Il tuo scooter è giapponese.
La tua pizza è italiana.
Il tuo cous-cous algerino.
La tua democrazia è greca.
Il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero.
La tua camicia è hawaiana.
Il tuo wolkman è coreano.
Le tue vacanze sono turche,
tunisine,marocchine o messicane.
I tuoi numeri sono arabi.
La tua scrittura è latina.
Il tuo Dio è ebreo.
La tua pizza è italiana.
Il tuo cous-cous algerino.
La tua democrazia è greca.
Il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero.
La tua camicia è hawaiana.
Il tuo wolkman è coreano.
Le tue vacanze sono turche,
tunisine,marocchine o messicane.
I tuoi numeri sono arabi.
La tua scrittura è latina.
Il tuo Dio è ebreo.
E tu...rimproveri al tuo vicino di essere straniero!
Mi può essere straniero anche chi non è di un altro Paese, ma è una persona per me "distante", una persona che non riesco a definire secondo le mie idee...per es. una persona senza fissa dimora o affetta da disturbi mentali.
E' dunque un problema di separazione,di distanza,così come di prossimità, di affinità,di amicizia e di amore.
Entrando in un luogo estraneo,sempre proviamo una strana inquietudine Paura del non conosciuto.
Desideriamo visitare Paesi esteri.
Proviamo il gusto dell'esotico,dell'immaginario, dell'"isola del tesoro"...ma quando si tratta degli abitanti di quest'isola che ci vengono a visitare... non sappiamo scorgere il vero "tesoro" che è la loro stessa persona,come "tesoro" è la nostra persona.
Allora?
Allora è un bel casino...
RispondiEliminaAhhhhh stasera non ho voglia di incasinarmi il cervello..
Un bacione Stella.
Giustissimo... Bisognerebbe farlo leggere ai nostri governanti e soprattutto ad alcuni ministri. Questo governo (ed in particolare un partito della coalizione di governo) è chiuso nelle proprie ideologie e non ha capito quanto gli stranieri siano una grande possibilità. Forse sono andato fuori tema e non ho carpito bene il messaggio, ma anche a me il cervello questa sera non si lubrifica... :D
RispondiEliminaUn saluto da Ettore...
Allora se ci lasciamo sopraffare dalla paura quel tesoro non lo scopriremo mai.
RispondiEliminaStella quanta paura ed ignoranza...neanche ci soffermiamo a pensare che anche noi possiamo essere stranieri per altri...
RispondiEliminaciao A
La gente considera "straniero" ciò che non conosce e che, pertanto, gli fa paura... E, così facendo, però, rischia di perdersi un sacco di possibilità che potrebbe cogliere se solo rinunciasse a quel timore... Forse dovremmo pensare un po' meno con la testa e un po' più col cuore...
RispondiEliminaL'italiano medio ha difficoltà a capire queste cose ...
RispondiEliminaDavide allora rispondi da rilassato,ne hai tutte le capacità!
RispondiEliminaEttore ti sei spiegato benissimo,ma io non tratto di politica.
RispondiEliminaDu, dobbiamo sconfiggere la paura e sfoderare il coraggio!
RispondiEliminaCiao Anna grazie del link......
RispondiEliminaXAV, non mi chiamo Anna.
RispondiEliminaAliza dobbiamo pensarci e riflettere!
RispondiEliminaVeggie hai pienamente ragione!
RispondiEliminaTi abbraccio forte!
XPX, non so. Diciamo che si è chiusi nel proprio orticello.Il vicino serve ,però,se abbiamo bisogno di aiuto!
RispondiEliminaUn detto dice:"ogni paese è mondo"
RispondiEliminapotremmo essere noi stessi stranieri.
Buona notte cara Stella
Allora... identifichiamo come straniero tutto ciò di cui abbiamo paura... paura del fatto che potrebbe svelarci quanto ci sia di straniero, di estraneo e di sconosciuto in noi stessi. In fondo, siamo tutti stranieri gli uni per gli altri e questo, paradossalmente, equivale al nostro essere uguali! Dovremmo imparare a valutare le differenze come punti di unione e motivo di crescita...
RispondiEliminaBuona notte! ;-)
anche io ho qualcosa per te.
RispondiEliminaHo preparato un regalo per Natale per i miei amici di Blog.
Se vuoi puoi Venire e vedere e ...
ti aspetto
http://lepaginedisisifo.blogspot.com/
Hai perfettamente ragione. La nostra civiltà è frutto dell'evoluzione di altre e delle loro scoperte.
RispondiEliminaSolo che ce ne siamo dimenticati...
Un abbraccio
Bravissima Stella! giusta osservazione (tranne per il mio Cous-Cous che è trapanese e la mia camicia che non è hawaiana).
RispondiEliminaLa gente ogni tanto dovrebbe ricordarsi che in un mondo dove culture, idee, usanze e ideali sono il risultato di secoli di scambi tra popoli, non ha senso parlare di razze e non ha senso vivere nel pregiudizio. In fondo noi non siamo forse il frutto di tutte le culture e le popolazioni con le quali siamo entrati a contatto nei millenni?
Cara Stella, voglio raccontarti cosa capitò a me e alla mia famiglia circa 33 anni fa a Zurigo: era ora di pranzo e, i miei genitori ed io, entrammo in un ristorante, chiedendo un tavolo... il cameriere si volse verso la padrona e questa, senza scomporsi,con un cipiglio oserei dire cattivo, disse"Non diamo da mangiare agli Italiani!"
RispondiEliminaPuoi immaginare come ci siamo sentiti...ebbene,penso che nessuno dovrebbe provare una simile mortificazione: in fondo basterebbe un po' di rispetto per gli altri e, anche se non si conoscono, sarebbe più semplice accettarli e farsi accettare.
Sono troppi i pregiudizi e troppo poco l'amore per il nostro prossimo.
Ti abbraccio e ti auguro buona giornata.
Stella hia perfettamente ragione
RispondiEliminaciao Michele pianetatempolibero
Certamente lello.A volte qualcosa di noi ci risulta "straniero"...vorremmo non aver pensato in quel modo,non aver detto quelle parole e così via...
RispondiEliminaSilvia commento perfetto,non ho niente da aggiungere,anzi hai chiarito meglio il concetto di "straniero".
RispondiEliminaGrazie!
Sisifo sei stato una bella "scoperta".
RispondiEliminaLe tue preghiere sentite e ricche di amore... mi hanno risollevato lo spirito.
Paola grazie della tua testimonianza
RispondiEliminaNegli anni 60 erano tanti i cartelli esposti: non si affitta ai meridionali.
Non aggiungo altro...
Buona giornata!
Kylie l'egoismo e la paura non aiutano certamente ad una convivenza
RispondiEliminacondivisa.
Tarkan...perfetto!
RispondiEliminaCiao Michele!
RispondiEliminaallora....a volte la paura del diverso e la fatica del confronto sono troppo difficili da affrontare, per alcuni meglio essere intolleranti...
RispondiEliminaLo, proprio così...
RispondiEliminaCon la definizione "straniero" ergiamo una barricata intorno a noi,per timore che venga scoperto il nostro egoismo.
RispondiEliminaAltro errore che si commette è fare di tutte le erbe una fascio!
"sono tutti delinquenti",mentre non è assolutamente vero.
Come si possono considerare un poco di buono coloro che sbarcano a Lampedusa,che fuggono...dalla guerra,dalle violenze e dalla fame?!?!
Potrei andare avanti non so quanto,porto solo un piccolo esempio: In banda abbiamo due "stranieri",ebbene,sono molto più altruisti di altri!
Ciao stella,un abbraccio.
Buon inizio settimana cara Stella...
RispondiEliminaUn abbraccio
Sirio è bene che facciamo queste riflessioni in questo periodo in cui sembra che tutti siano più buoni.
RispondiEliminaMa sarà vero??
Maurizio ricambio con un bacio.
RispondiEliminaLa diversità ci è straniera...la diversità ci spaventa....
RispondiEliminaziorina grazie.
RispondiEliminaSei invitata al post precedente.
Ciao buongiorno e buon inizio settimana ........è vero, spesso ci sentiamo stranieri in posti dove è la prima volta che entriamo.......poi sta a noi e al nostro comportamento incominciare a renderci "meno stranieri". Penso che in generale dovrebbe essere cosi ma se si arriva a fare di tutta un'erba un fascio evidentemente non lo è....
RispondiEliminaStellina grazie ho inserito il premio che mi hai regalato...e' sul lato destro del mio blog!!!grazie!!!!!
RispondiEliminaparole sante....
RispondiEliminaMara
La diversità fa sempre più paura, purtroppo.
RispondiEliminaPanna, benvenuta da me!
RispondiEliminaSpero verrai ancora a trovarmi
Un caro saluto
stellavale è proprio così!
RispondiEliminaTutto deriva dal fatto che il non conosciuto fa paura. Anziche' demonizzare dobbiamo informarci sulle culture dei nostri simili.
RispondiEliminaVale
Non ho scooter;
RispondiEliminala ricetta del couscous è italiana, siciliana per la precisione;
della democrazia non so cosa farmene, visto l'andazzo;
la pianta del caffé è brasiliana, ma finché non è arrivato un napoletano loro non sapevano che farsene;
il mio orologio è giapponese, ma solo perché marche italiane non ne esistono;
non porto camicie, men che meno hawaiane (i miei pantaloni sono benetton, italiani);
il mio wAlkman - si scrive con la A - è coreano, ma per gli stessi motivi dell'orologio;
le mie vacanze, rigorosamente italiane;
i numeri sono arabi, vero, per una volta che han fatto qualcosa di buono;
la mia scrittura è latina, esattamente come me;
non ho alcun dio.
Spinoza grazie per esserti raccontato e benvenuto.
RispondiEliminaPierre hai perfettamente ragione.
RispondiEliminaEppure noi ci reputiamo tanto civili...
'Straniero' è chi non si ama.
RispondiEliminaCiao Stella
Bello questo post!io credo che stranieri lo siamo tutti...ma non per il colore della pelle o perchè deriviamo da un'altro paese,ma perchè sono le menti ad'essere diversi...purtroppo con rammarico,ti dico che viviamo con molta ignoranza e pecepiamo ciò che ci fà più comodo...dovremo avere più rispetto con tutti e tutto senza fare differenze...Condivido ciò che ha detto Veggie,e cioè pensare più con il cuore...ti abbraccio.
RispondiEliminaBellissime frasi cara Stella,
RispondiEliminapenso che noi tutti siamo cittadini del mondo.
Un abbraccio forte forte.
Tomaso
Romano io amo quasi tutti.
RispondiEliminaSono un caso patologico?
Tomaso, bravo "cittadini del mondo"!
RispondiEliminaHai detto tutto.
Fru è il nostro atteggiamento che deve cambiare,il nostro modo di porci nei confronti degli altri...dovremmo innanzitutto mettere a proprio agio chi ci sta di fronte e poi tutto viene da sé.
RispondiEliminaottimo spunto su cui riflettere, come al solito quando passo dalle tue parti!!!
RispondiEliminaun abbraccio e buona serata...
Coao laubel,buona serata!
RispondiEliminaCara Stella, non possiamo più vivere alzando muri verso gli altri, dobbiamo apprezzare quanto di buono gli stranieri possono portare a noi cosiddetti popoli civili.
RispondiEliminaUn caro saluto
sei stata nominataaaaaaaaa
RispondiElimina...quanta verità!!!
RispondiEliminaUn abbraccio ;)
Saverio occorre sensibilizzare chi non vuole vedere e sentire...
RispondiEliminaElsa grazie,corro da te.
RispondiEliminaUn abbraccio pino!
RispondiEliminaMondo cosmopolita!
RispondiEliminaPeppe amen!
RispondiEliminaAllora, cara Stella, è la paura della diversità. Paura di ciò che non si conosce. Ed è un vero peccato perché la diversità è un valore. Ogni essere umano è unico e quindi diverso dal'altro e proprio in ciò, lo ripeto, sta il suo valore.
RispondiEliminabaciotti
annarita:)
La diversità è un valore,termine esatto!
RispondiEliminaGrazie annarita!
Allora hai ragione, ma....
RispondiEliminama quando si tratta di stranieri ospiti in casa nostra PRETENDO il rispetto per il Paese che li ospita. Quindi se si comportano male non esiterei a rispedirli a casa con un bel colpetto nel di dietro per accompagnarli...
Lo so che vado in contrasto con la linea del post. Sarebbe bello poterci confrontare tra persone di diverse etnie, ma spesso ci si riduce a fare di tutta l'erba un fascio e purtroppo, per il lavoro che faccio, degli stranieri non ho potuto conoscere altro se non il lato peggiore e questo mi dispiace non sai quanto
Cara annagì,questo è uno spazio di confronto,per cui ognuno può raccontare le proprie esperienze.Non metto in dubbio ciò che tu affermi.
RispondiEliminaQuanti italiani però, sarebbero pure da spedire non so dove?
Stranieri pure tra noi...
Egoismo,il non rispetto degli altri, il chi se ne frega, la paura del "diverso",di chi professa una religione diversa dalla nostra...
Il post intende questo.
Complimenti, Stella! Molto interessante il tuo post, non bisogna mai smettere di sensibilizzare i più scettici, nonostante che sia ormai evidente l'inevitabilità di una società multiculturale, non solo in italia, ma in tutte le parti del mondo globalizzato.
RispondiEliminaBisogna solo riflettere un pò per riconoscere che è da immaturo pensare che la deliquenza sia un reato solo se si tratta di quella straniera: deliquenza è delinquenza ovunque e va trattata come tale, sottoposta alle leggi esistenti qualunque sia il colore che porta. E' puro ignoranza (non direi razzismo) quando si pensa che il mio fratello o amico può uccidere in quanto cittadino e lo straniero: nessuno deve uccidere e basta!
Cara AnnaGi,
Resta più che naturale che ogni paese rivendica solo i suoi bravi, ricchi, famosi e prosperosi cittadini all'estero, ma se si dovesse riconoscere anche gli altri, vedrai che nessun paese scaglierebbe la prima pietra.....
Tanti saluti!
Caro Blessi,grazie del tuo commento che ho apprezzato molto.
RispondiEliminaBuona giornata!
GRAZIE Grazie grazie siete come un balsamo per me , straniero non esiste più , all' inizio era UNO ora è TUTTI o L' INFINITO
RispondiEliminaOCCUPO UNO SPAZIO QUINDI SONO. VI AMO
[++]
Teo,grazie.
RispondiEliminaTi voglio bene.
Ciao Stella, come avrai notata quel commento l'ho scritto prima di andare a letto, ero così stanco che non potuto neanche rileggerlo. Cmq, correggo una frase che non avrebbe il senso dovuto per la mancanza di una parola: "....... il mio fratello o amico può uccidere in quanto cittadino e lo straniero": va messo "no" dopo.
RispondiEliminaCiao!
Blessi,tutto chiaro,grazie!
RispondiEliminaDormire di più ... mi raccomando.
Un abbraccio.
Ciao Stella, collega in pensione. Hai scritto un post molto significativo! Ciao a presto.
RispondiEliminaCiao ondamagis,grazie!
RispondiEliminaCiao