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LO STECCATO
C’ era una volta un ragazzino con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato.
In seguito il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì gradualmente. Aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare quei chiodi. Finalmente arrivò il giorno in cui il ragazzo riuscì a controllarsi completamente. Lo raccontò al padre e questi gli propose di togliere un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non avesse perso la pazienza. I giorni passarono e finalmente il ragazzo fu in grado di dire al padre che aveva tolto tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre prese suo figlio per la mano e lo portò davanti allo steccato. Gli disse: "Ti sei comportato bene, figlio mio, ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà più quello di prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo e poi estrarlo. Non avrà importanza quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà ancora lì. Una ferita verbale fa male quanto una fisica."
(Anonimo)
bellissimo e veritiero insegnamento,troppo spesso dimenticato...
RispondiEliminaQuanto è vero, le parole a volte ci rimangono conficcate nel corpo più delle armi.
RispondiEliminaComplimenti stella,questo post è il naturale "pagina successiva" del post sulla tolleranza.
RispondiEliminaSiamo chiamati a esercitare valori che pare stiano perdendo di significato,anzi,sotto certi aspetti pare che non esistano più!
Una ferita,per essere tale,non ha necessità di essere fisica...può essere anche morale,con la differenza che dalla prima si può guarire completamente,dalla seconda no...!
Un insegnamento molto importante: dovrebbe essere tenuto sempre presente; genitori come quello del racconto però, non ce ne sono molti... mi ha fatto pensare a quello che era solito dire il mio nonno materno quando , rivolgendosi a noi nipoti, ci invitava a portare rispetto alle persone, a non offendere mai, a pensare bene prima di parlare e dire cose di cui poi ci saremmo pentiti.Se ognuno di noi avesse sani principi, oltre ad una buona dose di pazienza e rispetto, i nostri steccati sarebbero tutti immacolati e privi del più piccolo forellino...
RispondiEliminaBuona notte Stella.
Un bel racconto. Mi ha fatto riflettere.... proprio oggi sul posto di lavoro due colleghe si sono azzuffate per un nonnulla.
RispondiEliminaE per questo niente si sono ferite.
E porteranno le loro cicatrici per molto tempo.
Che tristezza....
Bellissimo insegnamento e racconto che conserverò.
RispondiEliminaNotte ;)
Bellissima storia che racchiude un valore inestimabile...le parole sono peggio di pugnali e chiodi conficcati nel cuore...si perdona...ma i segni rimangono...dificcilmente si cicatrizzano.Bellissimo post Stella,serena notte un abbraccio.
RispondiEliminaLe offese verbali possono ferire in modo pesante...e non colpiscono solo direttamente, ma anche attraverso le vie indirette, e ancora più subdole, della calunnia.
RispondiEliminaCiao Stella, un abbraccio
bell'insegnamento
RispondiEliminaun abbraccio stella
Questo è un ottimo insegnamento ed anche il modo per ricordare che il nostro comportamento deve tener sempre conto della sensibilità delle persone con cui ci relazioniamo.
RispondiEliminaUn bacio
io dico sempre che le parole sono pericolosissime....una volta uscite dalla bocca non c'è piu' nessun rimedio per recuperarle.....
RispondiEliminaVerissimo. Le parole, il più delle volte, feriscono più di 100 cannoni. Lasciano il segno, ed è dura poi riuscire a ricucire lo strappo....
RispondiEliminaLe parole sempre lasciano orme nei nostri cuori, le belle e le brutte, queste ultima fanno cosi male... e piu facile dimenticare uno schiaffo.
RispondiEliminaDovremmo sempre fare attenzione al nostro comportamento per non ferire nessuno...
Buona giornata
Io ho finito tutti i miei chiodi...
RispondiEliminaCiao Stella, a parte le battute è davvero una bella storia. Anche se d'altri tempi, purtroppo.
Un caro saluto e complimenti per il tuo poetico e dolce blog.
Ciao, Francesco
Francesco, sono onorata della tua visita molto gradita,grazie!
RispondiEliminaPensare, riflettere,contare fino a dieci prima di parlare o scrivere.
RispondiEliminaHo imparato la lezione anch'io, perchè poi...non si può più tornare indietro : un vaso frantumato, rimane tale seppure con tutti gli accorgimenti per metterlo in sesto.
Conoscevo questo racconto con quale concordo nel suo insegnamento.
RispondiEliminaBrava Stella che 'posti' questi valori.
Ciao
Ciao Stella,buongiorno.Posso farti una domanda?come mai sulle votazioni delle poesie il voto delle altre concorrenti è cresciuto è il mio è abbassato?scusa...se prima erano 8,perchèmai adesso sono 7?sono molto di più...comunque non voglio fare polemica,mi và bene così tranquilla...era solo per capire il perchè nulla di più.Ho notato che non rispondi più hai miei commenti...un pò di distacco nei miei confronti...è una mia impressione?Ti auguro di cuore una serena giornata.
RispondiEliminal'unico modo per sanare le ferite è il perdono, verso se stessi e verso gli altri. anche se non è facile...
RispondiEliminaFrufru,se fai attenzione,non solo non rispondo direttamente a te, ma anche ad altri e il motivo l'ho spiegato nel post precedente.
RispondiElimina7 sono i voti della seconda votazione,quella in cui bisogna dare una sola preferenza. A te quanti ne risultano? Potrei aver sbagliato a conteggiare,ci mancherebbe. Chiedo collaborazione. Fammi sapere.
Le parole feriscono e le ferite rimangono come cicatrici che non puoi eliminare.
RispondiEliminaLaumig, il perdono sempre,ma questa è un'altra storia...il male che si fa,rimane.
RispondiEliminaE' molto bella questa storia. Si, il male che hai ricevuto e che hai fatto rimane....scava dentro profondamente.....
RispondiEliminaIL DIXDIPCPERVOI STAFF ,ringrazia questo blog per l'ospitalita' e la simpatia avuto in quest'anno di conoscienza virtuale.
RispondiEliminaci congediamo in silenzio e con voce bassa.
(INCOMPRESI)
Io ringrazio voi dello staff per la costante disponibilità e per l'aiuto ricevuto.
RispondiEliminaPenso che l'incomprensione sia stata reciproca e mi dispiace.
Non credo di essermi comportata scorrettamente.
Ho avuto comprensione una volta,nella prima votazione.
Poi,siccome non ero coinvolta solo io,ho dovuto intervenire per chiarezza e trasparenza.
Questo è un concorso serio.
Buon lavoro.
che bello! non lo conoscevo, molto saggio! grazie
RispondiEliminaStella ho visto che altri l'hanno prelevata ;l'immagine è piccola ma basta cliccarci sopra e diventa leggibilissima. Mi dispiace ma non so cosa consigliarti ...prova a ripetere l'operazione perchè ho notato che stamane c'erano problemi di connessione.
RispondiEliminaIl tuo post è bellissimo . Sono in molti a non avere rispetto per gli altri, incuranti delle sofferenze che possono procurare . Oggi succede spesso , è un continuo infierire sull'essere umano per proteggere non so quali principi , ignorando che quello più importante è "ama il prossimo tuo come te stesso ". Grazie
Paola
Ok Stella,scusami se ho pensato per un'attimo che ti fossi un pochino distaccata...perdonami.Per il conteggio dei miei voti,io ne conto 9 ma ripeto non importa...tranquilla,capita...ho contato inizialmente velocemente è mi venivan fuoiri 12,ma ricontando con calma avevo sbagliato io...sono 9.Tutto ok...si procede...è vinca la migliore!Sono tutte davvero molto belle è profonde,racchiudono ognuna una sensazione ed una emozione diversa...belle belle!bravissime!
RispondiEliminaParole sacre!
RispondiEliminaPersonalmente faccio sempre molta attenzione alle parole che uso, purtroppo sempre più persone le usano a sproposito....le ferite fatte dalle parole sono incurabili....!!!
Un caro saluto, roberta.
Grazie a tutti!
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