C’era una volta una piccola stella, ma molto luminosa,
una delle più luminose della sua costellazione.
Le altre stelle la guardavano con invidia
perché ella emanava una forte luce
e i suoi lunghi raggi bianchi si scorgevano da ogni pianeta.
Una notte si trovò a parlare con una vecchia stella poco distante da lei
che le disse: “Quanto sei lucente e bella piccola stella,
anche io ero come te… Bella, giovane, scintillante…
ma purtroppo la mia vita è arrivata quasi al termine…
tra poco tempo mi spegnerò per sempre..!”.
Nel cuore della piccola stella lucente cominciò ad insediarsi tanta tristezza…
tanti brutti pensieri le si accavallarono nella mente..
“Non è possibile, la mia grande lucentezza e bellezza,
gli unici motivi per i quali ho sempre vissuto,
un giorno mi verranno tolti e mi spegnerò anch’io per sempre!”.
Gli anni e i secoli passarono veloci,
e per la piccola stella arrivò il momento che tanto aveva temuto e sperato non arrivasse mai.
Cominciò a precipitare… sentiva che la sua forte luce si stesse pian piano affievolendo…
sentiva che si stava consumando… cominciò a precipitare sempre più velocemente,
fino a che… Accadde la cosa più bella della sua vita:
DIVENNE IL RIFUGIO DEI SOGNI E DEI DESIDERI DI DUE INNAMORATI
CHE SI ABBRACCIAVANO STRETTI SULLA RIVA DEL MARE…
DIVENNE LA GIOIA DI QUELLA MADRE CHE CULLAVA IL SUO BAMBINO TENERAMENTE…
DIVENNE LO STUPORE E L’INNOCENZA DI QUELLA BAMBINA
CHE LA INDICO’ FELICE CON GLI OCCHI SPALANCATI,
PER LA GIOIA DI AVER SCOPERTO UN’ ALTRA COSA NUOVA NELLA SUA VITA…
DIVENNE LA SPERANZA DI QUELL’ UOMO CHE NON RIUSCIVA A SMETTERE DI PIANGERE
E DI QUELLA DONNA CHE NON RIUSCIVA A SMETTERE DI SENTIRSI SOLA…
axia Ottobre 2007
Ciao Stella,
RispondiEliminamolto bello e romantico.
Sono a letto c on la BUA.
Ciao Stella buon week...
RispondiEliminaQuesta bellissima favola, l'avrei voluta leggere ieri notte prima di dormire, o quando i miei figli erano piccoli e amavo inventare per loro fiabe come queste...Mi hai regalato un raggio di luce in più in questa giornata che sembrava non essere iniziata tanto bene.
Ti sento sempre vicina
Lilly
Bellissima!
RispondiEliminaMi ha ricordato una cosa....
guarda questa nebulosa:
http://thisplanetiswonderful.blogspot.com/2009/04/nebulosa-mano-di-dio-foto-navigabile.html
smak smak
buon sabato
azzurra
ps: mi avevi chiesto qualcosa ma non ricordo più cosa...scusami, se hai bisogno di me non farti scrupoli
cara Stella,
RispondiEliminapotresti essere tu quella "stella".
anzi, quasi certamente...
Ti ringrazio per le chicche e mi dispiace che per motivi di tempo non riesco a seguirti e non perdermi nemmeno uno dei tuoi bellissimi post.
Per questo blogger però, Stella lo sei! grazie
Mi spiace Sara, riguardati che fa molto freddo.
RispondiEliminaLilly, anch'io ti sento vicina, davvero.
RispondiEliminaTi bacio
Azzurrina ho visto la nebulosa, è bellissima!
RispondiEliminaSo di contare su di te.
Per l'altro lavoretto tutto risolto, vai a vedere l'intestazione del blog di poesia.
Con affetto, m.
Massimo mi sentivo una stella fulgente quando insegnavo...
RispondiEliminaora una stellina, cadente...
Baci e grazie!
bELLISSIMA,STELA! BACI,CHICA
RispondiEliminaStella cara, mi sono commossa! è troppo bella questa storia, e così piena di significato.
RispondiEliminabuon fine settimana e tanti baci
ciao Stella
RispondiEliminabello
Michele pianetatempolibero
belissima favola.
RispondiEliminaciao Stella
RispondiEliminami è piaciuta,molto ...ed in essa è racchiusa una grande verità:siamo al mondo per un motivo e anche quando il nostro tempo sta per finire non vuol dire che siamo inutili...anche morire con dignità è un'insegnamento!
Baci....
Se posso vorrei tanto fare i miei sinceri complimenti per il suo "essere" ,alla Maga di Endor..
Ciao Stella e buona giornata
Lu
Una favola commevente e tenerissima, così vicina alla nostra di Stella, che brilla nei cieli dei blog .... un bacio cara
RispondiEliminache bello..è proprio vero..ognuno di noi ha una missione... :* Buon fine settimana
RispondiEliminaBellissima Stella.........
RispondiEliminabuon fine settimana baciiiiiiii
eccomi cara Stella, ci sono. Ero entrata anche stamattina, ma ho dovuto rinunciarci, perché da questo tuo blog viene disturbato molto il mio pc. mi si apre una grande pagina che esce dalla sinistra della tua pagina scorrendo sulla destra di cui io devo con molta attenzione cercare di toglierla. poi devo mettere in pausa anche la tua musica automatica, e dopo tutto questo mi posso finalmente gustare il tuo bellissimo post.:-) strano, ma a parte la musica che ho dovuto azzittire,stavolta la pagina della publicitá non se vista. chissá forse stai lavorandoci sopra tu! A presto cara, ciao
RispondiEliminaStella
RispondiEliminaquanto sono belle le tue storie....
(Mi manca il tuo faretto...!!!)
Un grande bacio
Ornella
Ornella, sono impazzita, ma l'ho trovato!Qualcosa di bello, ora accadrà.
RispondiEliminaBaci
Buona domenica con tanti baci, Chica!
RispondiEliminaCara Paola, mi sono commossa pure io perchè questa è una legge della vita...!
RispondiEliminaBacioni a te, Savero e pure Pallina, buona fine settimana.
Ciao Michele, grazie e buona domenica.
RispondiEliminaCara Dona,la favola mi ha colpita particolarmente.
RispondiEliminaBuona domenica!
Cara Lu, permettiti pure di apprezzare Lilly, persona dolce, sensibile e ricca di valori.
RispondiEliminaDialogare con lei è un piacere immenso ed un arricchimento spirituale.
A te un caro abbraccio e buona domenica.
Feli, sei sempre molto espansiva verso di me, grazie milleeee!
RispondiEliminaBaci a te e buona domenica.
Cara Stella il tuo racconto me ne ha fatto ricordare uno simile, una storiella bresciana. Eccola e con una mia interpretazione.
RispondiEliminaLE LACRIME DI QUINZIA
Si narra che una giovane di Sirmione, di nome Quinzia, si fosse innamorata del poeta Catullo, a sua volta follemente, innamorato di Lesbia. Ma il poeta ben presto si stabilì a Roma, capitale e centro culturale dell'Impero. Malgrado la lontananza, il cuore della giovane Quinzia rimaneva indissolubilmente legato al ricordo dell'amato Catullo. Quando, tempo dopo la partenza di Catullo dal Garda, giunse voce della sua morte, la povera Quinzia, affranta dal dolore, si recò sulle rive del lago e qui pianse tutte le sue lacrime. Quelle lacrime, cadendo in acqua, formarono sul fondo un mosaico raffigurante il volto del poeta. Per il dolore Quinzia morì. Ancora nell'Ottocento i giovani innamorati e i villeggianti del luogo uscivano in barca, nelle notti di luna piena, alla ricerca di quel mosaico fatato.
Oggi questa storia d'amore così dipinto dalla vena poetica attraverso questo racconto, non può che impietosire coloro che si accostano a quel lago. Essi cercando invano il mosaico misterioso che mai è stato veramente visto, se non forse con l'immagine interiore di fantasiosi innamorati, con la collaborazione del chiaror di luna e di tante stelle fulgenti del cielo.
Quel volto che Quinzia aveva - secondo la fantasia di chi l'ha scritta - formato sul fondo della riva del Garda, non poteva essere che il ricordo di Catullo, impresso nel profondo della sua anima, che nei momenti in cui il lago non era turbato in superficie, ne rifletteva l'immagine un po' disunita, al punto da sembrare un mosaico.
Solo una grande forza d'anima le sarebbe bastato per evitare la commozione nell'impatto con quelle sembianze mostruosamente alterate, ma è impossibile resistere a tanto e il pianto sopraggiunse imperiosamente e stravolse le sue immagini mentali tenute insieme spasmodicamente.
Ma le lacrime se non sono tanto buone per i malvagi aridi nel cuore, per i giusti sono molto salutari, perché costituiscono l'estremo messaggio per chi può raccoglierlo e così mettere in salvo le Quinzie innocenti.
E' questo il finale del racconto di Quinzia.
Ecco una cosa nobile da poter fare senza tanto ferire o sacrificare, salvare Quinzia e tutto ciò che lei rappresenta!
Perciò, come suggerisce il racconto, se ti trovi da quelle parti insieme a chi veramente ti ama, e in lei intravedi Quinzia, non pensare ad altro, non pensare anche a Lesbia che ti turba la mente, perché in quello stesso momento, lo spirito legato ad essa viene liberato a causa di quel fatto antico e non potrà che accompagnarti nella tua vita per aiutarti in qualche modo e preservarti da amori impuri.
Buon fine settimana,
Gaetano
Caro Hope,ognuno di noi è predisposto per determinate strade da seguire, come se fossero già prefissate.
RispondiEliminaBuona domenica con un abbraccio.
Vanda, buonaq domenica a te.
RispondiEliminaUn grande abbraccio!
Cara Rosa, la musica l'ho tolta e nel mio blog non ho pubblicità...
RispondiEliminaBuona domenica con un abbraccio.
Caro Gaetano, hai aggiunto un'altra perla da gustare, a me e ai miei lettori.
RispondiEliminaE' una storia romantica,non a lieto fine ma esplicativa di quello che è l'amore vero, nel quale io non credo molto.
Mi piacerebbe recarmi a Sirmione, chissà che prima o poi riesca ad esaudire questo desiderio e vedere magari il mosaico con gli occhi dell'anima.
Baci.
Che carino questo tuo racconto!!! Dolcemente romantico, tenero, tutto da gustare.
RispondiEliminaBuon fine settimana carissima, un abbraccio forte Bruna
Bruna ti aspetto...
RispondiEliminabuona fine settimana a te con un bacione
HOLAAAAAAAAAA PASO A SALUDARTEEE A TU BELLO BLOGGGG . TE DEJO ABRAZOS Y MI DESEO DE QUE DISFRUTES DEL FIN DE SEMANAAAA
RispondiEliminaCHRISSS
l'ultima stagione dell'esistenza è quella che regala più gioia agli altri? lo spero proprio, anzi voglio che sia così!!!
RispondiEliminaGrazie Chrissss!
RispondiEliminaBuona fine settimana a te con un abbraccio.
Raggio, speriamo...
RispondiEliminaBuenas noches paso un ratito a visitarte en tu lindo blog esperando que estes disfrutando del fin de semana
RispondiElimina/ Un amigo sufre tus tristezas
Y con una sonrisa pinta esperanza
Te demuestra que la vida es bella con mucha firmeza, Sin detenerse en los errores que tu vida acecha /
besitosssss Sandra.
Sandra grazie della visita e delle belle parole...
RispondiEliminaBuona domenica con un abbraccio
bellissimo racconto...divenne la SPERANZA...che bello!
RispondiEliminaEle, felice domenica.
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