43

CROCI PESANTI


Un uomo viaggiava, portando sulle spalle tante croci pesantissime. Era ansante, trafelato, oppresso e, passando un giorno davanti ad un crocifisso, se ne lamentò con il Signore così:

"Ah, signore, io ho imparato nel catechismo che tu ci hai creato per conoscerti, amarti e servirti...
Ma invece mi sembra di essere stato creato soltanto per portare le croci!
Me ne hai date tante e così pesanti che io non ho più forza per portarle...".

Il Signore gli disse: "Vieni qui, figlio mio, posa queste croci per terra ed esaminiamole un poco...

Ecco, questa è la croce più grossa e la più pesante; guarda cosa c' è scritto sopra...".

Quell'uomo guardò e lesse questa parola:

sensualità.

"Lo vedi?", disse il Signore, "questa croce non te l'ho data io, ma te la sei fabbricata da solo. Hai avuto troppa smania di godere, sei andato in cerca di piaceri, di golosità, di divertimenti... E di conseguenza hai avuto malattie, povertà, rimorsi".

"Purtroppo è vero, soggiunse l'uomo, questa croce l'ho fabbricata io! E' giusto che io la porti!". Sollevò da terra quella croce e se la pose di nuovo sulle spalle.

Il Signore continuò: "Guarda quest' altra croce. C'è scritto sopra:

ambizione.

Anche questa l'hai fabbricata tu, non te l'ho data io. Hai avuto troppo desiderio di salire in alto, di occupare i primi posti, di stare al di sopra degli altri... E di conseguenza hai avuto odio, persecuzione, calunnie, disinganni".

"E' vero, è vero! Anche questa croce l'ho fabbricata io! E' giusto che io la porti!". Sollevò da terra quella seconda croce e se la mise sulle spalle.

Il Signore additò altre croci, e disse: "Leggi. Su questa è scritto:

gelosia,

su quell'altra:

avarizia,

su quest'altra...".

"Ho capito, ho capito Signore, è troppo giusto quello che tu dici...".
E prima che il Signore avesse finito di parlare, il povero uomo aveva raccolto da terra tutte le sue croci e se le era poste sulle spalle.

Per ultima era rimasta per terra una crocetta piccola piccola e quando l'uomo la sollevò per porsela sulle spalle, esclamò:

"Oh! Come è piccola questa! E pesa poco!". Guardò quello che c'era scritto sopra e lesse queste parole:

"La croce di Gesù".

Vivamente commosso, sollevò lo sguardo verso il Signore ed esclamò:

"Quanto sei buono!". Poi baciò quella croce con grande affetto.

E il Signore gli disse:

"Vedi, figlio mio, questa piccola croce te l'ho data io, ma te l'ho data con amore di padre; te l'ho data perché voglio farti acquistare merito con la pazienza; te l'ho data perché tu possa somigliare a me e starmi vicino per giungere al cielo, perché io l'ho detto:

'Chi vuole venire dietro a me prenda la sua croce ogni giorno e mi segua...', ma ho detto anche:

'il mio giogo è soave e il mio peso è leggero".

L'uomo delle croci riprese silenzioso il cammino della vita; fece ogni sforzo per correggersi dei suoi vizi e si diede con ogni premura a conoscere, amare e servire Dio.

Le croci più grosse e più pesanti caddero, una dopo l'altra dalle sue spalle e gli rimase soltanto quella di Gesù.

Questa se la tenne stretta al cuore fino all'ultimo giorno della sua vita, e quando arrivò al termine del viaggio, quella croce gli servì da chiave per aprire la porta del paradiso.

  1. E' sempre bello passare dal tuo blog e leggere questi post che fanno bene al cuore!!!

    :X :X :X
    Cri&Anna

    RispondiElimina
  2. Sai Cara Stella dopo di essere passati da te! non so perché si esce con un sorriso, ma la più bella casa che non hai più le croci...
    Buona giornata cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina
  3. Ho letto voracemente il tuo post per sapere come andava a finire.
    Sono rimasto molto soddisfatto del finale.

    RispondiElimina
  4. Bellissima! cara Gianna, tutti abbiamo le nostre croci: c'è solo da sperare che,riuscendo a portarle e sopportarle con pazienza e bontà d'animo, possiamo procurarci la chiave giusta. Un abbraccio e buona giornata :-*

    RispondiElimina
  5. avevo il fiato sospeso ma poi il finale ok
    mi spiace Adamus, che sfiga!
    ciao Michele pianetatempolibero

    RispondiElimina
  6. E' un post delicatissimo nella forma, intensissimo nella sostanza.
    Leggendolo mi sono commosso cara stellina,e spero, come il protagonista, di arrivare al "termine corsa" nella sua situazione, naturalmente pregando...
    Buon pomeriggio, un bacione!

    RispondiElimina
  7. Bella e significativa questa storia delle croci....l'ho letta con gusto ed attenzione, essa insegna molto a tutti noi che ci lamentiamo sempre di ciò che non va nella nostra vita.
    Grazie per averla proposta...Un bacione!!!

    RispondiElimina
  8. perlAmica, mi invogliate a fare sempre meglio...grazie!

    RispondiElimina
  9. Tomaso, sei sempre carino.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  10. Hai sempre delle chicche speciali!

    Un augurio particolare ad Adamus che guarisca in fretta.

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  11. sai io inizio a pensare che quello che noi chiamiamo croci sono occasioni da cogliere per evolverci...ma poi ci spaventiamo e le trasformiamo in croci! un bacione

    RispondiElimina
  12. bella storia come sempre,
    un in bocca al lupaccio per Adamus !
    ciao

    RispondiElimina
  13. Dolce Stella, in questa valle di lacrime dobbiamo raffinarci come i metalli nel crogiuolo, dobbiamo lasciare le impurita' per essere metalli da essere usati o plasmati dall'artista che con noi deve realizzare qualche capolavoro, su questa terra noi lasceremo tutti i nostri difetti e speriamo di essere docili all'azione del nostro Artista.
    Fraternamente ti abbraccio e ti ringrazio per l'argomento su cui ci lasci a meditare.
    gaetano

    RispondiElimina
  14. Michele, incrociamo le dita per il nostro caro amico Adamus.

    RispondiElimina
  15. E' vero non c'entra la politica,e i cavoli a merenda sono un paragone perfetto,ma gli interpreti di queste mostruosità sono sempre da parte leghista,come ad Adro,non sono assolutamente dei buoni segnali,anzi!

    Per ciò che riguarda la croce,sono dell'idea che tocca sempre faticare per rimanere soddisfatti,a patto che non si finisca come narra il vangelo.

    Ciao

    RispondiElimina
  16. Ivo, intendevo da parte delle maestre...comuniste...

    RispondiElimina
  17. Lo, tutto dipende da noi, esattamente!

    RispondiElimina
  18. Grazie Gaetano del tuo commento stupendo!

    RispondiElimina
  19. in genere ci fai sorridere,questa volta ci hai fatto riflettere,auguri per Adamus,un bacio a te

    RispondiElimina
  20. brano molto significativo, con un grande insegnamento. è un'ottima apertura di giornata! oggi le croci saranno decisamente più leggere. ricorderò Adamus e lo raccomanderò a Colui che ci aiuta a sopportare il peso delle croci!!! buona giornata. :) :x

    RispondiElimina
  21. Uno splendido post... :)
    Rinnovo il mio abbraccio per Adamus,uno stretto per te meravigliosa mamma.Buona giornata! :X

    RispondiElimina
  22. Ciao Stellina, in bocca al lupo per Adamus!

    RispondiElimina
  23. Graziella...alterniamo...

    Grazie da parte di Adamus.

    RispondiElimina
  24. Raggio, buon lavoro e grazie infinite...

    RispondiElimina
  25. Shirina, brava e bella, buona e coccolosa giornata a te!

    RispondiElimina
  26. ... e chi vorrebbe mai liberarsi di quella croce deliziosa? Stretta al cuore... decisamente sì!

    RispondiElimina
  27. Bello questo racconto delle croci. Fa riflettere su di noi e sui nostri comportamenti.

    RispondiElimina



Grazie del tuo gradito commento.

Il bene in noidiGiannaDesign byIole