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A chi mi legge, con tanto affetto . . .



 Vi abbraccio forte forte!


"Basta un abbraccio di pochi secondi al giorno per sentirne subito gli effetti positivi.  L’abbraccio aumenta il senso di benessere, allontana lo stress e rafforza il sistema immunitario...

 In questa pagina puoi abbracciare chi vuoi o puoi richiedere un abbraccio se ne hai bisogno. Qualcuno risponderà."


Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo.
Emily Dickinson


Dedicato a Rosa


Ieri , rispondendo ai commenti  sulla mia autostima, avevo posto un interrogativo:

C'è  "qualcosina"  inesatta nel responso.

E la brava  Rosa prontamente ha risposto:

 non sei stata valorizzata da piccola?

Cara Rosa, proprio così !
Complimenti, hai saputo cogliere alla perfezione ciò che d'importante poteva passare inosservato.

In effetti, cari amici, da piccola nessuno mi ha mai incoraggiata, né guidata, né valorizzata...

L'affetto più grande, quello materno, era mancato precocemente.


A proposito di psicologo ...


Giorni fa mi sono sottoposta al test sull'autostima del dottor dtdc

Ed ecco il risultato, avevo totalizzato 74 punti

 "Sei una persona serena, in pace con te stessa e con gli altri. Sai benissimo quali sono le tue capacità e i tuoi limiti e infondi sicurezza alle altre persone. Sei un leader naturale e sai cosa significa valorizzare l'altro perchè tu stesso/a sei stata valorizzato/a da piccolo/a. Ti piace essere amato/a, ti piacciono i complimenti ma non agisci solo per ottenerne. Hai un innato senso di giustizia e fai valere i tuoi diritti e quelli degli altri.
Non temi il confronto e accetti la sconfitta se ritieni di meritarla. Ottima ed equilibrata è la tua autostima. Dai fiducia all'altro e ottieni fiducia. Rarissimamente sei invidioso e sai motivarti e darti la carica per raggiungere obiettivi sfidanti.
Non hai sete di riconoscimenti e hai un approccio alle relazioni alla pari mettendo molto a tuo agio l'interlocutore. Ti piace godere del tuo successo ma non ci anneghi dentro. Hai il senso dell'umorismo e non ti prendi mai troppo sul serio. Affascinante."


Per come voi mi conoscete, vi sembra azzeccato? 

Lo spot cliccatissimo ...


 Arriva dalla Thailandia lo spot che sta commuovendo il web:

"Dare è la migliore forma di comunicazione"


Conoscevo la storia, ma il filmato è tutta un'altra cosa !

Il bene che fai ti ritorna ...


Massime divertenti

Buon divertimento!













Il mare . . .




Ora mi è chiaro perchè amo il mare.



Genitori, attenzione!


Appena conclusa la lettura di quest'interessante articolo, la mia mente è andata immediatamente a quando insegnavo.

Tanti erano i genitori che partecipavano attivamente alla vita scolastica dei figli, sostenendoli, accompagnandoli nel percorso didattico e collaborando concretamente con la sottoscritta.

 Capitava, però, che qualche mamma eseguisse lei i compiti assegnati a casa, pensando erroneamente di aiutare il figlio non ancora autonomo ... 

 Aiutare i figli sì, ma mai sostituirsi a loro, per non danneggiarli.

"Quando si pensa costantemente ai problemi dei figli, non riuscendo a distinguere quelli che è giusto che affrontino da soli e quelli invece in cui necessitano di un reale aiuto, allora con ogni probabilità si è troppo coinvolti, rendendo un cattivo servizio ai figli stessi.

E’ certamente importante per un genitore partecipare emotivamente alla vita dei figli e ai loro problemi, tuttavia, lasciarsi ossessionare al punto che la propria vita personale ne sia condizionata, equivale a iperproteggerli impedendogli di fare esperienze naturali e necessarie al loro sviluppo.

Spesso genitori ben intenzionati credono che la preoccupazione eccessiva per i  problemi dei figli sia un buon indice della propria umanità e della propria bravura come genitori. Sfortunatamente è vero il contrario: la misura in cui i tanti piccoli problemi dei ragazzi diventano problemi dei genitori, è di solito inversamente proporzionale all’efficacia degli interventi che si possono operare nei loro confronti.

E’ possibile fare un esempio di quanto appena affermato prendendo il caso di quei genitori che, preoccupati che i figli possano avere problemi con gli studi, si interessano talmente da impegnarsi a tempo pieno per aiutarli: parlano quotidianamente con gli insegnanti per sapere cosa possono fare per rendersi utili, cercano persone che possano dare lezioni private e disdicono impegni di lavoro e vacanze per essere vicini e poter essere d'aiuto. In casa non si parla d’altro e la sera, quando i genitori si recano nella loro stanza per riposare, la ricerca di soluzioni continua. Soluzioni a problemi che il più delle volte vedono soltanto genitori eccessivamente preoccupati.

La domanda fondamentale che ci si deve porre in questi casi è: La responsabilità del risultato scolastico di chi è? Dei genitori o dei figli?

La risposta non può che essere: dei figli.

E se è dei figli, allora perché alcuni genitori se ne assumono il compito?

Forse perché pensano che i figli non siano in grado di impegnarsi efficacemente, li valutano non preparati, incapaci. Se si pensa questo ci si sostituisce a loro, si fanno i compiti al loro posto, ci si preoccupa per loro. Bisogna essere consapevoli che la scuola non rientra nella responsabilità dei genitori, ma dei figli, che al genitore spetta  il compito di osservare e aiutare soltanto nel caso di richiesta diretta dei ragazzi o degli insegnanti, e che quando le cose procedono, anche se non nel modo e con i risultati ottimali che si vorrebbe, conviene restare in disparte e permettere ai figli di organizzarsi come meglio credono.

I figli di genitori troppo preoccupati e interventisti ricevono di continuo un messaggio ambiguo: da una parte gli si comunica che li si aiuta perché gli si vuole bene, ma per altri versi si comunica che li si aiuta perché si pensa che non possano riuscire senza aiuto.

Come asseriva Oscar Wilde: è con le migliori intenzioni che si producono i danni peggiori".
a cura di
Andrea Fiorenza


Riflessione



Con affetto vi auguro 
un sereno, felice e radioso fine settimana
 con una riflessione di
 Friedick Nietzsche:

   " La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."




Arrabbiarsi è inutile e nocivo

C'è modo e modo d'arrabbiarsi...



Voglio condividere con voi 
questo interessante articolo
 sulla rabbia:
Quando arrabbiarsi?

 Ci sono persone che si lasciano dominare dall’ira e si arrabbiano per un nonnulla.

 Altre all’opposto, che non si arrabbiano mai. 

Ci sono poi coloro che si adirano ma tengono tutto dentro.

 Qual è la strada giusta?

Arrabbiarsi sì o no?  

Lasciarsi trascinare dalla rabbia non solo è immorale ed indegno di un uomo, ma è inutile e, spesso, pericoloso.

È vero che, dopo la sfuriata, vi sentite “scarichi” e sfogati, ma il più delle volte il gioco non vale la candela. La collera, infatti, ti fa perdere il lume della ragione, ti fa uscire fuori di te e, di certo, non favorisce i buoni e sani rapporti interpersonali. È difficile andar d'accordo con una persona che “salta sempre sul cavallo grigio” per ogni minima sciocchezza.

Anche rodersi il fegato, senza manifestare nulla all'esterno, può essere pericoloso. Lasciarsi corrodere dentro dall'ira, bloccando ogni esteriorizzazione, non è la soluzione del problema, perché la rabbia repressa può portare a comportamenti aggressivi mascherati, come criticare gli altri alle spalle, senza aver mai il coraggio di affrontare direttamente la situazione: fa diventare meno produttivi e rende insofferenti ed irritabili. Oltre a predisporre a pesanti ripercussioni psicosomatiche come mal di testa, mal di schiena, ulcera e depressione. A furia di “mandare giù” e di accettare tutto, non è improbabile che si raggiunga un livello di saturazione tale per cui, quando finalmente ci si arrabbia, si perde completamente il controllo di se stessi, giungendo anche a fare o a dire cose di cui ci si dovrà pentire amaramente.

C’è una terza soluzione: manifestare chiaramente i propri sentimenti, ma in modo civile e sereno. Questa è la formula ideale, che implica un notevole tasso di autocontrollo e di lavoro su di sé.

Infine, consigliano gli esperti, se sei arrabbiato fa' un bel respiro profondo e domandati:

* È una cosa tanto seria da meritare che io sia così alterato?
* La mia rabbia è giustificata?
* Arrabbiarsi cambierà in qualche modo la situazione?

Se la risposta a una di queste tre domande è no, rilassati: fa' una bella passeggiata, ascolta un buon disco, oppure chiudi gli occhi e concentrati nella meditazione.

 (Tratto da G. Brondino, Uomini per gli uomini, n. 2, aprile 1999)

http://www.informacristo.org/print.php?sid=34

Io quando mi arrabbio e, raramente, sto per esplodere, penso agli affetti più cari e immancabilmente sorrido...


Sara è il mio toccasana!


E come le sta bene il cappello della nonna...


E voi come gestite la rabbia?

Sono stata costretta...



Mi sono allontanata dal computer per poco tempo e...pazzesco...

Mi sono trovata diversi commenti scabrosi di una pornostar...con tanti link.

E allora la moderazione dei commenti ha vinto!

Mi dispiace, ma non potevo fare altrimenti. 

La moderazione dei commenti


Sono sempre stata contraria alla moderazione dei commenti, ma dopo episodi spiacevoli accaduti ad alcune blogger,

-leggere post di Xavier-

comincio a pensare di doverla mettere in atto anch'io.

Voi che ne dite?

Lo psicologo e il bicchiere d'acqua





Come gestire lo stress?

Uno psicologo insegna ai suoi studenti come gestire lo stress.

Prende un bicchiere d’acqua e si avvia per la stanza, in silenzio.

Tutti si aspettano una domanda tipo:

“è mezzo pieno o mezzo vuoto?”

Ad un certo punto il prof si ferma, alza il bicchiere e chiede ai suoi studenti:

“Quanto è pesante questo bicchiere d’acqua?”

Meravigliati, i giovani  danno risposte tra 250 e 500 ml.

 Lo psicologo risponde:

il  peso assoluto non importa, importa quanto tempo lo tieni alzato:

un minuto, nessun problema…

 un’ora, un braccio dolorante… 

un giorno, paralizza il braccio…

In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non cambia.

 Cambia solo il tempo.

Più il tempo passa, più diventa pesante.

Lo stress e le preoccupazioni della vita sono come il bicchiere d’acqua:

 se si pensa di meno a loro, non succede quasi nulla.

se si pensa di più, il cuore inizia a far male.

se stai pensando a loro per tutto il tempo, paralizzano la tua mente.

Quando arrivi a casa la sera, lascia fuori le tue preoccupazioni.

Non portarle con te durante la notte.

Metti giù il bicchiere.



Auguri, Paola!


Cara Paola, quest'anno il tuo è un compleanno speciale, vero?

"Il tuo bimbo grande" in questo mese convolerà a nozze e tu sei felice, emozionata e indaffarata...

Come darti torto?

Oggi, però,  riposati e rilassati, per festeggiare degnamente, in armonia e in bellezza, questo tuo giorno indimenticabile...
Auguri di cuore per un felice compleanno, sister mia....





Cari futuri sposi,
la mia partecipazione alla vostra felicita è molto viva.
 Congratulazioni per il vostro matrimonio!
Il 22 settembre, invisibile, sarò accanto a mamma Paola e a papà Saverio.

I miei auguri per voi sono espressi in questa bella poesia:
 Alta quota

La vita di coppia è come quella
dell'assistente di volo e del pilota,
bisogna aver coraggio di volare sempre,
non aver paura di rimanere a lungo ad alta quota.

Il matrimonio è come un aereo,
è fatto per volare,
siate consapevoli di questo,
perché ci saranno momenti
nei quali sarà necessario rischiare.

Il vostro marito è un pilota,
l'amore eterno è la vostra rotta.
Date al pilota assoluta fiducia,
l'amore sempre verso la felicità conduce.

I figli, se ci sono, sono i passeggeri,
la loro vita e la loro sicurezza
è nelle vostre mani,
siate prudenti, ma volate leggeri.

Capiterà, nei vostri viaggi
di sentire le turbolenze,
di rimanere a terra...
di rimandare le partenze.

Capiterà al pilota
di perdere il controllo,
in quei casi
deve essere brava l'assistente di volo.

Deve sapere anche lei di portare l'aereo,
per farlo atterrare,
nei casi di emergenza
non fatevi prendere dal panico,
se non vi volete schiantare.

Lucidità, la pazienza
e l'intelligenza,
sono assolutamente necessari,
nei casi di emergenza.

Ricordate sempre!
Rispondete per la vita
e la felicità di tutto l'equipaggio,
fatte in modo, che siano belli
i vostri quotidiani viaggi.

Che ogni giorno della vita sia una scoperta,
che la vita insieme,
sia un interessante manuale d'istruzioni,
un manuale sempre aperto.

Volate fieri,
a fianco dei vostri compagni,
che la pace sia con voi
e Dio vi accompagna.

Tania Rybak


Nessuno è esente dal dolore


Una casa senza dolore

Una vecchia fiaba cinese narra di una donna il cui unico figlio era morto.

In preda al dolore, la donna si recò da un sant’uomo e chiese:

 “Che preghiere o incantesimi conosci per riportare mio figlio in vita?”

L’uomo semplicemente rispose:

 “Portami un seme di senape da una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. Lo useremo per far uscire il dolore dalla tua vita”.

 La donna andò subito alla ricerca di quel magico seme di senape.

Giunse a una splendida dimora, bussò alla porta e chiese:

 “Sto cercando una casa che non abbia mai conosciuto il dolore. È questa?”

Le risposero:

 “Hai sicuramente sbagliato posto”. Dopodiché iniziarono a descrivere tutti gli eventi tragici che da poco si erano abbattuti su di loro.

La donna disse a se stessa:

 “Chi meglio di me, che ho avuto una tale sventura, è in grado di aiutare questa povera gente?”

 Rimase a confortarli, quindi si rimise in cerca di una casa che non avesse mai conosciuto il dolore. Tuttavia, ovunque andasse, in tuguri e splendidi luoghi, trovava tristezza e sventure in ogni racconto.

 Divenne così occupata a soccorrere il dolore altrui che alla fine dimenticò di cercare il magico seme di senape, senza mai accorgersi che

 accudire gli altri aveva scacciato il dolore dalla sua vita.

http://www.pensierodistillato.it



Settembre

E finalmente settembre è arrivato per la gioia di tanti, me compresa.



Godiamo delle sue giornate miti e soavi...
dei suoi profumi e i suoi sapori.
Dolce e malinconico allo stesso tempo...

mese preferito per i matrimoni


Che malinconia,invece, per il poeta
 Hermann Hesse


Settembre
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza

Hermann Hesse

Radioso settembre a tutti!


Il bene in noidiGiannaDesign byIole