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La segretaria di otto presidenti

Sono orgogliosa e raggiante di presentarvi 
mia sorella in pensione da qualche giorno


In pensione la segretaria di otto presidenti: Maria Ferri 

A Roma, al Ministero della Giustizia, sono quasi gelosi di lei, perchè l'ex presidente della corte d'Appello di Torino, Mario Barbuto, chiamato da Renzi a dirigere l'ufficio più importante dell'amministrazione giudiziaria, non fa che citarla, evocando piglio ed efficienza
" Mi correggeva sempre" dice
Già,  ma lei se lo poteva permettere, Maria Ferri, 65 anni portati con orgoglio, ne ha trascorsi 38 all'ufficio di presidenza della Corte d'Appello.
Se aveva qualcosa da dire, non si tirava indietro.
Del resto "ladyFerri" ne ha visti di presidenti passare in quegli uffici e lei era sempre lì. prima ad accoglierli, poi a salutarli.
"Ora tocca a me lasciare il lavoro: ho raggiunto i limiti di età", afferma dispensando baci e abbracci.
Ieri Maria Ferri è stata festeggiata in una cerimonia affollata di giudici e colleghi del Palagiustizia.
Tra pochi giorni andrà in pensione.
A salutarla c'era anche Mario Barbuto, uno degli otto presidenti con cui lei ha collaborato.
A Roma -ha svelato- parlo sempre di lei, Maria.

da La Stampa 6 dicembre 2014

  

E' la bambina di tre anni della quale vi parlai
 in questo post



Noi da adulte !

La nostra mamma, dal Cielo, ci ha indicato il cammino per una via giusta e retta.. 


Auguri a ciascuno di voi


Ed eccomi ancora con voi, per aprire la finestrella n° 23 del fantastico
Calendario dell'Avvento, ideato dalla cara Sciarada.

  Natale è ormai alle porte e ammirare un presepe, per me, è sempre emozionante



Viviamo questa solenne Festività in armonia e con l'amore nel cuore.




E qual è l'occasione migliore, se non oggi,
 per ricordare la famosa e bella poesia
 di Guido Gozzano?

"La notte Santa"


- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scocca
lentamente le sette.


- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.
Il campanile scocca
lentamente le otto.


- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

 
- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.



La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.



E' nato !
Alleluja! Alleluja !



E a ciascuno di voi auguro:







E domani  aprirà la finestra il blog :
 " De qua e de la " di Elio - http://naldorielio.blogspot.com/

La ragione dell'asino


Una volta gli animali fecero una riunione.

La volpe chiese allo scoiattolo:
”Che cos’è per te Natale?”

Lo scoiattolo rispose:
“Per me è un bell’albero con tante luci e tanti dolci da sgranocchiare appesi ai rami”.

La volpe continuò:
 “Per me naturalmente è un fragrante arrosto d’oca. Se non c’è un bell’arrosto d’oca non c’è Natale”.

L’orso l’interruppe: 
“Panettone! Per me Natale è un enorme profumato panettone!”.

La gazza intervenne: 
“Io direi gioielli sfavillanti e gingilli luccicanti. Il Natale è una cosa brillante!”.

Anche il bue volle dire la sua:
 “E’ lo spumante che fa il Natale! Me ne scolerei anche un paio di bottiglie”.

L’asino prese la parola con foga:
 “Bue sei impazzito? E’ il Bambino Gesù la cosa più importante del Natale. Te lo sei dimenticato?”.

Vergognandosi, il bue abbassò la grossa testa e disse: 
“Ma questo gli uomini lo sanno?”.

Solo l’asino conosce la risposta giusta alla domanda fondamentale:
“Ma che cosa si festeggia a Natale?”.

Anche noi oggi vogliamo chiederci:
 “Qual è l’elemento essenziale del Natale?”

Proviamo a dire il nostro parere.

Bruno Ferrero


Un quadro di valore inestimabile


La vigilia di Natale
 Un uomo ricco aveva con suo figlio una gran passione per l'arte. La loro collezione era ricchissima: da Picasso a Raffaello. Molto spesso si sedevano insieme ad ammirare le grandi opere d'arte.
Quando scoppiò la guerra nel Vietnam, il figlio fu inviato al fronte. Era coraggioso ed agguerrito, ma morì nella battaglia mentre cercava di salvare un altro soldato. Quando il padre lo seppe, soffrì profondamente: era il suo unico figlio.

Un mese più tardi, giusto la vigilia di Natale, qualcuno bussò alla porta; era un giovane con un gran pacco in mano. Disse: "Lei non mi conosce, ma io sono il soldato per il quale suo figlio sacrificò la propria vita in guerra. Egli salvò molte vite in quello stesso giorno, ma proprio quando era quasi arrivato al sicuro, una pallottola gli attraversò il petto uccidendolo sull'istante. Mi parlava molto spesso di lei e del suo amore per l'arte."
 Il ragazzo nel porgere il pacco disse:


"So che questo non è un granché...è un quadro, il ritratto di suo figlio, dipinto da me...non sono un grande artista, ma credo che a suo figlio avrebbe fatto piacere riceverlo".

Il signore rimase stupito e commosso, ringraziò e chiese di poter pagare il quadro.

"Oh no, signore, rispose il giovane, io non potrò mai sdebitarmi per quello che suo figlio fece per me salvandomi la vita. Accetti questo mio regalo."

 Il signore appese il ritratto sulla mensola del suo camino. Ogni volta che i suoi amici andavano a trovarlo, lui dapprima mostrava loro il ritratto di suo figlio, e poi la famosa galleria di quadri d'arte di cui era proprietario. Dopo alcuni mesi morì, e non avendo eredi, fu fatta una grande asta per collocare tutti i quadri di valore posseduti da quel signore. Molta gente accorse all'appuntamento, nella speranza di potersi aggiudicare qualche quadro famoso. Sul banco, in primo piano, c'era il ritratto del figlio caduto in guerra. Il banditore batté il suo martello e diede inizio all'asta:

"Inizieremo l'asta con questo ritratto, figlio del defunto. Chi offre qualcosa per questo ritratto?".
Ci fu un gran silenzio. Allora una voce dal fondo della stanza gridò: "Vogliamo vedere i famosi dipinti, non questa crosta! La metta da parte!" Tuttavia il banditore continuò: "Qualcuno offre qualcosa per questa pittura? 200 dollari? 100 dollari?" Un'altra voce si alzò piena di collera: "Non siamo venuti a perdere il nostro tempo per questo obbrobrio! Vogliamo vedere i quadri di Van Gogh, Rembrandts. Forza, tolga di mezzo questa miserabile tela!"  Ma il banditore continuava imperterrito il suo lavoro: "Il figlio, il figlio, chi si porta a casa il figlio?" Finalmente, una voce dal fondo si fece coraggio: "Io offro 1 dollaro per quella tela." Era il vecchio giardiniere del padre e del figlio, ed essendo molto povero, era la sola cifra che poteva offrire. "Bene per 1 dollaro, continuò il battitore, chi offre di più? Nessuno?.....Qualcuno offre 10 dollari? 5 dollari?" I presenti cominciavano a sbottare e ad inveire contro il banditore, invitandolo a chiudere al più presto per quel quadro, per passare poi agli altri ben più famosi e importanti. "Aggiudica in fretta questa tela a quel signore per un dollaro, e passiamo alle opere di valore!" gli urlavano inviperiti e insofferenti per l'attesa.  Il banditore batté finalmente il martello:

 "1 dollaro e uno....1 dollaro e due....i dollaro e tre! Aggiudicato il ritratto a quel signore!
Complimenti."

Un uomo seduto in seconda fila gridò felice: "Bene, era ora! Presto, tiri fuori il resto della collezione."  Il banditore ripose il martello e disse:

"Mi spiace, signori e signore....l'asta è conclusa!"

 "Ma come....e le opere della collezione famosissima?" domandarono attoniti i compratori.

 "Sono spiacente: quando mi chiamarono per condurre questa asta mi fu detto di una clausola inclusa nel testamento del defunto. Non l'avrei potuta rivelare a nessuno fino a questo preciso momento. All'asta sarebbe andata solamente la tela del ritratto del figlio del signore defunto: chi si aggiudicava questa tela, avrebbe ereditato tutti i beni del defunto, compresa la sua collezione di inestimabile valore.

Colui che si è aggiudicato il figlio, si è aggiudicato tutta l'eredità!"

Dio ci ha consegnato suo Figlio che morì sulla Croce per noi, per la nostra salvezza.

Il Padre ci dice continuamente: "Chi sceglie mio figlio? Chi lo vuole nella sua casa?

Chi ama il Figlio mio prediletto, e mette in pratica tutto ciò che Lui ha insegnato,

ha già ereditato in sé la Vita eterna, la felicità senza fine....ha tutto!"

http://www.volontari.org/
         

Albero magico a Torino



Un grande abete natalizio, , situato in piazza Castello, illumina Torino.

L'albero,  alto 18 metri,  è stato realizzato da "Mariano-scenografie - light sculptures".

L’allestimento è stato possibile grazie al sostegno della Banca Regionale Europea che, per rivivere l’atmosfera del Natale in famiglia, ha voluto realizzare sotto l’albero una casetta dove tutti, ma soprattutto i più piccini, potranno scambiarsi doni, leggere favole e riflettere sul significato delle feste.

Nella casetta, aperta dall’8 al 24 dicembre - tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00; 8,13,14,20,21,24 dicembre anche dalle ore 11.00 alle 12.30, i bambini potranno donare un proprio gioco in buone condizioni ai volontari della Caritas Diocesana di Torino, a favore di un bimbo meno fortunato. In segno di ringraziamento per l’importante gesto ogni bambino riceverà un regalo.


Guardate come si trasforma l'albero
 dalle mille lucine


Neve e ghiaccio




















Bello spettacolo o desolazione invernale?



Com' è dolce sapere che esisti


Questa mattina, pensando ad una cara amica, 
mi è venuto in mente spontaneamente il titolo del romanzo
  di Romano Battaglia, che vi avevo già segnalato qui

"Com'è dolce sapere che esisti"

"Le donne sono creature che hanno la capacità di donarsi e amare in silenzio senza chiedere niente in cambio.
Donne coraggiose, determinate, forti di una grande fede in Dio, in se stesse,nei veri valori della vita.
In ciascuna si può ritrovare l’amica,la sorella,la moglie,la madre e in loro rifugiarsi, identificarsi, per sentire che non si è soli quando tutto sembra perduto.
Ogni volta che siamo stanchi e sfiduciati è dolce sapere che queste creature esistono, per sostenerci,per aiutarci in silenzio a cancellare i lividi dell’anima.
L’amore e l’energia che sanno trasmettere valgono mille soli, mille lune,mille stelle..."


 Com'è dolce sapere che esisti!

L'avete mai detto a qualcuno?

Io lo farò al più presto. 



1° dicembre 2014

Felice e trepidante, come una bimba, ho aperto la prima casella del
"Per noi cristiani ogni giorno può e deve essere Avvento;
può e deve essere 
Natale! 
Perché, quanto più purificheremo le nostre anime,
 quanto più faremo spazio all'amore di Dio nel nostro cuore,
 tanto più Cristo potrà venire e nascere in noi."
  Papa Giovanni Paolo II




 Prepariamoci spiritualmente, per celebrare degnamente
la venuta del nostro Gesù Salvatore.


Nell'attesa, siamo più buoni e gioiamo :




Passo il testimone al blog:
" elf2mani " di Elfi - http://elf2mani.blogspot.com/


Il bene in noidiGiannaDesign byIole