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Quest'anno sta per salutarci, brinderemo al 2012 e accoglieremo il nuovo anno, almeno spero, con ottimismo e speranza...non dimentichiamo, però, ciò che di bello e di buono ci ha regalato il 2011
Per me sarà un anno indimenticabile, perchè è l'anno di nascita di Sara...
Ora scambiamoci questi auguri strepitosi ...
Grazie e auguri allo staff di Mondopps
Auguri, auguri e ancora auguri a tutto il mondo.
Quest'anno sta per salutarci, brinderemo al 2012 e accoglieremo il nuovo anno, almeno spero, con ottimismo e speranza...non dimentichiamo, però, ciò che di bello e di buono ci ha regalato il 2011
Per me sarà un anno indimenticabile, perchè è l'anno di nascita di Sara...
Ora scambiamoci questi auguri strepitosi ...
Grazie e auguri allo staff di Mondopps
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Fonte
GRATITUDINE
Vi sono grata per gli splendidi auguri natalizi e per l'affetto che mi dimostrate costantemente.
Fonte
24
VIGILIA DI NATALE : non tutti gioiscono
Esprimo i miei pensieri con questa preghiera
Ti prego, Maria, per tutti i ragazzi
che stasera hanno voglia di piangere
perché non hanno affetto,
perché non hanno nessuno
che dia loro la buona notte
e li inviti a dormire tranquilli.
Ti prego, Maria, per tutti gli orfani,
per tutti i ragazzi abbandonati dai genitori,
per quelli che, per qualsiasi motivo,
vivono lontani dalla famiglia.
Ti prego, Maria, per i ragazzi che oggi sono stati malati.
Per quelli che sono stati sfruttati.
Per quelli che, invece di giocare e studiare
sono costretti a lavorare.
Ti prego, Maria, per i ragazzi disabili
e per coloro ai quali anche oggi
il giorno è sembrato lungo e noioso.
Ti prego, Maria.
Padre Antonio Rungi
31
Sul tavolino del salotto c’era movimento. Le statuine si preparavano come ogni anno: i pastori spazzolavano le pecorine, il vasaio oliava il tornio, la lavandaia spiegava i panni da portare al laghetto di carta stagnola, gli zampognari inumidivano le ance e scaldavano lo strumento…
Fu il giovane che scrutava l’orizzonte che se ne accorse per primo. In fondo al sentierino ghiaiato, ancora fuori dai confini della carta-roccia, erano comparsa una coppia: lui, forse forestiero, sembrava cercare posto per sé e per il suo asino; lei, evidentemente affaticata, si tergeva il sudore, difficile definirne la provenienza.
Il giovane, ancor più “stupito” del consueto, esclamò: “Ma voi non potete stare qui!”. Fu un attimo: tutte le altre statuine si volsero indietro. Non capirono il vero senso delle parole del giovane, e si levarono grida: “Dove credete di andare?”, “Ognuno qui ha il suo posto, non c’è spazio!”, “Arrivate per ultimi e volete passare avanti agli altri?!”, “Via di qua, andate piuttosto laggiù nella folla del mercato, dove ci sono le statuine più piccole, …!”.
L’uomo che conduceva l’asino, non disse nulla, solo, con gesti quieti, fece cenno che avevano capito. Appena le altre statuine tornarono alle proprie attività, lui guardò lei con tenera apprensione. Lei gli sorrise.
Trovarono posto un poco più in alto, lui aiutò lei a sedersi e le si pose al fianco. Da lì potevano contemplare tutto il presepe...: che meraviglia, che bellezza l’umanità, che bella la vita… e quanta passione in quei cuori e in quelle mani al lavoro, che espressività avevano quei volti… ma anche quante preoccupazioni, quante sofferenze, quanta tristezza in tanti sguardi…
Scesero le tenebre.
Tutti ormai si erano assopiti, ed ecco, quando la notte era a metà del suo corso, una grande Luce brillò nel buio! Era attesa da tutti, ma con grande sorpresa, le statuine videro che la Stella non si posava sulla capanna, in effetti rimasta disabitata quella notte, ma continuava il suo viaggio! E lo stupore fu davvero inenarrabile, quando la videro posarsi sul davanzale della finestra, dove, fra le scatole delle lucine e il muschio avanzato, era nato un bellissimo Bambino, il cui volto raggiante illuminava anche i suoi genitori, l’uomo che conduceva l’asino e la giovane donna!
Il tavolino del salotto resse a stento, poiché non ci fu statuina che rimase al proprio posto, tutte corsero verso il davanzale della finestra e ognuna faceva posto all’altra per vedere quella inimmaginabile Novità…
“Ma allora è Lui, è Gesù, è il Salvatore!”, “E’ nato, è nato!!!”, “Ma come abbiamo potuto non riconoscere Giuseppe, della casa di Davide, e Maria, sua sposa, la Madre di Dio!?”.
Scomparve la tristezza, venne consolata ogni sofferenza e rasserenata ogni preoccupazione.
Quella fu una Notte di Gioia, una Notte di accoglienza, di condivisione e comunione!
Con questo racconto ho ricevuto i graditissimi auguri dalle Figlie Della Carità di San Vincenzo
che ringrazio infinitamente.
Un raccontino di Natale
Sul tavolino del salotto c’era movimento. Le statuine si preparavano come ogni anno: i pastori spazzolavano le pecorine, il vasaio oliava il tornio, la lavandaia spiegava i panni da portare al laghetto di carta stagnola, gli zampognari inumidivano le ance e scaldavano lo strumento…
Fu il giovane che scrutava l’orizzonte che se ne accorse per primo. In fondo al sentierino ghiaiato, ancora fuori dai confini della carta-roccia, erano comparsa una coppia: lui, forse forestiero, sembrava cercare posto per sé e per il suo asino; lei, evidentemente affaticata, si tergeva il sudore, difficile definirne la provenienza.
Il giovane, ancor più “stupito” del consueto, esclamò: “Ma voi non potete stare qui!”. Fu un attimo: tutte le altre statuine si volsero indietro. Non capirono il vero senso delle parole del giovane, e si levarono grida: “Dove credete di andare?”, “Ognuno qui ha il suo posto, non c’è spazio!”, “Arrivate per ultimi e volete passare avanti agli altri?!”, “Via di qua, andate piuttosto laggiù nella folla del mercato, dove ci sono le statuine più piccole, …!”.
L’uomo che conduceva l’asino, non disse nulla, solo, con gesti quieti, fece cenno che avevano capito. Appena le altre statuine tornarono alle proprie attività, lui guardò lei con tenera apprensione. Lei gli sorrise.
Trovarono posto un poco più in alto, lui aiutò lei a sedersi e le si pose al fianco. Da lì potevano contemplare tutto il presepe...: che meraviglia, che bellezza l’umanità, che bella la vita… e quanta passione in quei cuori e in quelle mani al lavoro, che espressività avevano quei volti… ma anche quante preoccupazioni, quante sofferenze, quanta tristezza in tanti sguardi…
Scesero le tenebre.
Tutti ormai si erano assopiti, ed ecco, quando la notte era a metà del suo corso, una grande Luce brillò nel buio! Era attesa da tutti, ma con grande sorpresa, le statuine videro che la Stella non si posava sulla capanna, in effetti rimasta disabitata quella notte, ma continuava il suo viaggio! E lo stupore fu davvero inenarrabile, quando la videro posarsi sul davanzale della finestra, dove, fra le scatole delle lucine e il muschio avanzato, era nato un bellissimo Bambino, il cui volto raggiante illuminava anche i suoi genitori, l’uomo che conduceva l’asino e la giovane donna!
Il tavolino del salotto resse a stento, poiché non ci fu statuina che rimase al proprio posto, tutte corsero verso il davanzale della finestra e ognuna faceva posto all’altra per vedere quella inimmaginabile Novità…
“Ma allora è Lui, è Gesù, è il Salvatore!”, “E’ nato, è nato!!!”, “Ma come abbiamo potuto non riconoscere Giuseppe, della casa di Davide, e Maria, sua sposa, la Madre di Dio!?”.
Scomparve la tristezza, venne consolata ogni sofferenza e rasserenata ogni preoccupazione.
Quella fu una Notte di Gioia, una Notte di accoglienza, di condivisione e comunione!
Con questo racconto ho ricevuto i graditissimi auguri dalle Figlie Della Carità di San Vincenzo
che ringrazio infinitamente.
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Nelle immagini straordinarie che seguono il gelo non è fragile ...
Solo veri artisti potevano realizzare sculture simili:
Sculture di ghiaccio
"Siamo in pieno inverno, la neve si alterna al föhn e il ghiaccio al fango, i sentieri di campagna sono impraticabili, si è tagliati fuori dal mondo.
Il lago, nel gelido mattino, esala bianchi vapori e forma un bordo di ghiaccio fragile come il vetro; ma al primo vento caldo ondeggia di nuovo nero e vivo e verso est diventa azzurro come nelle più belle giornate di primavera".
Hemann Hesse
Nelle immagini straordinarie che seguono il gelo non è fragile ...
Solo veri artisti potevano realizzare sculture simili:
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