Quella che vi riporto è una pagina di ottima poesia, ma anche una grande lezione di civiltà.
Che cosa c'è di più tragico di una guerra civile ?
Eppure basta che intervenga un bambino pieno di dignità e di naturale saggezza per riportare
alla luce sentimenti degni dell'uomo.
...
Era piena la via d'uomini truci che gridavano:
"A morte! "
E il fanciullino loro gridò: " Ma è mio babbo, ho detto!"
Disse una: "E' un bel bambino".
Un'altra gli domandò :"Quant'anni ci hai, piccino?"
"Non fate male al babbo, egli rispose."
Qualche sguardo alla terra era già fisso, e qualche pugno già tenea men forte il prigioniero.
Un arrabbiato, forse il più feroce, disse al bambino :
"Scappa! Vattene! "
"Dove? "
"A casa".
"Per che fare ?"
"Da tua madre".
"Sua madre, disse il padre, è morta".
"Dunque non ha più che voi? "
"Che c'entra", disse il prigioniero e calmo scaldava in seno quelle due manine.
"A morte! "
E il fanciullino loro gridò: " Ma è mio babbo, ho detto!"
Disse una: "E' un bel bambino".
Un'altra gli domandò :"Quant'anni ci hai, piccino?"
"Non fate male al babbo, egli rispose."
Qualche sguardo alla terra era già fisso, e qualche pugno già tenea men forte il prigioniero.
Un arrabbiato, forse il più feroce, disse al bambino :
"Scappa! Vattene! "
"Dove? "
"A casa".
"Per che fare ?"
"Da tua madre".
"Sua madre, disse il padre, è morta".
"Dunque non ha più che voi? "
"Che c'entra", disse il prigioniero e calmo scaldava in seno quelle due manine.
...
Allora il padre parlò sommesso al capo della schiera:
"Lasciatemi il colletto e per la mano sol mi tenete.
Io gli dirò -Tra poco-. Mi darà retta.
Mi fucilerete allo svolto, più là, dove vorrete".
"Sia", disse il capo, liberando a mezzo il prigioniero.
Io gli dirò -Tra poco-. Mi darà retta.
Mi fucilerete allo svolto, più là, dove vorrete".
"Sia", disse il capo, liberando a mezzo il prigioniero.
Il padre disse : "Vedi ? noi siamo amici.
Vado a fare due passi con questi amici.
Sii savio.
" Ritorna! "
Il bimbo porse al bacio ultimo il viso, e persuaso tornò via.
"Noi siamo liberi", disse il padre ai vincitori :
"Su, fate pure: dove devo andare ? "
Allor su quella folla insanguinata un infinito brivido trascorse,
e il popolo gridò:
" Va' da tuo figlio!"
Vado a fare due passi con questi amici.
Sii savio.
" Ritorna! "
Il bimbo porse al bacio ultimo il viso, e persuaso tornò via.
"Noi siamo liberi", disse il padre ai vincitori :
"Su, fate pure: dove devo andare ? "
Allor su quella folla insanguinata un infinito brivido trascorse,
e il popolo gridò:
" Va' da tuo figlio!"
Autore : Victor Hugo - traduzione di Giovanni Pascoli
Bellissima poesia sorellina, mi sono commossa!!!
RispondiEliminaQualche volta anche i cattivi sanno avere un cuore!!!
Bacioni!
Cara Marina,in questo caso le persone non sono rimaste insensibili e indifferenti davanti al bimbo che difende suo padre,purtroppo non succede sempre.
RispondiEliminaBacioni, sorellina.
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RispondiElimina....// __.MUNDO._ !_.-~~--.. __ \\
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A veces nos tropezamos con Personas tan Hermosas
que sin darnos cuenta se convierten en parte de
nuestras Vidas... Gracias por tropezarme.
Hola Stella te deseo un buen fin de semanaa abrazos de tu amigo Christiann
Chris grazie del tuo commento.
RispondiEliminaTi ricordo di andare sul mio blog dei premi.
Ce n'è uno assegnato proprio a te.
Un abbraccio e buona fine settimana dalla tua amica.
Bellissima e commovente nella trasfigurazione poetica!
RispondiEliminaPurtroppo il messaggio che ne emerge raramente viene recepito perché la bestialità, che spinge l'uomo ad annientare i suoi simili, in quella immane tragedia chiamata guerra, non si ferma nemmeno davanti alle piccole vittime innocenti!
Baci, Stellì
mi sono emozionata...grazie
RispondiEliminaAnnarita, l'uomo è diventato una bestia, è verissimo!
RispondiEliminaGrazie Lucero, buona fine settimana anche a te!
RispondiEliminaBacio
Lo anch'io quando l'ho letta.
RispondiEliminaUna bella morale e la crudeltà umana che non ha memoria,nonostante tutti gli eccidi dei secoli trascorsi.
RispondiEliminaCiao Stella,buon week end,magari freddino ma col sole,pare!!
&& S.I. &&
Ivo preferisco il freddo all'afa opprimente.
RispondiEliminaBuona fine settimana.
Sono passati 2000 anni...ma sembra sempre più che "5°- non ammazzare" sia caduto in disuso, in nome di una giustizia che tante volte viene vista come un "fai da te" senza rispetto alcuno per la vita...
RispondiEliminaQuesta poesia è un bell'esempio di umanità!
Ciao stellina, un bacione.
Come sarebbe bello se l'amore di un bimbo potessero fermare le atrocità del mondo..Se così fosse sarebbe un mondo felice!Speriamo che i bimbi che parlano d'amore oggi saranno uomini d'amore anche domani!
RispondiEliminaun abbraccio..
Giulia
Bella...
RispondiEliminaPurtroppo non tutte le persone hanno questa coscienza.
RispondiEliminaQualcosa di infinitamente tenero che colma il cuore di pianto per tutti quei bambini che soffrono a causa della cattiveria degli uomini.Nella poesia vince l'innocenza di questo bambino ed è bellissimo il grido finale : grazie Stella di averci dato ancora una così bella emozione.
RispondiEliminaBellissima... l'ho letta con un nodo in gola...
RispondiEliminaUn abbraccio
Sirio, quel comandamento sono in pochi a conoscerlo...
RispondiEliminaAli il bambino che è amato, amerà.
RispondiEliminaSciuscia, buona giornata.
RispondiEliminaMarco pensiamo che, per fortuna, alcuni ce l'hanno.
RispondiEliminaBacioni
Paola io mi emoziono con voi.
RispondiEliminaAbbraccio.
Pino so che sei sensibile...
RispondiEliminaUn bacio grande.
Penso che l'uomo, talvolta e sempre più spesso smarrisca la sua humanitas...ma leggendo questo splendido racconto in versi... mi rallegro che non tutto è perduto....
RispondiEliminaE allora che sia ... la "follia" che auspicava Gandhi, che hai pubblicato in precedenza, ...
Un bacio!
Miryam, uno spiraglio di luce nell'oscurità del comportamento umano deve far sì che la speranza non venga mai meno.
RispondiEliminaUn bacione.
mi riempie il cuore di tristezza per questa realtà cruda... ho appena finito di prepararmi l'argomento della settimana per gli alunni di cl. V: "la tratta degli schiavi" seguita alla scoperta di Colombo...
RispondiEliminaquante storie di questo tipo, purtroppo si ripetono, quanta cattiveria nell'animo umano, dettata sempre da profitti... eppure siamo a Sua immagine...
Raggio, puoi leggere loro questo raccontino, tanto più legato alla letteratura.
RispondiEliminauna lettura che mi commuove ancora.
RispondiEliminaalla scuola media l'imparammo a memoria.
grazie per averla postata.
ciao Beppa
b_amb_u@yahoo.it
Ciao, Marina. Spero che tu possa rispondermi. La poesia è stupenda, e la traduzione del Pascoli è molto bella. Però manca la prima parte.
RispondiEliminaLa poesia inizia così :
"Morte, morte" ululavano. La folla era tremenda.
Un uomo, solo, andava
fiero tra la marea di quelle grida.
"Morte all'infanzia!" Ed egli,
alzando un poco l'omero, agli urli rispondea
"S'intende!". Da casa sua lo trascinava
tra l'accorrente popolo, una schiera
di ribelli. Di sangue era spruzzato,
nere aveva di polvere la mano.Era una guardia.
Era una guardia incapace di tema e di perdono. ......
Ecco. Da qui non la ricordo più fino al punto dove ha scritto tu.
Non avresti il testo intero? Sto impazzendo a cercarlo, l'avevo copiato una vilvo da un libro, ma non lo trovo piu, e qqui su Google ho provato in tutti modi, ma l'unica cosa che ho trovato è questo messaggio tuo.
Vivo all'estero, perciò non sono neppure in grado di accedere ad una biblioteca italiana.
Se tu fossi in grado di farmi avere il testo te ne sarei molto grata. Grazie. Loredana Regini
(ti allego nell'evenienza anche il mio indirizzo di posta:
lorytossa@hotmail.it)