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L’usignuolo e lo sparviero
Posato su un’alta quercia, un usignuolo, secondo il suo solito, cantava.
Lo scorse uno sparviero a corto di cibo, gli piombò addosso e se lo portò via.
Mentre stava per ucciderlo, l’usignuolo lo pregava di lasciarlo andare, dicendo che esso non bastava a riempire lo stomaco di uno sparviero: doveva rivolgersi a qualche uccello più grosso, se aveva bisogno di mangiare.
Ma l’altro lo interruppe, dicendo:
"Bello sciocco sarei, se lasciassi andare il pasto che ho qui pronto tra le mani, per correr dietro a quello che non si vede ancora! ".
Così, anche tra gli uomini, stolti sono coloro che, nella speranza di beni maggiori, si lasciano sfuggire quello che hanno in mano.
Il pescatore che batteva l'acqua
Un pescatore pescava in un fiume.
Dopo aver teso le reti e sbarrato la corrente dall’una all’altra riva, batteva l’acqua con una pietra legata a una funicella, perché i pesci, fuggendo all’impazzata, andassero ad impigliarsi tra le maglie.
Vedendolo intento a quest’operazione, uno degli abitanti del luogo si mise a rimproverarlo perché insudiciava il fiume e rendeva loro impossibile di bere un po’ d’acqua limpida.
E quello rispose: "Ma se non intorbido così l’acqua, a me non resta che morir di fame".
Così anche negli Stati, per i demagoghi gli affari vanno bene specialmente quando essi son riusciti a seminare il disordine nel loro paese.
ESOPO
L’usignuolo e lo sparviero
Posato su un’alta quercia, un usignuolo, secondo il suo solito, cantava.
Lo scorse uno sparviero a corto di cibo, gli piombò addosso e se lo portò via.
Mentre stava per ucciderlo, l’usignuolo lo pregava di lasciarlo andare, dicendo che esso non bastava a riempire lo stomaco di uno sparviero: doveva rivolgersi a qualche uccello più grosso, se aveva bisogno di mangiare.
Ma l’altro lo interruppe, dicendo:
"Bello sciocco sarei, se lasciassi andare il pasto che ho qui pronto tra le mani, per correr dietro a quello che non si vede ancora! ".
Così, anche tra gli uomini, stolti sono coloro che, nella speranza di beni maggiori, si lasciano sfuggire quello che hanno in mano.
Il pescatore che batteva l'acqua
Un pescatore pescava in un fiume.
Dopo aver teso le reti e sbarrato la corrente dall’una all’altra riva, batteva l’acqua con una pietra legata a una funicella, perché i pesci, fuggendo all’impazzata, andassero ad impigliarsi tra le maglie.
Vedendolo intento a quest’operazione, uno degli abitanti del luogo si mise a rimproverarlo perché insudiciava il fiume e rendeva loro impossibile di bere un po’ d’acqua limpida.
E quello rispose: "Ma se non intorbido così l’acqua, a me non resta che morir di fame".
Così anche negli Stati, per i demagoghi gli affari vanno bene specialmente quando essi son riusciti a seminare il disordine nel loro paese.
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Vero
RispondiEliminaFilosofica oggi. Il faro a dx è splendido, amo molto i fari. Miao
RispondiEliminaSono daccordo con tE!
RispondiEliminaFeli anche a me piacciono tanto...
RispondiEliminaLa luce in mezzo al mare che dirige mi affascina molto.
Esopo grande favolista Rosy!
RispondiEliminaLina che sorpresa, benvenuta!
RispondiEliminaMeno male che Stella c'è.
RispondiEliminaCosì almeno mi ha fatto tornare indietro di oltre 65 anni ai tempi in cui frequentavo le scuole medie.
Le frequentavo sì ma in quanto a studiare mmm!
l'ultima parte della seconda storiella è proprio ciò che succede nel nostro Paese! ciao ciao
RispondiElimina(Stella, controlla, il finale è scritto due volte...)
confesso...ho ricopiato la favola di Esopo, pronta per essere letta e commentata con gli alunni. settembre è alle porte... grazie!
RispondiEliminaAldo, allora ti ho rinfrescato la memoria...
RispondiEliminae meno male che il Monticiano c'è a sventagliarmi...
Raggio, grazie per avermi segnalato l'errore, ho già provveduto.
RispondiEliminaSono felice (te l'ho già detto altre volte) di esserti di aiuto.
Buona serata.
Dualismo
RispondiElimina.............................................
Não és bom, nem és mau: és triste e humano…
Vives ansiando, em maldições e preces,
Como se, a arder, no coração tivesses
O tumulto e o clamor de um largo oceano.
Pobre, no bem como no mal, padeces;
E, rolando num vórtice vesano,
Oscilas entre a crença e o desengano,
Entre esperanças e desinteresses.
Capaz de horrores e de ações sublimes,
Não ficas das virtudes satisfeito,
Nem te arrependes, infeliz, dos crimes:
E, no perpétuo ideal que te devora,
Residem juntamente no teu peito
Um demônio que ruge e um deus que chora.
Olavo Bilac
In:"Poesia"
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Beijossssssssssssssssssssss
Grazie Carlaaaaaa!
RispondiEliminaBacissimi!