...
Tic tic tic!
Chi è? Chi mi cerca?
Sono io, signor scoiattolo!
Chi io?
Il picchio che picchia. Ho bisogno di un consiglio.
Poco lontano da qui, ho visto Andrea nella bufera. Ha perduto la strada di casa.
È disperato. Bisogna aiutarlo.
Come si fa?
disse lo scoiattolo.
Ci vorrebbe un lume. Aspetta! Ho una idea. Va' a chiamare tutti i tuoi fratelli, i picchi che picchiano, poi andrete insieme nella chiesa della città a prendere le candele accese.
Subito il picchiò andò a chiamare i picchi suoi fratelli e tutti insieme volarono fino alla chiesa della città dove la gente aspettava la mezzanotte di Natale.
Nessuno sa come la porta si aprì, i picchi raggiunsero l'altare, presero ciascuno una candela accesa e uscirono uno dopo l'altro.
Anche la gente, rimasta al buio, uscì dalla chiesa. Qualcuno gridò:
" Guardate! I picchi con le candele accese si dirigono verso la Foresta Nera!"
E fu così che Andrea vide venire avanti tanti piccoli lumi.
I lumi si posero sulla punta dei rami dell'abete, sotto il quale Andrea, sfinito e quasi morto, si era rifugiato.
Tutta la foresta intorno si illuminò.
L'uomo si alzò, si guardò intorno meravigliato e gridò con gioia:
"Ecco la mia casa, laggiù, fra gli alberi!"
Da allora tutti vollero che l'albero di Natale fosse illuminato.
GUIDO GOZZANO : la leggenda dell'abete
Viveva un tempo, nella Foresta Nera, un uomo di nome Andrea, che fabbricava oggetti di legno intagliato: cucchiai, forchette e bambole.
Lavorava molto, ma guadagnava poco per mantenere la moglie e i due figlioletti.
Un anno lavorò moltissimo per tutta l'estate e per tutto l'autunno, senza riposo, finché venne l'inverno. Voleva portare tanti soldi a casa e fare due bei regali ai suoi bambini, per il Natale.
Andrea partì dunque, due giorni prima di Natale, con la slitta stracarica di cucchiai, di forchette e di bambole e traversò la foresta coperta di neve.
Riuscì a vendere tutto ai signori della città ed era felice perché aveva incassato cento monete d'argento e cinque monete d'oro.
Comprò i regali per i suoi bimbi e riprese la via del ritorno, attraverso la Foresta Nera.
Ma venne una bufera di neve e Andrea si smarrì...
Tic tic tic!
Chi è? Chi mi cerca?
Sono io, signor scoiattolo!
Chi io?
Il picchio che picchia. Ho bisogno di un consiglio.
Poco lontano da qui, ho visto Andrea nella bufera. Ha perduto la strada di casa.
È disperato. Bisogna aiutarlo.
Come si fa?
disse lo scoiattolo.
Ci vorrebbe un lume. Aspetta! Ho una idea. Va' a chiamare tutti i tuoi fratelli, i picchi che picchiano, poi andrete insieme nella chiesa della città a prendere le candele accese.
Subito il picchiò andò a chiamare i picchi suoi fratelli e tutti insieme volarono fino alla chiesa della città dove la gente aspettava la mezzanotte di Natale.
Nessuno sa come la porta si aprì, i picchi raggiunsero l'altare, presero ciascuno una candela accesa e uscirono uno dopo l'altro.
Anche la gente, rimasta al buio, uscì dalla chiesa. Qualcuno gridò:
" Guardate! I picchi con le candele accese si dirigono verso la Foresta Nera!"
E fu così che Andrea vide venire avanti tanti piccoli lumi.
I lumi si posero sulla punta dei rami dell'abete, sotto il quale Andrea, sfinito e quasi morto, si era rifugiato.
Tutta la foresta intorno si illuminò.
L'uomo si alzò, si guardò intorno meravigliato e gridò con gioia:
"Ecco la mia casa, laggiù, fra gli alberi!"
Da allora tutti vollero che l'albero di Natale fosse illuminato.
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Ciao cara Gianna incomincio ora provare come va il mio piede.
RispondiEliminaGrazie di questo sempre bello racconto alla vigilia di Natale.
Un abbraccio forte.
Tomaso
Tenera, delicata fatica letteraria di Gozzano! Racconto che invero non conoscevo.
RispondiEliminaMolto bella questa leggenda!Gozzano:reminiscenze di scuola.Buona serata Gianna!
RispondiEliminaRacconto che non conoscevo, fantastico e surreale, una favola,
RispondiEliminabuona serata,
Piero
è una bella leggenda, ce ne sono parecchie. anche questa la metterò nel mio archivio. grazie e buona serata!
RispondiEliminaDavvero bella questa leggenda e bellissima l'immagine che ci hai donato
RispondiEliminaUn abbraccio
Pinuccia
Molto piacevole,grazie Gianna per aver presentato il racconto.
RispondiEliminaBuona serata,un bacino.
Cara Gianna, scegli per noi sempre belle storie emozionanti, ti diro' che all'inizio credevo che gli animali non lo avrebbero aiutato perche' magari tagliava gli alberi per fare gli oggetti,ma le persone di un tempo collaboravano con la natura nel togliere gli alberi meno buoni o quelli troppo vicini cosi' gli alberi crescessero in armonia,cosi' faceva il mio defunto papa' ora tagliano tutto.
RispondiEliminaTi auguro un bel periodo Natalizio ed un bacione a Sara.
gaetano
Bella questa leggenda! Non la conoscevo, grazie. Buona serata
RispondiEliminaChe racconto tenero, ho sempre amato Gozzano. Grazie ancora per gli auguri di buononomastico.
RispondiEliminaUn bacione fffffffffrrrrrrrrrrr
Leggenda molto dolce che non conoscevo.
RispondiEliminaBuona serata e dolce notte carissima Gianna
enrico
Bella leggenda Gianna!
RispondiEliminabuonanotte e baci alla piccola Sara
che bella questa storiella!!!! è piaciuta molto anche alle mie bimbe!
RispondiEliminaUna storia molto significativa, grazie Gianna!
RispondiEliminaE' bella, non la conoscevo.
RispondiEliminaCiao, Gianna, un abbraccio
Gran bella leggenda di Gozzano... una favoletta indicata per grandi e piccini e ci indirizza anche a riflettere sull'altruismo...
RispondiEliminaCiao Gianna cara ottima scelta per dare inizio alle festività... ma nel frattempo lascio a te e Sara un abbraccio affettuoso con un bacino!!!
Molto bella questa leggenda!
RispondiEliminaGrazie cara Gianna!
Un abbraccio!
Sempre mi sorprende le cose belle che ci mostri. Un forte bacio
RispondiEliminaEh...che bella che è, questa! Mi ricorda alcune recite scolastiche...
RispondiEliminaAnche questo è un racconto molto bello. Mi ha fatto piacere leggerlo. Bacioni
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