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STRADA FACENDO...



Quella che ora sto vivendo è una parentesi felice della mia vita.


Una vita di preoccupazioni ed ansie per "l'ambiente circostante".


Quando uscì la canzone che sto per scrivervi rimasi sorpresa dalle parole che


descrivevano la mia vita e quando l'ascoltavo,spesso le lacrime mi bagnavano il viso.


Faro' solo qualche modifica al testo di Baglioni.




Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme


con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è


tra mille mattini freschi di biciclette


mille più tramonti dietro i fili del tram


ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me


io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto


ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andare via


e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore larghe e vuote di un'estate di città


accanto alla mia ombra nuda di malinconia


io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello


col viso sopra il petto a leggermi i dolori ed i miei guai


ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento


e dentro un senso di inutilità...


e fragile e caparbia mi son detta: tu vedrai,vedrai,vedrai.


Strada facendo ,vedrai che non sarai più da sola,


strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo


e sentirai la strada far battere il tuo cuore


vedrai più amore,vedrai...


Io troppo piccola tra tutta questa gente che c'è al mondo,


io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai


e ho corso in mezzo ai prati bianche di luna,


per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità


e giovane e caparbia mi sono detta: Tu vedrai,vedrai...


Strada facendo vedrai che non sarai più da sola


strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo


e sentirai la strada far battere il tuo cuore,


vedrai più amore,vedrai...


Ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che non è finita,


cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore


che ci fa cantare e amare sempre più,


perchè domani sia migliore,


perchè domani tu strada facendo vedrai...












VACANZE - SECONDA PARTE

Non si direbbe...
ma è luglio!!
un po' di sole...

controluce...

tra i fiori
eccomi qua,finalmente ho potuto indossare il costume!!

PIEMONTE STORICO





La sacra di San Michele

Posta sulla cima del monte Pirchiriano (962 mt s.l.m.),forma elegante
di “Porcarianus”, o monte dei porci, è stata una delle più celebri
Abbazie benedettine dell’Italia settentrionale,ed è tra i più grandi
Complessi architettonici di epoca romanica in Europa.

Sorge tra il 983 e il 987 dalle esigenze e dalla cultura del pellegrinaggio
al centro di un percorso tra Mont Saint Michel e il Gargano,meta essa
stessa di un’intensa frequentazione quale santuario dedicato a San
Michele arcangelo.

Fu oggetto di restauro da parte del D’Andrade,(architetto di origine
Portoghese con la cittadinanza italiana) verso la fine del secolo scorso,
quando era direttore della Sovrintendenza alla Belle Arti in Liguria e in
Piemonte.

Oggi la Sacra gode di un rinnovato interesse di restauri conservativi:con
La legge regionale n° 68 del 1994 è diventata monumento simbolo del
Piemonte e affidata alla custodia e gestione dei padri Rosminiani.

Per raggiungerla,oltre una strada carrozzabile che parte da Avigliana,per
i volenterosi c’è una tradizionalissima camminata che percorre l’antico
selciato e offre un’occasione unica per una visita alle molte testimonianze
storiche e architettoniche:

Raggiunta la cima del monte,dopo circa due ore di cammino,la fatica
viene ampiamente ripagata da una spettacolosa vista su tutta la valle
di Susa!

Ultima novità:
dal 1° maggio al 30 settembre è stato istituito un servizio Bus con
partenza da Avigliana FS alla Sacra,nei giorni festivi.

Amici,buona passeggiata!!

DEDICATO A RITA E A LUCIO


LA LUCE DEL CORPO

Non si accende una lampada per nasconderla o metterla sotto un secchio.
Piuttosto si mette in alto perchè faccia luce a quelli che entrano nella casa.
I tuoi occhi sono come una lampada per il corpo: se i tuoi occhi sono buoni,tu
sei totalmente nella luce; se invece sono cattivi tu sei nelle tenebre.
Percio' stai attento che la tua luce non diventi tenebra.
Se dunque tu sei totalmente nella luce,senza alcuna parte nelle tenebre,allora
tutto sarà splendente,come quando una lampada ti illumina con il suo splendore.

dal Vangelo secondo Luca 11,33-36

VACANZE- PRIMA PARTE

IL PORTO DI MONTECARLO

IL CASINO DI SANREMO





Bordighera è una cittadina della riviera ligure di ponente famosa per due cose:

le palme e...l'aria!

Il mare è di un azzurro intenso,reso ancora più trasparente e pulito per la presenza di

scogli.

Come vi ho già detto,il tempo ha avuto andamento variabile,alternanza di sole e vento

Annuvolamenti e schiarite per cui ,non potendo andare in spiaggia,mi è stato possibile fare qualche viaggetto.

Il casino municipale che vedete nella foto è quello di Sanremo,località turistica famosa

e conosciuta anche all'estero per la...ribalta canora che tutti conosciamo.

La seconda foto è al porto "vip"per eccellenza,Montecarlo.

Cittadina bellissima,visitabile con un trenino turistico che la percorre in lungo e in largo.

Si parte dal Museo Oceanografico e il percorso si snoda per la porta nuova,la Piazza d'armi,il

porto,la chiesa di Sainte-Devote,la fontana Mirabeau,il Casino,il circuito del Gran Premio di

Monaco,il palazzo del governo e le mura,il Palazzo del Principe e la Cattedrale.

Ho provato emozioni intense: al casino ho perso un po’ di soldini e il sorriso via via svaniva.

Per raggiungere il Museo Oceanografico ho dovuto camminare in salita e contro vento.

Strada facendo avevo una sete e non si vedevano fontanelle o bar da nessuna parte.

Avevo la bocca secca e dopo un bel po’ ecco il bar,ho ancora la forza di chiedere un bicchiere d’acqua e prima mi dicono: tre euro!!

Ho bevuto e…mi si è asciugata di nuovo la bocca.Per fortuna c’era già il trenino pronto per il giro turistico e quindi mi sono distratta…

Alla prossima puntata!

SONO TORNATA!


Ciao a tutti,eccomi nuovamente tra voi.Ho trascorso una bella vacanza,a parte il tempo variabile.Vi ringrazio per l'affetto che mi avete dimostrato.Anch'io vi ho pensato e ricordavo ogni vostra caratteristica che vi distingue.
All'inizio c'era buio,piano piano è sorto il sole dalla collina e già pizzicava il mare,poi piano piano una leggera brezza portava nuvole pesanti cariche di pioggia che oscuravano il cielo e davano l'impressione di far sparire il sole,ma il canto dei gabbiani destava negli animi dei villeggianti una speranza e una serenità d'animo di cogliere una giornata all'insegna dell'armonia e della quiete.
La gente spumeggiante, calda di umanità e ricca di fantasia trasmetteva gioia di vivere,assaporava la dolcezza del mare e spegneva i suoi flutti sulla scogliera...

IL DARSI TUTTO A TUTTI...



Un'altra luce brilla lassù per noi.



Hai tanto seminato chicchi di grano



odorosi di bontà,di amore per tutti,



da chiamare folle intere,



portare nel granaio



della partecipazione al tuo evento,al tuo



seguito,da invocarti,onorarti santo.



Desidero ricordare i tuoi motti e moniti,



il tuo spirito battagliero,



i discorsi travolgenti e coinvolgenti.



Ho nella mente e nel cuore



la tua benedizione domenicale,gli incontri,



i richiami,i vissuti sofferti ed offerti,



le preghiere,gli scritti,



l'ardore e la passione



all'uomo,la comunicazione,l'accoglienza,



il darsi tutto a tutti con coraggio e sapienza



il perdonare,il viaggiare alla ricerca



dell'offrire e del ricevere



per non aver paura



fino in fondo di amare,



amare sempre di piu' per vincere l'odio,



il male,la cattiveria,la disunione,



la disuguaglianza,la malattia,



le profonde solitudini e le indecisioni



per salvare,portando Dio,l'uomo.



Loreta Nunziata

IL CARNEVALE DELLA MATEMATICA




INVITO ALLA MATEMATICA RICREATIVA

PROBLEMI LOGICI




Un problema che stimoli la curiosità,che stuzzichi l'inventiva,che possa essere risolto senza grandi apparati tecnici,può rappresentare ad una certa età un'esperienza determinante sia sul carattere,sia slull'atteggiamento mentale...l'insegnante di matematica che sappia inframezzare i problemi di routine con problemi curiosi e stimolanti,assolve uno dei suoi più importanti doveri,cioè quello di suscitare il gusto per la ricerca e la scoperta,e quindi risvegliare attitudini che la nostra scuola lascia troppo spesso assopite.
Esempi:
-Usando quattro 9 sapreste formulare una espressione il cui risultato sia 2 ?
-Un sacchetto contiene 10 palline rosse e 10 palline verdi.Quante palline si devono estrarre dal sacchetto per essere sicuri di averne due di uno stesso colore?

...PER TE...






UNA PICCOLA STORIA PER LE PERSONE BUONE !


Due angeli in viaggio si fermarono per riposarsi in una casa di persone benestanti.


La famiglia fu molto sgarbata e negò loro la possibilità di dormire nella stanza degli ospiti. Nella notte li fecero dormire nella fredda cantina in un piccolo angolo.


Gli angeli si stesero sul pavimento duro e freddo.


L'angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò, richiudendolo.


L'angelo più giovane gli chiese perchè avesse riparato quel buco.


Il più anziano rispose : " Le cose non sono sempre così come sembrano ".


La notte successiva gli angeli pernottarono da una famiglia povera.


La famiglia di contadini fu molto gentile. Infatti, dopo aver diviso con gli angeli quel poco cibo che avevano,li lasciarono dormire nella loro camera da letto.


All'alba del giorno dopo,gli angeli trovarono la famiglia di contadini in lacrime.


La loro unica mucca, dalla quale venivano sfamati con il suo latte, giaceva morta sul prato. L'angelo più giovane si arrabbiò e chiese all'angelo più vecchio perchè avesse lasciato accadere una cosa simile. " Il primo uomo aveva tutto e tu gli hai dato una mano".


" La seconda famiglia aveva già poco e tu hai lasciato morire il loro unico bene ".


L'angelo più adulto disse : " Le cose non sono sempre come sembrano ".


" Quando pernottammo dalla famiglia ricca nella cantina fredda, vidi che in quel buco si trovava dell'oro. Visto che il proprietario della casa era posseduto dall'avidità e non voleva dividere il suo destino con nessuno , gli riparai il buco richiudendolo.


IN MODO CHE NON POTESSE MAI TROVARLO !"


" Quando invece pernottammo dalla famiglia di contadini, arrivò l'angelo della morte per prendersi la moglie del contadino. Feci lo scambio con la mucca, così l'angelo lasciò la moglie viva."


" Vedi, le cose non sono sempre come sembrano ".


Spesso per vari motivi le cose non vanno come vorresti tu.


Se hai fede, basta lasciarsi andare e fidarsi, perchè ogni cosa che accade, accade per un motivo.


Magari non te ne renderai conto subito,


ma con il tempo capirai...


Ci sono persone che appaiono nella nostra vita per un breve periodo...


Ci sono persone che diventano nostre amiche e rimangono per un po' accanto a noi...


lasciando meravigliose impronte nei nostri cuori...


Ieri è storia, quindi passato.


Il domani è un mistero.


Il presente è un dono. Per questo si chiama presente (present).




Io penso che sia una cosa speciale...


Vivi e godi ogni momento...


Questo è il segreto della vita !

ADOTTA IL NONNO !



ADOTTARE UN ANZIANO
Di Paola Ravizza

UNA PROPOSTA DI LEGGE INNOVATIVA E CORAGGIOSA POTREBBE CAMBIARE LA SORTE DI MOLTI ADULTI SOLI E IN DIFFICOLTA’.
LA SOSTIENE UN’ASSOCIAZIONE DI PADOVA CHE RACCOGLIE I RESPONSABILI DI NUMEROSI GRUPPI CITTADINI.

Mario (il nome è di fantasia) è un anziano solo. Anni fa è rimasto vedovo,non ha figli né parenti.Ad un certo punto si è ammalato e ha incominciato a lasciarsi andare: non mangiava,era depresso.Una famiglia del paese (padre,madre e bambini) lo “adotta” . Mario si trasferisce a casa loro e rinasce,mentre la famiglia finalmente trova il nonno che mancava.
Uno scambio di affetti che produce benefici dall’una e dall’altra parte. Questo è quanto accade nella realtà di a Valledolmo,in provincia di Palermo. E in questa località,a 90 chilometri dal capoluogo,sono già dieci le famiglie che praticano con successo l’affido familiare. Tant’è che l’assistente sociale Giusy Di Gioia,originaria del paese,vi ha scritto un libro e oggi,che vive a Padova,dove ha vinto un concorso al comune,è diventata la paladina di una proposta di legge che riguarda proprio l’adozione di un adulto o di un anziano in difficoltà.
“La proposta di legge è portata avanti da un’”associazione di associazioni”che si chiama “Anziani a casa propria,dall’utopia alla realtà” – spiega Di Gioia che ne è anche la presidente -. Il suo scopo è la promozione della cultura della domiciliarità e della solidarietà tra generazioni,cioè assicurare alle persone anziane e adulte sole,in difficoltà economica e fisica,di restare comunque a casa propria,o,al contrario come nel caso di Mario,di andare a vivere con una famiglia disponibile ad aiutarlo”.
Il progetto dell’associazione padovana,intitolato “Affido territoriale integrato dell’anziano e dell’adulto in difficoltà”, è stato presentato quattro anni fa dalla Regione Veneto,che lo ha approvato e finanziato anche negli anni successivi,confermando la bontà dell’iniziativa che prevede,tra l’altro,anche un centro diurno per anziani autosufficienti e non.
“La proposta è stata considerata fortemente evolutiva e innovativa – spiega Di Gioia - ,perché crea nuovi modelli culturali,modi di riorganizzazione familiare e territoriale,stili di vita umani e solidali. Inoltre,sollecita le istituzioni a dar vita a politiche più coraggiose e innovative”.
A settembre dell’anno scorso,l’associazione ha pubblicato un libro, “Anziani a casa propria”,edito da Piccin,che contiene il progetto e il metodo di lavoro seguito per arrivare poi alla proposta di legge:Lo hanno elaborato due gruppi di lavoro,uno giuridico e uno impegnato nei servizi sociali e culturali. In dieci articoli sono contenuti i principi,le regole e i tre modi in cui può avvenire l’affidamento.
Il tutto parte dalla convinzione che la casa è l’ancoraggio dal quale far partire qualsiasi intervento sociale rivolto a una persona in difficoltà.
“ Il nostro auspicio – conclude Di Gioia – è che ilk Parlamento approvi il disegno.
Lo avevamo già sottoposto al Governo precedente e ora siamo tornati alla carica con quello nuovo. Intanto,continuiamo a organizzare incontri,convegni e dibattiti per confrontarci con altre realtà e diffondere la nuova cultura dell’affido”.

IL MARE



IMMAGINE DONATA DA ELSA


Chi ama il mare


sa vivere


intimamente il silenzio;


questo silenzio,


respiro profondo di risacca,


strida di gabbiani,


voci di pescatori


e di sirene,


gemiti d'amore


e lacrime.


Questo silenzio,


arcaico,è


l'eterno canto del mare.


E'una voglia


di annullarsi in questa pace


che ci circonda,


è voglia di farsi assorbire


completamente dalla natura


rimanere nel vento


che accarezza distratto


le fronde degli alberi


e va oltre...


E'una voglia di quiete


che plachi i tormenti


dell'animo.


Ma è un attimo.


Domani,


il sole


sorgerà ancora...




Il bianco della chiesetta,l'azzurro del mare...i colori con cui una "Signora" si fece vedere a Bernadette,perchè era umile,perciò "grande".


Cara elsa oggi sono milioni i pellegrini che si recano a Lourdes,con tantissima fede.


Diceva papa Giovanni Paolo II :" Non abbiate paura! affidatevi alla Madonna,madre del bell'amore,lei intercederà per noi"

UN OMAGGIO A LUCIO


RECIPROCITA’


«Ma perché,

quando vai per la strada

sorridi alle persone che incontri?»

«Perché sono contento che siano vive»

«Ma, scusa, per te non è importante

d’essere vivo tu?» «Anche.

Ma se loro non fossero vivi,a chi potrei sorridere?

e senza sorriso,che vivrei a fare?»


Lucio Musto Monsano, 28/02/01 12.36



UN SORRISO A TUTTI !

LA BONTA'







La maestra,con le buone gli ha detto di scrivere anche un pensierino solo;ma lui,niente!





Intanto che gli altri scrivevano,lui scarabocchiava;poi ha mangiato una mela e ha tirato il torsolo in testa a Luigino.E,quando Luigino si è voltato indietro per vedere chi glielo aveva tirato,Cecchino gli ha fatto le boccacce.





Fuori di scuola gli ha poi dato due pugni,perchè aveva detto alla maestra ch'era stato lui a lanciargli il torsolo.Ha dato anche un pugno alla Carlottina che stava a guardare;a me ha detto"Faccia di coniglio!" e "pettegola" ( e non avevo detto una parola) e poi mi ha tirato la treccia.Mi è venuta una gran voglia di pestargli la cartella sulla testa e di dire a Franco,mio fratello,che gli desse due scapaccioni...ma poi non ho fatto nè una cosa, nè l'altra.





Questa mattina sono venuta a scuola senza compito perchè ieri mi sono sentita male:la mamma mi ha scritto la giustificazione sul quaderno.





Mentre ritornavo al posto,Cecchino mi ha detto: - Brutta pettegola!...Scimmia!...Se tu non fai il compito,la maestra non ti castiga; i castighi sono soltanto per me. Anch'io mi sento male quando vado a letto con la pancia che guaisce perchè è quasi vuota...e se piango,il babbo me le suona.





Anch'io mi sento male quando gli altri giocano e io no: non mi vogliono perchè non ho nemmeno una palla,io,e hanno paura che gliele mangi,se ne tocco una! Brutta pettegola!... - e ha tirato fuori un pezzo di lingua.





Io l'ho guardato: e a un tratto ho capito perchè è sempre dispettoso e cattivo, e forse ho anche capito perchè l'altro giorno non ha voluto scrivere i pensierini.





Oggi chiederò alla mamma se mi permette di regalargli la mia palla e dirò a Franco di regalargli magari la sua automobilina rossa che è un po' rotta,ma a caricarla e a darle una spinta va lo stesso.

IL RE DEGLI STRUMENTI



Mi accostai per la prima volta a questo eccezionale strumento che ero
molto giovane,più o meno 14 anni.
Casualmente,in una delle sale dell’oratorio (allora ci si andava,era
uno dei punti di ritrovo e di aggregazione,dove il pallone imperava)
vidi un vecchio Harmonium,uno strumento che per suonarlo devi
letteralmente “pedalare”,per far entrare l’aria nel mantice e nella
meccanica.
Incuriosito al massimo mi avvicinai ma con sorpresa premendo i
tasti sentii che non usciva nessun suono.
Fu allora che vidi i due pedali alla base,scoprendo che pigiati
alternativamente introducevano aria all’interno dello strumento
e…sorpresa,premendo sulla tastiera lo strumento suonava!!

Fu una scoperta clamorosa per me,che da quel giorno alternavo
la partitella con la pratica musicale.

Fu lo stesso parroco ad indirizzarmi allo studio dell’organo,dopo che un
pomeriggio,sentendo suonare il suddetto harmonium stette per un bel
po’ ad ascoltarmi,a mia insaputa.

Da allora non ho più smesso,nello studio sono stato facilitato da un
ottimo “orecchio” musicale,condizione quasi indispensabile.

In tanti anni di attività ho avuto molte soddisfazioni,suonando organi
prestigiosi come quello della Madonna Consolata di Torino,quello di
Sotto il Monte (paese natale di papa Giovanni XXIII) solo per citarne
alcuni.

Ho pensato di mettere a disposizione del prossimo questo dono,
convinto che Colui che me l’ ha donato e nel quale credo,l’abbia

fatto per darmi modo di rendergli testimonianza

SEMPRE STANCA...



"Ma che hai da ridere?".Non so quante volte mi sono sentita dire questa frase da mia madre davanti al mio inossidabile buonumore.



Sì,sono stata una bambina,ragazza,donna felice.



Sempre in movimento,pronta ad assecondare gli stimoli,ad abbracciare le novità.Anche quando la vita ha presentato il suo conto,la sua dose di veleno,fatica,durezze,nemmeno allora mi sono fermata.



Invece un giorno di dieci anni fa ho chiuso la porta.Mi sono accucciata,ho fatto la tana nella mia casa.



All'inizio non mi sembrava strano,nel giro di un anno però le cose si sono complicate.Tutto mi è diventato faticoso.Una cena con amici,il lavoro,una passeggiata,qualsiasi cosa mi sfiniva.Io,quella che non conosceva orari,avevo bisogno sempre di dormire:otto,nove,fino a 12 ore di sonno erano ora una necessità."sono depressa,dottore?".



"No,non lo è,signora",il verdetto del neuropsichiatra che ho consultato.Il primo di una lunga serie.



E intanto cadevano i capelli e si spezzavano le unghie.Depressa no,ma esaurita ,nel senso che avevo intaccato le mie riserve di energia (così la pensavano i neurologi), mi ero "spesa" troppo.



La pressione non raggiungeva i 70 di massima.



"Ho la tiroide che non funziona,dottore?" E gli endocrinologi scuotevano la testa.Intanto la mia memoria si appannava e le gambe mi facevano male.



Sono stata ricoverata all'ospedale Gemelli.Quei marker tumorali sballati,quella ferritina a tremila,con uno zero di troppo,costringevano i medici a fare brutti pensieri.



Avanti tutta con la Tac.Ne ricordo almeno cinque.Via con le risonanze magnetiche.No,quelle macchie sul fegato non tranquillizzavano di certo.I medici temevano il tumore.



Loro erano preoccupati,a me non importava nulla."Se muoio,riabbraccio Gianni",così sragionavo per il dolore della perdita di mio marito.



In realtà non avevo il cancro."Solo"un'insufficienza corticosurrenale,che mi provocava quel senso di stanchezza cronica e quella specie di bassa e alta marea dei valori pressori.



Tutta colpa di un guasto alle ghiandole surrenali,che avevano smesso di produrre cortisolo in modo adeguato e anche un altro ormone,l'aldosterone.Ma un rimedio c'era.Ricorrere ai farmaci a base di ormoni sintetici.E così feci per alcuni mesi.



Nel frattempo non volevo rassegnarmi all'idea che avrei dovuto ridimensionare le mie ambizioni professionali.Mi ribellavo alla prospettiva di mettere la riserva nel contatto con la gente,vero carburante del mio lavoro.Stanca (ma non arresa), sono finita perfino nello studio di qualche santone.






Sì,ho battuto tutte le strade.Ma alla fine ho ripreso forza,quando un anno fa ho incontrato un esperto di chirurgia vascolare al Policlinico Umberto I di Roma,Sandro Mandolesi.



Per due ore il professore mi ha tastato,fatto piccole pressioni su ginocchia,braccia,cranio,mandibola.E dove mi toccava spesso sentivo dei dolori acuti.Alla fine,mi ha prescritto esami del sangue e di una ciocca dei capelli.



Esatto,capelli. "I suoi surreni non producono più cortisolo",ha confermato."Si è ammalata di stress acuto,ha abusato delle sue forze,nel suo corpo circola un grado di tossicità molto alto".



Mi ha prescritto una serie di rimedi per sollecitare il risveglio delle surrenali,e una terapia,chiamata chelante,per disintossicare l'organismo.Ho cominciato con disciplina e scetticismo,vi confesso.Ma sono quel tipo di paziente che vuole guarire,che ce la mette tutta.Dopo tre mesi di flebo avevo riafferrato la mia lucidità mentale.



Il resto è una marcia vittoriosa inarrestabile.Almeno spero.La pressione,la ferritina,la tonicità muscolare,tutto è tornato nella norma.Grazie,prof,se ho ricominciato lo devo a lei.






Fonte: Testo raccolto da Rosanna Lo Santo

LA SAGGEZZA





LA SAGGEZZA

Il ricco industriale del nord rimase inorridito trovando il pescatore del sud
pigramente sdraiato accanto alla sua barca a fumare la pipa.
“Perché non sei in mare a pescare?” gli domandò l’industriale. “Perché ho preso
abbastanza pesce per oggi.”,rispose il pescatore.
“Perché non ne prendi più di quanto te ne serve?”,domandò l’industriale.
“Che cosa ne dovrei fare?”,disse il pescatore.
“Potresti guadagnare più soldi”,fu la risposta. “Così potresti dotare la tua
barca di un motore. Allora potresti spingerti in acque più profonde e prendere più
pesce.Allora avresti abbastanza soldi per comprare reti di nylon. Queste ti frutterebbero
più pesce e più soldi.Ben presto avresti abbastanza denaro per possedere due barche
…magari un’intera flotta di barche.Allora saresti un uomo ricco come me”.
“Che cosa farei allora?”,domandò il pescatore. “Allora potresti sederti e
goderti la vita”,rispose l’industriale.
“Che cosa pensi che stia facendo io in questo preciso momento?”,disse
il pescatore soddisfatto.


E’ più saggio mantenere intatta la propria capacità di godersi la vita

che guadagnare un sacco di soldi.

CI VUOLE COSI' POCO...


CI VUOLE COSI’ POCO…

Ci vuole così poco
a farsi voler bene!
Una parola buona
detta quando conviene,
un po’ di gentilezza,
una sola carezza,
un semplice sorriso
che ci baleni in viso;
il cuore sempre aperto
per ognuno che viene…
Ci vuole così poco
a farsi voler bene !

IL BRUTTO ANATROCCOLO




Variante meno conosciuta del cigno reale o di quello selvatico,il cigno
nero appartiene alla famiglia degli Anatidi,di cui fanno parte anche le
anatre e le oche.
Originario dell’Australia,si è diffuso in alcune località europee tra cui l’Italia dove ha trovato un habitat ricco d’acqua dove nidificare.
Morfologicamente è simile ai suoi “fratelli bianchi”,e a parte la colorazione del mantello scuro,quasi nero (di qui il nome) ha la testa più piccola e il collo più lungo.

Per scattare la foto che ho postato non sono andato fino in Australia (magari!),avevo saputo da amici che nelle vicinanze di Torino c’è un lago dove questi uccelli avevano trovato dimora e soprattutto dove erano assolutamente liberi!

L’eleganza indiscussa di questo volatile penso che abbia influenzato il grande Ciajkovskji quando musicò il “lago dei cigni”,facendone un balletto tra i più famosi e conosciuti al mondo, che ci fa partecipi di quanto sia bella e speciale la natura,di cosa sia in grado di offrirci se impariamo a fidarci di lei.

Non dobbiamo permettere che l’uomo cerchi di dominarla,ma di conviverla!
Il bene in noidiGiannaDesign byIole