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IL VERO DONO

 


Tobia era un bambino di quarta elementare, silenzioso e sereno.
Viveva con i genitori ed i fratelli in una modesta casetta, ai margini del paese, appollaiato su una collina costellata di ulivi, a qualche chilometro dal mare.

Il giorno della chiusura della scuola, prima delle vacanze di Natale,
tutti i bambini della quarta elementare fecero a gara per portare un regalo alla maestra, che si chiamava Marisa, ed era gentile e simpatica.
Sulla cattedra, si ammucchiarono pacchetti colorati…

La maestra ne notò subito uno piccolo piccolo, con un bigliettino vergato dalla calligrafia chiara ed ordinata di Tobia:

«Alla mia maestra».

Marisa ringraziò i bambini, uno alla volta.

Quando venne il turno di Tobia, aprì il pacchettino e vide che conteneva una piccola, magnifica conchiglia, la più bella che la maestra avesse mai visto:
era tutta un ricamo pieno di fantasia, foderato di madreperla iridescente.

«Dove hai preso questa conchiglia, Tobia?», chiese la maestra.

«Giù, alla Scogliera Grande!», rispose il bambino.

La Scogliera Grande era molto lontana, e si poteva raggiungere solo tramite un sentierino scosceso. Era un cammino interminabile e tribolato, ma solo là si potevano trovare delle conchiglie speciali,
come quella di Tobia.

«Grazie, Tobia! Terrò sempre con me questo bellissimo regalo, che mi ricorderà la tua bontà...
Ma dovevi proprio fare tutto quel lungo e difficile cammino, per cercare un regalo per me?».

Tobia sorrise: «Il cammino lungo e difficile fa parte del regalo!».

Non si regala un "oggetto".
Si regala un pezzo del proprio "amore".
L'unico vero "dono" è un pezzo di sé...

Bruno Ferrero

  1. ma che bel racconto sorellina cara!!
    ... e poi con una morale importantissima !! :)


    Baciotti by Pixia!!

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  2. Un racconto davvero molto bello .Da farci riflettere.Un abbraccio
    Pinuccia

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  3. una riflessione profonda,oggi che si preferisce apparire piuttosto che essere...
    un abbraccio,...che è il mio dono...!

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  4. Cara Gianna che piacere passare da te leggere queste storielle ci portano quando non avevamo niente ma avevamo tutto!!! sembra un gioco di prole ma è sono la verità non avevamo niente e con niente sapevamo di essere felici.
    Spero cara Gianna che tu mi abbia capito con queste mie parole.
    Un abbraccio forte cara amica.
    Tomaso

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  5. Che bel racconto pieno di significato...
    ti abbraccio!
    Cri.

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  6. Ari ciao sorellina!!:)
    Grazie per essere passata da me...io tutto ok a parte il fatto che sono dentro casa da una settimana per via della neve :( .....ma prima o poi arriverà il sole :)

    Baciotti by Pixia!! :)

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  7. Ciao Gianna,una storia molto bella che serve a far riflettere,grazie.

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  8. siamo abituati a guardare il valore del regalo,
    ma io dico sempre e il pensiero che conta in se non il valore o la bellezza
    ciao Gianna.

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  9. ...il bello del far dono...
    è il cammino che ti porta a scegliere l'oggetto per la persona che lo riceverà...
    è l'aver nell'Animo e nella mente, chi lo accoglierà...
    è attesa...ricerca
    e poi gioia...
    grazie Gianna...
    uno splendido scritto hai Condiviso...
    sereno finire del giorno..
    un abbraccio..
    dandelìon

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  10. la morale di questa storia è eccezionale e piu' vera che mai!

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  11. Solo tu cara Gianna ci sai regalare storielle cosi' belle, i miei mi hanno sempre detto che non e' inportate cio' che ti regalano ma come lo fanno.
    Ti invio un grosso abbraccio per riscaldarti in questi difficili giorni.
    gaetano

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  12. a volte basto solo il pensiero..
    per fare un "grande" regalo.

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  13. così dovrebbe essere......non è il valore che conta, ma l'animo con cui si fa il dono.......

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  14. Cara Sabrina, non rieco a commentare da te.

    Il monumento segna il tempo...

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  15. Ogni dono un sacrificio!Come sempre bel racconto!!!

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  16. I regali spontanei,semplici,sono i piu' veri,vengono dal cuore e rimangono in un cuore!Baci,Rosetta

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  17. Brava Gianna hai scelto una storia molto bella. E' il significato profondo del racconto quello che mi entusiasma.
    Buona giornata
    un abbraccio
    enrico

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  18. nella rincorsa di chi spende di più è la spiegazione del consumismo di questa nostra società e a farne le spese sono proprio i bambini.
    ciao

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  19. Un racconto molto bello e significativo. Grazie Gianna

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  20. è veramente uno splendido racconto! Davvero..sono rimasta molto colpita!
    A presto...Sibilla

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