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La scienza ci ha allungato la vita e ora cerca di riempircela come può. I giapponesi hanno brevettato un orsetto di peluche per anziani soli, con una telecamera nel naso che spia la depressione del padrone e prova ad alleviargliela con gesti programmati per sembrare spontanei. Se il padrone è triste, l’orsetto gli fa ciao con la zampa. Se il padrone piange, l’orsetto gli porge un fazzoletto.
Non esiste nulla di più triste di un giapponese che si sforza di guarire la tristezza altrui. Però il tema è serio, riguarda la vera rivoluzione del nostro tempo, altro che iPad: gli anziani che vivono sempre di più e sempre più soli. Ovviamente la soluzione non può essere un robot di peluche. Ma è altrettanto retorico appellarsi alla mancanza di calore umano. L’anziano da orsetto non ha tutta questa voglia di compagnia. Si annoia, certo. Gradisce una telefonata o una visita breve. Poi però preferisce ripiombare nella sua solitudine, che lo deprime ma al tempo stesso gli toglie ansia. L’anziano da orsetto è tale proprio perché non ha più voglia di relazionarsi con gli altri. Il mondo di fuori gli interessa poco. E’ concentrato sui propri ricordi e sulla propria decadenza fisica, di cui tiene una contabilità costante e spietata. Non coniuga i verbi al futuro ed è questa attitudine a renderlo anziano: non l’età, non gli acciacchi, ma il rifiuto di aprirsi al nuovo. L’importante è che la morte mi colga vivo, ebbe a dire quel delizioso umorista di Marcello Marchesi, coniando una delle mie tre frasi preferite. Vivo e senza orsetto.
Massimo Gramellini - La STAMPA
L'ORSETTO DELLA SOLITUDINE
La scienza ci ha allungato la vita e ora cerca di riempircela come può. I giapponesi hanno brevettato un orsetto di peluche per anziani soli, con una telecamera nel naso che spia la depressione del padrone e prova ad alleviargliela con gesti programmati per sembrare spontanei. Se il padrone è triste, l’orsetto gli fa ciao con la zampa. Se il padrone piange, l’orsetto gli porge un fazzoletto.
Non esiste nulla di più triste di un giapponese che si sforza di guarire la tristezza altrui. Però il tema è serio, riguarda la vera rivoluzione del nostro tempo, altro che iPad: gli anziani che vivono sempre di più e sempre più soli. Ovviamente la soluzione non può essere un robot di peluche. Ma è altrettanto retorico appellarsi alla mancanza di calore umano. L’anziano da orsetto non ha tutta questa voglia di compagnia. Si annoia, certo. Gradisce una telefonata o una visita breve. Poi però preferisce ripiombare nella sua solitudine, che lo deprime ma al tempo stesso gli toglie ansia. L’anziano da orsetto è tale proprio perché non ha più voglia di relazionarsi con gli altri. Il mondo di fuori gli interessa poco. E’ concentrato sui propri ricordi e sulla propria decadenza fisica, di cui tiene una contabilità costante e spietata. Non coniuga i verbi al futuro ed è questa attitudine a renderlo anziano: non l’età, non gli acciacchi, ma il rifiuto di aprirsi al nuovo. L’importante è che la morte mi colga vivo, ebbe a dire quel delizioso umorista di Marcello Marchesi, coniando una delle mie tre frasi preferite. Vivo e senza orsetto.
Massimo Gramellini - La STAMPA
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Io l'orsetto di pelusche lo avevo da piccola....ora ho due gatti che mi fanno sentire meno sola quando il pupo è dal suo papà.
RispondiEliminaMeglio un animale da accudire che un pupazzo.
Buona giornata Stella...un abbraccio :O)
Questo post mi ha fatto venire un brivido .. che tristezza e che squallore !
RispondiEliminaBuona giornata cara Stella !
Stellina e proprio vero quello che dici io faccio la badante e vedo cn i miei occhi1a sig.na che x me e molto importante vedendola sorridere e anche se nn parla quasi mai e sempre oro ogni sua parola x me...:-D...buona giornata carissima ed 1 forte abbraccio strittoloso
RispondiEliminaChe senso ha prolungare la vita ad una persona se poi questa viene lasciata sola, abbandonata da tutto e da tutti... Me lo chiedo spesso quando nel mio servizio di volontaria ho a che fare con persone anziane che vivono il dramma della solitudine. E' vero che la persona stessa dovrebbe reagire, uscire, socializzare e tenere la mente ed il corpo impegnati quando questo è possibile. Ma quando non lo è, per problemi legati magari alla salute, diventa tutto più difficile. E l'aiuto dall'esterno spesso manca.
RispondiEliminaE' una questione, quella della solitudine, che andrebbe affrontata seriamente dalle strutture sociali che in questo sono parecchio carenti. Altro che orsetto!
per toccare con mano la solitudine bisogna visitare le case di riposo per anziani. con mio marito a Pasqua siamo andati a trovare dei suoi parenti in due case di riposo differenti, ma l'ambiente era lo stesso: visi tristi, sguardi persi, voglia di un sorriso e di una parola. la loro gratitudine espressa per aver ricevuto ovetti di cioccolato, mi ha commosso. forse non avevano ricevuto altre visite. che malinconia!
RispondiEliminaChe cosa triste :(
RispondiEliminaChe tristezza non penso che un
RispondiEliminapelusche possa aiutare un anziano
solo,sembra quasi una presa in giro questa invenzione.Un bacino
e buona giornata nonna Gianna.
Folletto finchè siamo noi ad accudire...tutto è più facile...
RispondiEliminaAlessandra tristezza e amarezza...realtà esistente!
RispondiEliminaNovelina vorrei avere io una babante come te, visto le ex badanti di mia madre...
RispondiEliminaAngelo hai descritto bene alcune situazioni legate alla vecchiaia...
RispondiEliminaRaggio, ho fatto la tua stessa esperienza e andavo in crisi vedendo occhi che reclamavano compagnia ed affetto...
RispondiEliminaMirella, purtroppo!
RispondiEliminaGianna, per lucro ne inventano di tutti i colori!
RispondiEliminaAmche questo ci voleva... viva la vita senza meccanismi che vorrebbero renderci come dei robot...
RispondiEliminanoi dobbiamo gridare forte la compagnia che noi tutti vogliamo la abbiamo al nostro fianco basta allungare una mano!
qualcuno dirà! ma chi è solo?
nessuno è solo, pure il cieco sente la presenza della compagnia, così dovrebbe essere per tutti, lo so che forse è incomprensibile, bisogna crederci fortemente.
Tomaso
Soprattutto da anziani si ha bisogno di calore umano, anche solo stringere una mano aiuta molto, Tomaso.
RispondiEliminaUna triste realtà, ma , purtroppo, sempre realtà è! Donare una parola, uno sguardo od un sorriso ad una persona, non costa niente e riempie il cuore molto più che un piccolo automa, giusto ?
RispondiEliminaUn abbraccio
Cri
I jap non si smentiscono. In fin dei conti erano stati loro ad inventare il Tamagochi qualche lustro fa.
RispondiEliminaMi chiedo perché non venga loro spontaneo ricorrere a un piccolo animale da compagnia: cane, gatto, canarino, pesce rosso....
Forse i loro regolamenti condominiali fustigano i possessori di animali domestici? Forse avere un cucciolo è nella loro civiltà ritenuto sconveniente?
Fatico a capirlo.
Meglio il ron-ron di un micio che non il ciao-ciao elettronico di un pelouche senza anima.
Mi piacerebbe davvero che un conoscitore della società nipponica me lo spiegasse.
Boh!
Cristina giustissimoooo!
RispondiEliminaNonnaPapera, si guadagna di più con un robottino che con un animaletto vivo e vegeto...
RispondiEliminaE si fa prima e presto...
La solitudine degli anziani è purtroppo un problema reale. Restano soli per vari motivi, perchè i figli hanno "i loro problemi" come se ricambiare l'anziano genitore per quello che ci ha dato quando eravamo piccoli non fosse una delle incombenze quotidiane, anzi no, un DOVERE PRIMARIO.
RispondiEliminaMa gli anziani che sono soli perchè non hanno nessuno davvero mi preoccupano ancor di più. L'orsetto? Mah! se può servire a qualcosa di buono, perchè no? Dovrebbero adottarlo le società di telesoccorso, al posto dello sterile braccialetto... ecco, almeno l'utilità acquista più importanza. No?
Ricordiamoci che le persone anziane hanno ancora tanto da offrirci. Basta guardare i loro occhi quando brillano per un piccolissimo gesto di affetto: sanno dare tantissimo. Almeno x me è così... ... ed ilcuore mi si gonfia di commozione
P.S. ero finita chissà dove... ho avuto troppe cose cui pensare e se leggi quei 4 miseri post da me forse riuscirai a capire
Bacione :))
Cara Stella da noi in molti casi gli anziani stanno ancora con i figli, come i miei suoceri di 70 e 77 anni, siamo una famiglia con in casa tre generazioni, ma non tutti hanno questa fortuna, certo che trovare delle soluzioni giuste non e' tanto semplice.
RispondiEliminaUn saluto da gaetano
E infatti è un agrande frase, da ricordare ogni volta che ci alziamo al mattino miao Star
RispondiEliminaciao..il problema della solitudine degli anziani è molto serio..... e di difficile soluzione...però la realtà per ora è abbastanza triste...ciao...Luigina
RispondiEliminaTroppo triste!! NOI NON SAREMO MAI ANZIANE DA ORSETTO, VERO STELLA?
RispondiEliminaBacio
io vedo le persone più grandi dime come persone...
RispondiEliminatt qua
hanno dei problemi che prima o poi anche io avrò, hanno una solitudine incolmabile
ed è incolmabile là dove il tempo che passa porta via persone, usi , costumi...ma non certo il ricordo
nè i sentimenti
che restano fortissimi
ed è proprio in questa circostanza fatale
che hanno tutto il mio affetto
e la mia solidarietà
....
ma quale orsetto di peluche....
le persone grandi (in tutti i sensi) non necessitano di uno stupido peluche che gli fa il saluto
siamo noi che abbiamo bisogno di loro...un bisogno disperato della loro esperienza, dei loro ricordi, ma soprattutto, oggi com oggi, del loro grandissimo buonsenso e del loro modus vivendi...una gentilezza, una saggezza che si vanno perderdendo e di cui tutti abbiamo un disperato bisosgno.
Quindi gli orsetti
che muovono la manina
li usino chi
non ha capito il senso della vita
....
un anziano
chiamiamolo così per capirci
è
solo
una persona che la sa molto più lunga di me
e molto probabilmente
di molti altri insieme a me
....
grazie stellina per la riflessione
con affetto
azzurra
In effetti i giapponesi sono malinconici di natura, di aiutare gli altri non credo siano capaci.
RispondiEliminaLa storia dell'orsetto per anziani è incredibile, non è meglio un cane?
sono d'accordo con Azzura!!abbiamo noi,la responsabilita' di far sentire le persone anziane,utili,indispensabili,amate!!finche' verranno considerate,un pacco scomodo,da parcheggiare,quando non ci va piu' di averle per casa,i giapponesi,continueranno a costruire,i loro pupazzi da pseudocompagnia!!un bacione Stella:-*
RispondiEliminaCiao Anna, per me è sempre un piacere averti qui.
RispondiEliminaIl tuo commento non ha bisogno di repliche...
A presto.
E' sempre difficile Gaetano, per i più svariati motivi...
RispondiEliminaFel, tanto fosforo...
RispondiEliminaLuigina diventeremo anche noi anziani...
RispondiEliminaPaola auguriamocelo...!
RispondiEliminaGrazie a te Azzurra per il tuo commento lucido, obiettivo ed esauriente.
RispondiEliminaKylie non tutti gli anziani sono autosufficienti per occuparsi dei cani che richiedono cure anch'essi.
RispondiEliminaElisabetta prevedo l'orsetto solo in un caso: donato con amore da una persona cara che intrattiene l'anziano non autosufficiente solo per il periodo dell'assenza dal lavoro della stessa.
RispondiEliminaNon è tanto l'orsetto in sé, quanto il balocco da stringere con affetto al petto, proprio come i bimbi piccoli.
La cosa piú triste del mondo é la solitude. Non credo che un orseto possa riempire di gioia il cuore di un anziano che sogna certamente com un abbraccio dei suoi famigliare.
RispondiEliminaUn piccolo cane i un gato potrebbe fare meglio che un robot.
Ho letto alcune di suoi post e devo dirti che ho scoperto una persona di cuore d'oro, preocupata con gli altri. Complimenti!
Abbraccio
Angel
Grazie Angel, sei molto gentile.
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