LETTERA AL TERREMOTO
pubblicata da Rosalba Mele il giorno giovedì 31 maggio 2012 alle ore 7.42 ·
Gentile Sig. Terremoto,
c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto:
Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate...... tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna, dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia, quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera, qualcosa da ma qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha decido di rimanerci tutta la vita… in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria, qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna; ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia. se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.
Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra terra, io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai.
[Marco Barbieri - San Giovanni in Persiceto (BO)
pubblicata da Rosalba Mele il giorno giovedì 31 maggio 2012 alle ore 7.42 ·
Gentile Sig. Terremoto,
c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto:
Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate...... tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna, dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia, quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera, qualcosa da ma qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha decido di rimanerci tutta la vita… in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria, qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna; ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia. se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.
Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra terra, io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai.
[Marco Barbieri - San Giovanni in Persiceto (BO)
Che bella lettera sorellina cara!!
RispondiEliminaBaciotti by Pixia!!
Buona Domenica!!! :)
Bella descrizione di una terra e di tutta la brava gente che ci abita. Speriamo che la mazurca dia il passo ad un molto più tranquillo lento.
RispondiEliminaCiao, buona serata.
Un testo,anzi,una lettera molto bella,speriamo che ci sia una ripresa abbastanza veloce,un saluto a Rosalba,ciao Gianna buon fine settimana.
RispondiEliminaParole di straordinaria serenità e di superba dignità!
RispondiEliminaMa che belle le parole di Rosalba, parole dettate dal cuore e dall'amore per una terra generosa, di gente ammirevole.
RispondiEliminaNoi massesi abbiamo un grande debito di riconoscenza nei confronti di questa generosa regione, perchè se non avessimo avuto, durante la guerra, l'aiuto della zona parmense (mai dimenticati i paesi di Berceto, Fornovo, Castelnovo ecc.) saremmo tutti morti di fame. Era proprio là che le donne di Massa andavano a piedi con un carretto, salendo la Cisa, a prendere farina ed altre cose che la gente dava ben sapendo le sofferenze di noi massesi.
Ecco perchè ora siamo pronti a non lasciarli soli ed aiutarli nel momento in cui proprio loro hanno bisogno.
Ciao Gianna,
un abbraccio
Bruna
Bella e solidale testimonianza la tua, Bruna
EliminaGrazie.
Abbraccio forte!
SONO VICINA A LORO...SO COSA STANNO PASSANDO!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPuoi ben dirlo, tu che hai vissuto il terremoto da poco...
Eliminasono sicuro che il popolo dell'Emilia romagna con la
RispondiEliminasua forza e la sua dignita cè la farà e questa
terra diventera più bella e più splendente di prima,
ciao Gianna buona domenica.
Bellissima questa lettera, tocca il cuore. Gli Emiliani hanno una grande forza, ce la faranno in breve tempo a risollevarsi con l'aiuto degli Italiani tutti, ne sono sicura. Un bacio, buona domenica
RispondiEliminaVorrei che questa lettera la leggessero i politici, forse capirebbero che non basta blaterare, ci vogliono i fatti.
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti gli Emiliano-Romagnoli. (Ho una zia a Ferrara)
enrico
ciao...una lettera davvero piena di dignità... un abbraccio...
RispondiEliminaciao..luigina
Una missiva che racchiude la speranza, la forza per un nuovo inizio ...
RispondiEliminaQuesta è una bellissima lettera d'amore.
RispondiEliminaTerra forte di gente forte.
Un abbraccio e grazie per avercela pubblicata
Cosa dire di piu' di quanto detto? Cara Gianna, cio' che mi sorprende di questo sisma e' la quantita' di scosse che si susseguono, sembra un accanimento contro questa nostra bella terra, che come menzionato nella lettera io la sento anche mia.
RispondiEliminaTi abbraccio cara Gianna e mi rimetto alla clemenza di Dio.
gaetano
questo e' amore cara gianna.....bellissima lettera.
RispondiEliminati lascio ad una serena domenica, baci!!
L'amore per la propria terra è immenso, e nessuna avversità può fermarlo.
RispondiEliminaCoraggio e unità riusciranno a far rinascere una parte di noi.
Baci Gianna , sei sempre sensibile e ricca d'umanità
Bellissimo questo testo cara Gianna.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Miky
ciao Gianna
RispondiEliminabella lettera che giunge dritta al cuore!
spero che si ristabilizzi presto la normalità.
buon inizio settimana
Grazie a tutti i commentatori.
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______$$$$$$$$$$$$_____$$$ Buona Domenica!!!
Grazie Mirta, buona domenica a te!
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