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La paura del buio è un fenomeno molto frequente nei bambini di età compresa tra i due e cinque anni. È infatti a partire da questa età, che i bambini sviluppano la consapevolezza del pericolo, che diventa così elemento della loro immaginazione.
La notte, caratterizzata dal buio e dal silenzio, diventa il momento più adatto per mettere in moto fantasie sui mostri ed esseri misteriosi. È molto facile quindi che la notte venga popolata da personaggi fantastici e pericolosi, che spesso sono l’elaborazione di una paura provata realmente, di un’ esperienza che può aver impressionato. La paura del buio e dei mostri è tipica di tutti i bambini. Nel buio infatti tutto può accadere, a loro insaputa, perché non sono in grado di vedere e distinguere bene le cose; nei mostri e nel buio, i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure: soprattutto quelle di essere aggrediti e di non essere all’altezza di difendersi, di essere abbandonati dai loro genitori nel momento del bisogno.
“Un tempo”, dice Francesco ridendo, “avevo paura dei coccodrilli; erano sdraiati sotto il mio letto, e dovevo stare attento che nulla sporgesse fuori. Non avevo il coraggio di andare da nessuna parte, ma a un certo punto m’è venuta un idea: io sapevo che mangiavano moltissimo ed era per questo che mi volevano a tutti i costi. Allora ho messo attorno al letto degli Smarties, avrebbero mangiato quelli per primi, così non avrebbero più avuto fame e non mi avrebbero mangiato. Mi sono addormentato e la mattina dopo però gli Smarties erano ancora tutti lì; così ho pensato “ma qui non ci sono coccodrilli” e me li sono mangiati tutti io.
Mi è venuto un terribile di pancia, allora ho pensato che i coccodrilli non li avessero mangiati perché non volevano stare male, dunque i coccodrilli c’erano veramente!!
Il giorno dopo ho messo attorno al letto della cioccolata, ma quando il mattino dopo l’ho vista ancora lì mi sono detto che non potevano essere così schizzinosi. Quindi significa che non ci sono coccodrilli sotto il mio letto”.
Si può facilmente dedurre che le paure dei bambini fanno paura ai genitori, generando sensi di colpa e spiacevoli emozioni, facendo sorgere domande circa le cause di manifestazioni di timore che altri bambini sembrano non avere.
Succede spesso che i genitori si sentano confusi e perplessi e non sappiano reagire e rispondere adeguatamente alle paure dei figli, chiedendosi invece se ci siano stati degli errori nel metodo educativo utilizzato, o quali siano le risposte giuste da dare ai figli, o ancora se sia possibile crescere dei figli senza che sviluppino delle paure.
I bambini, sotto l’influenza di una normale predisposizione, del loro temperamento, del clima familiare, sperimentano nei primi anni di vita delle paure che poi manifesteranno apertamente; inoltre esistono le paure che scaturiscono dal rapporto genitore-bambino. Capita non di rado che i genitori sottovalutino, senza volerlo, le paure dovute ai metodi educativi; quando ad esempio una madre dice “io di qua me ne vado!”, nel bambino possono crearsi profonde paure di separazione, di abbandono. È certo che le paure dei bambini non possono essere affrontate con perfezionismo educativo, e neanche con risposte ritenute oggettivamente corrette, sono spesso proprio queste risposte che non vanno bene ai bambini e che richiedono sforzi superiori alle loro capacità; risultano essere molto più appropriate risposte sincere che si adattino all’età, ai desideri e alle esigenze dei bambini; è insieme a loro che bisogna trovare la strada per superare gli ostacoli e vivere un’esperienza consapevole affinché affiorino e si affrontino percorsi individualizzati. Dai bambini si può imparare molto, è affascinante il loro modo coraggioso, magico, giocoso, paradossale, anarchico e provocatorio, di porsi davanti alle paure. La loro capacità d’immaginazione, la loro creatività, il loro umorismo, sono qualità che forniscono loro una distanza protettiva, e se li si lasciano agire senza inibirli o deresponsabilizzarli, riporranno la loro fiducia nelle loro forze. Esiste un lato della paura che fa parte della vita, che protegge, che fortifica e rende pratici; i bambini possono sviluppare tale lato produttivo solo se si evita di educarli con la paura, solo se i genitori non usano la paura in funzione dei loro scopi, perché così usata essa diviene schiacciante e limitante nei confronti dello sviluppo infantile.
da Thomas Virgillito
I BAMBINI E LE PAURE
La paura del buio è un fenomeno molto frequente nei bambini di età compresa tra i due e cinque anni. È infatti a partire da questa età, che i bambini sviluppano la consapevolezza del pericolo, che diventa così elemento della loro immaginazione.
La notte, caratterizzata dal buio e dal silenzio, diventa il momento più adatto per mettere in moto fantasie sui mostri ed esseri misteriosi. È molto facile quindi che la notte venga popolata da personaggi fantastici e pericolosi, che spesso sono l’elaborazione di una paura provata realmente, di un’ esperienza che può aver impressionato. La paura del buio e dei mostri è tipica di tutti i bambini. Nel buio infatti tutto può accadere, a loro insaputa, perché non sono in grado di vedere e distinguere bene le cose; nei mostri e nel buio, i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure: soprattutto quelle di essere aggrediti e di non essere all’altezza di difendersi, di essere abbandonati dai loro genitori nel momento del bisogno.
“Un tempo”, dice Francesco ridendo, “avevo paura dei coccodrilli; erano sdraiati sotto il mio letto, e dovevo stare attento che nulla sporgesse fuori. Non avevo il coraggio di andare da nessuna parte, ma a un certo punto m’è venuta un idea: io sapevo che mangiavano moltissimo ed era per questo che mi volevano a tutti i costi. Allora ho messo attorno al letto degli Smarties, avrebbero mangiato quelli per primi, così non avrebbero più avuto fame e non mi avrebbero mangiato. Mi sono addormentato e la mattina dopo però gli Smarties erano ancora tutti lì; così ho pensato “ma qui non ci sono coccodrilli” e me li sono mangiati tutti io.
Mi è venuto un terribile di pancia, allora ho pensato che i coccodrilli non li avessero mangiati perché non volevano stare male, dunque i coccodrilli c’erano veramente!!
Il giorno dopo ho messo attorno al letto della cioccolata, ma quando il mattino dopo l’ho vista ancora lì mi sono detto che non potevano essere così schizzinosi. Quindi significa che non ci sono coccodrilli sotto il mio letto”.
Si può facilmente dedurre che le paure dei bambini fanno paura ai genitori, generando sensi di colpa e spiacevoli emozioni, facendo sorgere domande circa le cause di manifestazioni di timore che altri bambini sembrano non avere.
Succede spesso che i genitori si sentano confusi e perplessi e non sappiano reagire e rispondere adeguatamente alle paure dei figli, chiedendosi invece se ci siano stati degli errori nel metodo educativo utilizzato, o quali siano le risposte giuste da dare ai figli, o ancora se sia possibile crescere dei figli senza che sviluppino delle paure.
I bambini, sotto l’influenza di una normale predisposizione, del loro temperamento, del clima familiare, sperimentano nei primi anni di vita delle paure che poi manifesteranno apertamente; inoltre esistono le paure che scaturiscono dal rapporto genitore-bambino. Capita non di rado che i genitori sottovalutino, senza volerlo, le paure dovute ai metodi educativi; quando ad esempio una madre dice “io di qua me ne vado!”, nel bambino possono crearsi profonde paure di separazione, di abbandono. È certo che le paure dei bambini non possono essere affrontate con perfezionismo educativo, e neanche con risposte ritenute oggettivamente corrette, sono spesso proprio queste risposte che non vanno bene ai bambini e che richiedono sforzi superiori alle loro capacità; risultano essere molto più appropriate risposte sincere che si adattino all’età, ai desideri e alle esigenze dei bambini; è insieme a loro che bisogna trovare la strada per superare gli ostacoli e vivere un’esperienza consapevole affinché affiorino e si affrontino percorsi individualizzati. Dai bambini si può imparare molto, è affascinante il loro modo coraggioso, magico, giocoso, paradossale, anarchico e provocatorio, di porsi davanti alle paure. La loro capacità d’immaginazione, la loro creatività, il loro umorismo, sono qualità che forniscono loro una distanza protettiva, e se li si lasciano agire senza inibirli o deresponsabilizzarli, riporranno la loro fiducia nelle loro forze. Esiste un lato della paura che fa parte della vita, che protegge, che fortifica e rende pratici; i bambini possono sviluppare tale lato produttivo solo se si evita di educarli con la paura, solo se i genitori non usano la paura in funzione dei loro scopi, perché così usata essa diviene schiacciante e limitante nei confronti dello sviluppo infantile.
da Thomas Virgillito
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quanto e' vero...io per esempio da bambina avevo una paura matta del buio,leggevo di nascosto delle favole sotto le lenzuola per tirarmi un po' su...ero terrorizzata...detestavo la notte... e ancora oggi ho paura...sono convinta che parte tutto dalla mancanza di fiducia nei miei genitori...non mi sono mai stai vicini...non mi sono mai sentita protetta...
RispondiEliminaCerto, di notte le nostre capacità di immaginazione aumentano, immaginiamoci nei bambini!! Si inventeranno mostri pazzi poverini..al buio si può vedere tutto ciò che si vuole, spesso anch'io mi invento forme o cose..ciao!!un bacio!!
RispondiEliminaBello questo post. Fa riflettere. Purtroppo io ancora oggi molto spesso sono intimorita dal buio! Da piccola ne ero terrorizzata. 1 Bacio Stella
RispondiEliminaUn post molto interessante !
RispondiEliminaPurtroppo il buio mi mette paura ancora oggi ,mi sento disarmata di fronte all'oscurità poco rassicurante e così la fantasia galoppa !
Una buona giornata , ricca di luce ed emozioni belle :)
Fatina, purtroppo certi retaggi ce li portiamo dietro tutta la vita.
RispondiEliminaEla, è sconsigliabile sempre, ma soprattutto la sera, lasciare che i bimbi guardino film violenti o che incutono paura.
RispondiEliminaL'Una ci si può attivare in qualche modo, se il problema persiste.
RispondiEliminaAlessandra, ore liete per te!
RispondiEliminaUn abbraccio grande Stella.
RispondiElimina...Stella amore mio!
RispondiEliminavim deixar beijos
brasileiros pra você.
muahhhhhhhhhhhhhhh
Un abbraccio anche a te, Luca.
RispondiEliminaVivian tesoro, baci italiani per te!
RispondiEliminaTi abbraccio Stellina mia!!
RispondiEliminaUn bacio
Ornella
...Stella
RispondiEliminanella foto di Niki e Nathan
hai sbagliato il nome di Niki..
BACI
Ornella
Non ricordo di aver avuto paura del buio,probabilmente la mia educazione-da piccolo- fu impostata in modo corretto,a questo riguardo.
RispondiEliminaCara stella,ricorderai certo il post "fuga d'altri tempi"...arrivai a Torino in piena notte,a piedi...ero adolescente ed anche in quell'occasione non provai paura...
Un bacione!
Ornella grazie, correggo subito, che sbadata!
RispondiEliminaBaci a te e a Nathan.
Sirio è una bella cosa non aver paura del buio.
RispondiEliminaCiao Stella...come va? Grazie di venire sempre al mio blog :)
RispondiEliminaè vero quello che dici delle paure...c'è un'eta per ogni genere di paura, è importante saperlo per capire se è una paura normativa o no :)
è stata una bella idea mettere questo post :)
un bacione
Ciao Roberta, sei molto carina.
RispondiEliminaSempre auguri per gli studi.
Un abbraccio
" Se non ubbidisci subito, chiamo l'uomo nero" così m'intimorivano i miei genitori nella mia infanzia ; niente di più sbagliato non bisogna mettere mai paura ai bambini con personaggi inventati e paurosi.Una sera sentii alla radio (avevo sei anni) una storia di uno scimmione che entrava dalla finestra e così per tutta la notte temevo lo scimmione.Altro errore di fare ascoltare o vedere cose non adatte ai bambini, si radicano poi paure o atteggiamenti che sono difficili da togliere.Ai bambini invece bisogna spiegare tutto e in modo semplice ,bisogna rassicurarli e smontare le paure che altri adulti o coetani inculcano loro. Con i bimbi bisogna avere dialogo e intuito.
RispondiEliminaBrava Stella di avere postato questo argomento.
Giorgio
Giorgio, hai perfettamente ragione!
RispondiEliminaLa storia di Francesco mi ricorda cose lontane: anch'io avevo le mie paure... nel buio vedevo i mostri più brutti che si potessero immaginare e l'unico modo era di coprirsi bene bene sotto le lenzuola per evitare brutte sorprese.
RispondiEliminaUn bacio.
Paola, capitava anche a me...
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