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Un sogno che vola



Tra le tante manifestazioni e iniziative già in corso per celebrare il Bicentenario della nascita di don Bosco, sono stata particolarmente colpita dall'Inno Ufficiale in onore del Santo,  composto da Maurizio Palazzo, sacerdote salesiano:

Un sogno che vola

Un sogno che vola
 Hai immaginato la gioia di mille cortili,
reti di cuori che ancora si stringono a te!

Hai visto tutto in un sogno, però non capivi,
ma ora se guardi lontano quel sogno vola, vola ancora...

Guarda che...guarda che...che sterminato mare di mani c'è!
Saranno i figli tuoi , don Bosco, quelli che hai chiamato con te!

Basta che...basta che...diventi luce quel Mistero ch'è in te,
saremo frecce verso il cielo nell'arco del tempo!

Noi siamo le traiettorie di un nuovo futuro,
siamo le mani che aprivi per dare di più..
tu ci hai insegnato ad amare un cielo più puro,
ed ora se guardi lontano quel sogno vola...vola ancora..!

Alcune massime di Don Bosco, 
grande educatore : 

 
Basta che voi siate giovani, perchè io vi ami assai.



L'essere buono non consiste nel non commettere mancanza alcuna: oh no!
Purtroppo tutti siamo soggetti a commetterne.
L'essere buono consiste in ciò: nello aver volontà di emendarsi.



Fare il bene senza comparire.
La violetta sta nascosta
ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.


  
Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio.

La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l'amore.


Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società.

La prima felicità di un fanciullo è sapersi amato.

Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.

Sarà sempre per voi una bella giornata quando vi riesce di vincere coi benefici un nemico e farvi un amico.

Uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior effetto che non farebbe uno schiaffo.

In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v'è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.

Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e fare molto bene all'anima tua.





Non dimentichiamo gli orrori dell' Olocausto



C'E' UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco"
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald

servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c'è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald

erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perchè i piedini dei bambini morti non crescono

c'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Joyce Lussu

Che strazio, che crudeltà !

Vi segnalo un post particolare, dedicato al Giorno della Memoria,
pubblicato dall'amico Leonardo :

Le Pietre d'inciampo a Torino.



Riflettiamo . . .




 La diversità dovrebbe unire e non dividere
e...come si vivrebbe meglio !


"Ai piedi di una collina, una piccola casetta era costruita di sale.
In questa casetta vivevano un uomo di sale e una donna di zucchero.
C'erano dei giorni in cui si amavano e dei giorni in cui si detestavano.

Un giorno si misero a litigare furiosamente.
L'uomo prese un grosso bastone di sale e cacciò la donna.
Gridava come un ossesso:

"Vattene e fatti una casa di mattoni!".

La donna se ne andò piangendo, ma non troppo, perché le sue guance di zucchero rischiavano di sciogliersi.
Si costruì una casetta di mattoni, poco lontano dalla casetta di sale dell'uomo.
Era una casetta di mattoni molto graziosa, con i balconi fioriti e il camino di pietra, ma la donna era triste.

Pensava notte e giorno all'uomo di sale.
Un giorno si decise. Andò alla casetta di sale e bussò alla porta.
Domandò all'uomo un po' di sale per la minestra.

Ma l'uomo prese il suo grosso bastone di sale e minacciò la donna:

 "Vattene immediatamente o sarà peggio per te!".

La donna tornò a casa piangendo, ma non troppo, per non rischiare di sciogliere le sue guance di zucchero.

Il cielo, grande e pietoso, aveva assistito alla scena, si commosse e cominciò a piangere anche lui.

Così cominciò a piovere. A piovere a secchiate.

La graziosa casetta di sale cominciò a sciogliersi.
In fretta, l'uomo corse verso la casetta di mattoni.
Bussò alla finestra:

"Lasciami entrare, ti prego, o questa pioggia mi farà fondere completamente".

"Ah, ah! E' finita la festa" ridacchiò la donna.
"Tu mi hai rifiutato un po' di sale, adesso arrangiati!"

Ma l'uomo riuscì a trovare parole così gentili e tenere che la donna s'impietosì e gli aprì la porta.

Si gettarono una nelle braccia dell'altro e si scambiarono un lungo bacio dolce-salato. Ma siccome l'uomo di sale era bagnato fradicio, si trovò incollato alla donna di zucchero. Gli ci volle un bel po' per asciugare e ritrovare la libertà.
Da quel giorno l'uomo di sale ha la bocca di zucchero e la donna di zucchero ha la bocca salata. E non litigano più.

Sono proprio le differenze che fanno la ricchezza strabiliante dell'amore...

    da “La vita è tutto quello che abbiamo” di B. Ferrero

      

Il bene fallo oggi !


 Non rimandare mai a domani il bene che puoi fare oggi.

C’era una volta un uomo molto facoltoso che era molto orgoglioso della sua cantina e del vino che conteneva. E c’era un orcio di un’ annata speciale che conservava per una certa occasione nota a lui solo.

Il governatore dello Stato andò a fargli visita, ed egli rifletté fra sé: “Quell’orcio non sarà aperto per un semplice governatore”.

E il vescovo della diocesi gli rese visita, ma fra sé si disse: “No, non aprirò quell’orcio. Non capirebbe il suo valore, né il suo aroma raggiungerebbe le sue narici”.

Giunse il principe del reame e insieme cenarono. Ma egli pensò: “E’ un vino troppo regale per un semplice principino”.

E persino il giorno in cui suo nipote si sposò, disse fra sé:
 “No, non a questi ospiti l’orcio sarà offerto”.

Passarono gli anni, ed egli morì anziano, e venne sepolto come ogni seme e ghianda.

E nel giorno della sepoltura, il vecchio orcio venne portato fuori insieme agli altri, e il suo contenuto condiviso dai contadini del vicinato. Nessuno era al corrente di quanto fosse pregiato il suo contenuto.

Per loro, tutto quel che viene versato in una coppa, è solo vino.

The Wanderer, K.Gibran

Oggi possiamo far del bene, e domani... 
chi lo sa?


 Ana Maria Rabatté, con le sue insistenti esortazioni, esprime molto bene il concetto nella sua poesia :
 
 Nella vita, fratello in vita !



Se vuoi far felice qualcuno che ami molto,
diglielo oggi.
In vita, amico, in vita.


Se desideri donare un fiore, non aspettare
che secchi, mandalo oggi con amore.
In vita, amico, in vita.


Se desideri dire "ti amo" alla gente di casa tua,
e all'amico vicino o lontano, fallo subito.
In vita, amico, in vita.


Sarai più felice se impari a far felici oggi
tutti quelli che conosci.
In vita, amico, in vita.


Non visitare Pantheon né riempire le tombe
di fiori, riempi d'amore i cuori.
In vita, amico, in vita.


se vuoi far felice qualcuno, fallo oggi.
Non aspettare che la gente muoia per volerle bene
e farle sentire il tuo affetto!
In vita, amico, in vita.

Ana Marie Rabatté

Non pentiamoci, poi, 
di non aver fatto del bene
 
 
 

6 gennaio 2015



Un po' di buonumore



Io ho trovato la scopa e vi porto i doni che desiderate...



Ora adoriamo Gesù Bambino, come fecero i Re Magi.




Quale dei due sentimenti è il più duraturo ?





L'amore è simile alla rosa di macchia

L’amore è simile alla rosa di macchia,

l’amicizia assomiglia all’agrifoglio:

l’agrifoglio è scuro quando la rosa fiorisce,

ma chi è più costante nella fioritura?

La rosa di macchia è odorosa in primavera,

i suoi fiori estivi profumano l’aria;

ma aspetta che torni l’inverno:

chi si ricorderà della rosa di macchia?

Disprezza allora l’inutile corona di rose

e ricopriti della lucentezza dell’agrifoglio

che – quando dicembre rattrista la tua fronte -

ancora sa mantener verde la tua ghirlanda. 
 Emily Bronte




Il bene in noidiGiannaDesign byIole