Andando a cercarla, l'ho trovata bene illustrata da Rosamare che ringrazio di cuore.
Nu pianefforte ‘e notte
Sona lontanamente
E ‘a musica se sente
Pe ll’aria suspirà.
E’ ll’una: dorme ‘o vico
Ncopp’a sta nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tempo fa.
Dio, quanta stelle cielo!
Che luna! E c’aria doce!
Quanto na bella voce
Vurria sentì cantà!
Ma solitario e lento
More ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo o vico
dint’a all’oscurità.
Ll’anema mia surtanto
rummane a sta funesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannose, a penzà.
In una notte piena di stelle il poeta ode il suono di un pianoforte lontano: è come se egli udisse una dolce ninna nanna, al cui suono il vicolo, sul quale egli è affacciato, si addormenta.
Il motivo presto cessa; il vicolo, per il tacere della musica, pare essere immerso in una maggiore oscurità.
Solo il poeta attende ancora, e pensa; quelle note hanno risvegliato nel suo cuore risonanze nostalgiche.
Il motivo presto cessa; il vicolo, per il tacere della musica, pare essere immerso in una maggiore oscurità.
Solo il poeta attende ancora, e pensa; quelle note hanno risvegliato nel suo cuore risonanze nostalgiche.
Ciao cara! Bellissima poesia...
RispondiEliminaScusami se negli ultimi tempi ti ho visitato poco, ma sono stata tanto impegnata...
Un bacione!!!
AUGURI CARISSIMA AMICA.
RispondiEliminaFELICI E RADIOSE FESTIVITA'.
BACI.
VALE
bellissima poesia
RispondiEliminaciao
Michele pianetatempolibero
Serena e buona domenica, Stella! Un bacio
RispondiEliminaqui si sta preparando un grand eNatale...anche io fisserò il cielo con voi :)
RispondiEliminabellissima poesia!!!
RispondiEliminal'inizio mi era capitato già di leggerlo...buon natale
RispondiEliminaCara Marina, ero un po'preoccupata infatti, pensavo a motivi di salute.
RispondiEliminaSe si tratta di impegni, ti capisco benissimo.
Bacioni.
Caro Pierre, ricambio di tutto cuore.
RispondiEliminaChe il Natale ti porti tutto ciò che desideri.
Bacioni...sotto il vischio!
Michele, mi canti una serenata? In alternativa puoi sempre suonarmela...
RispondiEliminaCara Anto, buona serata festiva.
RispondiEliminaCara Lo, saremo certamente in tanti!
RispondiEliminaE' un'iniziativa molto bella.
Cara Pupottina, buona domenica sera!
RispondiEliminaEle, un sorriso grande.
RispondiEliminagrazie alla tua traduzione l'ho potuta apprezzare. dolcissima....
RispondiEliminaRaggio, in napoletano rende di più.
RispondiEliminaChe lingua suggestiva il napoletano, amo le loro poesie e canzoni, bellissimo omaggio cara.
RispondiEliminaUn abbraccio miagoloso miao miao
Ciao Stella, dolce e tenera poesia, in napoletano risulta molto musicale.
RispondiEliminaLa sera di Natale non mancherò di guardare la stella più luminosa.
Ciaooo.
auguri e buon anno da me e datutta la tribù
RispondiEliminaFeli mi fa piacere che hai apprezzato...
RispondiEliminaTeo allora a presto nella magica notte...
RispondiEliminaIl grandissimo "Gegè" Di Giacomo, quando ho letto il titolo del post ho subito pensato ad una canzone!
RispondiEliminaBeh, la sua poesia è musica, c'è poco da fare e questi versi ne sono l'ulteriore conferma.
Grazie stellina, buona serata!
Paola ricambio dal profondo del cuore a te e alla tua tribù..
RispondiEliminatanti auguri di un felice natale
RispondiEliminadomenico sulle ali di una farfalla
Domenico, ricambio di cuore.
RispondiElimina"Mo' vene Natale, nun tengo denare… me fumo 'na pippa e me vaco a cuccà…" (Adesso viene Natale, non ho denari...mi fumo una pipa e me ne vado a letto...)
RispondiEliminaCosì iniziava un'antica filastrocca natalizia napoletana che i cittadini di quella che fu la capitale del Sud, e che abbiano non meno di almeno 40 anni, ricordano perfettamente. Si potrebbe subito commentare che allora i napoletani evidentemente non se la sono mai cavata un granché bene, ma non è propriamente così.
Innanzitutto per una ragione strettamente cronologica: ovvero la filastrocca detta e accennata a mo' di canzoncina "cantilenante" è del secolo da poco trascorso e non così antica da essere nata in anni antecedenti all'unità d'Italia.
Una caratteristica però la contraddistingue : viene fuori e ce la si ricorda in particolare nei giorni prenatalizi di anni bui e di grande difficoltà economica. Possiede, al pari, la qualità insita nei proverbi napoletani : puntualità e tempistica appropriata di citazione cui contribuisce la ben nota arguzia in cui i napoletani sono maestri.1)
E a chi non fuma, resta 'nu "Pianofforte 'e notte".
Grazie Stella, e buone festività a te ed ai tanti amici di questo blog,
Gaetano
1) http://www.eleaml.org/nicola/collaboraz/mo_vene_natale.html
Caro Gaetano, i tuoi commenti sono preziosi e molto graditi.
RispondiEliminaSono andata a curiosare presso il link che mi hai suggerito : molto interessante.
Auguri di Buone Festività a te e famiglia.
Molto bella.Buon Natale Stella
RispondiEliminaBuon Natale, Leo.
RispondiEliminaTutto bene?