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CORAGGIO
Quando la nonnina andò in tribunale
Gli avvocati non avrebbero mai dovuto rivolgere una domanda ad una nonnina del Mississippi, se poi non erano preparati alla sua risposta
Durante un processo, un pubblico ministero di un paesino del sud degli Stati Uniti chiamò il suo primo teste, una anziana nonnina, alla sbarra. La salutò e le chiese: “Signora Jones, mi conosce?”.
Lei replicò: “Certo che la conosco, signor Williams. La conosco da quando era ragazzo, e sinceramente non mi è mai piaciuto. Lei mente, tradisce sua moglie, manipola le persone e parla alle loro spalle. Lei pensa di essere un grand’uomo, ma non ha neanche abbastanza materia grigia per capire che non sarà mai niente di più che uno squallido burocrate. Si, la conosco”.
L’avvocato sbiancò. Non sapendo cosa dire, indicò l’altro lato dell’aula, e disse: “Signora Jones, conosce l’avvocato della difesa?”.
Lei rispose: “Certamente. Conosco anche il signor Bradley da quando era un ragazzo. E’ un pelandrone, bigotto, e ha problemi di alcolismo. Non è in grado di mantenere un normale rapporto con nessuno, e il suo esercizio dell’avvocatura si può dire che sia il peggiore di tutto lo stato.
Per non dire che ha tradito sua moglie con tre donne. Una di queste era sua moglie. Si, lo conosco”.
All’avvocato della difesa per poco non venne un colpo.
Il giudice, a quel punto, chiese al pubblico ministero e all’avvocato di avvicinarsi al banco e, a voce bassissima, disse: “Se uno di voi due idioti osa chiederle se mi conosce, vi mando entrambi alla sedia elettrica!”.
Bellissima! sono senza parole
RispondiEliminaho letto con molto interesse
e...
"chi non ha peccato scagli la prima pietra"
Ti auguro una buona settimana. bacio
ben fatto!!!!
RispondiEliminaw le nonne
;-)
buon inizio settimana ^___________^
RispondiEliminaSi, direi molto curiosa...!!!
RispondiEliminaUn bacio a te Stella..!!
Ciao
RispondiEliminawow che meraviglia, sembra quasi non vera...
Evviva la sincerità.
byby Cinzia
Della serie... prima di accusare il prossimo, guarda te stesso?
RispondiEliminaUn abbraccio
nonna diabolica!
RispondiEliminaassomiglia alla mia o viceversa
ciao
Michele pianetatempolibero
Bellissima questa storia! E si, vale prorpio il detto : chi è senza peccato scagli la prima pietra!
RispondiEliminaCara Rosy, c'è un altro detto che recita:
RispondiEliminaIl paese è piccolo e la gente mormora...si sa tutto di tutti!
Buona settimana a te con un bacione.
Zefirina, le nonne sono pozzi di scienza.
RispondiEliminaPupottina, pure a te!
RispondiEliminaUn bacione.
Davide, ti riferisci alla nonna?!?!
RispondiEliminaE' possibile...
Una bacione grande.
Cinzia, ci sono molte probabilità che sia vera...!
RispondiEliminaCiao.
Maurizio, se gli avvocati sono così è perchè tocca loro difendere anche il presunto colpevole...e non sempre sono esenti da colpe.
RispondiEliminaCaro Michele, nonna coraggiosa più che diabolica, amante della giustizia come me.
RispondiEliminaAngelo, la perfezione non è di questo mondo.
RispondiEliminaÈ 'a fine r''o munn Stè!
RispondiEliminaGaetano
Gaetà va buon...
RispondiEliminaConosci una poesia natalizia napoletana da pubblicare sul mio blog di poesie?
Bellissima, cara Stellina! che nonnina!! ce ne vorrebbe tante così..Un bacio
RispondiEliminaStella, non riesco a commentare wsui video, sono divertentissimi.....
RispondiEliminae cosa vogliamo dire di Babbo Natale?????
Baci baci
Troppo Forte
RispondiEliminaStella:-)))
Mary, come mai?
RispondiEliminaPaola l'ha appena fatto.
Prova ora.
Paola, diventiamolo noi!
RispondiEliminaPaolo, proprio vero.
RispondiEliminaCIao Stella volevo dirti che sei ufficialmente un operaia e che ci sono messaggi di benvenuto nella mini chat del sito. A presto
RispondiEliminaE che nonnina... capace di metterseli tutti in tasca.
RispondiEliminaBravissima, bel carattere ... attaccare per difendersi.
Strategia vincente!
Quando non si mente ... però:DDDD
Un bacio!
Tante! Ce n'è una che l'ho qui, nel cuore. È di Salvatore Di Giacomo, questa (in versione originale, tradotta da P.P. Pasolini e in inglese):
RispondiEliminaPIANEFFORTE ‘E NOTTE
Nu pianefforte ‘e notte’ ll’una: dorme ‘o vico
Ncopp’a sta nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tempo fa.
Dio, quanta stelle cielo!
Che luna! E c’aria doce!
Quanto na bella voce
Vurria sentì cantà!
Ma solitario e lento
More ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo o vico
dint’a all’oscurità.
Ll’anema mia surtanto
rummane a sta funesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannose, a penzà.
Pianoforte di notte
Un pianoforte di notte / suona in lontananza, /
e la musica si sente / per l'aria sospirare. /
È l'una: dorme il vicolo / su questa ninna nanna /
di un motivo antico / di tanto tempo fa. /
Dio, quante stelle in cielo! / Che luna! e che aria dolce! /
Quanto una bella voce / vorrei sentire cantare! /
Ma solitario e lento / muore il motivo antico; /
si fa più cupo il vicolo / dentro all'oscurità. /
L'anima mia soltanto / rimane a questa finestra. /
Aspetta ancora, e resta, / incantandosi, a pensare.
(Traduzione di P. P. Pasolini)
A Piano in the Night
A piano in the night
plays softly, off somewhere;
a sigh comes through the air,
borne upon the melody.
It's one o'clock: the lane
sleeps to the lullaby
of a long_ago refrain
of a time that used to be.
God, so many stars above!
Such a moon! And such sweet air!
How I wish that I could hear
someone singing tenderly.
But solitary, slow,
dies the long_ago refrain;
darkness deepens as the lane
fades into obscurity.
My soul remains alone,
here at the window, caught,
still awaiting, sunk in thought
and enchanted reverie.
(Translated by Michael Palma)
È bellissima da far sospirare, convieni?
Abbracci, Gaetano
Stella scusami, ce stato un po' di confusione nel copia e incolla delle prime due strofe.
RispondiEliminaQuesta è la poesia corretta:
PIANEFFORTE ‘E NOTTE
di Salvatore di Giacomo
Nu pianefforte ‘e notte
Sona lontanamente
E ‘a musica se sente
Pe ll’aria suspirà.
E’ ll’una: dorme ‘o vico
Ncopp’a sta nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tempo fa.
Dio, quanta stelle cielo!
Che luna! E c’aria doce!
Quanto na bella voce
Vurria sentì cantà!
Ma solitario e lento
More ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo o vico
dint’a all’oscurità.
Ll’anema mia surtanto
rummane a sta funesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannose, a penzà.
Ciao,
Gaetano
Grazie Gaetà, la posterò per Natale!
RispondiEliminaTi abbraccio.
Nella grazie, sei gentilissima!
RispondiEliminaMiryam, mentire mai...
RispondiEliminaMa è vera?? Sembra una barzelletta! Molto divertente! :) È un piacere essere capitata sul tuo blog, Stella!
RispondiEliminaCara Stella in giro fra i blog ho trovato il tuo molto affettuoso, e per questo ti lascio il mio commento ed una poesia che forse ti piacera'.
RispondiEliminaLa nonnina ha detto la verita' o meglio quello riteneva giusto ed ha fatto bene!
poi ti lascio una poesia di un Cilentano semplice
Le stelle di Natale
Tornando da San Marco alla marina,
a piedi nella notte di Natale,
dalla costiera ho visto due Lampare
sembravano due occhi in mezzo al mare...
Rapito dal silenzio e dalle stelle,
son rimasto fermo a contemplare,
quegli occhi che brillavano sul mare,
pareva che volessero parlare...
Accanto a me un pino secolare,
ergeva al cielo la sua muta chioma
e qualche luce lungo il litorale,
brillava fioca, sulla strada nera.
Sentivo d'esser parte delle ombre,
che intorno mi balzavan le pinete,
eppur sentivo, pietra tra le pietre,
un cantico d'amor venir sull'onde
E mentre stavo fermo ad ascoltare
quel canto al Divin Salvatore,
m'e' parso di sentir dalle Lampare,
"Coraggio figlio mio, e' Natale"!
Michele Fortunato
Un sincero augurio di un sereno Natale ed un felice inizio di nuovo anno, da gaetano amico di Anna righeblu
Cara Stella in giro fra i blog ho trovato il tuo molto affettuoso, e per questo ti lascio il mio commento ed una poesia che forse ti piacera'.
RispondiEliminaLa nonnina ha detto la verita' o meglio quello riteneva giusto ed ha fatto bene!
poi ti lascio una poesia di un Cilentano semplice
Le stelle di Natale
Tornando da San Marco alla marina,
a piedi nella notte di Natale,
dalla costiera ho visto due Lampare
sembravano due occhi in mezzo al mare...
Rapito dal silenzio e dalle stelle,
son rimasto fermo a contemplare,
quegli occhi che brillavano sul mare,
pareva che volessero parlare...
Accanto a me un pino secolare,
ergeva al cielo la sua muta chioma
e qualche luce lungo il litorale,
brillava fioca, sulla strada nera.
Sentivo d'esser parte delle ombre,
che intorno mi balzavan le pinete,
eppur sentivo, pietra tra le pietre,
un cantico d'amor venir sull'onde
E mentre stavo fermo ad ascoltare
quel canto al Divin Salvatore,
m'e' parso di sentir dalle Lampare,
"Coraggio figlio mio, e' Natale"!
Michele Fortunato
Un sincero augurio di un sereno Natale ed un felice inizio di nuovo anno, da gaetano amico di Anna righeblu
troppo simpatica e carina!
RispondiEliminaGrazie Laura, benvenuta!
RispondiEliminaE' vera.
Buona serata e a presto.
Elios, un abbraccio.
RispondiEliminaAmico di Annarigheblu, sei un altro Gaetano o sempre il mio amico?
RispondiEliminaciao stella,grazie di essere passata da me
RispondiEliminaSe la diagnosi sarà confermata non ci sono cure,almeno per il momento.Comunque sia nessuno è eterno.
Grazie ,del pensiero,sei sempre cara
Lucia
Lu coraggio hai da parte tua la giovinezza...e tanto affetto che ti circonda.
RispondiEliminaUn abbraccio infinito.
Davvero divertente e spiritosa questa storiella. Chissà se è successa veramente...
RispondiEliminaMartin sembra proprio di sì!
RispondiEliminanonna coraggiosa, davvero...!
RispondiEliminaRaggio...e lucida!
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