40

IL FINALE DI GUIDO


NON C'È POSTO NELLA LOCANDA

Guido Purlini aveva 12 anni e frequentava la prima media. Era già stato bocciato due volte. Era un ragazzo grande e goffo, lento di riflessi e di comprendonio, ma benvoluto dai compagni. Sempre servizievole, volenteroso e sorridente, era diventato il protettore naturale dei bambini più piccoli.

L'avvenimento più importante della scuola, ogni anno, era la recita natalizia. A Guido sarebbe piaciuto fare il pastore con il flauto, ma la signorina Lombardi gli diede una parte più impegnativa, quella del locandiere, perché comportava poche battute e il fisico di Guido avrebbe dato più forza al suo rifiuto di accogliere Giuseppe e Maria.

«Andate via!»

La sera della rappresentazione c'era un folto pubblico di genitori e parenti. Nessuno viveva la magia della santa notte più intensamente di Guido Purlini.

E venne il momento dell'entrata in scena di Giuseppe, che avanzò piano verso la porta della locanda sorreggendo teneramente Maria. Giuseppe bussò forte alla porta di legno inserita nello scenario dipinto. Guido il locandiere era là, in attesa.
«Che cosa volete?» chiese Guido, aprendo bruscamente la porta.
«Cerchiamo un alloggio».
«Cercatelo altrove. La locanda è al completo». La recitazione di Guido era forse un po' statica, ma il suo tono era molto deciso.
«Signore, abbiamo chiesto ovunque invano. Viaggiamo da molto tempo e siamo stanchi morti».
«Non c'è posto per voi in questa locanda», replicò Guido con faccia burbera.
«La prego, buon locandiere, mia moglie Maria, qui, aspetta un bambino e ha bisogno di un luogo per riposare. Sono certo che riuscirete a trovarle un angolino. Non ne può più».

A questo punto, per la prima volta, il locandiere parve addolcirsi e guardò verso Maria. Seguì una lunga pausa, lunga abbastanza da far serpeggiare un filo d'imbarazzo tra il pubblico.
«No! Andate via!» sussurrò il suggeritore da dietro le quinte.
«No!» ripeté Guido automaticamente. «Andate via!».

Rattristato, Giuseppe strinse a sé Maria, che gli appoggiò sconsolatamente la testa sulla spalla, e cominciò ad allontanarsi con lei. Invece di richiudere la porta, però, Guido il locandiere rimase sulla soglia con lo sguardo fisso sulla miseranda coppia. Aveva la bocca aperta, la fronte solcata da rughe di preoccupazione, e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.

Il finale di Guido

Improvvisamente, quella recita divenne differente da tutte le altre.
«Non andar via, Giuseppe» gridò Guido. «Riporta qui Maria».
E, con il volto illuminato da un grande sorriso, aggiunse:
«Potete prendere la mia stanza».

Secondo alcuni, quel rimbambito di Guido Purlini aveva mandato a pallino la rappresentazione.

Ma per gli altri, per la maggior parte, fu la più natalizia di tutte le rappresentazioni natalizie che avessero mai visto.

  1. Cara Stella, le tue storie sono sempre piacevoli da leggere. Buon week-end e che quest'ultimo mese dell'anno sia per te lieto. Un bacio.

    RispondiElimina
  2. Mamma mia che bello, Stella!
    E' una storia che commuove!
    E' la realtà che supera la finzione, è la recita che non basta più, è l'autenticità di un ragazzino che sa far parlare il cuore al di sopra di tutto, anche delle esigenze di regia di una recita scolastica.
    Meraviglioso! Grazie infinite!!!

    RispondiElimina
  3. Il grande cuore dei semplici. Fossimo tutti un po' più ..."semplici"...

    RispondiElimina
  4. Come sempre cara Stella si rimane ha bocca aperta ascoltando le tue belle storielle. Lo ho detto in tante occassioni sei veramente speciate...
    GREAZIE DI ESISTERE.
    Tomaso

    RispondiElimina
  5. Il cuore sopra ogni cosa...se tutti avessimo questo motto...immagina che Mondo vivremmo...un vero Paradiso.Grazie mamma Gianna,per riportare queste storie che commuovono ed insegnano...sei unica!Bacino coccolosissimo,ti strapazzo di coccole mamma!!^^ <3

    RispondiElimina
  6. che bella storia, come sempre ho coinvolto tutta la mia famiglia nella lettura. grazie :)
    buona serata Dany

    RispondiElimina
  7. Avere il coraggio di rompere gli schemi e abbandonare il copione per seguire solo il cuore....a me il finale di Guido ha commosso!
    Baci
    Sabrina&Luca

    RispondiElimina
  8. Stellina,al cuore non si comanda!
    Quando si e' buoni dentro e' inutile mettere la maschera del duro che il tenero viene fuori, e' questa la piu' bella cosa che il Signore ci ha donato, Beati i puri di cuore.
    Noi ci affidiamo sempre alla nostra buona Stella!
    Un forte abbraccio per riscaldarti il cuore contro il freddo che ci attende.
    Mi diceva il caro babbo, Prima di Natale ne freddo ne fame, dopo Natale freddo e fame!
    gaetano

    RispondiElimina
  9. Ottima improvvisazione,le recite a quell'età si possono rivelare sorprendenti.

    Come molto sorprendente potrebbe essere il positivo ritrovamento della ragazzina di Brembate,risulterebbe il miglior regalo di Natale.

    Buon fine settimana!

    RispondiElimina
  10. bella e commovente... il ragazzo si era immedesimato talmente nella parte da stravolgere la storia, non solo la recita. ha ascoltato il cuore, come dovrebbe sempre accadere.
    radiosa giornata, carissima!!!

    RispondiElimina
  11. Lu,mi fa molto piacere rileggerti.
    Auguro tantissimo bene a te!

    RispondiElimina
  12. Annamaria ed era un ragazzo poco considerato...

    RispondiElimina
  13. Sandra,il ragazzo ha parlato col suo cuore...a dispetto di tutto...

    RispondiElimina
  14. Bellissimo finale sorellina, Guido ha accolto nel suo cuore il Signore e speriamo che in questo tempo di Avvento molti altri sappiano fare altrettanto...vedi, ci sono ancora tantissime persone che continuano a scacciare Maria e Giuseppe perché non c'è un posto nell'albergo del loro cuore per Gesù che nasce...
    Bacioni mia cara e scusami per la lunga assenza ma sono sempre tanto impegnata...

    RispondiElimina
  15. Tomaso e tu sei un vero gentiluomo!

    RispondiElimina
  16. stella ci sai sempre dare dei bellissimi spunti su cui riflettere!

    PS
    ...il tempo dai nostri ultimi post è passato ma gli "amici di blog" non si dimenticano. a presto anche con tue news!!!

    RispondiElimina
  17. Shirina, così ho insegnato per tanti lunghi anni...
    <3 :)

    RispondiElimina
  18. Un racconto che mi ha molto emozionato.
    Ah .. se ci fossero più "Guido" in questo nostro mondo!

    RispondiElimina
  19. Sabrina, ed era pure duro di comprendonio...

    RispondiElimina
  20. Raggio era ripetente...e non bravo a scuola, ma ha dimostrato tanto calore umano...

    RispondiElimina
  21. LauBel, che gioia risentirti...
    Io sto bene e tu?
    E la mamma saggia?

    RispondiElimina
  22. Krilù, è questione di sensibilità e di apertura...ai seri problemi altrui.

    RispondiElimina
  23. Fel...da quanto non ti sento...
    Tutto bene?

    RispondiElimina
  24. Ciao Stella! Grande finale,grandissimo perche' spontaneo e sincero! Un bacione!

    RispondiElimina
  25. I bambini e i ragazzi, hanno più sensibilità degli adulti, Rita.

    RispondiElimina
  26. Commovente è dire poco...

    Il Vangelo secondo ... Guido :-))

    Bellissimo!

    Mi è piaciuta tanto la citazione di Gaetano: Beati i puri di cuore!

    Grazie, carissima Gianna :-))

    RispondiElimina
  27. Arrivo sempre un po' in ritardo, Stella, a causa di mille cose ma...leggo, leggo sempre tutto. Questa dolcissima storia insegna che c'è sempre del buono in tutti i ragazzi e non importa se sia vera o inventata, ciò che conta è il suo messaggio.
    Un abbraccio.
    Miryam

    RispondiElimina



Grazie del tuo gradito commento.

Il bene in noidiGiannaDesign byIole