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Spiando dal buco sulla parete, un topo vide l'agricoltore e sua moglie intenti ad aprire un pacco e pensò subito al cibo che avrebbe dovuto contenere. | |
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- C'è una trappola in casa, una traappoolaaa!!! | |
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La gallina disse: | |
| Il topo andò dal maiale e disse: |
| Il topo si rivolse allora alla mucca. - C'è una trappola in casa, una traappoolaaa!!!! La mucca rispose: - Cosa Sig. Topo? Una trappola? Sono in pericolo per caso? Credo di no! |
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Allora il topo fece ritorno a casa, testa in giù, abbattuto, per affrontare la trappola dell'agricoltore. In quella notte si udì un rumore, come quello di una trappola che scatta sulla sua vittima. La moglie dell'agricoltore era corsa per vedere cosa aveva preso. Al buio, non vide che nella trappola c'era la coda di un serpente velenoso. E il serpente punse la donna... Il contadino portò immediatamente la moglie in ospedale. Ciò nonostante lei tornò a casa con la febbre. In campagna tutti sanno che per alimentare qualcuno con la febbre non c'è nulla di meglio che un buon brodo di gallina. L'agricoltore prese il coltellaccio da cucina e si occupò di procurare l'ingrediente principale. Siccome la donna non si riprendeva, gli amici e i vicini vennero a fargli visita. Per dar loro da mangiare il contadino uccise il maiale. Tuttavia la moglie non si riprese e finì per morire. Molta gente venne per il funerale. Il contadino allora dovette sacrificare la mucca per poter dar da mangiare a tutta quella gente. | |
La prossima volta che sentirai di qualcuno che si trova dinanzi a un problema e penserai che il problema non ti riguarda, ricordati che, quando c'è una trappola in casa, tutta la fattoria è in pericolo. Quando conviviamo in comunità, il problema di uno è il problema di tutti. http://www.tanogabo.it/Trappola.htm |
Sono contento che sia morto il maiale, mi stava sulle balle.
RispondiEliminapost significativo
RispondiEliminatraslando e con un po di fantasia possiamo dire che viviamo in una societa', quindi in qualche modo il problema di uno e' di tutti
Non ci si puo' isolare sulla cima della montagna
ciao Stella
Michele pianetatempolibero
splendida.... va bene per chi, egoisticamente, predica sempre bene e poi razzola male ! brava !
RispondiEliminaGrande verità!!
RispondiElimina...e grande è la nostra Stellina. SMACK!
real... como la vida... enhorabuena ...
RispondiEliminaConoscevo già questa storia. E' di Bruno ferrero?
RispondiEliminaComunque è molto significativa. Impariamo!
Grazie sorellina! Un abbraccio forte, forte!!!
Sembra una favola all'inizio poi quando si finisce di leggere ci si rende conto della saggezza delle sue parole.
RispondiEliminaSciuscia, proprio solo lui?
RispondiEliminaTutti, ma soprattutto lui.
RispondiEliminaMichele non si può essere impassibili o addirittura indifferenti ai problemi altrui!
RispondiEliminaSciuscia...per le preghiere?
RispondiEliminaBuba sono tanti quelli che predicano bene e razzolano male...
RispondiEliminaPaola...sono piccola, 155 cm.
RispondiEliminaAbbraccio grande!
Un pò come le favole di Fedro...alla fine c'è un grande insegnamento, una morale che dovremmo tutti inseguire.
RispondiEliminaLe "trappole" sono sempre all'angolo ...bisogna saperle riconoscere anche quando crediamo che il problema non sia nostro.
Ed invece...
Particolarmente adeguata in questo nostro tempo ove a prevalere, spesso, è l'individualismo.
Mi viene in mente il motto "Tutti per uno, uno per tutti"
Purtroppo non sempre vale per tutti.
Un abbraccio Stella!
Alejandra, mi ha fatto piacere visitare il blog della tua amica.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Marina è un racconto che gira in rete.
RispondiEliminaNon conosco l'autore, altrimenti l'avrei citato.
E' una perla di saggezza, come quelle che piacciono a me.
Bacioni sorellina.
Aldo le favole per insegnare mi sono congeniali.
RispondiEliminaMiryam sei stata lungimirante...
RispondiEliminaVerissimo...!
Quanto affermi è semplicemente verita, portroppo quando la gente non ascolta vuol dire che c'é una sordità infinita poi chi non vede, ANCHE QUI C'É una grande cecità incredibile.
RispondiEliminaUn forte abbraccio,
Tomaso
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Stella, grazie per l'incoraggiamento. Sei sempre molto gentile.
RispondiEliminaUn messaggio chiaro e forte, Stella.
RispondiEliminaMai trascurare...un topolino!
Bacione
annarita
Cara Stella,
RispondiEliminaeccomi anche qui nel tuo blog Stella, dove vedo che poni dei temi davvero importanti. Complimenti!
Dunque, convengo che la morale del racconto è già stata formulata, e non resta che stimarla sapiente. Tuttavia i racconti come questi quasi sempre celano concezioni esoteriche che sfuggono all’attenzione razionale. Importa saperlo? Magari, se non altro, per mera curiosità forse sì. Perciò mi propongo di parlarne.
Premetto che non a caso hai posto questo tema dopo aver proposto quello sul male, per il quale è stato chiamato in causa Einstein. E naturalmente un’autorità come questa, non solo ha influito su quel docente universitario del College di Einstein, ma anche sui convenuti al tuo blog.
Ma vale il peso dell'intervento – arguto di certo – di questo eminente scienziato e anche filosofo?
Poiché per rispondere sulla questione, che ipotizza Dio creatore del male o no, oltre che del bene, occorre ammettere almeno la sua effettiva esistenza.
Einstein non fu sempre coerente e quindi non è facile afferrare precisamente cosa intendesse dire. Einstein non si dichiarava ateo, e nemmeno deista (e non può essere nemmeno definito agnostico, in quanto credeva in una qualche concezione, sebbene per nulla comune, di Dio).
E se poi questo Dio è quello biblico del libro della Genesi allora siamo nei pasticci, in relazione alla tesi einsteiniana suddetta. Poiché qui viene detto (Gen 2,8):
«Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.».
E sappiamo che, nonostante il divieto di cogliere il frutto dell'albero della conoscenza anzidetto, Eva commise la trasgressione e mangiò questo frutto. Di qui l'ira del Creatore che costò la cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden.
Come si evince, per il cristiano credente non si pone affatto la questione sulla negazione del male perché è legato al bene nel frutto della conoscenza (che poi il male è assenza di Dio e il bene la sua presenza come un ideale bipolarismo, le cose non cambiano). Perciò il male esiste e viene additato nel Serpente, che tentò Eva affinché si nutrisse del frutto vietato dal Signore per diventare dei.
Ed ora resta da riprendere il tema sul topo che si allarma a causa di una trappola nella casa della fattoria dove vi sono altri animali oltre il contadino e la moglie.
Nella conclusione a causa di questa trappola muore la moglie del contadino: di qui la morale del racconto posta alla fine.
E su questa lezione non ci piove, anche se è difficile metterla in pratica. Nel grande la vediamo osteggiata in materia ecologica, per non parlare sul micidiale pericolo che corre la nostra Terra a causa delle emissioni nell'atmosfera di gas di scarico delle fabbriche e delle auto, navi e aeromobili.
Ma che c'è da dire oltre? Ho accennato a ipotetiche concezioni esoteriche celate nel racconto in questione cosa che porta a riflettere sul significato recondito che mi pare di aver ravvisato in questa frase:
«Allora il topo fece ritorno a casa, testa in giù, abbattuto, per affrontare la trappola dell'agricoltore. In quella notte si udì un rumore, come quello di una trappola che scatta sulla sua vittima. La moglie dell'agricoltore era corsa per vedere cosa aveva preso. Al buio, non vide che nella trappola c'era la coda di un serpente velenoso. E il serpente punse la donna...».
Non si è visto ciò che mi è parso di intravedervi?
Non fu così che nell'Eden biblico il Serpente tentò (punse) Eva? E la cacciata dall'Eden non costituì la morte alla gioia edenica, alla vita perenne al riparo dai dispiaceri, di Eva e del suo compagno Adamo?
Ma non basta perché il racconto suggerisce una profezia, nell’indicare un possibile salvatore in un emblematico topo. Come a ravvisarvi uomini della razza di nascituri in grotte come fu per Gesù nato in una stalla fra un bove e un asino.
Gaetano
Molto spesso dimentichiamo che i piccoli sono utili, e che possono fare cose che ai potenti non riescono.
RispondiEliminaCiao.
Tomaso, un abbraccio a te.
RispondiEliminaMartin, incoraggiamento sincero. Auguri.
RispondiEliminaAnnarita, l'unione fa la forza...
RispondiEliminaBacione.
Anche se da gatto, la parabola del topolino è molto bella. Miaoooo
RispondiEliminaCaro Gaetano, benvenuto anche qui,ne sono felice e onorata.
RispondiEliminaImporta sapere eccome ciò che sfugge al razionale e all'essenziale,aggiungo io.
Einstein credeva in un Dio tutto suo...lo so. Con il suo intervento, immagino, però, che volesse mettere in difficoltà il docente vanaglorioso e sicuro di sè...
Eva commise il peccato, pertanto il male proviene dall'uomo...
Il topolino si era sentito solo e abbandonato, proprio come tanti uomini bisognosi che lottano senza l'appoggio di nessuno...
Ti sono infinitamente grata del tuo prezioso commento.
Un abbraccio.
Rosy, d'accordissimo!
RispondiEliminaFeli...hai ragione!
RispondiEliminaSempre bello leggerti... un abbraccio grande come l'oceano!
RispondiEliminabacini
Lisa
Grazie Lisa, ti sei accorta che ho pubblicato una tua poesia?
RispondiEliminaBuona sera Stella! Sì, ahia, mi immagino il tuo disabbundo, sto cospargendo la testa di cenere... ma non ci riesco a essere molto presente, ho avuto anche problemi di PC... comunque, appena ho leto la prima parte della storia ho pensato immediatamente alla sorte degli ebrei, a quanti si sono voltati, a come le prime importanti reazioni ed azioni da parte di altri Paesei, siano cominciate solo quando la situazione è degenerata.... é un pensiero che mi inorridisce sempre, non riesco ad accettare che sia potuto accadere realmente un tale abominio.. e pensare che qualcuno lo mette in dubbio! chiedo scusa se sono uscita fuori tema.. un abbraccione!
RispondiEliminaBuona sera Stella! Sì, ahia, mi immagino il tuo disabbundo, sto cospargendo la testa di cenere... ma non ci riesco a essere molto presente, ho avuto anche problemi di PC... comunque, appena ho leto la prima parte della storia ho pensato immediatamente alla sorte degli ebrei, a quanti si sono voltati, a come le prime importanti reazioni ed azioni da parte di altri Paesei, siano cominciate solo quando la situazione è degenerata.... é un pensiero che mi inorridisce sempre, non riesco ad accettare che sia potuto accadere realmente un tale abominio.. e pensare che qualcuno lo mette in dubbio! chiedo scusa se sono uscita fuori tema.. un abbraccione!
RispondiEliminaDiana sei proprio tu?
RispondiEliminaChe gioia, ti aspettavo!!
Non sei fuori tema, anche lì fossimo stati tutti uniti...
Come stanno i bambini?
Fatti viva più spesso.
Ti abbraccio forte!
Que entrada más curiosa , saludos y abrazos Stella.
RispondiEliminaPizarro, grazie a te.
RispondiEliminaBacioni.
Boa noite,Stella. Que lindo o teu relógio!
RispondiEliminaFofinho mesmo!
Beijo.
isa.
Chiaro che è per le preghiere. Io ti vengo a chiedere aiuto e te mi rispondi che pregherai per me?! Ma crepa!
RispondiEliminaCara Isa piace anche a me, molto.
RispondiEliminaLieta giornata con un bacio.
Sciuscia che ti devo dì, sai strapparmi sempre un sorriso.
RispondiEliminaBella lezione stellina!
RispondiEliminaE' la dimostrazione che tante volte sono i più piccoli a chiedere aiuto,e nonostante tutto sono sempre loro a sopravvivere...
Buona giornata, un bacione!
Bella considerazione, Sirio.
RispondiEliminasapevo la storia, ma trovarmela lì pronta è stato un vero piacere (sto facendo il discorso diretto ed indiretto...)così l'ho inserita nella mia cartella dei racconti, pronta per essere utilizzata !!! grazieeee
RispondiEliminaa proposito: bella morale, adatta ai giorni nostri...
E' adattissima!!
RispondiEliminaRaggio, ma non avresti dovuto insegnare ai piccoli?
hai ragione, insegno ai piccoli ma anche ai grandi...non mi faccio mancare nulla! grazie ai tagli al personale, ho una pluriclasse con 7alunni di I e 8 di v e sono insegnante dominante...come vedi, non ho tempo di annoiarmi...
RispondiEliminaRaggio allora buon lavoro, non hai da annoiarti...in compenso i grandi possono aiutare i piccoli.
RispondiElimina