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FIERA DEL LIBRO





Oggi a Torino si apre il Salone internazionale del libro, manifestazione che quest’anno raggiunge la 21^ edizione.


Il luogo prescelto per questo evento è stato ancora una volta
il Lingotto, purtroppo blindato e per la presenza del capo dello Stato
e per la presenza dello stato di Israele come ospite d’onore.

Ora una piccola presentazione storica:

La progettazione e la realizzazione di un nuovo grande stabilimento è il risultato dei viaggi in America di Agnelli, e delle missioni di tecnici (Benardino Maraini, Guido Fornaca, Ugo Gobbato, fra gli altri). Il progetto del Lingotto, del 1915, si basa sul modello dello stabilimento della Ford di Highland Park e quindi sulla introduzione della catena di montaggio, sull’organizzazione lineare dello spazio produttivo e sul flusso sequenziale delle lavorazioni.

La costruzione del Lingotto ha inizio nel 1916 e termina nel 1922, è affidata a Giacomo Mattè Trucco. Fu una realizzazione straordinaria sia dal punto di vista architettonico che costruttivo. Il sistema organizzativo prevedeva lo sviluppo verticale del flusso produttivo: la lavorazione iniziava al pian terreno per salire in successione fino all’ultimo piano dove l’automobile finita era collaudata sulla pista sul tetto. In particolare il processo produttivo adottato al Lingotto prevedeva la scomposizione del prodotto nelle sue parti essenziali, il raggruppamento delle macchine in base all’ordine progressivo delle singole lavorazioni e l’assemblaggio delle parti prodotte nelle varie officine nella linea di montaggio collocata al quinto piano dello stabilimento.

Dal Lingotto uscirono vetture storiche come la “600” e le mitica “500”,utilitarie che vengono considerate l’icona del boom economico italiano, a partire dal 1955.

Oggi il Lingotto Fiere, così come lo vediamo, è stato ristrutturato dall’architetto Renzo Piano che nel 1985 ne iniziò i lavori.

La prima manifestazione organizzata nella fabbrica ristrutturata fu il Salone dell’automobile del 1992 .

In pochi anni il centro esposizioni ha acquisito importanza sempre maggiore, fino a raggiungere la notorietà internazionale che possiamo constatare oggi!

  1. Il Lingotto è veramente un posto che ha creato un "baule" di cultura e non solo,con la fiera del libro,abbiamo una vetrina per il mondo.Tutti gli scrittori,di qualsiasi religione ed etnia devono partecipare,nessuno escluso.Chi scrive un libro lo fa per promulgare una propria idea della realtà sia del proprio paese,sia a mò di racconto non necessariamente politicizzato.
    Spero che non accadano incidenti.
    Grazie Sirio,per la descrizione dettagliata di quello che il Lingotto era una volta.Ogni volta che ci vado,se ci sono eventi che mi interessano, trovo che si respiri un'aria di multietnicità sorprendente!!E' questo il bello delle fiere,delle mostre,dei mercati,ecc.ecc.mettere in risalto le varie culture per un confronto corretto e rispettoso delle idee proprie ed altrui.
    Una buona giornata a te Sirio.

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  2. Hai colto nel segno riri,il confronto tra persone di nazionalità diverse(e non lo scontro) è sempre indice di cultura,e la cultura è sempre arricchimento,anche tramite i libri.
    Grazie per il commento,molto gradito.
    Una buona giornata anche a te!

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  3. Sono d'accordo con Riri.

    Mi auguro comunque che non accadano incidenti: a volte le bandiere fanno comodo - molto più della cultura.

    Ciao e buona giornata!

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  4. Inevitabilmente la storia recente di Torino è legata in maniera indissoluta all'industria automobilistica, e questo credo che sia un bene. Consiglierei ai torinesi di lasciarsi scivolare addosso le critiche piovute a causa della fiera del libro, perchè sono unicamente strumentalizzazioni politiche, e là dove inizia la politica, smette di esserci buonsenso e cultura, e quindi male si accosta alla parola "Libro" che evoca quanto di più buono possa produrre la mente umana con i suoi pensieri e i suoi sogni.

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  5. Hai ragione dama,politica e cultura dovrebbero seguire strade diverse...ma purtroppo questo non sempre avviene.
    Fta tutte le bandiere ce n'è una secondo me che dovrebbe sventolare più in alto di tutte,quella della LIBERTA',qualunque essa sia purchè rispettosa verso il prossimo!
    Ciao,buona giornata pure a te!

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  6. Caro cesco,condivido!Per assaporare la bellezza di un libro come di qualsiasi altra opera d'arte bisogna anzitutto cambiare dentro,cercando di elevarsi.
    Ho fatto parte per tanti anni di quella realtà industriale,Torino ne è stata testimone e come dici tu fortemente legata,hai ragione!

    "la bellezza è lo splendore del vero"
    Platone

    Ti auguro buona giornata!

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